Torno ora dalla presentazione del libro “L’acqua è una merce. Perché è giusto e possibile arginare la privatizzazione“. L’autore è Luca Martinelli, redattore della rivista Altraeconomia. Con lui ad introdurre, Evasio Ciocci, coordinatore regionale della campagna referendaria sull’acqua bene comune.
La registrazione integrale dei due interventi è scaricabile qui sotto.
Ho trovato particolarmente efficace l’esposizione di Martinelli, fresca e carica di motivazione, direi di passione. Ha elencato argomenti forti contro la privatizzazione del servizio idrico, iniziata da oltre 15 anni nel nostro paese.
Una storia piena di falsi miti, secondo Martinelli: non è vero che introduce concorrenza, non è vero che stimola gli investimenti, non è vero che porta efficienza e abbassa gli sprechi.
Al contrario, la privatizzazione rende necessario il profitto privato a scapito del bene comune; vede spesso gare d’appalto finte, cartelli e oligopoli; fa dell’acqua un bene da consumare sempre più, anziché utilizzare con parsimonia.
possibile rintracciare la rivista?
qui a padova non si trova-
logicamente controassegno.anticipatamente ringrazio.
dario-
Premesso che il “famigerato” decreto Ronchi non inventa un mercato ma si pone l’obiettivo, tra altro evitandoci una procedura di infrazione da parte della comunità europea, di regolamentare qualcosa che già esiste introducendo elementi di concorrenza e soprattutto sferrando un colpo letale a quei carozzoni clientelari che sono le aziende municipalizzate.
Per quanto riguarda il paventato far west, è il solito discorso: un mercato con delle regole chiare e precise è sinonimo di efficienza, un mercato senza regole è un disastro, per cui le regioni facciano la loro parte ed eleborino un set di regole da far recepire ai contratti di servizio, prevedendo la revoca del servizio affidato per i casi più gravi e perché no? Colgano l’occasione per imporre ai gestori sostanziose riduzioni delle percentuali di dispersione dell’acqua.
Andrea Granata