Una candela per il Tibet

Grazie a Valeria di LibriSenzaCarta, Senigallia sarà una delle poche città italiane ad aderire all’iniziativa Candle For Tibet: una candela che mantenga viva la luce dei diritti umani troppo spesso calpestati in Tibet come in tutta la Cina.
La vetrina delle Olimpiadi non può essere un pretesto per parlar d’altro, magari per non disturbare gli enormi interessi economici. Può anche servire da megafono per inchiodare il regime di Pechino alle proprie responsabilità di fronte all’opinione pubblica internazionale.
Perché i diritti umani non vanno in vacanza.
L’appuntamento è domani 7 agosto, alle ore 21:00 davanti alla Rotonda a Mare. Noi ci saremo.

Come fare i vandali e vivere felici

Ci sono almeno due buoni motivi per non parlare più delle “ronde civiche” in spiaggia.
Il primo è che questo polverone, l’ennesimo polverone di una lunga serie, ha i giorni contati: fra un mese la spiaggia si svuoterà, i vandali scompariranno per mancanza di materia prima e a far bella mostra di sé rimarranno i giochi per bambini, le reti da beach volley mezze storte e qualche telone strapazzato. Il tutto lasciato lì a marcire dagli stessi che ora denunciano il degrado della spiaggia.
E poi, noi idioti delle “ronde anomale”, proprio in quanto idioti, non abbiamo gran titolo a parlare di sicurezza in spiaggia, delle ronde quelle serie. Che ne sappiamo noi, romanticoni del bagnasciuga, fancazzisti al chiaro di luna, di lettini sfondati e mucchietti di vomito da raccogliere alle sei di mattina? Leggi tutto “Come fare i vandali e vivere felici”

Anestesia totale

Senigallia: i giornalisti manifestano contro la legge Alfano

Facevano pena, sabato scorso davanti alla Rotonda, quei quattro gatti che rincorrevano i passanti per lasciargli un volantino. I quattro gatti erano i giornalisti marchigiani FNSI – SIGIM – UNCI, sul volantino c’erano due righe sulla prossima vergogna che si va apparecchiando: il disegno di legge Alfano sulle intercettazioni. Leggi tutto “Anestesia totale”

Ronda anomala

Vuoi riprenderti la spiaggia?
Non ne puoi più delle sparate dei soliti demagoghi perennemente in campagna elettorale?
Hai voglia di baciare la tua ragazza in riva al mare senza rischiare di essere internato a Guantánamo?

Partecipa anche tu alla

RONDA ANOMALA

Senigallia, P.le della Libertà (davanti alla Rotonda)
Sabato 26 luglio 2008, ore 22:30

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Senigallia, mezza ebrea e mezza maoista

Dopo l’aborto nazista,
la deriva laicista,
il pacifismo terrorista,
la minaccia brigatista,
Renato Farina giornalista,
Giuliano Ferrara capolista,
il maturando vittimista,
la giunta stalinista,

Roberto Paradisi l’anticonformista ci indica la nuova frontiera del dibattito pubblico, il tema che appassionerà i senigalliesi quest’estate: il matrimonio maoista.
La questione è seria: s’inizia dal matrimonio maoista e magari fra un po’ ci ritroviamo il funerale fascista, la cresima comunista o il battesimo socialdemocratico.

Qui su Popinga lanciamo subito una proposta: istituire il Comitato Liberale per la Moratoria del Matrimonio Maoista. Si raccolgono firme e adesioni.
Contro l’invasione maoista (in effetti dalle mie parti è già pieno di cinesi), la parola d’ordine è una sola, categorica e impegnativa per tutti. Essa già trasvola ed accende i cuori dalla Marzocca al Cesano: vincere! E vinceremo.

Silvana Amati, sempre attenta ai costi

In vista delle elezioni, abbiamo chiesto alla senatrice Silvana Amati un’opinione sulle liste bloccate e sui candidati “paracadutati”. Per inciso, la Amati è già matematicamente rieletta, chiunque vinca il 13 aprile.
Ecco un passaggio del suo intervento, reggetevi forte.

«A quelli che, sventolando un po’ di antipolitica, vedono solo il male nelle liste bloccate, io farei un’altra domanda:
se i costi delle campagne elettorali con le preferenze sono da considerarsi eticamente buoni;
se una campagna elettorale che preveda la preferenza unica potrà garantire a tutti, anche a chi non ha redditi, di poter partecipare;
e come quest’altro punto del problema si dovrà risolvere: ci saranno le donne? Ci saranno le categorie meno forti? […]
Le liste bloccate sono un problema, ma non sono la panacea neanche le ricerche della preferenza unica»

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Elezioni: i primi risultati al Senato

Michele Pinto ci ha voluto mostrare cosa significa, in pratica, votare con le liste bloccate.

Legge elettorale alla mano, un occhio ai risultati delle ultime elezioni politiche e una molletta sul naso (immagino), Michele s’è preso la briga di calcolare chi sarà “eletto” il prossimo 13 aprile. Ha fatto i conti per il Senato, dove la cosa è più semplice essendoci un premio di maggioranza su base regionale.
Ne è venuto fuori questo: al 99%, cioè salvo improbabilissimi colpi di scena, già sappiamo chi siederà sui banchi del Senato per la regione Marche. Lo sappiamo ora, ad un mese dal voto.

Qualche domanda, come diceva quello, sorge spontanea.
Che senso ha, per questi signori nominati, fare la campagna elettorale? E soprattutto: quali impegni si sentiranno in dovere di prendere pubblicamente con gli elettori, visto che saranno eletti a prescindere dal gradimento degli elettori?
Eletti a prescindere, ma non a nome mio, ovviamente.

La scheda puzza? Non mollare!

Quando di fronte all’“alternativa” DC-PCI, Indro Montanelli suggeriva di votare turandosi il naso, forse nemmeno lui poteva immaginare a quale punto di sfascio saremmo arrivati in questi tempi che non a lui ma a noi tocca vivere.
Di democratico è rimasto solo il diritto di voto: il formale diritto di fare un segno su una scheda.
Tutto il resto è negato. Leggi tutto “La scheda puzza? Non mollare!”

Antica pasticceria “Giuliano & Roberto”, polveroni artigianali produzione propria

Vorrei far notare a Roberto Paradisi e al suo comitato liberale (io lo chiamerei comitato clerico-fascista o clerico-comunista) che sull’aborto arrivano tardi.
La moratoria degli aborti in Italia è iniziata trent’anni fa, quando con la legge 194 s’è cominciato a combattere il fenomeno vergognoso dell’aborto di massa e di classe, clandestino e irresponsabile, col risultato che in trent’anni gli aborti si sono quasi dimezzati.
Non s’è trattato né si tratta di sancire il “diritto di aborto”, come qualcuno vuol far credere. Nessuno dice che abortire è bello. L’aborto è un male.
Si tratta solo di controllare un fenomeno sociale che esiste da sempre e sempre esisterà, senza la pretesa di eliminarlo.
Piaccia o no a Paradisi, lo stato liberale controlla i fenomeni sociali. È lo stato etico, semmai, che ha l’illusoria pretesa, a seconda dei casi, di sradicarli o imporli per legge. Leggi tutto “Antica pasticceria “Giuliano & Roberto”, polveroni artigianali produzione propria”