Dario Bressanini: Pane e bugie

Dario Bressanini, pane e bugieDi Dario Bressanini mi piace la prosa diretta e sintetica. Sto leggendo Pane e Bugie, il suo ultimo libro edito da ChiareLettere, che l’autore presenta come “una sorta di vaccino contro i pericoli della cattiva informazione a tavola“. Ricercatore presso l’Università dell’Insubria e divulgatore scientifico per Le Scienze, nonché blogger su La scienza in cucina, Bressanini nel suo libro di informazioni utili, e apparentemente sconcertanti, ne mette davvero tante. A cominciare dagli OGM.

Si definisce OGM solamente il risultato di modificazioni mirate del DNA; non si definisce OGM quanto si ottiene, e si è ottenuto in passato, mediante bombardamenti ai raggi X e raggi Gamma. Mentre gli OGM subiscono una feroce avversione da un’ampia fetta dell’opinione pubblica, fino a divenire oggetto di marketing (pensiamo al marchio OGM-free), nessuno parla degli organismi ottenuti con le radiazioni nucleari. Che da decenni sono nei campi di tutto il mondo, e dunque sulle nostre tavole, e nessuno sembra saperlo. Alcuni esempi: il grano Creso, che nel 1984, a soli 10 anni dalla sua registrazione, rappresentava oltre il 50% del mercato dei semi di grano duro; la varietà di orzo Diamant, che ebbe una diffusione grandissima in pochi anni, e il cui gene mutato si diffuse ad altre centocinquanta varietà di orzo; il pompelmo rosa: tutti questi sono organismi geneticamente modificati mediante radiazioni nucleari. Scrive Bressanini:

A differenza degli OGM, che sono molto controllati, le piante prodotte per irraggiamento possono essere coltivate senza alcuna autorizzazione specifica. Le mutazioni avvengono alla cieca, casualmente. Non è possibile sapere che cosa succederà alla pianta.


In effetti, per gli OGM esistono controlli preventivi (per esempio sulle loro potenzialità allergeniche) che non sono applicati per gli alimenti “normali”. Anzi, se lo fossero, dovremmo dire addio a molti cibi familiari come le fragole, la soia, le arance o il kiwi, che sono certamente allergenici.

Tornando ai bombardamenti radioattivi, Bressanini fa un parallelo con quanto avviene a Crevalcore, in provincia di Bologna, dove si sta combattendo la zanzara tigre studiando il modo di rendere sterili i maschi. Come racconta Anna Meldolesi su Il Riformista nel 2008:

Si tratta di esperimenti in aperta campagna. I suoi insetti godono di una sostanziale deregulation perché non risultano OGM davanti alla legge. Il buon senso ci dice però che sono anch’essi geneticamente modificati perché sono irraggiati con radiazioni gamma che hanno messo a soqquadro il loro genoma al punto da renderli sterili al 99 per cento. E nessuno sa quali mutazioni si porti a spasso quell’1 per cento che sterile non è, e potrebbe contenere anche qualche sparuto esemplare di sesso femminile.

Insomma due pesi e due misure. Logica e coerenza non sembrano regnare tra gli ambientalisti, mentre la stampa fa da cassa di risonanza delle opinioni, contrastanti ma messe sullo stesso piano, senza prendersi la briga di controllare i fatti.

34 pensieri riguardo “Dario Bressanini: Pane e bugie”

  1. Conosco il libro e l’autore, un ottimo ricercatore in chimica, e anche il suo pensiero in tema OGM. L’argomento è vastissimo e cercherò di sintetizzare la mia modestissima opinione di biologo.

    Non mi trovo d’accordo con la propensione pro-OGM del ricercatore (e tantomeno con il suo tono eccessivamente irridente nei confronti di chi, precauzionalmente, è contrario alla produzione e immissione sul mercato di OGM) per diversi motivi.
    In primis per il concetto stesso di OGM: un conto è modificare il genoma di un organismo vivente introducendo artificialmente pezzi di DNA di altri organismi (quasi sempre filogeneticamente lontanissimi tra loro, come animali e piante), ben altra cosa è stimolare, seppur artificialmente, la produzione di mutazioni genetiche nel genoma di un organismo (es: pianta coltivata) sottoponendolo a radiazioni.
    In questo secondo caso non c’è contatto tra il DNA di una specie e quello di un’altra, ma una modificazione (casuale, e quindi con effetti che non possiamo conoscere fino a quando non si manifestano le caratteristiche mutate) del DNA dello stesso organismo.

    Badate bene che le radiazioni sono comunque un fenomeno naturale che da sempre, specialmente quando non c’era ancora la calotta atmosferica a proteggerci dalle numerose fonti radioattive provenienti dallo spazio, e ancora oggi contribuiscono a generare mutazioni (per lo più non vantaggiose, quindi mortali per l’esemplare in questione, o indifferenti, quindi silenti fino a che non diventeranno utili o svantaggiose) che, nel tempo, favoriscono il processo evolutivo.

    Con questo non voglio sostenere che sia più pericoloso per la salute umana l’OGM alimentare sensu strictu o, invece, l’organismo mutato a causa delle radiazioni. Di certo facciamo prove quotidiane, quali cavie “quasi” inconsapevoli, derivanti dall’assunzione dei prodotti derivanti dai grani irradiati. E iniziamo ad avere anche le prime prove (negative) su animali alimentati con OGM.

    D’altra parte, che le piante fossero da tempo sottoposte a radiazioni per subire mutazioni e, quindi, caratteristiche fenotipiche utili per l’uomo (altezza, produzione, resistenza al vento, ecc.) è cosa risaputa. Ma spacciare queste varietà, selezionate oramai da decenni, come “OGM” credo sia una voluta (e riuscita) provocazione da chimico interessato a lavorare nel e per il lucroso settore biotech.

    Ci sono fior di biologi e genetisti italiani e non che hanno espresso chiaramente il loro pensiero assolutamente contrario in merito agli OGM (cfr. Marcello Buiatti, Gianni Tamino, ecc.):
    http://protonutrizione.blogosfere.it/2009/04/gli-ogm-fanno-bene-solo-a-chi-li-vende-intervista-al-genetista-marcello-buiatti.html

    E non c’è bisogno, infine, di scendere sull’utilità o meno di questi tanto decantati organismi geneticamente modificati: i risultati (in termini di impatto sulla biodiversità e sulla società umana) si commentano purtroppo da soli (vedere, per una sintetica rassegna, questo sito: http://www.equivita.it/manipolazione_approf.htm).

    Un saluto
    David

  2. Alla fine la grande maggioranza dei consumatori mangia (o è “costretta a mangiare”) quello che è economicamente più conveniente quando va a fare la spesa. Se non veniamo difesi alla fonte siamo praticamente disarmati difronte alla diffusione degli OGM e visto che, chi dovrebbe difenderci, sono i politici, la cosa è estremamente preoccupante. Personalmente non sono tanto preoccupato degli effetti dei cibi geneticamente modificati, quanto lo sono del fatto che esista il bisogno di produrli.

  3. Solo un appunto per David. Si vede che non hai ancora letto “Pane e Bugie”. Infatti il capitolo recensito da Marco offre di fatto una puntuale risposta alle tue obiezioni.
    Per risponderti noi di Popinga dovremmo, con licenza dell’editore!, pubblicarlo integralmente.

  4. 07/06/10
    Germania: semina di un vegetale gm non autorizzato in UE causa grave episodio di contaminazione
    Fonte: BBC News

    Una varietà di mais geneticamente modificato vietata nell’Unione europea è stata seminata in Germania causando danni stimati nell’ordine di milioni di euro agli agricoltori. Secondo dati del ministro dell’Ambiente della Bassa Sassonia, il mais NK603 della Pioneer Hi-Bred ha contaminato le sementi piantate in sette stati del paese per una superficie complessiva di 3.000 ettari.
    Greenpeace ritiene che le autorità fossero al corrente della contaminazione già ai principi di marzo ma che per ritardi burocratici gli agricoltori siano stati informati solo all’inizio di giugno. Spiega Alexander Hissting, esperto per l’agricoltura della Ong: “In tutti gli stati le sementi contaminate sono state ritirate dal mercato prima di essere messe in vendita. Nella Bassa Sassonia, tuttavia, le autorità hanno lasciato che i risultati dei test dormissero sulla loro scrivania per tre mesi ritardando il richiamo delle sementi in modo irreparabile”.
    I campi contaminati saranno arati prima che le piante germoglino nel tentativo di fermare la diffusione incontrollata della varietà gm. In Germania il mais gm non è solo utilizzato nella produzione di alimenti ma anche per la produzione energetica mediante biomasse.

  5. Ho parlato con persone che sanno più di me e sono tante.
    Ho controllato il borsellino di mia moglie dal ritorno della spesa.
    Sono sceso al mercato anzi ai 2 mercati di Padova :divisi dal Palazzo dei Signori che quasi arbitro pare.
    Ebbene guardando l’orologio di Dondi con le spalle al Bò mi son trovato a sinistra il primo mercato ove il mangiare delle bancherelle costa meno,mentre al mercato numero due a destra pur offrendo la stessa merce occorrono più soldi.
    Sul secondo mercato c’è roba per signori quella garantita detta ogm-
    Per quante domande abbia posto di quà e di là nei due mercati ho capito che la spesa la ricerca la tutela e tante altre voci possono anche giustificare la differenza dei prezzi.
    Intimamente sento che non è giusto.
    Anche sul mangiare mi pare si faccia la così detta cresta ed i signori abbiano il posto riservato.
    Non capisco sento però che non è giusto e non posso adeguarmi.
    dario.

  6. Presa al momento per assolutamente certa la sostanza della notizia di fonte BBC (ma dati i precedenti di tantisssime baggianate scritte sugli OGM cercherò di trovare i dovuti riscontri) vorrei interloquire con David solo con una battuta.
    Visto il disastro verificatosi nel pozzo petrolifero della BP lui da oggi per coerenza si sposta ancora in auto usando quindi il temibile petrolio?
    Per spiegarmi un po’ meglio vorrei dire che sono per una posizione logica, razionale. Da antiproibizionista della prim’ora, credo soltanto che occorrano delle precise ed ineludibili disposizioni legislative in materia di OGM. Non serve, anzi è controproducente, il divieto assoluto, la levata di scudi, la demonizzazione del problema.

  7. A Dario, nostro amico carissimo ed affezionato lettore, dico che anche per lui che vive di poesia, storia, filosofia e scienze umane la lettura del libro di Bressanini potrà risultare molto utile.
    Aspetta qualche giorno Dario: “Pane e Bugie” te lo regalo io!

  8. Gli OGM oggi non servono nè per l’agricoltura, nè per altri settori. Con la genetica non si scherza: mescolando DNA di piante e animali andiamo a toccare corde che ancora non conosciamo, aprendo scenari tanto affascinanti quanto sconosciuti e potenzialmente pericolosi.

    Non sono un proibizionista, tutt’altro. Ma quando andiamo a coltivare un terreno con una coltura OGM, i campi limitrofi (per un raggio di diversi km) vengono contaminati con grande rapidità: dove va a finire la libertà di un agricoltore che si ostina a coltivare biologico? chi va a spiegarlo all’agricoltore che il polline non conosce confini?

    Forse non tutti, qui su Popinga, conoscono l’EPO. Che cos’è l’EPO? No, non “quella” dei ciclisti, ma l’Ufficio Europeo dei Brevetti.
    Questo ufficio ha da sempre cercato di promuovere i brevetti sulla materia vivente, che rappresenta il “bene comune” più prezioso del pianeta. Esso è spesso andato oltre i limiti imposti dalla legge (vedere, ad esempio, la modifica del Regolamento applicativo della “Convenzione Europea dei Brevetti” del 16.6.99).
    Il brevetto, che copre ogni Ogm, privatizza la pianta o l’animale e:
    – permette all’azienda che ne è detentrice di riscuotere diritti ad ogni ciclo riproduttivo;
    – permette il controllo della catena alimentare;
    – rappresenta l’unica ragione per cui gli Ogm – a tutt’oggi rivelatisi privi di qualsivoglia caratteristica migliorativa per i consumatori – vengono spinti sul mercato.

    Il dissenso su questi brevetti cresce a dismisura: conoscete la coalizione “No Patents on Seeds”?
    E’ nata nel 1997, quando 28 ONG europee (tutte certamente oscurantiste e anti-bressaniniane) si allearono sotto il nome di ECOBP (European Coalition on Biotechnology Patents) contro la Direttiva detta “dei brevetti sul vivente” e poi denominata 98/44.
    Il prossimo 19 luglio le associazioni coalizzate promuovono una Conferenza pubblica a Monaco di Baviera, che sarà seguita da una manifestazione il 20.07.10 davanti all’Ufficio Europeo dei Brevetti con rappresentanti degli agricoltori tedeschi e di tutte le Organizzazioni della Società Civile, in occasione dell’udienza in corso all’EPO nel procedimento contro il brevetto concesso sul broccolo (EP 1069819B1) e su alcune varietà di pomodori.
    La decisione che verrà presa su questi brevetti costituirà un precedente in Europa e avrà affetti sulle politiche brevettuali del mondo intero.

    C’è di che riflettere, magari mangianodoci una bella fetta di pane condita con un goccio d’olio extravergine d’oliva. Possibilmente senza raccontarci bugie.

    Salutissimi,
    David

  9. Non vorrei che il ping-pong dialettico si limitasse tra David ed il sottoscritto.Fosse circoscritto tra noi e per di più si estendesse quanto ad argomenti. Però già dalla prima riga, quando David scrive che ” Gli OGM oggi non servono nè per l’agricoltura, nè per altri settori. ” non posso che esprimere un sostanziale dissenso, facile da argomentare, ma non sullo spazio di un commento.
    Idem poco dopo, quando David pur dicendosi “non proibizionista” di fatto, paventa scenari sul tipo di quelli descritti da Mario Capanna e Beppe Grillo. Per fortuna (o purtroppo) le mie preferenze sono ancora i riferimenti alle riviste scientifice internazionali, che so Nature, Science, oppure Lancet, Journal of Biology, Nutrition Journal e altra “robetta” del genere.

  10. Intervengo riguardo alla contaminazione del mais in Sassonia, citando (traducendo) da una fonte autorevole, GMO Compass, della Unione Europea : http://www.gmo-compass.org/eng/news/520.docu.html.

    “… Il contenuto di OGM misurato dalla autorita’ pubbliche e’ citato consistere in al massimo 0,1% e quindi al limite tecnico di rilevamento. Si tratta del mais NK603 coltivato negli USA e in altri Paesi da diversi anni. Nella UE, alimenti e mangimi prodotti col mais NK603 sono stati approvati a partire dal 2004. La domanda di approvazione per la coltivazione del mais NK603 nella UE e’ stata presentata nel 2005. Durante la valutazione tecnico-scientifica condotta dalla Autorita’ Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) non sono stati identificati motivi per impedire l’approvazione. Si è in attesa della decisione politica degli stati membri della UE. Le superfici su cui il mais con presenza di NK603 sono state seminate sono riportate in modo contraddittorio tra i 300 e i 3000 ettari. In Germania, il mais e’ coltivato su piu’ di 2 milioni di ettari.
    Inoltre, resta la possibilita’ che la semente di mais classificata come contaminata da OGM dall’autorità di controllo della bassa Sassonia in realta’ non abbia alcuna presenza di OGM. Questo e’ suggerito dalla ditta produttrice Pioneer Hi-Bred di Buxtehude dopo l’analisi di campioni restituiti. La ditta produttrice mette anche in dubbio i risultati dei test ufficiali poiche’ campioni di seme simili a quelli in questione erano stati classificati da laboratori indipendenti come esenti da contaminazione da OGM e deducono anche che le irregolarita’ potrebbero essersi determinate durante il campionamento.
    Al contrario delle condizioni applicate ad alimenti e mangimi, non esistono soglie per la presenza di OGM nelle sementi. In germania, le autorita’ responsabili negli stati federali classificano come inadatte al mercato tutti i lotti di seme in cui sia trovato materiale OGM, indipendentemente dalla quantita’ di OGM.
    Anche il mais contaminato da NK603 deve essere distrutto. La societa’ dei miglioratori delle piante domanda da anni che vengano stabilite soglie “pratiche” per la presenza di OGM nelle sementi a livello Europeo.”

    Un commento personale: stiamo parlando di “contaminazioni” molto basse di un mais gia’ classificato come sicuro da anni. E’ un peccato che per questo si arrivi a distruggere campi gia’ seminati, visto che il mais prodotto in quei campi sarebbe certamente sotto al soglia di legge dello 0,9% di presenza accidentale di OGM, e quindi sarebbe del tutto legale e sicuro utilizzarlo.

  11. Continuo però a non capire perchè ci sia tutta questa necessità di produrre alimenti OGM o perchè c’è stato bisogno di bombardare il grano con raggi gamma. Ci sarà un nesso con la decuplicazione dei malati di ciliachia? Ci manca il cibo? E’ una lotta contro i pesticidi? E’ il naturale percorso di una società che paga un melone 0,30 centesimi al chilo all’agricoltore e lo rivende al supermercato affianco a 2 euro? E paga il grano meno di quanto lo si pagava 20 anni fa lasciando che il prezzo di pane e pasta raddoppi o triplichi? Non so, ma qualcosa mi sfugge…

  12. Al nostro Lorenzo Man non si può negare una risposta. Basterebbe ricordargli che un tempo si seminava un ql. di grano per raccoglierne tre. Poi s’è arrivati a 10, a 40 ed oggi a 80! Ci si arrivati anche grazie ad un nostro illustre corregionale e grazie a delle selezioni e quindi necessariamente con delle mutazioni. Dapprima naturali come avviene da milioni di anni; poi sono stati usati anche i raggi gammma (ed altri sistemi) per accellerare ed amplificare i processi.
    Con questo Lorenzo non crederai che i campi di grano sono tutti bombardati da radiazioni…lo sono solo in condizioni sperimentali controllate, laddove si preparano le sementi del futuro. Quindi dei laboratori, ma talvolta – necessariamente – i laboratori sono all’aperto!

  13. Grazie Gianluigi, non sapevo tutto questo. Ma mi rimane il solito dubbio: se con un quintale di seme se ne ottengono prima 10, poi 40 e poi 80 di grano, perchè i prezzi dei prodotti derivati dal grano (pane e pasta ad esempio) non subiscono rallentamenti, anzi crescono? E, tornando all’oggetto del post, cosa ce ne viene in saccoccia (a noi e all’agricoltore) a produrre ed ingozzarci di cibi geneticamente modificati? A chi convengono e perchè?

  14. Intervengo in risposta a Lorenzo Man.
    I prezzi dei prodotti agroalimentari che non scendono: e’ vero che le produzioni aumentano costantemente, ma la domanda pure, visto che siamo sempre di piu’ (e speriamo di fermarci ai 9.5 miliardi di persone nel 2050 come dicono i demografi).
    I meccanismi della formazione dei prezzi poi mi sono misteriosi in gran parte, e certamente i profitti del’agroalimentare non sono per gli agricoltori.
    Che ci guadagniamo, noi e gli agricoltori, con gli OGM?
    Gli agricoltori (piu’ di 10 milioni) hanno adottato le colture GM resistenti ai diserbanti e a certi insetti per la facilita’ di gestione del diserbo rispetto a quello tradizionale e per la maggiore efficacia e “tranquillita’” nella difesa dele colture. In diversi casi anche la produttivita’ e il reddito delle aziende e’ mediamente migliorato.
    E noi? Non vediamo diminuzioni di prezzo, questo e’ vero, ma che si usino meno diserbanti (e diserbanti meno tossici) e insetticidi porta vantaggi indiretti a tutti.
    Questo riguarda gli OGM coltivati oggi. In un convegno recente ho visto che saranno presto sul mercato USA OGM piu’ interessanti (mais), che resistono meglio alla siccita’ e richiedono meno acqua, e anche altri piu’ produttivi.
    Un’azienda americana, Arcadia Bioscences ha ricevuto un grosso finanziamento per sviluppare un grano adatto ai celiaci, utilizzando la mutagenesi chimica (mediante etil metan sulfonato) per modificare i geni che codificano le proteine allergeniche: credo che sia un progetto stupendo.
    Se riusciremo, come credo, anche grazie a queste innovazioni, a produrre piu’ alimenti con minore impatto ambientale, e a risolvere problemi come quello dei celiaci, allora forse potremo accettare, anche noi europei, questi benedetti OGM come una tecnologia utile, insieme alle altre che utilizziamo quotidianamente.
    Infine: credo che i celiaci sono aumentati perche’ la diagnostica della celiachia ha fatto un salto notevole, certamente non a causa degli OGM (oggi non c’e’ sul mercato frumento GM).

  15. Quanto scrive Daniele è inappuntabile e spero che chiarisca i dubbi di LorenzoMan e di altri lettori.
    In particolare è prezioso l’accenno alla “bomba demografica”, ai 9,5 miliardi di persone del 2050 in quanto si tratta della peggior ipoteca possibile che sconsideratamente poniamo su questo mondo.
    Vorrei aggiungere altre due brevissime note una per ricordare che per produrre di più, con coltivazioni e sementi tradizionali, occorrerebbe disporre di una maggior superfice agraria. Dove la si prende? Solo nelle nostre Marche i migliori terreni con questa vocazione sono stati inesorabilmente distrutti per far posto a stabilimenti, strade ed altre diavolerie. In altri paesi e continenti distruggeranno forse le residue foreste e gli ambienti naturali che ancora ci sono?
    Poi perchè tutta questa guerra con al centro gli OGM? Forse questi “scienziati alla Capanna” non sanno che i loro colleghi che lavorano sulle tanto promettenti nanotecnologie dichiarano che si porrà presto un problema di sicurezza anche su questo fronte. Visto che certe sostanze diventando di dimensioni sempre più prossime a quelle delle strutture elementari potrebbero addirittura “interferire con il nostro codice genetico”. Sono gli stessi ricercatori a suggerire – come dicevo in un mio commento – che “la regolamentazione è l’unico strumento per garantire alla scienza di andare avanti”.

  16. Innanzi tutto grazie per le risposte. Come ho già detto mi fido poco della regolamentazione e resto scettico (ma sono sempre pronto a cambiare idea) sulla necessità di utilizzare OGM, soprattutto quando non viene presa in considerazione la semplice alternativa di sprecare meno. Articoli come questo ne troverete in abbondanza…
    http://green.liquida.it/green-living/la-crisi-alimentare-non-ferma-lo-spreco.html
    Un pò come per i rifiuti: il Thor è una soluzione interessante, ma lascia il sospetto che si sviluppi un’insana tendenza a considerare il rifiuto come una risorsa anzichè un problema.

  17. Se questi commenti sono un ping-pong tra Lorenzo ed il sottoscritto potremo annoiare qualcuno. Però Lorenzo l’esempio da te citato va bene per Londra, Parigi e Milano…ma posso assicurarti, per quel po’ d’Africa che conosco io, che niente di quanto prodotto si spreca. In tantissime aree, malgrado le coltivazioni sempre più vaste, c’è sempre la fame!
    Poi una cosa è predicare, l’altra agire con coerenza. Chi di noi al supermercato accetta ad esempio la frutta “di forma imperfetta o con altri difetti di natura meramente estetica.”?
    Per il THOR, che è solo uno dei sistemi possibili, rinvio la discussione alle prossime uscite che faremo qui su Popinga in materia di rifiuti.

  18. Quindi pensi che gli OGM si utilizzeranno solo in Africa? Sarò drastico e, come ti ripeto, sono sempre pronto a dire “ho sbagliato”, ma al momento sono convinto che non ci sia bisogno degli OGM se non per far aumentare i profitti ai grandi produttori e distributori. Sperando di non scoprire, fra 20 anni, che tanto bene non fanno.

  19. Mi fa molto piacere che periodicamente Popinga ritorni su un tema cruciale come quello degli OGM, e mi fa ancora piú piacere che si provi a sviluppare un dibattito serio e partecipato sull’argomento, fondato su argomentazioni precise e non su posizioni ideologiche preconcette.

    Detto questo, però, trovo veramente irritanti (per usare un eufemismo) le posizioni scientiste di accademici e sedicenti esperti che, certi di avere la veritá in tasca, irridono chiunque si opponga allo sviluppo e all’applicazione di determinate tecnologie e non, si badi bene, alla ricerca scientifica fondamentale.

    Quante volte ho sentito bollare chi si oppone al cosidetto “progresso” (energia nucleare, OGM, inceneritori) come “retrogrado, ideologico, analfabeta scientifico, irrazionale,..” e chi ne piú ne ha più ne metta, a prescindere dal fatto che supporti o meno la sua posizione con argomentazioni razionali, solide, fondate, magari condite da un pizzico di buon senso che molti “intellettuali” sembrano aver perso per strada molto tempo fa.

    Prendiamo la discussione sugli OGM:

    * perché non ci si focalizza mai sulla questione “essenziale”, ovvero la brevettabilitá (e quindi la privatizzazione) della materia vivente ? È questa la ragione primaria che spinge le multinazionali del biotech a investire enormi somme per spingere la diffusione degli OGM, non certo il desiderio di salvare l’umanitá dalle carestie! Le corporation hanno un unico (legittimo) obiettivo: quello di fare soldi, e se riescono ad acquisire il controllo completo del settore agroalimentare globale (perché è di questo che stiamo parlando) state pur certi che di soldi ne faranno a palate !

    * siete certi che *tutti* gli scienziati abbiano una posizione obiettiva e disinteressata sulla questione ? Gli scienziati sono uomini, e sono anche essi soggetti alle ferree leggi del mercato, soprattutto se le loro ricerche sono finanziate dai privati e/o se si occupano di ricerca applicata. Non voglio certo generalizzare (ci mancherebbe !) ma, come si dice, la carne è debole e gli scienziati sono fatti di carne…

    * vi siete chiesti perché molte aziende biotech si oppongano (direttamente o tramite i loro lobbisti) all’etichettatura degli alimenti OGM ? Se fossero certi della bontà del loro prodotto, perché nascondersi ?

    * e poi: per favore, basta con i luoghi comuni che “gli OGM riducono l’uso dei pesticidi” o che “non c’é abbastanza cibo, siamo costretti ad usare gli OGM”. Per quanto riguarda la prima affermazione: chi produce gli OGM resistenti spesso produce anche erbicidi: secondo voi qual é il suo interesse ? E, riguardo al cibo: attualmente si produce (a livello mondiale) piú cibo di quello necessario (fonte:
    FAO), peró milioni di persone muoiono di fame perché non hanno denaro per acquistarlo ! E i supermercati occidentali hanno dei livelli di spreco stratosferici (50% ed oltre).

    Per finire, aggiungo (anche se non credo sia molto rilevante) che io non mi informo sui libri di Capanna o Grillo, ma su quelli di biologi e genetisti affermati e su riviste come “Le Scienze”; da queste letture emerge che su temi controversi come gli OGM (ma potrei citare il nucleare civile, le nanotecnologie, gli inceneritori) la comunitá scientifica non è affatto unanime e compatta, come alcuni sedicenti “luminari” vorrebbero farci credere.

  20. Una battuta al volo sulla brevettabilità, se questa è davvero la questione focale.
    Non basta legiferare in materia, vietandola?
    In democrazia sono i cittadini che scelgono i loro rappresentanti e questi dovrebero rappresentare al meglio la volontà e gli interessi diffusi.

  21. Vorrei avere la tua fiducia su quelli che chiami “rappresentanti” e che in realtà i cittadini non possono nemmeno scegliersi. Rigirando la frittata, sono propenso a credere che, se si legiferasse in modo da vietare la brevettabilità o, comunque, la garanzia di alti profitti, la pressione per gli OGM scenderebbe drasticamente.

  22. Condivido alcuni degli argomenti di Lorenzo Franceschini.
    Anche a me (che penso che gli OGM possono essere utili) da molto fastidio il tono di certa letteratura apologetica pro OGM che non fa un buon servizio ne’ alla scienza ne’ alla cultura.
    Alcuni ricercatori (non moltissimi) sono anche un po’ troppo appiattiti sulla logica delle grandi aziende sementiere.
    Non sono d’accordo sulla questione pesticidi. Che ci sia stata una diminuzione totale dell’uso di diserbanti (contemporaneamente ad un forte aumento dell’uso di glifosate, naturalmente) sta nei dati. Che ci sia stato un calo importante nell’uso di insetticidi nel cotone e nel mais OGM (tecnologia BT) sta pure nei dati.

  23. intervengo a proposito di diverse piccole, a mio parere, imperfezioni riscontrate nella discussione e nel libro (gentilmente donatomi da gianluigi e che ringrazio di nuovo):
    1-BREVETTI-anche adesso l’agricoltore non può prodursi in proprio la semente ibrida delle specie allogame (mais, sorgo, colza…); la semente deve essere acquistata dalle solite ditte sementiere (pioneer, basf, monsanto…)-nota tecnica: il brevetto riguarda il processo che determina la produzione della semente ibrida cioè il sistema con cui l’azienda è riuscita ad ottenere quel prodotto
    2-AFRICA-gli OGGM (come gli attuali ibridi commerciali) sono delle Formula 1 dell’agricoltura; e come le macchine da corsa sono estremente specializzate e hanno una adattabilità minima; vi immaginate una Formula 1 nelle “strade” africane, riuscirebbe a percorrere 10 metri?
    stesso discorso vale per le concimazioni (come spiega bressanini nel libro)-si vede che è un chimico e non un agronomo-ignorando il fatto che nell’ambiente africano il fattore limitante non è l’azoto
    per cui a parere mio e di molti esperti di agricoltura di sussistenza è più funzionale un lavoro di mihlioramento genetico classico (come fece strampelli, già citato, nel secolo scorso)
    3-MAIS/COTONE BT-sembrava l’uovo di colombo, un mais/cotone che si difendevano da soli dai più aggressivi nemici naturali. poi si è notato che gli insetti stavano diventando resistenti alla tossina prodotta dalle piante-la selezione è stata molto veloce dato il continuo contatto tra tossina e insetti-ora l’efficacia di questi mais è notevolmente diminuita e si è tornati in parte alla lotta chimica: il danno maggiore lo hanno subito però gli agricoltori biologici che utilizzavano e utilizzano il Bacillus thuringensis produttore della tossina BT che ora funziona meno mettendo in crisi le loro produzioni

  24. In risposta a Matteo Tomassetti.
    Gli bridi di mais che si coltivano da noi sono delle “formula 1”, ma le varieta’ che vengono fatte per l’Africa sono adatte a quegli ambienti, e lo possono essere anche se contengono geni introdotti per ingegneria genetica. Infatti la distinzione tra miglioramento genetico classico “alla Strampelli” e quello che utilizza l’ingegeria genetica non ha molto senso, o lo ha solo su base ideologica.
    La resistenza degli insetti alla proteina BT e’ stata riscontrata, ad un livello significativo, solo di recente in India e non e’ ampiamente diffusa come sembra dalla sua nota.
    Non mi risulta che agricoltori biologici abbiano avuto problemi di resistenza degli insetti a BT causati dalla diffusione di OGM. Dove sarebbe successo? Se fosse vero mi farebbe piacere avere le fonti dell’informazione (con dati scientifici).

  25. Prima di ogni cosa,grazie del libro che mi hai regalato,Gianluigi-
    Mi ha chiarito tanti dubbi che da me sempre albergano e quasi mi pareva di avere capito acquisito finalmente una mia posizione quasi intaccabile.
    Poi zac., l’altra sera ho assistito su la 7 ad un dibattito tra ambientalisti-ecologisti-verdi di sinistra e verdi di destra.
    Una lite squallida tra comari avrebbe avuto un tono più alto.
    Giuramenti e parolaccie quasi ci morivano sopra alle loro parole che son rimasto stupito o per la sfacciataggine o per la sicurezza mostrata dai protagonisti-
    Allora ho spento la tv.
    Ripreso con calma il libro che mi hai donato e con calma ho riletto dalla copertina alla ultima pagina chè qualcosa io dovevo non aver capito bene-
    Poi accompagnavo mentalmente ogni passaggio come se tu mi spiegassi chiarissi i dubbi sempre e solo miei addirittura con latua voce-
    Quasi mi fossi vicino e calmassi il certo nervosismo che mai si dimentica di farmi ombra-
    Adesso che sto macinando con calma quanto riletto e scorso sopra il vostro dibattito amicale sto fermo e cerco di guardare il mondo immaginare i colori le guerre le banche i giuramenti mentre la Russia brucia.
    Per un poco mi turbo divago e ripenso all’Ucraina immensa riserva di grano che io vidi la prima volta quando feci un giro per la Russia allora Socialista, molto prima che cadesse il muro,prima che le disuguaglianze sociali assumessero sfacciatamente questi picchi guidati dalle troppe mafie dalle sembianze a noi note.
    Oggi forse pioverà anche là in quelle terre che hanno un conto in sospeso con un dio,terre che sanno di eterni conflitti,abitate da popoli tanti che osano ed ispirano violenze assurde come quasi quelle lette nei classici della loro grande letteratura che sembravano solo racconti mai da venire.
    Grazie e saluti per un buon ferragosto ai miei amici di Senigallia.
    dario.

  26. Un breve post per segnalare che il Donald Danforth Plant Science Center, centro di ricerca pubblico-privato degli USA sta sperimentando in Uganda cassava geneticamente modificata per la resistenza a due pericolose virosi, il mosaico e il “brown streak disease”. Solo il prima malattia distrugge pu’ di 35 milioni di tonnellate di cassava ogni anno.
    Sono state presentate richieste per la sperimentazione anche in Kenia e Tanzania.
    Bisognera’ aspettare fino al 2015 per la diffusione delle nuove varieta’ resistenti.
    La cassava e’ una coltura di sussistenza per molti paesi poveri e il centro di ricerca non ha fini di lucro. Che si tratti di “OGM buoni”?

    Per maggiori informazioni:
    http://allafrica.com/stories/201007090950.html

  27. Quanto riporta Daniele nel commento precedente, grazie!, offre una argomentazione per la quale mi farebbero piacere delle obiezioni argomentate.Temo però, caro Daniele, che non avendo tu scritto su una delle solite “berlusconerie” troverai una certa disattenzione anche da parte dei nostri “critici” più affezionati.
    Aggiungo, per facilitare i lettori meno specializzati, che la “cassava” è anche e soprattutto conosciuta con il nome di Manioca (Manihot esculenta).

  28. Non si tratta di disattenzione e, spero, tu non abbia veramente una così scarsa considerazione dei lettori di questo blog.
    Le ultime due righe dell’articolo linkato, ossia i “dubbi” della ricercatrice Anne Kingiri, sono anche i miei.
    Tra l’altro quello che oggi appare come la grande soluzione ai problemi della cassava, potrebbe non esserlo domani. Faccio un esempio: http://www.molecularlab.it/news/view.asp?n=5815
    Tra letture più leggere che mi servono per rilassare la mente, sto “affrontando” anche Pane e Bugie e, man mano, scrivendo le mie riflessioni sul tema. Ti arriveranno per mail una volta ultimato il libro.
    Ma ciò richiede il tempo che un semplice geometra necessità per discutere di scienza, a meno che voi, nel frattempo, non vogliate redigere un computo metrico per una ristrutturazione al posto mio…:)

  29. Rispondo a LorenzoMan che ha ragione nel sospettare che le soluzioni proposte oggi non sono definitive. E’ infatti cosi’ per tutto il miglioramento genetico per resistenze a insetti o patogeni, sia convenzionale che biotec: gli insetti e i patogeni cambieranno, prima o dopo, per potersi mangiare quello che noi gli rendiamo indigesto. E’ inevitabile ed e’ dovuto alle onnipresenti mutazioni e selezione, con cui ci confrontiamo in agricoltura, cosi’ come in medicina.
    Ma non dobbiamo per questo smettere di “lottare”!

  30. In sintesi per Lorenzo sugli OGM: secondo me non sono un diavoleria perversa ed insidiosa più di quelle, e son tante, che l’umanità ha incontrato fino ad oggi. Urge però, questo si, che ci siano regole in tutte le nazioni e ben fatte. Il rischio di un “Iran OGM”, invece che nucleare, esiste. Per di più quando certi “pasticci” si possono combinare anche soltanto avendo a disposizione una piccola cantina.

  31. Pingback: Popinga
  32. Quasi ultimato il libro e non posso non ammettere di aver imparato molte cose e di aver in parte rivisto alcuni dei miei punti di vista basati più sull’emotività che sulla conoscenza, cosa su cui lo scrittore mette più volte in guardia.
    Restano alcuni dubbi sulla necessità (per lo meno in alcune aree del pianeta, come la nostra) e sui brevetti. Ma ancora non ho finito. Mi piacerebbe leggere un contraddittorio con qualcuno altrettanto prepaprato.
    Comunque una lettura decisamente interessante.
    Adesso vado. Guardando fuori dalla finestra temo una contaminazione da monossido di diidrogeno 🙂

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