La conferenza stampa alla rovescia

La rissa in Consiglio Comunale sul piano Cervellati ha segnato una pietra miliare nel giornalismo d’inchiesta. Una nuova frontiera ci si è aperta davanti, il sogno di ogni cronista d’assalto: la conferenza stampa alla rovescia.
L’antefatto è noto a tutti. Durante la seduta del 26 agosto, in Consiglio volano i piatti. Volpini scalcia, Mancini parla al megafono, Silvano Paradisi dorme.
Tra le urla e gli schizzi di sangue, qualcuno sente il Sindaco invitare la giornalista del Corriere Adriatico, che in quel momento sta intervistando l’opposizione, ad uscire dall’aula.


Un attentato alla libertà d’informazione.
Il giorno dopo, il Corriere Adriatico esce con un corsivo che stigmatizza l’accaduto appellandosi alla Costituzione. Se si scomoda la Costituzione, qualcosa dev’essere successo.
Alla conferenza stampa della maggioranza, il Sindaco nega di aver mai pronunciato quelle parole, e la giornalista del Corriere Adriatico a domanda risponde che «non è successo niente». Cerca di abbozzare – si dirà poi – solo per “cortesia istituzionale”, intendendo affermare che a livello personale vuol finirla lì.
Ora, a parte il fatto che la questione non è personale ma semmai professionale e politica, bisognerebbe capire se un giornalista debba preoccuparsi di usare cortesia istituzionale verso il potere, invece di raccontare i fatti per chiarire cos’è successo ed eventualmente sbugiardare seduta stante il Sindaco e tutta la maggioranza di fronte all’opinione pubblica.

Seconda conferenza stampa, stavolta dell’opposizione, e nuovo interrogatorio. Al Caffè Centrale l’aria si taglia col coltello. Era dalla secessione dell’Aventino che il clima non era così pesante.
Tra campari, olive e salatini, si apparecchia un’audizione di testimone, una via di mezzo tra un aperitivo e il processo di Cogne. Messa alle strette da fior di consiglieri e avvocati, la giornalista tentenna, dice di non aver sentito bene tutte le parole, ma forse… più o meno, insomma, sì… diciamo che… il Sindaco ce l’aveva con lei.
Un vero e proprio editto bulgaro. Anzi, il primo editto bulgaro della storia, visto che quello contro Enzo Biagi, com’è noto, non c’è mai stato ed è tutta un’invenzione dei comunisti.

Peccato che alla stessa giornalista siano state cavate di bocca due versioni diverse in due diverse occasioni: una più conciliante (guarda caso) davanti a Sindaco e giunta; una più orientata a beneficio dell’opposizione. Se è vero ciò che ha ammesso con l’opposizione, perché non l’ha ripetuto forte e chiaro di fronte alla maggioranza?
Sarebbe stata scritta una splendida pagina di giornalismo. Invece nessuno sa dire come veramente siano andate le cose, il corsivo del Corriere Adriatico resta senza conferma o smentita, e si è colta l’ennesima occasione per buttare tutto in cagnara.

In Italia siamo abituati un po’ a tutto: interviste in ginocchio, domande à la carte, monologhi senza contraddittorio, trasmissioni cucite addosso agli ospiti.
Ma la conferenza stampa alla rovescia, dove i giornalisti vanno non per far domande ma per farsi interrogare da chi è pronto a strumentalizzarne ogni sillaba, non l’avevamo mai vista.
E non è un bello spettacolo.

3 pensieri riguardo “La conferenza stampa alla rovescia”

  1. Io come tutti coloro i quali non erano presenti, non so per certo come sono andate le cose; ho visto quel video girato dal consigliere comunale e ho sentito le varie versioni.
    Si può certo stigmatizzare il comportamento dell’opposizione (e della maggioranza) che usavano megafoni in una seduta del consiglio, ma il comportamento del sindaco, sinceramente, non fa altro che confermare le tante voci che circolano ormai da anni.
    Il consiglio comunale sembra di fatto esautorato e schiavo di decisioni già prese; penso di poter spiegare in questo senso le fuoriuscite e le spaccature del centro sinistra, che prima perde RC e poi inizia a veder spaccato lo stesso PD.
    Questa povera città si meriterebbe qualcosa di meglio ma ho paura che per i prossimi 50 anni almeno il voto sarà scontato.
    Dopo un simile comportamento il sindaco ho mostrato la sua vera faccia; di democratico ha solo il nome del partito.

  2. @Gabriele. Mi sa che hai sbagliato posto per il commento, nell’articolo si parlava di giornalismo e di giornalisti asserviti alla politica…
    Ma tanto, per mettere una pillola di propaganda, qualsiasi posto è buono.

    P.S. la destra ha scassato i maroni per anni con l’incapacità di prendere decisioni della sinistra e con lo scarso potere del governo rispetto al parlamento (e proporzionalmente del sindaco rispetto al consiglio comunale) e oggi che, finalmente, abbiamo un sindaco decisionista, lo criticate per il suo decisionismo.
    Siete francamente paradossali.

    Il sindaco di Senigallia è stato democraticamente eletto, ha una maggioranza consiliare e, fino a quando l’avrà, potrà esercitare il suo potere nei limiti imposti dalla legge.

    Quando (e se) non avrà più una maggioranza ci saranno le elezioni e se il suo operato sarà giudicato non all’altezza, verrà eletto qualcun altro di qualche altro partito.

    Quello che non mi sembra civile è che ci sia gente che ricorre al megafono per sopperire alla proprio status di minoranza (democratica) e che ci siano degli scalmanati che si agitano un po’ troppo (Volpini in primis).

    I giornalisti, se vogliono essere credibili, smettano di leccare i piedi a tutti, maggioranza ed opposizione, e comincino a fare il loro lavoro che non è quello ci copia-incolla delle veline dei partiti.

  3. Quello che non capisco è perchè fai finta di nulla; banalizzare così il discorso non è corretto.
    Un sindaco decisionista è una buona cosa per una città; un sindaco che se ne frega del consiglio comunale e della propria maggioranza è una pessima cosa per il mio modo di vedere.
    Ho già scritto che l’uso del megafono non è stato corretto ma quello che è più scorretto è che un sindaco si permetta di dire ad una giornalista chi e quando intervistare oppure la inviti a lasciare l’aula; così come è scorretto esautorare di fatto le prerogative dei consiglieri (anche quelli di maggioranza che guarda caso pian piano se ne vanno…) prova a difendere questo comportamento ora!
    Per me è indifendibile.
    E mi sembra che questo discorso si ricolleghi al post di Andrea, visto quanto è successo poi sulla stampa locale, tra smentite correzioni e robe varie.
    Purtroppo in questa città non mi sembra ci sia una buona capacità di giudizio dell’operato degli amministratori; vedremo cosa succederà alle prossime elezioni ma questa amministrazione è abbastanza incapace, la vicenda dell’ex gil è solo un esempio di quelli che potrebbero essere fatti.
    Troppo comodo dire che i cittadini scelgono in base alla capacità degli amministratori… magari fosse così!
    Qui siamo in quelle zone dove si vota più per abitudine che per convinzione, ma la democrazia è anche questo.
    Son cose dure da dire ma questo è quello che accade, almeno secondo me; alla storiella “son stati bravi e per questo vengon sempre votati” scusa ma non ci credo.
    Per il resto credimi io non voglio far polemica ma almeno il fatto che il sindaco non si sia comportata bene mi sembra evidente; poi ognuno interpreta la democrazia e la democraticità dei gesti come meglio crede.
    Un sindaco democratico non inviterebbe mai una giornalista a fare una qualsiasi cosa, così come una stampa imparziale non dovrebbe farsi influenzare da questa o quell’amministrazione.
    Saluti
    P.s. ti ho già detto che la generalizzazione “siete francamente paradossali” è sbagliata, in primis perchè confondi il piano nazionale con quello locale (e sono ben diversi) e in secondo luogo perchè il sottoscritto non è l’incarnazione de “la destra” ma una persona che cerca di riflettere su quanto accade e che non è legata ad alcuna posizione, tanto che ritengo il comportamento dell’opposizione in consiglio comunale sbagliato.

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