Presidente, si vergogni!

Raffaele BucciarelliE’ trascorso un anno. Si, un anno esatto, dalla mia formale lettera del 23 febbraio 2007 con la quale chiedevo al Presidente del Consiglio Regionale (e per conoscenza anche al Presidente delle Giunta Regionale) di provvedere in ordine alla mancata applicazione di una legge. Mi è sembrato di scrivere al Presidente Raffaele Bucciarelli con garbo, con la dovuta educazione che si deve a tutti, ma in particolare nei confronti di chi presiede e la massima assemblea legislativa regionale.

Signor Presidente, Lei però non si è degnato di farmi avere nemmeno un cenno di riscontro; ed oggi è trascorso un anno. E’ ovvio che mi senta molto deluso; aggiungo che, se fossi nei suoi panni, non riuscirei ad immaginare nessuna giustificazione e mi vergognerei. Si, mi vergognerei in quanto Lei rappresenta tutti i cittadini delle Marche e quindi ha anche dei doveri nei miei confronti. A Lei è concesso, a ragione dell”importanza dell’istituzione che presiede, di operare organicamente e può farlo con ogni comfort. La presidenza del Consiglio Regionale delle Marche si trova, per definizione, nella condizione di ascoltare quanto chiedono i marchigiani. Pertanto anche se io fossi una rottura di scatole, se la mia lettera fosse una banale scocciatura (ho scritto una sola volta!) Lei avrebbe il preciso dovere di darmi una risposta, anche una risposta generica, ma pur sempre un riscontro.

Nell’indirizzare a Lei, come dovevo, questa missiva ho compiuto un gesto civile ed anche democratico. Penso anche, immodestamente, di esserLe stato utile in quanto Lei, nella posizione apicale che ricopre all’epoca non aveva riscontrato la pur grave omissione di legge che veniva perpetrata da oltre dieci anni. Nei fatti per cosi tanto tempo erano state infrante le norme sia per quanto dispone la legge nazionale che quella regionale. Si badi bene leggi che, in nome delle tanto decantata “trasparenza”, disciplinano la pubblicità delle situazioni patrimoniali dei pubblici amministratori. Quindi dopo aver atteso quasi tre mesi mi sono rivolto al Difensore Civico Regionale e dopo altre attese, sia lodato il Signore, abbiamo preso atto, con soddisfazione, della prima comunicazione sull’argomento all’aula. Era il 3 luglio 2007.

Potrebbe finire qui la mia lamentazione se da allora la legge fosse stata integralmente applicata. No, signor Presidente, a tutt’oggi, dopo oltre trecentosessantacinque giorni, resta il fatto che la norma risulta ancora violata. Mi permetta di dire che ritengo sia molto grave. Ancor oggi, Signor Presidente, non risulta che le retribuzioni ed i patrimoni dei presidenti, vice-presidenti, amministratori delegati e direttori generali di istituti e di enti pubblici di nomina regionale (ed altre figure similari) siano stati resi di pubblico dominio. Il fatto è grave ancor di più, signor Presidente, in quanto il Difensore Civico Regionale lo ha sollecitato in tal senso. Però anche il richiamo dell’Avvocato Samuele Animali sembrerebbe sia restato una voce nel deserto.

Infine voglio informarLa, signor Presidente, che queste mie righe non verranno inoltrate al Suo recapito, ai Suoi uffici. Le pubblicherò solo sulla grande rete di Internet, affinché soprattutto altri, e non solo voi del “palazzo”, sappiano e giudichino. Così resteranno nel tempo a memoria di quegli aspetti di mala-politica che purtroppo, così profondamente deteriorano la democrazia del nostro Paese.

Piccola nota a margine

So bene che al Presidente della Giunta non spettavano adempimenti per l’applicazione di questa legge. Però era informato dalla mia missiva, avendola ricevuta per conoscenza. Anche da lui non ho ricevuto la benché minima comunicazione al riguardo. Mai nemmeno una telefonata dell’ultimo addetto della segreteria.

Invece poco fa, oggi è il 26 febbraio e questo articolo è già scritto da diversi giorni, una gentile signorina mi ha chiamato ala telefono dal Gabinetto del Presidente, per chiedere se sarei stato presente, lunedì 3 marzo alle 16, al Teatro alle Muse per l’incontro con il Presidente Napolitano. Ho risposto subito, no grazie!

Gentili signori, egregi presidenti, però quando vi sta a cuore l’argomento una telefonata riuscite pur a farla fare! Quanto alla mia segnalazione sulla legge violata, invece, no. Niente di niente.

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