De Gregori: dalla nascita a Theorius Campus

(… segue) Theorius Campus, 1972Francesco De Gregori nasce a Roma il 4 aprile 1951; la mamma si chiama Rita Grechi ed è un’insegnante di lettere alle scuole medie; il padre si chiama Giorgio ed è dirigente bibliotecario. Pensate che sia già sufficiente a capire molte cose? Il bello deve ancora venire: il nonno paterno di Francesco, Luigi, è uno dei bibliotecari più importanti del 1900 ed anche il fratello di Francesco (anche lui Luigi, come il nonno) ed alcuni suoi zii hanno fatto lo stesso mestiere.

La familiarità con i libri e con i capolavori della letteratura italiana (e non solo) è perciò immediata e totale.

Proprio per motivi di lavoro del padre, il piccolo Francesco si trasferisce a Pescara, dove vive tra il 1952 ed il 1960, quando torna a Roma.
Gli esordi musicali sono legati al Folkstudio, un locale di Roma, e l’amore di Francesco per la musica si deve, in buona misura, all’ascolto delle opere di Bob Dylan, Leonard Cohen e Fabrizio De Andrè; al Folkstudio c’è anche l’incontro con Antonello Venditti (loro due, oltre a Bassignano e Lo Cascio, sono i “quattro ragazzi con la chitarra / e un pianoforte sulla spalla” di “Notte prima degli esami“, nota canzone di Antonello Venditti).

1972 – “Theorius Campus”

Con Venditti, Francesco De Gregori condivide il primo album: i due, infatti, si dividono in ugual misura l’LP di esordio, “Theorius Campus” del 1972.

In questo album, mentre di De Gregori non si segnalano canzoni “immortali”, Venditti è presente con “Roma Capoccia“, che forse ancora oggi è una delle canzoni che meglio lo individua; ovvio che la casa discografica di quell’album, la It, punti tutto sulla valorizzazione di Venditti e lasci un po’ da parte “l’altro”.

Ma passerà poco tempo perché Francesco De Gregori trovi il modo di imporsi autonomamente. (continua…)

4 pensieri riguardo “De Gregori: dalla nascita a Theorius Campus”

  1. Finalmente anche un po’ di arte su Popinga!!! E non solo politica…

    Ora non ho tempo di leggere, ma presto leggerò questo articolo e la recensione del concerto.
    Complimenti anticipati a Roberto! 😉

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