Democrazia è partecipazione?

«Siete voi, sì, soltanto voi, i colpevoli, siete voi, sì, che ignominiosamente avete disertato dal concerto nazionale per seguire il cammino contorto della sovversione, della indisciplina, della più perversa e diabolica sfida al potere legittimo dello Stato di cui si abbia memoria in tutta la storia delle nazioni.»
(José Saramago, “Saggio sulla lucidità”, 2004)

In questo romanzo, Saramago immagina che alle elezioni di un paese democratico gli elettori votino in massa scheda bianca.
Un diluvio di schede bianche che spiazza il potere: prima lo stupore e lo scandalo, poi l’indignazione ed infine una reazione autoritaria, lo stato d’assedio e la repressione. Il governo non trova di meglio che accusare gli elettori di essere dei rivoluzionari anarcoidi.
La politica, sostenuta da una stampa servizievole quando non addirittura complice, non s’interroga su se stessa, non si fa domande sui motivi veri per cui la gente, votando scheda bianca, ha voluto comunicare la sfiducia verso qualsiasi schieramento politico: centro, destra o sinistra. Si autodifende con lucido cinismo, criminalizzando quello che in un regime democratico è un gesto legale: il voto libero e segreto. Leggi tutto “Democrazia è partecipazione?”

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Con la pubblicazione della lettera aperta sul piano Cervellati, si è conclamata una contraddizione che esiste da tempo e che si può riassumere nella seguente domanda: chi sono i giornalisti?

È ormai chiaro che anche a Senigallia c’è un certo movimento d’opinione, una massa critica di gente che conosce la città, la vive e la racconta. Si fa e fa domande. Ha voglia di mobilitarsi e trova il tempo per farlo, spontaneamente e gratuitamente.
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Massimo Bello, l’ultimo zuavo pontificio

Come ho detto, se un peccato hanno commesso i professori della Sapienza, è quello d’ingenuità. Prestare il fianco alle tiritere contro il “laicismo” da parte degli zuavi pontifici: Ferrara, Bondi, teocon, teodem e compagnia bella. Leggi tutto “Massimo Bello, l’ultimo zuavo pontificio”

Prego, Santità, si accomodi

Joseph Ratzinger     Joseph Ratzinger

È un peccato che Ratzinger abbia rinunciato ad andare all’inaugurazione dell’anno accademico alla Sapienza.
Gli studenti e i professori “ribelli” oggi credono di festeggiare una vittoria, in realtà sono degli ingenui. Per almeno tre ragioni.
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Padre Pio S.p.A.

Il secondo comandamento, ridotto oggi a:

“Non avrai altro Dio all’infuori di me”

originariamente imponeva (Esodo XX, 2-17; Deuteronomio V, 6-21):

“Non ti farai idolo né immagine alcuna di ciò che è lassù nel cielo né di ciò che è quaggiù sulla terra, né di ciò che è nelle acque sotto la terra”

Ebraismo e Islam, che obbediscono alla proibizione dell’iconografia, si son potuti preservare monoteisti nella pratica. Nel Cristianesimo il culto delle immagini (είδωλα) ha sempre svolto un ruolo centrale, massimo nelle chiese orientali e minimo in quelle protestanti. L’iconoclastia, che tentava di rifarsi all’insegnamento biblico, fu ufficialmente condannata dal II Concilio di Nicea nel 787 d.C.: pertanto, nonostante le dichiarazioni di principio, il Cristianesimo è oggi letteralmente un’idolatria.
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Il mio Perù

Il viaggio non finiva mai.
Avevo lasciato Torino all’alba, a metà mattina l’Airbus 340 della Lufthansa era decollato da Francoforte e, dopo quasi nove ore di volo, stava ancora sull’Atlantico.
Cominciavo ad essere stanco. Stanco di non fare niente, le gambe intorpidite per l’immobilità, la testa pesante per il soffio dei motori. M’era passata la fame e anche le bevande che le hostess continuavano a portarci servivano solo a guastarci la bocca. Leggi tutto “Il mio Perù”

Immunità montane

«Se dovesse passare la soppressione degli Enti montani, siamo pronti alla battaglia. Sicuramente ci ripresenteremo a Roma per una nuova grande manifestazione di popolo. Senza dimenticare che le Regioni sono pronte a fare ricorso alla corte costituzionale per abrogare l’eventuale approvazione».
«Non è possibile privare i piccoli Comuni del comprensorio fabrianese di servizi importanti quali la sistemazione delle strade rurali, diversi servizi sociali, il trasporto pubblico a chiamata, il servizio di protezione civile e sorveglianza dagli incendi boschivi. Tutti servizi che i paesi non potrebbero gestire in solitario. Si aggraverebbero le loro posizioni finanziarie. Mi auguro che il Governo possa riflettere sul rischio che farà correre ai piccoli e medi Comuni d’Italia».
(Il presidente della Comunità montana dell’Esino-Frasassi, Fabrizio Giuliani, dopo la manifestazione di Roma in difesa degli Enti montani, sul “Messaggero” del 26 ottobre)

Caro Giuliani, non ti viene in mente che «tutti i servizi che i paesi non potrebbero gestire in solitario» potrebbero essere presi in carico dalla Provincia (finché esiste) o dalla Regione?
Tu invochi la grande manifestazione di popolo, minacci ricorsi, e credi che questo sia difendere gli interessi della gente.
Invece la tua è l’ultima delle battaglie di retroguardia. Stai facendo i capricci perché hai paura che ti portino via il giocattolo.

Lo smemorato

Mettiamo che un giornalista si alzi una mattina e dica che, quel giorno a Dallas, non fu Oswald a sparare a Kennedy, ma Kennedy sparò a Oswald e per uno scherzo del destino il proiettile rimbalzò e tornò indietro. Una chiave di lettura originale.
Cosa pensereste di chi sostiene una cosa del genere? Perdereste tempo a rispondere oppure chiamereste subito l’ambulanza?
Ecco: guardatevi questo e poi ditemi che fareste con Renato Farina.

I buoni a nulla

All’opposizione i capaci di tutto.
Quelli che oggi fanno le verginelle e si preoccupano del bene del Paese, quando per cinque anni hanno calpestato i più elementari principi di civiltà politica e di legalità. Allineati e coperti, agli ordini del Capo. Per loro, la legge e la carta igienica sono la stessa cosa.
Loro prima sbullonano le traversine e poi si preoccupano se il treno deraglia. Leggi tutto “I buoni a nulla”