Dedicato a Quilly

Sempre giovani in biciclettaQuesto pomeriggio, sabato 8 marzo alle ore 17 a Senigallia, c’è il Critical Mass promosso dal Movimento Lento Ciclabile Senigalliese (MLCS), costola mentale dell’ottimo Quilly. Vi invitiamo ad esserci, in bicicletta.

Proprio a Quilly dedichiamo questo post. Glielo dedichiamo per aver avuto l’idea e averla coraggiosamente diffusa e promossa, anche attraverso una bellissima lettera-manifesto che qui riproponiamo.

Il tutto, oltre a farci sentire un po’ a San Francisco, ci ricorda una pubblicazione risalente al 1988, firmata dal dott. Emilio Missaglia e promossa da Carlo Riginelli, animatore dell’Associazione “La Nuova Meta” (Pro Natura). Ve la vogliamo segnalare.
Sempre giovani in bicicletta” è un pratico manuale, con brevi e utili informazioni per il ciclista amatoriale: come è fatta una bicicletta, cosa è meglio mangiare se si pratica questo sport, come allenarsi, come vestirsi. Crediamo possa contribuire ad accrescere una diversa cultura della mobilità.

Lettera aperta ai blogger senigalliesi sul Critical Mass

La bicicletta è una delle più grandi invenzioni dell’era moderna, il mezzo di locomozione dei poveri, non inquina, non occupa spazio, ti fa stare bene.
Ricordo, quando ero bambino, che la bicicletta era tutto.
In ogni famiglia c’era una macchina e se qualche altro componente della famiglia voleva recarsi da qualche parte non c’era scelta o metteva un piede davanti all’altro o saltava su una bicicletta e iniziava a pedalare.
Sembra un’idiozia ma c’era più autostima.
Si faceva conto solo sulle proprie forze. Dovevi spendere energia per arrivare da qualche parte, anche lontano, e quando ci arrivavi eri stanco ma felice.
Oggi invece ognuno di noi ha la sua bella macchinina che misura il nostro grado di ricchezza.
Quarantamila abitanti, quarantamila macchine dalle utilitarie anni ’70 alle sportive di ultima generazione.
Se non hai una vettura consona al tuo ceto sociale, stai male.
Poi c’è chi si svena per comprare uno di quegli elefanti urbani che occupano tre parcheggi in lunghezza e due in  larghezza.
Fanno rate pari alla metà dello stipendio, ma vuoi mettere farsi un giretto sopra quarantamila euro si rimorchia di brutto e se fai un frontale a centoventi ti salvi nell’84% dei casi mentre il poveraccio su una vettura normale
che ti si spiaccica addosso, il 70% delle volte ci stira le gambe.
Un’assicurazione sulla vita… e sulla morte degli altri, senza contare lo smog.
Meglio la bicicletta. Anche perché la nonna, tuo figlio, il tuo amico handicappato per andare in centro forse non possono usare altro.
E’ come andare in guerra però. Se sei a bordo di una bici devi avere mille occhi chi ti attraversa davanti, chi ti sfiora ai cento, chi ti strombazza perché vuole strada.
Le piste ciclabili comunque ci sono. Sono trafficate come la Transiberiana in Gennaio con una bufera di neve ma ci sono.
Dovrebbero essere divise dalla carreggiata da jersey o ostacoli, ma se così fosse dove parcheggerebbero i soliti furgoni di fornitori, Fuoristrada o sportive con alettone e radio a palla?
Ammettiamolo gente, la situazione non è più sostenibile.
Senigallia vive in una nube di Pm10, che qualche buontempone dice essere causate da correnti ascensionali e non ha più spazi per circolare.
Nonostante i prezzi della benzina, a livelli dell’oro, nessuno rinuncia alla “comodità” di impiegare mezzora per arrivare dal Portone a Piazza Simoncelli spendendo cinque o sei euro tra carburante e parcheggio.
Occorrerebbe diminuire del 50% la circolazione ma non chiedendo al comune di fare chissà cosa, semplicemente muovendo il culo e iniziando a camminare e a pedalare.
Con la bici si può fare tutto, dalla spesa all’accompagnare i bambini a scuola.
Non trovate scuse.
Un tempo si lavorava nei campi e si pedalava, oggi che stiamo tutti o quasi seduti in ufficio non riusciamo a fare due metri in bicicletta per andare in centro, salvo poi andare in palestra e pedalare come degli ossessi a suon di musica assordante per bruciare calorie.
Facciamoci un’esamino di coscienza, chiediamoci se non possiamo fare qualcosa di più per migliorare la situazione.
Noi iniziamo SABATO 8 MARZO in PIAZZA ROMA a Senigallia alle 17.
Faremo un giro per la città con altri cento amici o forse più.
Sarà un bel giro, vogliamo capire se cambiare qualcosa è possibile ad iniziare dalla testa della gente.
Amici blogger vi mando questa mia lettera aperta sperando ci diate una mano a raccogliere adesioni.
Sempre se siete daccordo con l’iniziativa che è completamente trasversale.
Ci saranno fascisti e comunisti, preti e magnapreti, blogger e giornalisti, casalinghe e dottori, ma soprattutto gente che ha capito che è giunta l’ora di fare un passo indietro e due pedalate avanti!

Quilly

12 pensieri riguardo “Dedicato a Quilly”

  1. Grazie ragazzi,
    la prima pietra è stata messa oggi in Piazza Roma.
    Cento persone, che non potevano essere più diverse tra loro, hanno fatto un giro festoso della città.
    Ci siamo divertiti una cifra. Forse si sono divertiti meno gli automobilisti che si sono dovuti fermare al nostro passaggio.
    La manifestazione è riuscita anche grazie ai Fratelli Terribili di Popinga.
    Andrea Scaloni (che ha avuto sempre un’occhio di rigurado per le automobiliste) e Marco Scaloni (cameramen abilissimo) sono state le colonne portanti del Critical, sempre davanti a tirare il gruppo, anche se non hanno mai intonato con noi “un mazzolin di fiori”.
    Certo che sti ragazzi il loro Aplomb non lo perdono mai.
    A parte gli scherzi grazie per aver partecipato e tenetevi pronti per altri due Critical Mass.
    Quello del 20 aprile e il Mega Cater Critical Mass di Giugno per il quale chiederemo la collaborazione degli amici di Caterpillar e puntiamo a raggiungere un risultato mai visto.
    Ciao raga….

  2. Ci siamo divertiti una cifra. Forse si sono divertiti meno gli automobilisti che si sono dovuti fermare al nostro passaggio.

    Infatti, anziché diminuire lo smog lo avete fatto aumentare visto che avete fatto fare una fila di macchine impressionante.
    Bel Lavoro!!! Il contrario di quello che vi proponevate di fare.
    Se volete andare in bicicletta fatelo pure e promulgate questa iniziativa ma l’importante è usare la testa e non rompere a chi la macchina la usa anche per lavoro.

  3. Il critical mass serve a sensibilizzare, tutti gli automobilisti che si sono incaxati nelle file questa notte avranno pensato che l’auto non è indispensabile e quasta mattina sarabbo andati in bici anche in autostrada!

    A Bike-World is possible!

  4. E no Simone, devi sapere cosa rispondere.
    Io non ho scritto che l’iniziativa non sia lodevole, ho solo scritto che avete ottenuto l’effetto contrario a quello desiderato e cioè più smog anziché meno.
    Si poteva benissimo sfilare in una delle tante piste ciclabili e non intralciare il traffico.
    Non si può rispondere con il silenzio a chi la pensa diversamente da te.
    E poi tieni conto che bollo ed assicurazione li pago per un anno e non per l’utilizzo dell’auto per cui se la voglio prendere non devo sentirmi senz’altro in colpa.
    Poi che l’auto non sia indispensabile ma utile lasciatelo dire a che la usa.
    Distinti saluti.

  5. Abbiamo aumentato lo smog dici?
    Beh forse è vero, però il tuo mi sembra un arrampicarsi sugli specchi.
    Non devi sentirti in colpa se prendi l’auto in una nevosa giornata di Dicembre per andare a Roma.
    Non devi sentirti in colpa se prendi l’auto perchè devi andare ad acquistare una lavatrice e non sai come trasportarla.
    Ma se devi andare a fare lo struscio domenicale e abiti a duecento metri dalla città, prendi l’auto e vuoi parcheggiare a tutti i costi in Piazza Simoncelli e per farlo fai ottanta giri della piazza, devi sentirti molto in colpa, perchè oltre ad essere un po’ coglione metti in circolo una quantità di smog che io che sono in bicicletta e che pago bollo e assicurazione lo stesso debbo respirare, non posso scegliere.
    Ripeto per l’ennesima volta NON SIAMO CONTRO L’AUTOMOBILE, MA SIAMO CONTRO IL SUO USO SCRITERIATO.
    L’altro giorno un pochino, molto poco più di smog lo abbiamo messo in circolo?
    Forse si, ma intanto noi eravamo in bici e non in macchina quindi sottrai il nostro smog a quello aggiunto dalle macchine circolanti a bassa velocità e poi l’iniziativa si prefiggeva di far parlare la stampa, l’opinione pubblica e la politica di questo problema.
    I conti si fanno alla fine e la ruota sta girando dal verso giusto.
    A proposito dato che paghi anche il canone della Rai, ti consiglio di tenere il televisore acceso 24 ore al giorno, del resto te lo sei pagato, è un tuo diritto!

  6. Scusate se intervengo ancora ma vi giurò che non vi tedierò più.
    Simone, il canone non lo pago da 5 anni, scrocco una connessione ad internet e tengo acceso E-mule.
    Uso la macchina quando voglio senza sentirmi in colpa.
    E poi se come ho letto la manifestazione si è conclusa in piazza Roma in colpa vi dovete sentire voi che siete andati in un’isola pedonale in bicicletta.
    Ribadisco il concetto:
    che l’auto non sia indispensabile ma utile lasciatelo dire a che la usa.

    Distinti Saluti

  7. Caro Daniele, innanzitutto devi sapere che in città è consentito andare in bicicletta… ti sembra strano? Eppure il codice della strada non vieta ai ciclisti di percorrere corso due giugno in sella alla bici… non lo sanno neanche i vigili. Non per questo siamo stati in sella, ma abbiamo attraversato il corso spingendo le nostre biciclette. Quindi non mi sento in colpa di aver “occupato” un’isola pedonale con la bicicletta!(anche perché non abbiamo fatto del male a nessuno, obbligandolo a respirare la puzza dei nostri gas di scarico).
    Una seconda osservazione è di semplicissima Educazione Civica (sai quei libri che non vengono mai aperti a scuola? e se ne vedono i risultati, quando persone prive di qualsiasi educazione parcheggiano ovunque, viaggiano a velocità pericolose, non rispettano stop e semafori… senza rispettare le più elementari norme regolatorie, né quella dose minima di buon senso che fa pensare di non essere soli al mondo). Bene, volevo dire che l’incipit dell’Educazione Civica si basa sul cosiddetto “Patto Sociale”, cioè sul concetto che la socialità scaturisce dalla capacità di autolimitare la propria libertà, per non limitare quella degli altri (detta volgarmente: la mia libertà finisce dove comincia la tua… e viceversa). Ma qui si tratta di saper utilizzare la forza del cervello, non quella dell’arroganza, dei muscoli o dei soldi, che, visto che paghi, ti dovrebbero consentire tutto. Sentiti pure in colpa se ragioni in questo modo e aspettati che qualcuno paghi o mostri i muscoli per distruggere la tua libertà. Io non ci sto!

  8. No Simone (e scusate se non rispetto di non scrivere più) non sono un provocatore ma solo uno che la pensa diversamente da te (e non mi sento in colpa).
    Distinti saluti.

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