La scheda puzza? Non mollare!

Quando di fronte all’“alternativa” DC-PCI, Indro Montanelli suggeriva di votare turandosi il naso, forse nemmeno lui poteva immaginare a quale punto di sfascio saremmo arrivati in questi tempi che non a lui ma a noi tocca vivere.
Di democratico è rimasto solo il diritto di voto: il formale diritto di fare un segno su una scheda.
Tutto il resto è negato.
Una legge elettorale infame e incomprensibile – o meglio: perfettamente comprensibile, visto lo scopo per cui è stata concepita – ha cancellato la scelta maggioritaria che gli italiani fecero con un referendum.
Dietro l’illusoria parvenza di democrazia diretta, l’indicazione sulla scheda del candidato premier pregiudica le funzioni del Presidente della Repubblica, al quale la Costituzione assegna il potere di nomina del capo del governo.
Poi la cosa più indecente: con le liste bloccate e le candidature già decise dalle segreterie dei partiti, di fatto all’elettore è stato sequestrato il diritto costituzionale di scegliere i suoi rappresentanti. Alla scelta dal basso si è sostituita la cooptazione dall’alto, gli eletti sono in realtà nominati, devono render conto non ai cittadini ma ai partiti, il rapporto fiduciario con gli elettori è ridotto a una caricatura.
È il trionfo delle oligarchie partitocratiche.

Nonostante tutto ciò, benché il diritto di voto in Italia sia ormai diventato un esercizio retorico, non vogliamo rinunciarvi.
Il 13 aprile andremo al seggio per esprimere la nostra scelta, qualunque essa sia.
Ma lo stato di decomposizione dei fondamentali diritti democratici impone di prendere delle precauzioni, e noi ci regoleremo così.
Entreremo nel seggio portando una molletta. Una semplice molletta da bucato ben in vista sul bavero della giacca, a mo’ di spilla. Ci faremo consegnare la scheda, entreremo in cabina e per votare ci tureremo il naso con la molletta.

La pensate come noi?
Allora il giorno delle elezioni fate la stessa cosa: PORTATEVI UNA MOLLETTA AL SEGGIO!

*   *   *

Aderiscono all’iniziativa:

Popinga
Michele Pinto
A Sangue Freddo
Franco Giannini
Quilly
Libri Senza Carta
Mariangela Paradisi
Gaspatcho
Tommy David
Dario Petrolati
David Fiacchini
Badurlamoce
FranciFra
Luca Ceccacci
Pollicino
Che Vita Fé
Chiara Curzi
Giuseppe Pace
Storie di Tamarri
Politeia

25 pensieri riguardo “La scheda puzza? Non mollare!”

  1. Se fosse solamente la scheda a puzzare in questa Italia…!!!
    Questi disOnorevoli politici sono riusciti a toglierci tutto, anche l’illusione di poter cambiare qualche cosa con il voto.
    Non ho un blog ma ho ancora la voce per “urlare” tutto il mio disprezzo verso questa classe politica, tanto ampio che va dall’estrema sinistra a quella destra, ed una mano per firmare, sottoscrivendola, questa Lettera-Manifesto.
    Ai signori governanti solo la possibilità di continuare, con il solito piagnisteo, a dire che “…non siamo tutti così” oppure “…è solo populismo”.
    Per me è invece solamente Incapacità e Falsità.
    Franco Giannini

  2. Alcuni del giro già conoscono la mia opinione sulla proposta di Andrea. Per dirla in due battute la condivido per il contenuto, ma ho dei dubbi sulla forma. Quanto a quest’ultima affermazione, a scanso d’equivoci, non è che mi trovi a disagio per manifestare. Di “radicalate” nella mia vita ne ho fatte svariate e questa non sarebbe forse nemmeno l’ultima. Però se condivido l’idea di fondo, cioè che ci è stato tolto il diritto di scegliere i candidati e quindi in qualche modo di avere una elezione, non sono assolutamente certo che questa sia la forma di protesta migliore, la più incisiva. E’ un’espressione palese di dissenso si, ma come sa bene Andrea credo che chi decide di votare dovrebbe nei giorni precedenti porre in maniera diretta ed insistente alcuni quesiti ai candidati. In particolare questo va fatto per quanti vorrebbero tornare in parlamento ancora una volta: prima debbono darci conto per bene di quello che hanno fatto e di come si sono comportati.
    In particolare sull’iniziativa della “molletta” (che molti di noi sappiamo per certo esserci stata proposta, sempre da Andrea, da oltre due settimane!) vorrei che non si leggesse e scrivesse su questo sito facendo finta di non sapere che un paio di giorni fa il nostro amico Gianluca M. ci ha segnalato una proposta similare pubblicata sul blog di Fo’. Essere più numerosi e magari anche un po’ coordinati, se possibile, ci consentirebbe di lanciare meglio e con maggior efficacia il messaggio. Al momento però io non andrei a votare. Come ho detto però posso cambiare opinione anche perché sto cerando chi voglia il mio voto in cambio dell’abolizione delle province!
    Infine una nota tecnica (Andrea ne è edotto): credo che se l’elettore vuol mettersi la molletta dovrà farlo fuori dal seggio, all’uscita. Non certo al momento del voto, per via delle regole che credono non lo permettano. Comunque ognuno è padrone di fare come vuole, ma sapendo che potrebbero anche innescarsi degli inutili conflitti.

  3. Gianluigi,
    anch’ io la penso in un certo qual modo come te, però ritengo che annullare il voto, firmare la lettera, sputtanare ciò di nauseante che c’è nella politica, anche senza portare la molletta, siano tutte forme civili, contro il comportamento “incivile legalizzato” (sono buono, non dico dittatoriale ma sicuramente prepotente) di quel 99,9% (lascio uno 0,1% per tranquillizzarmi la coscienza visto che alcuni di loro dicono che non sono uguali agli altri ma devo ancora scoprire dove si celano) della classe politica che crede di rappresentarci.
    Molti di costoro occupano quel posto non per capacità intellettive ma solo ed unicamente per nepotismo.
    Quindi, penso che potresti abbinare al non voto la sottoscrizione della lettera, almeno questo sarebbe un compromesso, sì di libera scelta nel “non mollettarsi”, ma anche di condivisione della protesta!
    …Ma almeno qui in rete, ancora c’ è un margine di libertà, quindi a te la scelta….

  4. Allora vediamo un po’ cosa sarà meglio fare. Prendersela con i politici in generale non mi pare il caso: è già stato fatto, lo fanno tutti e io da eretico diventerei, come dire, conformista.
    Andare al seggio con la molletta? No, nemmeno questo mi piace, eppoi la mia sinusite non me lo permette. Non mi rimane che, qualunquisticamente, non andare a votare o andarci e annullare la scheda, magari con qualche insulto verso questa classe politica bla, bla… Ma a che pro. Chi ha fatto lo scrutatore almeno una volta nella sua vita sa bene che le scritte o i disegni che qualche elettore buontempone o buontempone incazzato tracciano sulla scheda, lasciano il tempo che trovano e non vengono presi in considerazione nemmeno dagli scrutatori, che hanno fretta di concludere per andare a casa e non si soffermano più di un secondo sulla scheda. Allora non mi resta che andare a votare (ancora conformisticamente) per votare. Sì per votare contro, sì contro, coloro che questa legge nefasta hanno voluto, scientemente preparata, votata salvo definirla poi una porcata. Porcata che un mese fa hanno voluto che rimanesse pensando di avere comunque la vittoria in pugno. E porcata è non solo per la impossibilità di indicare la preferenza ma anche, anzi direi soprattutto, perché fa diventare maggioranza chi maggioranza non è. Con il 30% di voti se si prende un voto in più della lista concorrente si ha diritto al 55% dei seggi. Questa è una vera vergogna. Luigi Einaudi (sì ancora Lui) a proposito dei sistemi elettorali scriveva (pag. 20 de “Lo scrittoio del Presidente” ed. Einaudi 1956):
    “Deve essere escluso il sistema del premio dato al gruppo il quale ottenga la maggioranza relativa. Il premio al gruppo di maggioranza relativa sarebbe considerato dall’opinione pubblica come un sopruso. Si dicono per definizione democratici o liberi i metodi i quali consacrano il diritto della maggioranza a governare e quello della minoranza a criticare, ma una maggioranza la quale sia tale perché una legge l’ha trasformata da minoranza in maggioranza non può non eccitare ira ed avversione nel corpo elettorale. Affermare nelle leggi che il 40% equivale a più del 50% è dire cosa contraria a verità e spinge istintivamente l’elettore a votare per i partiti o gruppi di partiti che si siano dichiarati contrari al sistema.”
    Questo scriveva Luigi Einaudi, e così farò, ma questi sedicenti liberali e libertari delle varie case e/o popoli della libertà da veri bisonti e bifolchi incolti e ladri, perché si tratta di un vero e proprio latrocinio non se ne curano anzi si fanno le leggi a loro uso e consumo.
    Il guaio è che purtroppo tocca tenerseli.

  5. Io aderisco anche se molto probabilmente andrò a votare, la molletta non la metterò al naso ma me la appunterò nella giacca come segno distintivo, almeno questo credo non possano impedirlo.

  6. Mi chiamo Dario e lavoro a Padova al Centro Studi Ettore Luccini Via Pellegrino 16.
    Da Padova personalmente aderisco alla vostra iniziativa, pieno di amarezza è dir poco.
    Non credevo che il mio voto valesse così poco, comunque la sfiducia piena e la mia rabbia offro a coloro che ci gestiscono.
    Andrò al seggio ove ho sempre votato, prenderò la scheda trattenendo il respiro e nell’urna inserirò la scheda ove prima avevo espresso il mio dissenso generale.
    Firmato:
    Dario Petrolati
    Via Beato Pellegrino,16
    Padova

  7. Dopo la lettura del commento del mio fraterno amico Haereticus mi è venuta voglia di scrivere un secondo commento. Non solo per sottolineare che il pensiero di Luigi Einaudi è magistrale ed inappuntabile, ma per dire al focoso giovanotto che “s’infiamma come un cerino” che dovrebbe aggiustare un po’ meglio il tiro. La paternità della legge elettorale è del passato governo, ma ben sappiamo che nei due anni trascorsi gli attuali politici non hanno nemmeno tentato di cambiare l’ignobile legge. Quando lui scrive che “questi sedicenti liberali e libertari delle varie case e/o popoli della libertà da veri bisonti e bifolchi incolti e ladri” finge di ignorare che la frittata confezionata da Berlusconi e soci andava molto bene anche agli altri. Una senatrice DS da me espressamente interpellata sull’argomento, forse a ragione del fatto che ci frequentiamo fin da quando eravamo bambini, mi ha detto – guardandomi negli occhi – che a lei questa legge andava benissimo! Con me la signora non dice bugie. Allora caro “Haereticus“, eretico si fa per dire, col tuo sacro fuoco mi porti alla convinzione che forse la molletta ci vorrebbe proprio in quanto se non puoi votare gli uni perché “bisonti e bifolchi incolti e ladri” certo non ti trovi molto meglio dall’altra parte (per la quale qui risparmio pur facili epiteti!).
    Non dire poi che non metti la molletta (è un segno e quindi solo per pochi secondi!) in quanto hai “la sinusite“: confessa che non la metterai perché questo voto e relativi partiti ti vanno bene così come sono!

  8. Non vedo l’ora conto i minuti ma il tempo è lentissimo.
    Così in basso tra indifferenza e bugie se fosse viva mamma chissà cosa direbbe.
    Tanti sacrifici illusioni commozioni.
    Ed ora quanta gente sospira: non capisco.
    Che vergogna
    Ma chi si vergogna?
    Qui a Padova vola bassa la speranza di risollevarsi.
    Se ci fosse Natalia Ginzburg altro che dimissioni poverina si gira dall’altra parte il resto di ciò che di Ella forse resta.
    Preti, quanti preti nascosti solo le suorine sono per strada e vanno a lavorare alla mensa da Suor Lia dopo una preghiera veloce al Carmine.
    Questa crisi l’ho vissuta solo leggendo non si ferma mai scivola giù mentre poche bandiere del partito e del sindacato spiegazzate per terra sotto la pioggia giacciono dimenticate.
    dario

  9. Dai su, basta con questa manfrina dei due anni.
    C’erano molti partiti nella ex-maggioranza che ponevano il dictat contro ogni cambiamento della legge elettorale.
    Uno di questi era proprio l’UDEUR di Mastella, il quale ha più volte minacciato le sue dimissioni nel caso si fosse arrivati al referendum o si fosse tentata la modifica per via parlamentare.
    Insomma si era di fronte al dilemma se cambiare la legge o far cadere il governo.
    Quando poi Mastella se ne è andato per suo conto ed il governo è caduto, non c’era più nessun vincolo di maggioranza e il PD ha più volte proposto alla destra di modificare la legge prima di andare alle elezioni.
    Purtroppo nella sua tracotanza, Berlusconi non ha voluto sentire ragioni ed ad aprile si voterà ancora con la porcata emanata dal suo governo!
    I fatti sono questi, non facciamo di tutta l’erba un fascio!
    La sinistra avrà fatto tante cazzate, ma questa legge elettorale ed il suo mantenimento sono solo colpa del centro-destra e del suo leader.
    Mi viene da ridere guardando l’iter di Fini: prima ha firmato la legge, poi raccolto le firme per modificarla, poi ha cambiato di nuovo idea quando il suo capo l’ha richiamato all’ordine.
    Ma su dai, sono ridicoli!

  10. Si’ sono ridicoli, ma sul fatto della “volonta’” del Pd di cambiare realmente le regole avrei qualche dubbio..il Pdl quante “belle” persone fara’ eleggere qua’ e la’(chiedere pace a chi si sa vuol far guerra e’ un gesto fine a stesso a cui si sa in partenza non si avra’ risposta). Se volevano cambiarla lo avrebbero potuto fare (allagardo la maggioranza a dx).
    Come pure il conflitto d’interessi avevano puntato giustamente la scorsa campagna elettorale su questo problema. visto qualcosa in 2 anni?? Io da molto nn li ascolto piu’ ma guardo le leggi che fanno e lo schifo e’ quasi totale.
    Sono sicuramente pessimisita e non mi dilungo su come vedo cupo il futuro dell’italia nel prossimo futuro grazie a questa classe politica(a 360 gradi) ma anche grazie ai noi italiani che abbiamo perso la ns. identita’ la ns cultura e troppo spesso facciamo spallucce. L’essere ignorante spesso e’ diventato la caratteristica fondamentale per avere successo oggi.
    Breve excursus scusate, torno al topic dell’argomento come votare, sicuramente la molletta e’ una maniera simpatica, ma nn cambia nulla non lo vedo un segnale forte: una risata fuori dal seggio, una storia simpatica da raccontare ai nipoti: scusate il cinismo.
    Parlate tutti a quanto pare male della classe politica (li volete ancora?)
    Il punto e’ mandare un messaggio forte a questa classe politica: O fate “bravi” o qua’ la pietra filosofale si rompe e la mangiatoia si svuota.
    E arrivo alla mia idea:
    andare ai seggi dare la propria carta d’indentita’ prendere la propria scheda ed uscire dal seggio (premetto che non so cosa si rischierebbe legalmente). Se viene meno il concetto di democrazia e di rappresentanza, mi sapete dire cosa ci facciamo con il diritto di cittadinanza o meglio l’idea e’ di esaltare tale diritto sostanziale negandolo formalmente.

    Pensate a farlo in contemporanea in quanti piu seggi possibili! Prendiamo ad esempio gli USA di cui siamo (fortunamente) una brutta copia nel passate elezioni c’e’ stato il blocco,riconteggio del voto, Noi potremmo fare lo stesso al contrario dal basso, al fine di far tuonare nei loro Castelli (la casta ^^) la ns. voce.
    Ricordiamoci che noi in qualsiasi momento, se uniti nello scopo, possiamo bloccare la vita economica del paese, lasciando a bocca asciutta tanti portatori di interessi, che a catena farebbero pressioni sul settore politico.
    E’ un’ipotesi sicuramente rivoluzionaria e non priva di pericoli, ma ,e’ un mio pensiero, per far mutare l’atteggiamento di questi arraffoni serve un messaggio di rivoluzione “pronta in canna”(I francesi fecero cadere l’assolutismo della monorchia nel momento in cui questa era divenuta troppo vessativa nei confronti del popolo.Ebbe successo poiche’vi fu la partecipazione della borghesia, operando un livellamento della ricchezza). Oggi con la progressiva scomparsa di questa classe della societa’ il passo non mi sembra poi tanto piu’ lungo della gamba.
    Spero che sia riuscito a tenere il filo della logica nel commento e che sia comprensibile.
    Confuso Arrabbiato Deluso

  11. Scusate l’off-topic.
    Oggi è la “festa” della donna…
    retorica a parte, sono rimasta allibita dalle dichiarazioni odierne di Mr B e Mr V, riportate dai telegiornali, sulle donne in politica….
    Mr B, dal suo pulpito, dopo la quotidiana dose di battute da maschilista represso (evidentemente il viagra e il Dottor-Scapagnini-Frankenstein non bastano più…): “tra i nostri candidati il 30% sono donne…. non siamo al 50% perchè l’Italia ancora non è pronta….”
    È già… gli italiani sono una massa di cavernicoli fessi bisognosi di tutela, mica come gli inglesi (secondo uno studio dei quali in Italia ai ritmi attuali ci vorrebbero 200 anni per raggiungere la parità tra uomo e donna che c’è già in altri Paesi d’Europa)….
    Mr V: “se vinceremo il numero delle donne in Parlamento sarà triplicato!!!!!!!!!!!… Faremo legge a favore delle donne….! Yeaahhh We Can! Yahoo!!!”
    …magari le metteremo in una bella riserva come i pellerossa negli Stati Uniti… oppure le dichirareremo razza in via di estinzione, quindi bisognosa di protezione, come i panda cinesi….
    Sapete che vi dico??
    Andate affanculo tutti e due.

    Altro che portare la molletta al seggio….
    Io chiedo direttamente asilo politico al Regno Unito…

  12. A mio parere destra o sinistra “stupidaggini di questo genere” che sia dovrebbero restituire il maltolto sequestro dei beni come con la mafia che si autorizza il delinquere con metodo alla maniera dei politici: più o meno… se chi non saccheggia è
    un cretino: allora andiamo in massa con metodo a saccheggiare… e buona fortuna a tutti.

  13. Pingback: Popinga
  14. Beato te Gaspa che ti fidi di qualcuno… del PD mi pare di capire.
    Ma davvero sei convinto che il pd voleva cambiare la legge elettorale perchè crede veramente che serva una legge migliore?
    Oppure il PD con veltroni voleva ritardare il momento del voto?
    Allora che il centro-destra sia voluto andare subito al voto per ragioni evidenti lo sanno tutti.
    Per favore non nascondere il fatto che a Veltroni avrebbe fatto comodo ritardare di qualche mese, magari di un anno come diceva, il momento del voto.
    E anche con questa legge elettorale i partiti li puoi valutare per le candidature che fanno nella massima libertà.
    Sulla base di questo a me non piace vedere la Mussolini e il Romanaccio candidati nel centro-destra, ma capisco bene che Silvio l’ha fatto per togliere qualche voto, per accaparrarsi qualche voto degli elettori che stanno più a destra del PdL.
    Se poi guardo al PD, questa finta voglia di rinnovamento incute timore; le candidature di Veltroni sono demogogiche, populiste e in alcuni casi vergognose o vomitevoli se preferisci.
    Candidare l’operaio sopravvissuto della Thyssen è operazione indecente ed indegna; candidare la signorina ricercatrice 27enne come capolista in Lazio, (che già lavora in rai…) che afferma “di politica non so assolutamente nulla” significa veramente far un danno al paese, perchè in Parlamento dovrebbero sedere persone che di politica “qualcosina”, magari non tanto ma qualcosa capiscano.
    Ho seri dubbi che i 2 esempi che ti ho portato saranno in grado, ad es. di scrivere una buona legge, cosa che un parlamentare dovrebbe saper fare.
    Tra l’altro il parere è anche giuridico, non solo politico, visto che per motivi di studio vedo spesso l’incapacità del legislatore italiano.
    Se Veltroni per far vedere che cambia tutto compie queste operazioni scellerate, era forse meglio non cambiasse nulla.
    E poi come diceva Tomasi di Lampedusa, tutto deve cambiare se vogliamo che tutto resti com’è e Veltroni questo l’ha capito benissimo; solo che poi parla di meritocrazia.
    Saluti

  15. Vedi Gabriele, tu fai un processo alle intenzioni, mentre io faccio un processo ai fatti.
    Che la porcata sia opera della destra è inconfutabile, quello che intendeva fare il PD non lo sapremo mai visto che il neonato PDL ha negato ogni possibilità di accordo per modificare il Calderolum.
    Alla sinistra si possono imputare tante cazzate, ma sicuramente non questa!
    Ognuno può trarre le sue considerazioni, ma se si pensa che questa legge elettorale ci tolga dei diritti democratici, si dovrebbe già sapere per chi NON votare.

    P.S.: Sulle candidature ti conviene lasciar perdere: tra Ciarrapico, la Carfagna, Gabriella Carlucci et similia, il PDL non può dare lezioni a nessuno!
    P.P.S.: Per valutare la caratura dei candidati del PDL vi segnalo questa vicenda.

  16. Io non faccio un processo alle intenzioni, non far finta di non aver capito quello che volevo dire; è palese che Veltroni voleva rimandare il momento del voto per ben altri scopi meno nobili.
    Sulle candidature non c’è da star zitti ma c’è molto da dire; oltre ai nomi che ho già detto del pdl e che io non vedo di buon occhio, non mi sembra ci sia stata alcuna operazione populista del calibro di quelle fatte da Veltroni; ma pensi davvero sia stato corretto mettere in lista l’operaio sopravvissuto della Thyssen?
    Oppure cosa ne pensi della ragazza 27enne ricercatrice che afferma “io di politica non so assolutamente nulla”? Pensi sia giusto che una persona che si è sempre disinteressata alla politica inizi col sedere direttamente in parlamento?
    Se queste non sono operazioni demagogiche e populiste!
    Poi non accorgersi che oltre al programma, che il centro sinistra sta copiando spudoratamente dal centro destra (evidentemente la storia ha dato ragione al centro destra, se oggi il centro sinistra lo rincorre anche nei principi abbandonando quelli che erano propri della sinistra) stanno copiando in tutto e per tutto il modo di fare di Berlusconi significa non voler guardare a quello che succede.
    2 anni fa Berlusconi attaccava i famigerati “comunisti” e oggi il centro sinistra attacca l’altra parte e i famigerati “fascisti”; Berlusconi citava sondaggi ogni giorno (cosa che fa ancora) e Veltroni, l’amorfo, subito a copiarlo dicendo “i sondaggi dicono che ci stiamo avvicinando” e roba del genere.
    Per non parlare, ripeto, del programma (vedi il taglio delle tasse).
    Un po più di originalità e coerenza da parte di Veltroni non guasterebbe; evidentemente copiare un po’ tutti “si può fare”; copiare Berlusconi, Obama, Sarkozy ecc.

  17. Non fossimo così prossimi al voto ci sarebbe tempo, per Walter, di iscriversi al PdL (in tema di sicurezza mi pare provi a dire cose di destra, e anche al nord est sembra voglia indossare casacche diverse da quelle dei suoi sostenitori, nella rossa Emilia pare non abbia avuto il successo che s’aspettava..). In cuor mio spero che questo, ovviamente, non accada mai: un pò di prurito l’arruolamento dell’operaio scampato al rogo di Torino o della tizia digiuna di politica, o del balletto partitocratico a cui ha costretto i radicali, l’ha fatto venire pure a me.
    Vincerà cordialmente il migliore.

  18. Dal Resto del Carlino di oggi con firma Elena G. Polidori, vengo ad apprendere che:
    – 400 mila voti pari a circa l’ 1% è la soglia che consente di ottenere dei rimborsi dallo Stato per spese elettorali
    – 425 milioni di euro (circa) è l’ ammontare complessivo dei rimborsi elettorali per quelle liste che otterranno l’1% dei voti
    – 200 milioni di euro è quanto pagherà lo Stato il 31 di luglio come terza rata delle elezioni politiche tenutesi nel 2006 e come prima rata delle politiche del 2008. (…e questo grosso modo ad ogni elezione…)
    – 74 sono i partiti che,fino ad oggi, a norma di legge, hanno maturato il diritto ai rimborsi.
    – Con l’ 1% dei voti, logicamente non si va ad appoggiare il fondello sulle poltrone parlamentari, ma permette di intascare i contributi, anche se non impegnati in spese di propaganda elettorale.
    Visto questo, mi viene di dire, che a prescindere, non si sa chi vincerà, ma per l’ ennesima volta si conosce chi le elezioni le ha già perdute: NOI e chi le ha vinte: tutti coloro che supereranno il fatidico 1%
    Le forze del centrosinistra parlano di tutto, meno che di retribuzioni, di costo della vita, di consumi in ribasso, di programmazione energetica, di sicurezza, se non nella formula sfuggevole ed untuosa del “mordi e fuggi”. I programmi di quelle del centrodestra non sono da meno, anzi identiche, con la variante che già si sta mettendo avanti le mani con il dire che avranno a che fare con bilanci ereditati devastanti e con la crisi americana annunciata, che lascia prevedere sangue e lacrime…senza però specificare chi dovrà versarle, anzi spiegano che detasseranno gli straordinari e la tredicesima. Se da un lato ciò può risultare una cosa giusta, dall’ altro è prevedibile la mossa, perchè si sa in quali tasche andranno a cadere i benefici delle tredicesime che poi oltretutto dovremmo attendere fino al prossimo Natale.
    A questo punto caro Paolo, non vincerà cordialmente il migliore, ma i più furbi, dove furbi non sta per intelligenti, ma per corrotti, dove corrotti non sta per politici, perchè come loro stessi dicono, non sono tutti uguali….solo che il difficile, da come sopra detto, sta nell’ individuare coloro che si sono vaccinati da questa epidemia di approffittamento.
    Franco Giannini

  19. Pure col porcellum (criticato anche da me che non sono andato certo a fare la velina ai tavoli referendari) abbiamo la possibilità di votare PD o PDL. Una semplificazione rincorsa dai quesiti referendari ma che possiamo portare, seppure in piccola parte, a casa. Molti appelli al non voto fanno la comparsa nella mia casella di posta: io invito semplicemente a votare (mettendo sulla bilancia le battutone del nano di Arcore e tutto quello non detto e non fatto da Prodi) scegliendo fra i due partiti (ex ds + margherita o ex Fi + ex An). Ad ognuno la libertà di valutare fra nuovo, nuovismo, affidabilità, spiritosaggine.. ma andiamo incontro alla semplificazione intanto. Credo che poi sarà più difficile incolpare altri per la propria incapacità. Bassolino non avrebbe avuto altra alternativa che le dimissioni, D’Alema permettendo. Domani penseremo a ‘sblindare’ le liste.

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