Una moratoria per Ferrara e Bagnasco

Giuliano Ferrara Angelo Bagnasco

Il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, e il giornalista neosanfedista Giuliano Ferrara ritengono doveroso e coerente associare la richiesta di moratoria sull’aborto a quella felicemente posta dal Governo italiano alle Nazioni Unite sulla pena di morte.

Non intendo qui mettere in moto una discussione pro o contro l’aborto (e spero che i lettori di Popinga ne tengano conto), ma c’è un piccolo particolare che vorrei segnalare.
Il Governo italiano poteva proporre la moratoria sulla pena di morte in quanto essa non è ammessa dall’ordinamento italiano; diversamente, la moratoria sull’aborto non potrebbe essere richiesta dallo stato italiano se essa entrasse in contraddizione con quanto è stabilito dalla legge 194/1978. Altrimenti lo Stato italiano si troverebbe a chiedere alle Nazioni Unite una moratoria sulle sue stesse leggi!

Ma dev’essere che per questi signori gli ordinamenti italiani sono cose di scarsa rilevanza.

12 pensieri riguardo “Una moratoria per Ferrara e Bagnasco”

  1. Sinceramente questa mossa di Ferrara non l’ho capita.
    Parla di moratoria avente ad oggetto l’aborto ma non ha parlato di abrogare la legge 194 del 78; insomma dovrebbe chiarire in termini più espliciti ciò che intende, perchè non ha detto in termini chiari che bisogna far tornare illegale l’aborto.

  2. Mah, a me sembra che il fine ultimo di tutti questi discorsi sia rendere illegale l’aborto.

    La linea della Chiesa è chiara su questo punto, la vita va difesa dal concepimento fino all’ultimo istante.

    Ergo, no secco ad aborto ed eutanasia.

    Non nascondiamoci dietro un dito: se il Papa governasse l’Italia la situazione sarebbe questa, con buona pace delle donne, del dolore dei malati, ma anche di tutti quelli che praticano comportamenti abominevoli come l’uso del profilattico, l’inseminazione artificiale et similia.

    La sessualità è vista come mero scopo procreativo e deve essere incanalata nella famiglia naturale, ovvero nell’unione indissolubile (quindi NO anche al divorzio) tra un maschio ed una femmina.

    Poche storie, la dottrina della Chiesa è chiara. Se uno è cattolico deve agire secondo i dettami del Papa, altrimenti si può chiamare fuori.

    Basta ipocrisie: chi si definisce cattolico segua i dettami della Chiesa, Ferrara ha completamente ragione da questo punto di vista.

    Io non sono cattolico e quindi per me queste sono tutte cazzate antistoriche, mentre il 90% degli italiani che si dichiara cattolico ha una strana visione della sua religione, dato che queste stesse persone sono favorevoli ad aborto, divorzio, eutanasia e pratiche aberranti!

    Un po’ come dire che dei 10 comandamenti ne seguo 8 quindi sono un buon cattolico all’ottanta per cento.
    Anche Provenzano è un buon cattolico che magari non seguiva solo 2 comandamenti come Non Uccidere e Non Rubare, ma santificava tutte le feste e non voleva le donne d’altri.

    Provocatoriamente.

  3. Io la vorrei vedere da un’ottica leggermente spostata: di base, tutto è migliorabile, tutto è perfettibile e le situazioni politiche e sociali cambiano continuamente, in modo naturale e incontrollabile. Premesso questo non sarebbe produttivo contrastare il revanscismo clericale con la difesa ad oltranza di una legge buona ma vecchia. Piuttosto è nella natura di un riformista mettersi sempre in discussione. Io accetto la legge sull’aborto come mezzo di controllo di una pratica a volte necessaria. Non perchè creda che esista un diritto, sempre e comunque, di interrompere una gravidanza. Non faccio neanche fatica a concepire il feto come essere vivente fin dall’inizio. Tuttavia ci sono situazioni in cui l’aborto è il male minore e quindi deve essre uno strumento regolato dalle leggi e garantito da uno Stato laico. E’ nello spirito della legge, tuttavia, il non voler essere utilizzata come strumento per il controllo delle nascite. Ecco, limitatamente a questo e solo a questo aspetto della questione, credo che si dovrebbe rivedere qualcosa.

  4. Io penso sia normale discutere su temi così sensibili soprattutto in un paese cattolico come il nostro.
    Non sono un cattolico convinto, non vado nemmeno in Chiesa ma mi sembra che quello che ha detto Francesco non sia in alcuni punti corretto (ad es. la Chiesa ammette, mi sembra di aver capito, l’uso del preservativo ad es. per combattere malattie come l’aids, insomma riconosce la logica del male minore dal suo punto di vista); ma quello che mi interessa dire è che un uso razionale dell’aborto è il vero problema.
    Non penso, anzi sono sicuro che l’aborto non verra reso illegale (e me lo auguro) ma certamente una bella opera di sensibilizzazione, maggiore di quella che c’è oggi sull’aborto andrebbe fatta.
    Garantire la possibilità di abortire in certe situazioni è sicuramente giusto, prendere alla leggera il fatto che con l’aborto si risolve qualche problemino che si poteva tranquillamente evitare è, secondo me, profondamente sbagliato.
    Sensibilizzare significa rendere coscienti i ragazzi e le ragazze più giovani che esistono i contraccettivi e che l’aborto non è una soluzione ma un rimedio drastico e tragico.

  5. mmm, mi sa che hai capito male sul preservativo.

    “La Chiesa Cattolica è contraria all’uso del preservativo, ritenendolo illecito sia come strumento di prevenzione dell’Aids che come mezzo per evitare gravidanze indesiderate.”

    “l’unione del corpo e dello spirito deve compiersi solo all’interno del sacramento del matrimonio ed esclusivamente in funzione della procreazione.”

    “il Santo Padre ha tenuto a ribadire che gli unici rimedi legittimi contro il virus sono rappresentati da fedeltà e astinenza sessuale”

    “tutto ciò sulla base della convinzione secondo cui la prevenzione più radicale consiste proprio nell’astinenza sessuale prima del matrimonio e nella castità coniugale durante lo stesso. ”

    Questa è da ROTFL:
    “Forse in quest’ottica si può leggere l’intervento su “Famiglia Cristiana” del gennaio 2001 da parte del teologo Giordano Muraro, il quale si è affrettato a rispondere a un lettore che accusava la Chiesa di “posizione rigida e disumana” allorché considera illeciti i preservativi anche quando uno dei due coniugi è sieropositivo. Il teologo ha detto sì al profilattico se uno dei coniugi è sieropositivo, a patto che la coppia ne faccia uso soltanto nei periodi non fertili. In questo modo, ha aggiunto, il preservativo “non è un contraccettivo, ma una barriera contro il contagio”.”

    Verrebbe da ridere se non ci fosse da piangere.

    ““Ci accusano di uccidere – ha detto nel 2002 Javier Barragan -, ma solo una società pansessuale come la nostra, capace unicamente di pensare al principio del benessere nello sviluppo sostenibile, può giudicare ridicolo e scomodo il sesto comandamento dato da Dio a Mosè e comune alle tradizioni giudaica e cristiana, di non commettere atti impuri”. Per la Chiesa, ha rimarcato l’arcivescovo, “la prevenzione si chiama castità”

    La posizione della Chiesa mi sembra chiara.
    Come mi sembra chiara quella sull’aborto, sul divorzio e quella sull’eutanasia.

    Il punto è capire perché i cattolici non seguono più i precetti del Papa e se non si possa, con una rivoluzione copernicana, rivoluzionare finalmente le istituzioni cattoliche.

    Su questo ho scritto qualcosa su Gaspatcho.

  6. Si è pronunciato a favore dell’uso del profilattico i caso di AIDS solo il cardinale Martini.
    Certo che prima o poi una rivoluzione copernicana ci sarà anche perchè la stragrande maggioranza dei cattolici non segue questi precetti…
    Il teologo ha detto sì al profilattico se uno dei coniugi è sieropositivo, a patto che la coppia ne faccia uso soltanto nei periodi non fertili. In questo modo, ha aggiunto, il preservativo “non è un contraccettivo, ma una barriera contro il contagio”.”
    Viene da chiedersi in che pianeta viva questo teologo….

  7. No all’interno della Chiesa ci sono posizioni favorevoli all’uso del preservativo in quanto ritenuto male minore; poi la posizione ufficiale ancora è di chiusura ma lo stesso papa stava riflettendo sul problema dell’aids.
    Una posizione è appunto quella del cardinale Martini; insomma il dibattito è aperto perchè è noto che anche nella Chiesa ci sono posizioni più conservatrici a altre meno.
    C’è chi ha sostenuto che bisogna tener conto anche delle altre funzioni che il preservativo può avere (difendere la vita ad es. del partner sano).
    Va da se che io son favorevole all’uso del preservativo, quello che non capisco è perchè molte persone che si definiscono non cattoliche hanno sempre qualcosa da ridire sui precetti della Chiesa e su quanto dovrebbe aggiornarsi o sia rimasta indietro.
    Sinceramente da non cattolico non mi preoccupo più di tanto delle posizioni della Chiesa; le ascolto se ne ho voglia, se mi convincono le seguo e se non mi convincono non le seguo.
    Non mi metto a dire su tutto quanto siano sbagliato e quanto dovrebbero cambiare.
    Insomma dire alla Chiesa come comportarsi nella propria libertà mi sembra un po’ fuori luogo; dire che la Chiesa non deve pensare di poter dettar legge fuori dalle mura del Vaticano invece lo ritengo corretto.

  8. Sul preservativo, la posizione di Papa Ratzinger, il capo istituzionale della Chiesa Cattolica, è chiara, magari poi ci sono altri che non la pensano come lui, ma la Chiesa non è una democrazia quindi la linea la decide il capo.

    A me sembra inoltre che molti “cattolici” lo siano solo quando gli fa comodo.
    In pratica si fabbricano una religione su misura, rispettando alcuni precetti e ignorandone bellamente altri.
    Tutto ciò è molto comodo ma altamente ipocrita e qui fa bene il Papa a ricordarlo ogni tanto.

    Per un cattolico serio, non dovrebbe esistere il divorzio visto che nell’atto del matrimonio c’è la PROMESSA di un legame eterno (finché morte non vi separi).

    Se si fa questa promessa sapendo già di poterla rompere dopo due settimane, si è solo degli ipocriti!

    Io questa promessa non la farò mai perché non so se potrò mantenerla, ma sicuramente ritengo che chi la faccia la debba rispettare, altrimenti è solamente uno che mente sapendo di mentire.

    La vera riflessione è però sul perché la stragrande maggioranza di coloro che si definiscono cattolici (in Italia più del 90% dei cittadini) non rispettano per nulla le direttive della loro Chiesa?

    Bisogna cambiare i Cattolici o bisogna cambiare la Chiesa?
    La domanda mi sembra legittima.

    Certo l’ipocrisia dilaga nel nostro paese, come pure la convenienza personale (se un precetto mi si adatta lo seguo, altrimenti lo ignoro), ma a mio modesto modo di vedere, da non-cattolico, c’è un problema proprio nella gerarchia ecclesiastica che sopravvaluta taluni problemi tralasciando a volte di svolgere la sua funzione principale: diffondere la parola di Cristo.

    Secondo me, il problema della Chiesa è che si sta focalizzando su ogni aspetto del modo di vivere delle persone tralasciando la spiritualità e tralasciando gli insegnamenti più grandi di Cristo.

    Cristo ha parlato poco di profilattici ed eutanasia, ma ha parlato molto di fratellanza, di amore verso il nostro prossimo, di rispetto reciproco, di non violenza, di solidarietà verso gli ultimi.

    Io mi chiedo dove siano questi insegnamenti in una società in cui ormai si fa solo a gara per avere più soldi, più potere, più fama, senza avere più alcuno scrupolo nel raggiungimento di questi obiettivi.

    Cosa fa il Vaticano? La battaglia sulla bioetica, sul creazionismo, sulla procreazione assistita, sull’eutanasia, quando nel mondo ci sono milioni di cristiani che muoiono di fame, di malattie, di guerre, magari preventive.

    Questa è la difesa della vita?

    Negare la morte ad una persona come Welby, magari attaccarlo perennemente a qualche macchina da milioni di Euro con i quali si potrebbero invece sfamare migliaia di persone?

    A me sembra che il Papa attuale sia solo una espressione della opulenta Europa che si attanaglia su falsi problemi ed ignora quelli più palesi.
    Un Papa africano o magari un Papa donna (eresia!!!) potrebbe avere una ottica ben diversa.

    Sarò blasfemo ma faccio molta fatica a pensare a Ratzinger come ad un Cristiano, ovvero ad un seguace della parola di un uomo chiamato Gesù Cristo, così come è stata tramandata nei Vangeli.

    Certo dovrebbero essere coloro che si definiscono cattolici, ma che nei fatti non seguono il magistero della Chiesa, a dover sollevare questo problema, io però penso di poter fare liberamente le mie critiche sulla Chiesa, anche alla luce del fatto che la Chiesa pretende di regolare pure la MIA vita.

    In fondo riformare la Chiesa non è una cosa impossibile come dimostrò il buon Lutero quasi 500 anni addietro (riuscendo però solo in parte nel suo intento)!

  9. Si ma non capisco il perchè di tante “crociate” al contrario, cioè contro la Chiesa.
    La Chiesa ritiene di svolgere la sua opera e per la verità ogni tanto sarebbe giusto, credo, anche riconoscere ciò che oggettivamente di buono fa, si vedano i missionari in giro per il mondo.
    Sul fatto dei cattolici ipocriti, io penso che tutte le persone per natura (chi più e chi meno) siano ipocrite; il cattolico che segue solo alcuni precetti è ipocrita come il musulmano che beve alcolici o come il fidanzato che dice alla ragazza quanto la ama e poi la tradisce.

  10. Intanto già Lutero nel 1519 rifiutò di riconoscere il “primato papale”, la “tradizione della Chiesa” e l'”infallibilità conciliare”, quindi non andava contro tutta la Chiesa ma solo contro le sue istituzioni.

    Che la Chiesa faccia opere meritorie in Italia e all’estero nessuno lo disconosce, perlomeno non io.

    Non faccio nessuna crociata contro nessuno.

    Però ogni volta che si tocca la Chiesa vengono fuori queste cavolate e non si riesce mai a fare un discorso di merito.

    Ma è normale che il Papa mi voglia negare il diritto all’eutanasia (cioè mi nega la possibilità di decidere della MIA VITA) e io non possa neanche criticarlo senza compiere delitto di lesa maestà?

    Penso inoltre che se uno si dichiara cattolico, dovrebbe seguire i precetti del cattolicesimo (lo stesso vale per i musulmani, i buddisti, i testimoni di Geova, ecc…) ovvero battersi per cambiare questi precetti, ovvero smettere di chiamarsi cattolico.

    Faccio il primo esempio che mi viene in mente: Casini è divorziato e alza la bandiera del cattolicesimo, si dichiara un difensore della famiglia, convive ma è contro le coppie di fatto…
    Ma lasci perdere!!!

    Ha già fatto una promessa così importante che non ha saputo mantenere, come possiamo avere fiducia in lui?

    Comunque è già dai tempi di Costantino (l’imperatore, non il tronista) che la bandiera del cristianesimo viene sventolata più per motivi politici che non per la reale accettazione degli insegnamenti di Gesù.

    Non mi sorprendo dunque più di tanto, anzi ormai mi sorprendo solo quando il Papa cita il Vangelo.

    Ratzinger, più che Gesù Cristo, mi ricorda un fariseo.

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