Michele Pinto ci ha voluto mostrare cosa significa, in pratica, votare con le liste bloccate.
Legge elettorale alla mano, un occhio ai risultati delle ultime elezioni politiche e una molletta sul naso (immagino), Michele s’è preso la briga di calcolare chi sarà “eletto” il prossimo 13 aprile. Ha fatto i conti per il Senato, dove la cosa è più semplice essendoci un premio di maggioranza su base regionale.
Ne è venuto fuori questo: al 99%, cioè salvo improbabilissimi colpi di scena, già sappiamo chi siederà sui banchi del Senato per la regione Marche. Lo sappiamo ora, ad un mese dal voto.
Qualche domanda, come diceva quello, sorge spontanea.
Che senso ha, per questi signori nominati, fare la campagna elettorale? E soprattutto: quali impegni si sentiranno in dovere di prendere pubblicamente con gli elettori, visto che saranno eletti a prescindere dal gradimento degli elettori?
Eletti a prescindere, ma non a nome mio, ovviamente.
Sempre le stesse facce. Un po’ di restyling l’ha fatto solo il PD.
Chi tira i fili però sono sempre gli stessi. Hanno tentato di farci credere che l’ondata di “antipolitica” avesse dato i suoi frutti.
In realtà visti i nomi che, si sa già, verranno eletti nelle Marche mi sembra che facce nuove ce ne siano veramente poche.
Deciderò se votare l’ultimo giorno, ma sto propendendo sempre più per non andare proprio al seggio.
In ogni caso però mi presenterò con la molletta, non al naso ma appuntata al petto.
Scusate la ripetizione, è ovvio che mi presenterò con la molletta appuntata al petto al seggio solo se ci vado, ma in ogni caso mi presenterò comunque con la molletta anche in ogni altro luogo per manifestare il mio schifo contro questa classe politica.
Mi ripeto, ma non andare a votare significa premiare chi questa legge l’ha scritta ed approvata.
Se ha ragione Gaspa, ed è plausibile, nel perverso disegno di questa classe politica l’ipotesi da lui delineata potrebbe essere quanto mai funzionale al sistema.
Non andare a votare in queste condizioni anti-democratiche e anti-costituzionali è un gesto di dignità personale, di stima per se stessi e per la propria intelligenza.
Se poi la cosca X sarà premiata e la cosca Y penalizzata, non me ne frega assolutamente nulla.
Si bravo, così ad ogni diritto che ci tolgono, noi rispondiamo rinunciando a quelli che ci rimangono.
Bel ragionamento.