Alluvione: capire cosa è successo

Lo scorso 12 giugno, grazie all’associazione Confluenze ed ad alcuni comitati di cittadini alluvionati, è stato possibile ragionare lucidamente e confrontarsi pubblicamente su cosa è accaduto il 3 maggio al nostro fiume Misa: un primo approfondimento tecnico per iniziare a capire, con dati oggettivi alla mano, e un approccio scientifico in testa. E soprattutto un obiettivo primario: adoperarsi per mitigare il rischio idrogeologico nella nostra zona, perché avvenimenti come quello del 3 maggio non accadano più, o per lo meno, non con quella gravità.

Oggi è possibile riascoltare la registrazione completa della conferenza, suddivisa nei singoli interventi. Inoltre è possibile rivedere le quattro relazioni tecniche accompagnate dalle stesse diapositive proiettate durante il convegno. Eccole:

Buona visione.

Sognando la California

Santa Monica Route 66

«Lo vedi quant’è larga la spiaggia?» mi fa Larry mentre trasporta una catasta di sdraio che peserà un quintale. «È da lunedì che stiamo togliendo ombrelloni e tutta l’attrezzatura, forse finiamo domani sera, se non inizia a piovere.»
Un lavoraccio. Siamo in California, ma anche qui la stagione estiva si è conclusa.
Appena agli inizi, invece, è la mobilitazione dei bagnini contro le politiche del governo, a loro dire sempre più insostenibili.
Larry, il decano dei bagnini di Santa Monica, si sfoga con me davanti a due birre ghiacciate. Leggi tutto “Sognando la California”

Boia chi molla?

Lettera aperta agli amici di “Patto per Ostra Vetere”

Cari amici di “Patto per Ostra Vetere”,
nel farVi i complimenti per il nuovo logo scelto, mi permetto di rappresentarVi qualche perplessità. Innanzitutto, l’eccessiva personalizzazione del logo. Siamo – è vero – nell’epoca dei partiti personalistici e la gran parte dei movimenti politici ha nel simbolo il nome del leader. Ma un esplicito accenno a vicende personali o ad episodi di vita vissuta non s’era mai visto.
E così quel “Boia chi molla!” rischia di non essere capito dagli elettori.
Perché inserire in un simbolo politico la vostra avversione per i gavettoni di Ferragosto? E perché apostrofare con quel “boia” un giovanotto che vuole solo divertirsi con qualche bombetta d’acqua in spiaggia?
E se per caso vi foste trovati nella traiettoria d’un innocente schizzo d’acqua, che sarà stato mai? Non siete stati ragazzi anche Voi?
Insomma, cari amici, quel “Boia chi molla!” l’ho trovato un tantino esagerato.
Capisco che lo facciate per ricordare un passato che è nei vostri cuori (presumo il fattaccio risalga a questo Ferragosto, tanto viva ne è la memoria), apprezzo l’assenza di spirito vendicativo verso i teppistelli (“non vi molleremo mai).
Ma perché mettere tutto ciò sui manifesti elettorali, oltretutto precludendovi il voto d’una larga fetta di bagnanti?

Vi saluto cordialmente auspicandomi (o auspicando? Scusate, ho avuto poca dimestichezza coi verbi fin dalle elementari) che possiate migliorare il vostro stile comunicativo.

Extra omnes

Caro ex sindaco Massimo Bello,
Mi scusi ma, appena letta la Sua esternazione sul Web, non ho saputo trattenere le risate.
Poi ho provato a sostituire la parola “indiani” con “ebrei” o “musulmani di Bosnia” o “istriani” o “tibetani”. E sono tornato serio.

Le scrivo seriamente, quindi, per capire qualcosa in più circa il Suo avvertimento. Le chiedo:

  • Dato che l’espulsione… pardon… l’allegra rimpatriata riguarderebbe tutti gli indiani presenti in Italia, compresi quelli legalmente residenti, come farebbe capire a un indiano in regola che non è più gradito? E se quello, furbo, facesse l’indiano?
  • Insomma, se questi indiani le valigie non le preparassero, Lei li andrebbe a stanare casa per casa? Mi permetto di sconsigliarLe soluzioni drastiche tipo buttarli a mare, come da altre parti autorevolmente proposto, sennò addio Bandiera Blu.
  • Come gestirebbe la logistica? Voglio sperare non caricando la gente sui treni merci. Non crede che, dopo tutto, sarebbe un gesto carino da parte Sua pagare il biglietto aereo a tutti i 120 mila indiani in Italia?
  • Wikipedia definisce pulizia etnica la “varietà di azioni atte a rimuovere forzosamente da un territorio la popolazione di un dato gruppo o sottogruppo etnico-culturale, [per] precise scelte politiche di governi e autorità, sulla base di discriminazioni etniche, religiose e ideologiche e su considerazioni di ordine politico e strategico”. Ci spiega la differenza rispetto a ciò che sottende il Suo avvertimento?

In attesa di una sua risposta chiarificatrice.

Distinti saluti.

Ce lo chiede l’Europa

La parola d’ordine è una sola, categorica e impegnativa per tutti: Europa.
Il grido di battaglia risuona alto ogni volta che c’è da far passare, magari a colpi di fiducia, una qualsiasi misura restrittiva: lo vuole l’Europa!

Cambiare lo Statuto dei lavoratori? Ce lo chiede l’Europa. L’IVA al 21%? Ce lo chiede l’Europa. Ridurre le pensioni? Ce lo chiede l’Europa.
È l’alibi di ferro, il passepartout che non conosce barriere. È la Dolce Euchessina del nuovo millennio, il caro e vecchio confetto Falqui: basta la parola. Ce lo chiede l’Europa e i dubbi svaniscono. Tutto diventa semplice, chiaro, unilaterale.
Il ritornello ci è entrato in casa, persino in camera da letto. “Amore, non puoi avere mal di testa stasera: non te lo chiedo io, te lo chiede l’Europa”. Un afrodisiaco naturale. Leggi tutto “Ce lo chiede l’Europa”

La legge (zitti e) “mosca”

Se vi è cara la libertà di stampa, il Resto del Carlino di giovedì 28 ottobre non ve lo potete perdere. A caratteri cubitali sullo strillone:

In questo caso il Resto del Carlino rischia poco se si offende la mosca: non è questo già un buon modello del giornalismo come sarà dopo il disegno di legge sulla diffamazione (DDL 3491)?

Da tutti i siti potranno essere cancellati, a semplice richiesta del presunto diffamato, senza cioè sentenza, articoli e dati personali.
Non ditemi che esagero: è come Fahrenheit. Anziché bruciare i libri cancellano le parole, è una forma sofisticata di rogo di scrittura, e anche di memoria, di storia, sono buchi negli archivi.
Immaginate che anziché in un archivio di Internet entrassero in un’emeroteca per bruciare i microfilm.

(Francesco Merlo. Fermiamo la legge bavaglio. La Repubblica, 24 ottobre 2012)

Registrazioni audio delle Commissioni consiliari: si va avanti

È di una settimana fa la mia richiesta formale al Comune di avere la registrazione audio integrale di una seduta della V Commissione, dopo il diniego informale di un funzionario al telefono.
La risposta del Comune è arrivata, altrettanto formale ma tutt’altro che chiarificatrice. Contiene sì il verbale (cartaceo) della seduta, ma non risponde nel merito, se cioè la registrazione audio sia accessibile o meno.

E allora ho rilanciato la palla.

* * *

Ai Sigg. Maurizio Mangialardi, Sindaco del Comune di Senigallia
Enzo Monachesi, Presidente del Consiglio Comunale
e p.c. ai Sigg. Alessandro Cicconi Massi, Vice Pres. del Consiglio Comunale
Enrico Rimini, Presidente della V Commissione

OGGETTO: richiesta di accesso alla registrazione audio integrale della seduta della V Commissione consiliare “Cultura, Promozione e Turismo” del 14/05/2012


Faccio seguito alla mia richiesta in oggetto del 2 ottobre e alla risposta del 5 ottobre da parte del dott. Paolo Mirti (prot. n° 51838).
Ringraziando per l’invio del verbale della seduta, ribadisco che l’oggetto della richiesta era ed è la registrazione audio integrale, la quale è documento amministrativo accessibile ai sensi della legge 241/90.

Rinnovo pertanto la richiesta di avere copia di tale registrazione, oppure la motivazione dell’eventuale diniego.

Chiedo cortese risposta scritta entro e non oltre 30 giorni dalla data di ricevimento della presente, ai sensi e per gli effetti della legge 241/90 e dell’art. 328 del Codice Penale.

Ancora sulla trasparenza degli atti amministrativi

I documenti delle sedute delle Commissioni consiliari sono davvero pubblici?
M’è venuto questo dubbio l’altro giorno, quando un gentile funzionario comunale m’ha detto al telefono, riportando autorevole fonte istituzionale, che la mia richiesta di avere la registrazione audio di una seduta di Commissione non poteva essere soddisfatta. A quanto pare, le registrazioni audio delle sedute sono usate “internamente per redigere i verbali” (di quella in oggetto, il funzionario dice di avere una copia su cassetta), ma non possono essere diffuse.

Siccome la spiegazione non mi convince, ho scritto al Sindaco e al Presidente del Consiglio Comunale per avere qualche chiarimento. Di seguito il testo della richiesta formale di accesso ai documenti.
Si tratta della seduta della V Commissione Consiliare “Cultura, Promozione e Turismo” del 14 maggio 2012, avente in ordine del giorno l’“incontro con i rappresentanti di Categoria delle Imprese Balneari per illustrare le problematiche inerenti la direttiva Bolkestein e l’emissione delle ricevute fiscali”. Della seduta, per il momento, è disponibile solo il verbale.

*     *     *

Ai Sigg. Maurizio Mangialardi, Sindaco del Comune di Senigallia
                Enzo Monachesi, Presidente del Consiglio Comunale
e p.c. ai Sigg. Alessandro Cicconi Massi, Vice Pres. del Cons. Com.
                           Enrico Rimini, Presidente della V Commissione

OGGETTO: richiesta di accesso alla registrazione audio integrale della seduta della V Commissione consiliare “Cultura, Promozione e Turismo” del 14/05/2012 

PREMESSO CHE

  • L’art. 22 lett. d) della legge 241/90 definisce «“documento amministrativo”, ogni rappresentazione grafica, fotocinematografica, elettromagnetica o di qualunque altra specie del contenuto di atti, anche interni o non relativi ad uno specifico procedimento, detenuti da una pubblica amministrazione e concernenti attività di pubblico interesse, indipendentemente dalla natura pubblicistica o privatistica della loro disciplina sostanziale»;
  • L’art. 22 comma 3 della stessa legge precisa che «Tutti i documenti amministrativi sono accessibili, ad eccezione di quelli indicati all’articolo 24, commi 1, 2, 3, 5 e 6» e gli interessati possono prenderne visione ed estrarne copia;
  • L’art. 22 comma 2 della stessa legge prevede che «l’accesso ai documenti amministrativi, attese le sue rilevanti finalità di pubblico interesse, costituisce principio generale dell’attività amministrativa al fine di favorire la partecipazione e di assicurarne l’imparzialità e la trasparenza, ed attiene ai livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale ai sensi dell’articolo 117, secondo comma, lettera m), della Costituzione. Resta ferma la potestà delle regioni e degli enti locali, nell’ambito delle rispettive competenze, di garantire livelli ulteriori di tutela»

Il sottoscritto

CHIEDE

di potere aver copia della registrazione audio integrale della seduta della V Commissione consiliare “Cultura, Promozione e Turismo” tenutasi il 14 maggio u.s.
Si chiede risposta scritta entro e non oltre 30 giorni dalla data di ricevimento della presente, ai sensi e per gli effetti della Legge 241/90 e dell’art. 328 del Codice Penale (omissione di atti d’ufficio).

I Beccasoldi

Te la do io la spending review

Tutto si fa per farci spendere di più. Il caso della cremazione: una bara di legno pregiato viene usata solo per il trasporto e poi bruciata col morto. Inquinamento e spesa vanno di pari passo. Un appello ai titolari di imprese funebri e ai responsabili delle amministrazioni civiche e sanitarie: anche in un funerale è possibile spendere meno inquinando meno. Leggi tutto “I Beccasoldi”