Sognando la California

Santa Monica Route 66

«Lo vedi quant’è larga la spiaggia?» mi fa Larry mentre trasporta una catasta di sdraio che peserà un quintale. «È da lunedì che stiamo togliendo ombrelloni e tutta l’attrezzatura, forse finiamo domani sera, se non inizia a piovere.»
Un lavoraccio. Siamo in California, ma anche qui la stagione estiva si è conclusa.
Appena agli inizi, invece, è la mobilitazione dei bagnini contro le politiche del governo, a loro dire sempre più insostenibili.
Larry, il decano dei bagnini di Santa Monica, si sfoga con me davanti a due birre ghiacciate. Leggi tutto “Sognando la California”

Boia chi molla?

Lettera aperta agli amici di “Patto per Ostra Vetere”

Cari amici di “Patto per Ostra Vetere”,
nel farVi i complimenti per il nuovo logo scelto, mi permetto di rappresentarVi qualche perplessità. Innanzitutto, l’eccessiva personalizzazione del logo. Siamo – è vero – nell’epoca dei partiti personalistici e la gran parte dei movimenti politici ha nel simbolo il nome del leader. Ma un esplicito accenno a vicende personali o ad episodi di vita vissuta non s’era mai visto.
E così quel “Boia chi molla!” rischia di non essere capito dagli elettori.
Perché inserire in un simbolo politico la vostra avversione per i gavettoni di Ferragosto? E perché apostrofare con quel “boia” un giovanotto che vuole solo divertirsi con qualche bombetta d’acqua in spiaggia?
E se per caso vi foste trovati nella traiettoria d’un innocente schizzo d’acqua, che sarà stato mai? Non siete stati ragazzi anche Voi?
Insomma, cari amici, quel “Boia chi molla!” l’ho trovato un tantino esagerato.
Capisco che lo facciate per ricordare un passato che è nei vostri cuori (presumo il fattaccio risalga a questo Ferragosto, tanto viva ne è la memoria), apprezzo l’assenza di spirito vendicativo verso i teppistelli (“non vi molleremo mai).
Ma perché mettere tutto ciò sui manifesti elettorali, oltretutto precludendovi il voto d’una larga fetta di bagnanti?

Vi saluto cordialmente auspicandomi (o auspicando? Scusate, ho avuto poca dimestichezza coi verbi fin dalle elementari) che possiate migliorare il vostro stile comunicativo.

Extra omnes

Caro ex sindaco Massimo Bello,
Mi scusi ma, appena letta la Sua esternazione sul Web, non ho saputo trattenere le risate.
Poi ho provato a sostituire la parola “indiani” con “ebrei” o “musulmani di Bosnia” o “istriani” o “tibetani”. E sono tornato serio.

Le scrivo seriamente, quindi, per capire qualcosa in più circa il Suo avvertimento. Le chiedo:

  • Dato che l’espulsione… pardon… l’allegra rimpatriata riguarderebbe tutti gli indiani presenti in Italia, compresi quelli legalmente residenti, come farebbe capire a un indiano in regola che non è più gradito? E se quello, furbo, facesse l’indiano?
  • Insomma, se questi indiani le valigie non le preparassero, Lei li andrebbe a stanare casa per casa? Mi permetto di sconsigliarLe soluzioni drastiche tipo buttarli a mare, come da altre parti autorevolmente proposto, sennò addio Bandiera Blu.
  • Come gestirebbe la logistica? Voglio sperare non caricando la gente sui treni merci. Non crede che, dopo tutto, sarebbe un gesto carino da parte Sua pagare il biglietto aereo a tutti i 120 mila indiani in Italia?
  • Wikipedia definisce pulizia etnica la “varietà di azioni atte a rimuovere forzosamente da un territorio la popolazione di un dato gruppo o sottogruppo etnico-culturale, [per] precise scelte politiche di governi e autorità, sulla base di discriminazioni etniche, religiose e ideologiche e su considerazioni di ordine politico e strategico”. Ci spiega la differenza rispetto a ciò che sottende il Suo avvertimento?

In attesa di una sua risposta chiarificatrice.

Distinti saluti.

Ce lo chiede l’Europa

La parola d’ordine è una sola, categorica e impegnativa per tutti: Europa.
Il grido di battaglia risuona alto ogni volta che c’è da far passare, magari a colpi di fiducia, una qualsiasi misura restrittiva: lo vuole l’Europa!

Cambiare lo Statuto dei lavoratori? Ce lo chiede l’Europa. L’IVA al 21%? Ce lo chiede l’Europa. Ridurre le pensioni? Ce lo chiede l’Europa.
È l’alibi di ferro, il passepartout che non conosce barriere. È la Dolce Euchessina del nuovo millennio, il caro e vecchio confetto Falqui: basta la parola. Ce lo chiede l’Europa e i dubbi svaniscono. Tutto diventa semplice, chiaro, unilaterale.
Il ritornello ci è entrato in casa, persino in camera da letto. “Amore, non puoi avere mal di testa stasera: non te lo chiedo io, te lo chiede l’Europa”. Un afrodisiaco naturale. Leggi tutto “Ce lo chiede l’Europa”

Registrazioni audio delle Commissioni consiliari: si va avanti

È di una settimana fa la mia richiesta formale al Comune di avere la registrazione audio integrale di una seduta della V Commissione, dopo il diniego informale di un funzionario al telefono.
La risposta del Comune è arrivata, altrettanto formale ma tutt’altro che chiarificatrice. Contiene sì il verbale (cartaceo) della seduta, ma non risponde nel merito, se cioè la registrazione audio sia accessibile o meno.

E allora ho rilanciato la palla.

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Ai Sigg. Maurizio Mangialardi, Sindaco del Comune di Senigallia
Enzo Monachesi, Presidente del Consiglio Comunale
e p.c. ai Sigg. Alessandro Cicconi Massi, Vice Pres. del Consiglio Comunale
Enrico Rimini, Presidente della V Commissione

OGGETTO: richiesta di accesso alla registrazione audio integrale della seduta della V Commissione consiliare “Cultura, Promozione e Turismo” del 14/05/2012


Faccio seguito alla mia richiesta in oggetto del 2 ottobre e alla risposta del 5 ottobre da parte del dott. Paolo Mirti (prot. n° 51838).
Ringraziando per l’invio del verbale della seduta, ribadisco che l’oggetto della richiesta era ed è la registrazione audio integrale, la quale è documento amministrativo accessibile ai sensi della legge 241/90.

Rinnovo pertanto la richiesta di avere copia di tale registrazione, oppure la motivazione dell’eventuale diniego.

Chiedo cortese risposta scritta entro e non oltre 30 giorni dalla data di ricevimento della presente, ai sensi e per gli effetti della legge 241/90 e dell’art. 328 del Codice Penale.

Ancora sulla trasparenza degli atti amministrativi

I documenti delle sedute delle Commissioni consiliari sono davvero pubblici?
M’è venuto questo dubbio l’altro giorno, quando un gentile funzionario comunale m’ha detto al telefono, riportando autorevole fonte istituzionale, che la mia richiesta di avere la registrazione audio di una seduta di Commissione non poteva essere soddisfatta. A quanto pare, le registrazioni audio delle sedute sono usate “internamente per redigere i verbali” (di quella in oggetto, il funzionario dice di avere una copia su cassetta), ma non possono essere diffuse.

Siccome la spiegazione non mi convince, ho scritto al Sindaco e al Presidente del Consiglio Comunale per avere qualche chiarimento. Di seguito il testo della richiesta formale di accesso ai documenti.
Si tratta della seduta della V Commissione Consiliare “Cultura, Promozione e Turismo” del 14 maggio 2012, avente in ordine del giorno l’“incontro con i rappresentanti di Categoria delle Imprese Balneari per illustrare le problematiche inerenti la direttiva Bolkestein e l’emissione delle ricevute fiscali”. Della seduta, per il momento, è disponibile solo il verbale.

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Ai Sigg. Maurizio Mangialardi, Sindaco del Comune di Senigallia
                Enzo Monachesi, Presidente del Consiglio Comunale
e p.c. ai Sigg. Alessandro Cicconi Massi, Vice Pres. del Cons. Com.
                           Enrico Rimini, Presidente della V Commissione

OGGETTO: richiesta di accesso alla registrazione audio integrale della seduta della V Commissione consiliare “Cultura, Promozione e Turismo” del 14/05/2012 

PREMESSO CHE

  • L’art. 22 lett. d) della legge 241/90 definisce «“documento amministrativo”, ogni rappresentazione grafica, fotocinematografica, elettromagnetica o di qualunque altra specie del contenuto di atti, anche interni o non relativi ad uno specifico procedimento, detenuti da una pubblica amministrazione e concernenti attività di pubblico interesse, indipendentemente dalla natura pubblicistica o privatistica della loro disciplina sostanziale»;
  • L’art. 22 comma 3 della stessa legge precisa che «Tutti i documenti amministrativi sono accessibili, ad eccezione di quelli indicati all’articolo 24, commi 1, 2, 3, 5 e 6» e gli interessati possono prenderne visione ed estrarne copia;
  • L’art. 22 comma 2 della stessa legge prevede che «l’accesso ai documenti amministrativi, attese le sue rilevanti finalità di pubblico interesse, costituisce principio generale dell’attività amministrativa al fine di favorire la partecipazione e di assicurarne l’imparzialità e la trasparenza, ed attiene ai livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale ai sensi dell’articolo 117, secondo comma, lettera m), della Costituzione. Resta ferma la potestà delle regioni e degli enti locali, nell’ambito delle rispettive competenze, di garantire livelli ulteriori di tutela»

Il sottoscritto

CHIEDE

di potere aver copia della registrazione audio integrale della seduta della V Commissione consiliare “Cultura, Promozione e Turismo” tenutasi il 14 maggio u.s.
Si chiede risposta scritta entro e non oltre 30 giorni dalla data di ricevimento della presente, ai sensi e per gli effetti della Legge 241/90 e dell’art. 328 del Codice Penale (omissione di atti d’ufficio).

ITIS Galileo: un minuto di rivoluzione

1800 chilometri: di tanto ci siamo spostati noi, le poltrone, il teatro e tutto il resto nel primo minuto dello spettacolo. Incredibile, anche perché ogni cosa intorno ci conferma l’esatto contrario: stiamo fermi, seduti in pace e senza giramenti di testa. Eppur si muove, la Terra, si muove nella sua rivoluzione – l’unica rivoluzione nonviolenta della storia – attorno al Sole.

Raccontare questa rivoluzione, per Marco Paolini, significa ripercorrere una straordinaria impresa del pensiero, oltre le colonne d’Ercole di saperi millenari, in direzione ostinata e contraria alle verità apparenti e alle opinioni dominanti. Fin dall’inizio Paolini prende a braccetto gli spettatori (ne fa salire addirittura uno sul palco per fargli da spalla improvvisata) e li conduce attraverso i progressi della scienza e del pensiero filosofico, di cui alcuni uomini d’ingegno si resero artefici a prezzo della vita, come Giordano Bruno, o di brucianti umiliazioni, come Galileo, costretto ad abiurare, provvisoriamente sconfitto dall’oscurantismo della Chiesa.

Ma le parole che Bruno disse, trent’anni prima, al tribunale che lo mandava al rogo, potrebbero benissimo risuonare, ancora più forti, verso i giudici del Sant’Uffizio che costrinsero Galileo all’abiura nel 1633: «Forse tremate più voi nel pronunciare questa sentenza che io nell’ascoltarla». Leggi tutto “ITIS Galileo: un minuto di rivoluzione”

Intervista all’Onorevole

Il processo sommario è roba da giacobini. E in tempi d’antipolitica, si fa presto a condannare un rappresentante delle istituzioni, rovinandone vita e reputazione. Così, prima di giudicare, abbiamo voluto capirci di più ed intervistare l’Onorevole Pierluigi Andalusi, tesoriere del Partito dell’Alternativa (PdA), recentemente investito da accuse di appropriazione indebita di soldi del finanziamento pubblico al suo partito.

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Popinga: … E pensare, onorevole Andalusi, che già nel ’78 si tentò di abrogare il finanziamento pubblico con un referendum…

Andalusi: Era solo demagogia. Non era giusto abrogare il finanziamento pubblico, perché senza finanziamento pubblico i partiti avrebbero rubato.

P: A me pare che i partiti rubassero anche con il finanziamento pubblico: Tangentopoli le dice niente?

A: Quello era il sistema, così facevan tutti. Lo disse bene Craxi in Parlamento, nella celebre chiamata in correità.

P: Ah, capisco, si rubava per non sentirsi emarginati. Un po’ come quando, da adolescenti, ci si fa lo spinello di gruppo e chi rifiuta passa da asociale. Ma, ammesso e non concesso che rubassero tutti, è sicuro che se tutti sono ladri allora nessuno è ladro? Leggi tutto “Intervista all’Onorevole”

Prèsidi con effetto di deterrenza

Non capisco l’utilità dei presìdi con effetto di deterrenza.
Vedo invece utilissimi i prèsidi con effetto di deterrenza.

Deterrenza contro il diplomato alla Scuola Radio Elettra che non si ricorda il titolo dell’ultimo libro letto. E in effetti son passati troppi anni da quando la madre gli leggeva Pinocchio per farlo addormentare.
Deterrenza contro i figli d’arte pagati a peso d’oro nei consigli regionali.
Deterrenza contro i patrioti che si puliscono il culo col tricolore.
Deterrenza contro chi gioca a fare il ministeriale distaccato a Monza, con le bollette pagate da Roma Ladrona.
Deterrenza contro gli “onesti” che appena avvicinatisi alla greppia diventarono tangentari.
Deterrenza contro gli intellettuali che fanno i tornei di rutti in Val Brembana.
Deterrenza contro chi versa nell’ampolla l’acqua del Po dopo essersi versato un fiasco di grappa.
Deterrenza contro chi crede nella Padania perché c’è il Grana Padano.

Quanti casi umani in meno, quante disgrazie evitate, quanti soldi risparmiati se solo qualche prèside li avesse bocciati in prima media?

Problemi col copia-incolla?

Di seguito il testo della lettera aperta, inviata a Giulia Mancinelli, alle redazioni del “Messaggero” e di Vivere Senigallia, sull’articolo comparso il 26/11/2011 sul “Messaggero”, cronaca di Senigallia, a firma Giulia Mancinelli.

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Cara Giulia, spettabili Redazioni,
immaginiamo due persone, in una stanza con le finestre chiuse e le tapparelle abbassate, che discutono animatamente su come sia il tempo fuori. Una, sulla base dello storico delle condizioni meteo nell’ultimo secolo, sostiene, grafici alla mano, che quel giorno al 99,9% c’è il sole. L‘altra, dopo complesse misurazioni della temperatura delle pareti e osservando attentamente le piante di gardenia di fianco al divano, dichiara, senza tema di smentita, che no, in quel momento sta sicuramente piovendo. La fondamentale disputa va avanti per tutta la mattinata, finché entra la donna delle pulizie e alza le tapparelle. Leggi tutto “Problemi col copia-incolla?”