Quando non piscia fuori dal vaso, Roberto Paradisi mi piace.
Prendete quel che è successo ieri sera al Centro Sociale Saline. A discutere delle antenne, c’era tutto il Coordinamento Civico: lui, Savini e Marcantoni. Mancava solo Corinaldesi il quale, non potendo intervenire, s’era fatto sostituire da una sagoma in cartongesso a grandezza naturale.
Decisamente reattivo il pubblico, tra cui spiccavano due personaggi.
In fondo a destra c’era l’Indemoniato, un militante della Margherita, che è partito in quarta contro tutto e tutti, ha spiattellato le interessantissime beghe interne ai gruppi consiliari e le cagnare in commissione, ha urlato con la bava alla bocca per una mezz’oretta, poi a metà serata è entrato in catalessi.
Davanti a sinistra stava seduto ‘o Professore, un tipo che pareva uscito da un film di Totò. Preparatissimo, puntiglioso, impostato, anni e anni di ricerca, documenti alla mano, ha cominciato a disquisire sui danni cerebrali prodotti da onde elettromagnetiche di potenza e frequenza inaudite, generate da antenne giganti a forma di alabarda spaziale. Cose che voi umani…
E in effetti, visti i danni riportati dal suo cervello, non gli si poteva dar torto.
Quando la discussione stava entrando nel “tecnico” e tutti giocavano a chi le sparava più grosse, a riportarla sul binario giusto ci ha pensato Paradisi, con l’unico intervento serio della serata.
Il problema non è tanto tecnico quanto giuridico – ha spiegato Paradisi – anche se una cosa non esclude l’altra. C’è stata una violazione della legge regionale, e contro questa violazione l’unica strada è il ricorso al tar. Discutere sulla presunta pericolosità delle onde non porta da nessuna parte ed è pure superfluo, visto che è la stessa legge regionale a fissare implicitamente vincoli di tutela della popolazione.
Me ne sono andato quando si cominciavano a raccogliere le firme (e i soldi) per il ricorso al tar.
Fuori ho incrociato l’Indemoniato, che s’era svegliato e stava mettendo in moto la macchina; più in là scendeva le scale ‘o Professore: in una mano il malloppo di documenti, nell’altra il cellulare. Tanto quello non fa male.
Senz’altro piacevole il réportage della serata.
Non comprendo come mai Andrea, che da acuto spettatore è sempre molto puntuale e preciso nei resoconti, non abbia speso una sola parola per Marco Benarrivo. Era lui che presiedeva e moderava l’assemblea!
Chi è che presiedeva e moderava l’assemblea?
Perché, c’era qualcuno tra Marcantoni e il cartonato di Corinaldesi?