Lo distruggeremo in dieci anni?

Distruggeremo in dieci anni ciò che è stato costruito in dieci secoli?

A proposito di suoli e di paesaggio agrario

Processo avanzato di degradazione del suolo agrario nella collina marchigiana (Proposte e Ricerche, 1978) Demolizione di una «folignata», forma caratteristica e antica della viticultura nell’Umbria e nelle Marche (Proposte e Ricerche, 1978) Estesi vigneti industriali, di recente impianto, accanto ad un oliveto tradizionale (a sinistra) ed a seminativi nudi (a destra) (Proposte e Ricerche, 1978) Inizio di smottamenti su una collina argillosa completamente disalberata (Proposte e Ricerche, 1978)

La trama sottile e geometricamente ordinata dei filari di viti, la distribuzione solo apparentemente casuale delle grandi querce isolate, o allineate lungo i sen­tieri, o disposte a piccoli gruppi, l’equilibrata disseminazione delle case coloniche conseguente all’appoderamento frazionato quanto intenso, e la marginalità delle aree a bosco ed a prato rispetto alla dilagante presenza dei coltivi sono state fino a ieri, nell’agricoltura marchigiana — per usare l’espressione di un agronomo mace­ratese di età napoleonica — il frutto di « un sistema che riuniva l’utilità all’avve­nenza », maturato in dieci secoli di sapiente lavoro contadino e di concordi sforzi collettivi, per riappropriarsi di un territorio inselvatichito e degradato dal crollo della compagine demografica e politica dell’Impero romano.

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Suoli agrari e case coloniche

Processo avanzato di degradazione del suolo agrario nella collina marchigiana (Proposte e Ricerche, 1978) Demolizione di una «folignata», forma caratteristica e antica della viticultura nell’Umbria e nelle Marche (Proposte e Ricerche, 1978) Estesi vigneti industriali, di recente impianto, accanto ad un oliveto tradizionale (a sinistra) ed a seminativi nudi (a destra) (Proposte e Ricerche, 1978) Inizio di smottamenti su una collina argillosa completamente disalberata (Proposte e Ricerche, 1978)

Ho recuperato alla versione elettronica questo vecchio articolo che mi onoro di aver firmato, con tre insigni accademici, oramai tanti anni fa.
Oggi lo ripropongo all’attenzione di chi ha interesse per questi argomenti, in quanto e’ apparso da qualche giorno un comunicato che preannuncia una severa vigilanza in materia di tutela dei suoli agrari.

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Gli impegni degli Stati per l’ordine internazionale

Circolo di Studi Diplomatici (logo)

Abbiamo chiesto all’Ambasciatore Luigi Vittorio Ferraris, che ci onora della Sua amicizia, di poter ospitare questo scritto, pubblicato un mese fa sulla “Lettera Diplomatica”, quindicinale del Circolo di Studi Diplomatici. L’associazione, che ha sede in Roma in via degli Astalli 3/A, è stata fondata nel 1968. Si propone di svolgere “un’attività di studio e di approfondimento dei vari problemi internazionali contemporanei e dei loro riflessi sulla politica estera italiana”.

Questo Circolo è costituito da un ristretto gruppo di diplomatici a riposo che vuol mettere a disposizione di tutti le proprie qualificate conoscenze ed esperienze, cercando di “seguire la mutevole realtà della politica estera”.
Ogni tre mesi vengono dati alle stampe anche i “Dialoghi Diplomatici” che sono il frutto di approfonditi dibattiti, con l’intervento di tutti i soci e molto spesso anche con la partecipazione di qualificate personalità italiane e straniere.

A presiedere Il Circolo è appunto l’Ambasciatore Luigi Vittorio Ferraris, marchigiano di origine (è nato a Roma, ma ha vissuto la sua giovinezza al Vaccarile di Ostra) e cittadino d’adozione della nostra Senigallia.
A lui un grazie particolare per averci offerto, con il consenso a questa pubblicazione, una bella occasione di conoscenza e di riflessione sugli «GLI IMPEGNI DEGLI STATI PER L’ORDINE INTERNAZIONALE». Argomento questo, trattato dalla lettera n. 940 del 28 dicembre 2005.

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Se parcheggi… ti taglio tre gomme!

Molte grida, un capannello di gente agitata, stamattina nei pressi di Ponte Garibaldi. Sembrava un banale litigio tra automobilisti e da qui l’intervento dei vigili urbani.

Invece il fatto, a cui si riferisce l’immagine, è una delle tante situazioni di confusione che si manifestano nella nostra città di Senigallia. Qui più che altrove – a mio avviso – per una persistente latitanza dell’amministrazione comunale. Se volete degli esempi mi sarà facile farli: purtroppo ne vedo a bizzeffe. Da tempo sto osservando – come accade a tutti – cosa accade con la circolazione delle auto, delle biciclette, dei pedoni ed ogni giorno ecco la sorpresa. Sorprese oltre la già tradizionale fantasia degli automobilisti quando le solite “turbate” non sono più sufficienti a sbrogliare il caos del traffico. Leggi tutto “Se parcheggi… ti taglio tre gomme!”

In giardino non si è mai soli

Paolo Pejrone - In giardino non si è mai soli (copertina)

Apro il volume: subito il risguardo di copertina mi fa sapere che l’autore Paolo Pejrone, architetto, si è “laureato con molta noia e difficoltà”. Interessante! Leggendo poi capiremo bene che la vita professionale dell’Autore si svolge con grandi soddisfazioni non solo in Italia, ma in moltissimi paesi europei. Ha lavorato e lavora anche in Nord e Sud America, con ulteriori, diverse esperienze in alcuni paesi arabi. Leggi tutto “In giardino non si è mai soli”

Dieci anni persi

E’ davvero incredibile, una vergogna per la città: uno scandalo lungo dieci anni! Quella landa desolata del gran parcheggio a ridosso della città è sotto gli occhi di tutti. Si tratta di una struttura che appare strategica per molteplici attività commerciali, ricreative e ricettive, ma che di fatto risulta davvero ignorata. Un’area di cui si sono fatti belli gli amministratori comunali quando l’hanno promossa al grado di “parcheggio scambiatore” a seguito della recente “rivoluzione del traffico”; un’area che appare purtroppo con un aspetto lunare.

La causa dello scandalo, di questa vergogna è molto semplice da indicare. E’ appunto trascorsa la bellezza di dieci anni, dieci lunghi anni, da quando è stato inaugurato il “Centro commerciale Molino”, dieci anni perduti per sempre, sprecati senza alcun costrutto. Infatti non c’è un filo di verde. Meglio dire che gli alberelli, allora posti a dimora sono restati come allora; anzi buona parte giace li stecchita e la maggioranza appare oggi gravemente e forse irrimediabilmente compromessa.

Vegetazione nel parcheggio del centro commerciale Vegetazione nel parcheggio del centro commerciale Vegetazione nel parcheggio del centro commerciale

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Il focarone della venuta

Anche quest’anno il gruppo “Aviatori Senigalliesi” mantiene una consolidata abitudine. Tutti al “focarone” la sera del 9 dicembre.

Il “focarone” rinnova una antica tradizione marchigiana di attesa per la festa che cade il giorno successivo. La sera della vigilia appunto le campagne marchigiane erano costellate da una miriade di fuochi. Anche dai miei ricordi infantili emerge la visione onirica della festa della Vergine Lauretana. Grandi e piccoli falò un po’ dappertutto, magari improvvisati con i soli “cannabucci” (i fusti secchi del mais). Un tempo questo appuntamento non poteva essere eluso in quanto tradizione consolidata tra gli agricoltori. I nostri nonni, i nostri padri avevano grande rispetto per questi date e per certe abitudini. Nei giorni d’inizio dicembre ci si dava tutti da fare per preparare il gran mucchio da incendiare poi – rigorosamente– solo la sera della vigilia. Era un preciso obiettivo quello di avere molto materiale per un gran focarone, possibilmente più grande e vivace di quello dei vicini. Una occasione magari anche per bere assieme, in allegria, un buon bicchiere di vin brulè o solo per assaggiare il novello. I fuochi accesi un po’ dappertutto erano sempre presidiati dai contadini, armati di robusti forconi; infatti il fuoco va sempre sorvegliato in campagna in quanto regole ferree ricordano che con “acqua e fuoco non si può scherzare”. Leggi tutto “Il focarone della venuta”

Incontro con Jared Diamond

Jared Diamond a Roma presenta “Collasso, come le società scelgono di morire o di vivere” - edizioni Einaudi

Siamo riusciti ad essere presenti a Roma la mattina del 15 novembre scorso all’incontro con Jared Diamond.

La presentazione si è tenuta in un sala dei Musei Capitolini, con una serie di relazioni attorno al suo nuovo, corposo libro, recentemente tradotto in italiano: Collasso, come le società scelgono di morire o di vivere (edizioni Einaudi).

Diamond è un autore quanto mai eclettico; innanzi tutto è un vero poliglotta (si dice che parli una decina di lingue) ed ha seguito gli interventi e parlato successivamente in un italiano perfettamente comprensibile. Anche la successiva intervista, andata in onda due giorni dopo su “Rai3Scienza”, è in italiano.

Molti nostri connazionali conoscono questo autore anche perché ha vinto il Premio Pulitzer 1998 con Armi, acciaio e malattie, pubblicato in Italia l’anno precedente. Un libro che ipotizza i motivi per cui sul pianeta alcune civiltà sono rimaste all’età della pietra, mentre altre “vanno a spasso nello spazio”. Leggi tutto “Incontro con Jared Diamond”

Il 20 settembre in via Pasubio

 

La finestra di Carlo Riginelli (20 settembre 2005)

Difficile, anzi impossibile, che non ci sia alla finestra il tricolore. Dove? A Senigallia, in via Pasubio, al civico 22, 3° piano. Un po’ spiegazzato, ma il tricolore c’è! Ad opera di chi e perché? Si, è sempre lui, questo cittadino senigalliese che il XX settembre (scriviamo cosi, come consuetudine con i numeri romani) non salta l’anniversario, mentre in Italia tutt’Italia viene un po’ trascurato, anzi spesso tenuto in sordina. Leggi tutto “Il 20 settembre in via Pasubio”

Un Mattinale con Ferruccio Ferroni

Ferruccio Ferroni al “Mattinali al Caffè Centrale” (14 settembre 2005)

Lodevole iniziativa quella del Circolo d’Iniziativa Culturale che ha proposto una serie di appuntamenti denominati, “Mattinali al Caffè Centrale”. Il Mattinale non è nient’altro che un “incontro mattutino organizzato per proporre ai senigalliesi ed ai turisti la riscoperta dei protagonisti della cultura e dell’arte della provincia marchigiana”.

Mercoledì 14 settembre un piccolo ma interessato gruppo di appassionati ha incontrato, l’avvocato Ferruccio Ferroni, allievo di Giuseppe Cavalli, uno dei “padri” della fotografia italiana. Ferroni nel 1996 è stato insignito del titolo di M.F.I., “Maestro Fotografo Italiano”, dalla F.I.A.F. Leggi tutto “Un Mattinale con Ferruccio Ferroni”