Immunità montane

«Se dovesse passare la soppressione degli Enti montani, siamo pronti alla battaglia. Sicuramente ci ripresenteremo a Roma per una nuova grande manifestazione di popolo. Senza dimenticare che le Regioni sono pronte a fare ricorso alla corte costituzionale per abrogare l’eventuale approvazione».
«Non è possibile privare i piccoli Comuni del comprensorio fabrianese di servizi importanti quali la sistemazione delle strade rurali, diversi servizi sociali, il trasporto pubblico a chiamata, il servizio di protezione civile e sorveglianza dagli incendi boschivi. Tutti servizi che i paesi non potrebbero gestire in solitario. Si aggraverebbero le loro posizioni finanziarie. Mi auguro che il Governo possa riflettere sul rischio che farà correre ai piccoli e medi Comuni d’Italia».
(Il presidente della Comunità montana dell’Esino-Frasassi, Fabrizio Giuliani, dopo la manifestazione di Roma in difesa degli Enti montani, sul “Messaggero” del 26 ottobre)

Caro Giuliani, non ti viene in mente che «tutti i servizi che i paesi non potrebbero gestire in solitario» potrebbero essere presi in carico dalla Provincia (finché esiste) o dalla Regione?
Tu invochi la grande manifestazione di popolo, minacci ricorsi, e credi che questo sia difendere gli interessi della gente.
Invece la tua è l’ultima delle battaglie di retroguardia. Stai facendo i capricci perché hai paura che ti portino via il giocattolo.

Ci abbiamo fatto il CAL

Quel cancro in metastasi chiamato partitocrazia prosegue la sua opera di devastazione, a tutti i livelli.
Dopo le Province, l’Unione delle Province, le Comunità Montane, l’Unione delle Comunità Montane, le aato, l’Associazione dei Comuni, la Conferenza dei Sindaci e le Circoscrizioni, diamo il benvenuto al Coordinamento delle Autonomie Locali (cal).
Prossimo passo sarà il ccal (Coordinamento dei cal), ma si sta già pensando al cccal (Coordinamento dei ccal) e non è escluso che, per assicurare un ampio decentramento, valorizzare il territorio e venire incontro alle esigenze dei cittadini, nasca il ccccal
Esaurite le poltrone, le sedie e gli strapuntini, per appoggiare il culo da qualche parte van bene anche gli sgabelli pieghevoli.
Immediate le proteste. Per l’ennesimo organismo inutile? Per lo spreco di denaro? Per la moltiplicazione assurda dei centri di decisione e di coordinamento, a discapito dell’efficienza della macchina amministrativa?
Macché. Qualcuno, tutt’al più, fa i capricci perché la presidenza del cal se l’è arraffata la banda partitocratica x, invece che la banda partitocratica y.
La situazione, come avrete capito, è grave ma non è seria.