La questione fertirrigazione, sollevata il 4 aprile da Gianluigi Mazzufferi su questo blog, continua a riservare sorprese. La vicenda è stata ripresa il 10 aprile da Il Resto del Carlino, (cronaca di Senigallia), a cura di Sandro Galli. E’ quanto auspicavamo: insieme ad altri giornalisti e blogger, Galli era stato informato da Andrea Scaloni l’8 aprile della presenza del pezzo su Popinga. E con grande soddisfazione lo abbiamo ritrovato sulla carta stampata dopo appena due giorni. Bel colpo, ottimo tempismo, bravo Galli!
Peccato, però, che il giornalista, nel suo primo articolo, si dimentica di citare la fonte (cioè questo blog) e, per di più, presenta il pezzo come fosse una (sua) intervista a Gianluigi, mentre si tratta, per buona parte, di una copia dell’articolo pubblicato su Popinga una settimana prima.
Lo stesso giorno, il 10 aprile, Galli chiama Mazzufferi per avere altre informazioni, che ottiene.
Di nuovo il giorno successivo, l’11 aprile, il “Carlino” riporta alcuni stralci della relazione dei tecnici della Multiservizi, ottenuta da Gianluigi e resa disponibile alcuni giorni prima su Popinga; anche in questo caso nessuna citazione dal giornale, nemmeno un grazie, niente.
Solamente dopo che lo stesso Gianluigi glielo fa notare via mail, Galli – o chi per lui – cita il nostro blog come fonte dell’inchiesta nell’articolo del 14 aprile.
Va detto che Sandro Galli non si è limitato a copiare Popinga. Ha svolto un’indagine vera, una mini-inchiesta sfociata nelle interviste dell’11 aprile, e nell’articolo del 14, nonché nella pubblicazione, il 13 aprile, dell’interrogazione del consigliere regionale Viventi sempre sul caso fertirrigazione. Pensiamo che, ancora prima del chi ne parla, sia importante il cosa si dice, e in questo caso ha fatto benissimo il Carlino ad approndire il caso.
Tuttavia resta la “questione di principio”, diremmo di deontologia. Ci turba la semplicità, la naturalezza, diremmo persino la buona fede, con cui viene negata l’identità di un blog, viene rimossa (o forse ignorata) la possibilità che sia un blog, anziché un giornale, ad assere la fonte di una notizia, di un’analisi, persino di uno scoop.
Eppure i giornali molto spesso attingono ai blog senza nemmeno sentire il bisogno di citarli (succede anche ai cosiddetti “grandi”: ad esempio a “La Repubblica“). Come se i contenuti su Internet non fossero tutelati da precise regole (le Creative Commons, nel caso di Popinga) che poi chiedono ben poco: l’attribuzione e il collegamento esplicito (il link) al contenuto citato. Speriamo che almeno Il Resto del Carlino lo abbia capito.
Hai ragione Marco.
Riguardo la questione in merito credo che la colpa non sia tanto del giornalista singolo, quanto di una scarsa attenzione e diffusa ignoranza in materia….
Quando si parla di Internet la prima cosa a cui in genere si pensa è la pedofilia o i siti porno oppure i video demenziali o quelli che mostrano episodi cosiddetti di “bullismo” (quando in realtà di veri e propri crimini si tratta ).
Generalmente, e questo è soprattutto colpa dei media istituzionali, giornali e televisione che sono rimasti ancora al XIX secolo…, non si pensa ad Internet come strumento per fare cultura e informazione, attraverso siti specializzati, come possono essere anche i blog.
Basti notare l’imbarazzo e la goffaggine di molti giornalisti nell’affrontare l’argomento; non utlime le penose figuracce di certi telegiornali Rai e Mediaset nel riportare con toni allarmati alcuni video su episodi di presunta violenza giovanile, poi clamorosamnete smenita, pescati nella rete e prontamente pubblicati senza verificarne minimamente l’attendibilità.
Si pensa che Internet sia solo una specie di “Babilonia” o un grande Luna Park.
E’ vero, c’è anche questo, e in rete si trova di tutto e sicuramente c’è molta spazzatura, ma non esiste solo questo aspetto, si trovano anche molti siti utili, che fanno informazione in modo indipendente, aggiornati e curati a livelli professionali, anche da cittadini comuni.
Chissà, forse questo atteggiamento di scarsa attenzione potrà essere motivato da un sentimento di invidia o dalla paura di perdere il mestiere….
Creto è che se gli “specialisti” dell’informazione continueranno ad ignorare il fenomeno dell’informazione on-line, soprattutto attraverso i blog, che stanno sempre più prendendo piede, il mestiere lo perderanno di sicuro, per il semplice motivo che continueranno a lavorare con metodi obsoleti…
…è che noi bloggers godiamo di pessima fama…
con un senso di superiorità posso affermare che io gran parte degli spunti me li prendo dalla cronaca cittadina, però cito solo i siti online, forse dovrei cominciare a citare i giornali…
un domani chissà…. un bel circuito d’informazione cittadina online…
cmq condivido e sottoscrivo
Eh si cari amici da quando sono sceso in campo nella BLOGOSFERA ho notato come i blogger siano considerati la feccia della rete.
Il mio blog pur essendo uno dei meno letti di Senigallia mi ha dato un sacco di rogne, ogni tanto qualcuno minaccia di menarmi, altri mi menano proprio, altri ancora dicono che se continuo così mi querelano.
Comunque volevo fare i complimenti al blog Popinga perchè è veramente interessante e ben fatto.
P.S. Anch’io posso considerarmi un blogger o tocca dare un esame di abilitazione da qualche parte? 🙂