Metteremo online gli atti del concorso per un dovere di trasparenza e di rispetto della legalità. Questa è la nostra opinione e quindi anche la linea che intendiamo portare avanti. La nostra voce conta poco, però è sempre una voce sul web, una voce che può essere anche smentita, ma solo con altri atti e sempre con documenti ufficiali. Lo vedremo prossimamente e sempre con la linearità che le “carte” hanno, quando sono disponibili per tutti.
Stamattina abbiamo attivato la procedura di massima trasparenza possibile: ci siamo recati negli uffici dell’ASL 4, in via Cellini, a Senigallia. Abbiamo formalizzato una richiesta semplicissima: ricevere la copia dei curricula dei candidati nonché degli altri atti essenziali relativi alla tanto discussa “selezione”. Ciò al solo fine di comprendere e divulgare come abbia operato la commissione prima ed il Direttore Generale, poi. Come si è mosso l’ingegner Maurizio Bevilacqua, al momento di affidare l’incarico al dott. Angelo Cavicchi? Su quali basi? Ovviamente rispettando le regole a meno che qualcuno non possa evidenziare il contrario.
A dire il vero da tempo si sono sentite voci che promettevano (ma forse solo minacciavano) di far conoscere questi documenti, che sono gli atti essenziali. Ad oggi però non ci risulta che qualcuno abbia rispettato l’impegno, nessuno ha diffuso niente salvo quelle poche parole che abbiamo visto, in corsivo (prese chissà dove e come!), riportate nella lettera di cinque medici, lettera divulgata il 4 gennaio scorso.
In questa vicenda dai risvolti assurdi crediamo che non ci sia altro da fare che cercare, trovare, esporre gli elementi di legalità. Se ci sono, come per forza di cose noi legalitari crediamo.
Altrimenti non resterebbe che la via della Magistratura, ammesso che qualcuno abbia elementi verificabili ed indizi precisi che giustifichino una indagine, che riconducano a profili di malcostume ed illegalità quanto da mesi, ancor prima dei passi ufficiali è sulle pagine della stampa.
Altrimenti queste ribellioni verbali, questi appelli di improbabili Masaniello, diciamolo pure che sono soltanto penose ed inconcludenti sceneggiate. Sono vere commedie che sottolineano prima di tutto la qualità degli attori e per di più aumentano il discredito su una struttura essenziale come è l’ospedale. Proprio quando la sanità meriterebbe una totale trasparenza e tanta serenità.
Bravo Gianluigi, questa vicenda è francamente ridicola.
Una domanda: i dottori indignati hanno per caso presentato un qualche ricorso al tar o si sono limitati alle lamentele mediatiche?