Sicché, anche a da noi qualcuno s’è accorto che nel PdL esiste un minuscolo, lievissimo, impercettibile problema di legalità.
In realtà, accorgersi non è il termine più appropriato. Nessuno aveva notato niente, finché da Roma non è arrivato il dispaccio con la defenestrazione di Fini. Lo stesso Fini ha avvertito i seguaci che la rottura era avvenuta sui temi della legalità, della giustizia, dell’etica e di svariati altri punti chiave dell’azione di governo.
Tutti temi – è bene ricordarlo – su cui fino all’altro ieri nessuno dei finiani aveva eccepito alcunché: le 39 leggi vergogna in quindici anni anni sono state votate senza fiatare, la legge elettorale pure, gli inquisiti in Parlamento andavano bene, sulle autorizzazioni all’arresto si votava seguendo gli ordini di scuderia, allineati e coperti pure sul conflitto d’interessi. Continua a leggere…