Tag: censura
Anestesia (quasi) totale
Non tira una bella aria se, col pretesto di difendere la privacy, si limita la libertà di stampa, si fanno leggi che vietano la pubblicazione di atti pubblici e si mandano in galera i giornalisti che li pubblicano. Se, imbavagliando l’informazione, si mina uno dei pilastri d’una democrazia liberale, l’einaudiano “conoscere per deliberare”.
E soprattutto, non tira una bella aria se tutto questo cade nella (quasi) indifferenza generale, dove non si riescono più a distinguere gli ignoranti, i complici e i rassegnati. Se ciò che in altri Paesi richiederebbe i carri armati, da noi scivola via come acqua fresca. Leggi tutto “Anestesia (quasi) totale”
Anestesia totale
Facevano pena, sabato scorso davanti alla Rotonda, quei quattro gatti che rincorrevano i passanti per lasciargli un volantino. I quattro gatti erano i giornalisti marchigiani FNSI – SIGIM – UNCI, sul volantino c’erano due righe sulla prossima vergogna che si va apparecchiando: il disegno di legge Alfano sulle intercettazioni. Leggi tutto “Anestesia totale”
Vaticano: insabbiamenti e censura
Dopo aver letto il post precedente sui sex crimes non posso fare a meno di pubblicare una replica.
Io ho visto già il famoso filmato della BBC che può essere facilmente trovato in rete già da molto tempo (anche se poi il Vaticano ha costretto sia YouTube che Google Video a censurarlo).
Il filmato dimostra chiaramente come la Chiesa Cattolica abbia sempre tentato di insabbiare i numerosi casi di pedofilia da parte di preti ed alti prelati, invece di condannarli apertamente e di bandire i colpevoli dalle sue fila.
Ora si sta tentando di insabbiare la Verità, cercando di far censurare il video e di non farlo diffondere nella nostra penisola, pensando di poter tenere gli italiani all’oscuro di tutto invece di fare una seria autocritica. Leggi tutto “Vaticano: insabbiamenti e censura”
C’è chi dice NO
La barzelletta è questa. Gennaro Campanile diventa assessore all’Urbanistica, e anche stavolta si sprecano i commenti in stile chat (o salotto di Maria De Filippi, se preferite): originali doppi sensi sul cognome del neo assessore, graziosi versetti in rima del tipo “Gennaro bello e bravo”, e via sproloquiando.
Poi arriva un anonimo e come commento mette “NO”. Risultato: commento censurato.
Forse sarà stata quella “O” maiuscola invece di una “o” a far infuriare il censore. O forse Maria De Filippi le cazzate le vuole scritte per bene, meglio ancora se dalle solite comari in servizio permanente effettivo.