Marcello Veneziani, la destra invisibile

Marcello Veneziani è stato a Senigallia, l’11 giugno scorso, ad un incontro organizzato dall’Associazione Culturale Logos. Sono andato ad ascoltarlo ed ho davvero gustato le parole, i ragionamenti, la piacevole, intensa ed argomentata esposizione del filosofo. Si, filosofo in quanto non posso certo dire che sia un giornalista puro, o anche uno scrittore (pur con tante opere al suo attivo), ma nemmeno un intellettuale o un politico di destra. Meglio forse un “pensatore ambulante”!

Il convegno, voluto soprattutto da Roberto Paradisi, ha rappresentato certo uno sforzo organico per discutere se esiste ancora una cultura conservatrice. L’occasione è venuta anche dal manifesto “La Destra invisibile” (lanciato sul social network Facebook) che, soprattutto per gli altri relatori, ha costituito il punto focale della discussione.
Per una persona come Marcello Veneziani, indubbiamente “uomo di confine” in quanto molto dialogante, ed anche impegnato in collaborazioni con testate davvero lontane dalla destra (quali Repubblica o L’Espresso), è nettamente prevalente l’aspetto di intellettuale e di libero pensatore. Certo è indubbiamente un fine polemista, ma come lui stesso dice di se “sempre più legato alla sfera esistenziale, letteraria e filosofica”.
A questo aggiunge di essere “meridionale, filosofo, di destra, benché mancino”, quindi con “quattro handicap in una stessa persona”.

Cosa volete di più?

5 pensieri riguardo “Marcello Veneziani, la destra invisibile”

  1. I giornalisti.

    Stando a quello
    che gli elettrodomestici
    fanno credere,
    sono portavoce,
    per lo più passivi,
    d’astratte superficiali
    modalità intellettuali
    per rappresentazioni
    pilotate della realtà.
    Non ci sono garanzie,
    che i piloti ed i loro portavoce,
    non siano disonesti, o cretini.
    Data una base presidio
    di sistema minimo in essere,
    il resto progressivamente
    degenera in un feudale
    accaparramento delle opportunità
    e una graduale sedimentazione
    dei privilegi ,
    che determinano la scadenza
    organica della democrazia,
    del vigore economico
    e dell’intelligenza di un sistema.
    Il re è nudo,
    i giornalisti non lo sanno,
    il manganello con lo stipendio
    ha le sue scialuppe di salvataggio
    e minaccia le umane eccedenze
    che hanno paura .
    A che giova il sospirar?

  2. Ecco dei commenti già apparsi su Facebook riguardanti questo incontro:

    Francesco Gasparetti: magari cambierei il titolo in “la destra inesistente”, ovvero i sogni estivi dell’avv. Heavens”

    Valerio Merola: me sà che l’avv. abbia ottenuto il suo scopo, perseguito da anni, rendere la destra invisibile, o meglio inesistente.

    Gabriele Sartini Si potrebbe parlare anche de “La Destra devastata”

  3. Ovviamente i miei commenti non erano riferiti nè a Veneziani nè a Paradisi, ma alla situazione attuale del centro destra italiano e a chi l’ha ridotto in questo stato pietoso.

  4. Detto d’impulso senza aver paura di rimetterci dico chiaramente che anche Veneziani appartiene a quella schiera di persone che mi fanno fermare per ascoltare sapere sino a dove può arrivare il pensiero di un uomo che politicamente sento dalla parte non mia.
    Essendo intelligente, mi riferisco a Veneziani naturalmente,trovereisciocco girare al largo solo perchè è o sembra mio avversario politico.
    Sa scrivere non è volgare e il suo modo di esprimere valori e disvalori contiene sempre parole e concetti che sono il frutto di una cultura venuta da lontano.
    Nel campo della filosofia e delle umane lettere si possono esprimere concetti che magari io ho sempre avversato eppure carpendo parole ed espressioni mi succede di pensare a quello che dice.
    Non mi convince , sto sul chi va là,sono in breve prevenuto già prima che apra bocca,ciò è negativo da parte mia e forse è solo carenza di cultura “larga”chè se fossi più quieto rilassato
    magari potrei trovare anche pensieri positivi che sempre ho guardato con fastidio.
    Credo di essermi incartato ed allora concludo terminando:di fronte all’intelligenza mai scappare chè sempre c’è da vedere imparare sotto il sole.
    I distinguo si fanno poi.
    Almeno mi pare.
    dario.

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