Costretto a non votare

Con la minaccia di una sanzione amministrativa da 103 a 1030 Euro sono uscito dal seggio n° 15 dove, di buon’ora, m’ero recato per adempiere al mio dovere d’elettore.

Preso atto di com’è conciata la nostra situazione politica, sempre convintissimo della bontà ed unicità del metodo democratico e quindi delle elezioni, m’ero presentato al seggio (come già anticipato ad alcuni amici) con l’intenzione di non ritirare le schede. Avrei chiesto al Presidente ed al Segretario di mettere a verbale questa succinta motivazione: Rifiuto la scheda per protesta.

Consegnata la mia carta d’identità prima di prendere in mano le schede, ho subito avvertito che non intendevo votare. Avrei voluto che fosse inserita a verbale una mia dichiarazione. Stop. Immediata ammonizione del Presidente: se avessi insistito per farlo sarei stato registrato e sarebbero scattate sanzioni a mio carico. Da 103 a 1030 Euro, caspita!

Così immediata la risposta da farmi venire un dubbio: a quale fonte aveva attinto il Presidente? La fonte era già sul tavolo, tal quale come poi m’è stata gentilmente data in fotocopia, ed era una mail dell’A.N.U.S.C.A. (Associazione Nazionale Ufficiali di Stato Civile e d’Anagrafe). Mai sentita prima d’ora. Si trattava di una e-mail, per di più con stampa fuori margine, ed ho quindi chiesto una minima conferma, un riscontro con le leggi. Il Presidente ha subito chiamato l’Ufficio Elettorale del Comune laddove dall’altra parte del filo, preparatissimi, gli hanno risposto senza esitazioni che non c’era scelta: se avessi richiesto la verbalizzazione sarebbe scattata inesorabile la sanzione a mio carico.

Son tornato a casa ed ho cercato di leggere la normativa in proposito, così come può farlo un cittadino qualsiasi, alla meglio e con qualche nozione di base, nulla più!

Da quanto ritrovato ho dedotto che avrebbero applicato. Ciò di fatto equiparando la mia civile protesta ad una “enunciazione della scelta di voto”, o magari anche alla manifestazione di “apprezzamenti positivi e negativi nei confronti di forze politiche esposte pubblicamente all’interno del seggio elettorale”.

La sanzione a mio carico quindi, dal loro punto di vista, sarebbe stata inevitabile.

Ora si pone un problema per me: cosa faccio? Insisto? Chiedo di verbalizzare e così innesco un procedimento, una pioggia di carte, lungo un iter che al momento risulta del tutto inesplorato? I vari adempimenti burocratici sarebbero sicuramente lunghi, complicati, difficili per un cittadino qualsiasi e di certo anche piuttosto onerosi.

Quindi ho gettato la spugna. Non sono tornato a votare e lo scrivo con rammarico. Non voterò e lo farò con una delusione ancor più grande in quanto, per microscopico che fosse stato, avrei voluto lanciare un segnale. Un segnale agli altri elettori, ai cittadini tutti su questo stato grave e profondo disagio che pervade un numero sempre maggiore di persone. Un disagio che mina gravemente le istituzioni, fin dalle loro fondamenta. A cominciare oggi, nel giorno delle elezioni, con l’atto di nascita di quella che dovrebbe essere una democrazia piena.

22 pensieri riguardo “Costretto a non votare”

  1. Riporto il testo dell’Amaca di Michele Serra pubblicato sulla Repubblica di ieri (13/04/08):
    Andare a votare mi è sempre piaciuto, amo la banalità della democrazia, nutro simpatia per i seggi, gli scrutatori, i tabelloni appesi, le guardie che guardano, la matita copiativa. Mi emoziono ogni volta, anche se le volte sono ormai tante. Non ho mai capito l’ignavia dei disinteressati, dei non partecipi per menefreghismo, e fatico a digerire anche la spocchia di quelli che non vanno a votare perché “non si riconoscono” in nessun partito, chissà in cosa si riconosceranno, nel Re di Atlantide, negli anelli di Saturno, nella barba di Bakunin, nella loro mamma?
    Temo proprio che perderò anche questa volta, d’altra parte questo è sempre stato un Paese di destra, cattolico e di destra, gli elettori di sinistra sono abituati a perdere da generazioni, di padre in figlio, ci sono quelli che lo fanno apposta e votano l’estrema perché è bello sentirsi pochi ma buoni, ci sono quelli che invece cercano di fare mucchio (come me) ma passano gli anni e il mucchio non è mai abbastanza grosso per governare. Da quando vado a votare ho vinto solo un paio di volte su venti, è una media da retrocessione. Incredibilmente ci credo ancora, mi piace ancora, specialmente se penso a tutta la brava gente che si è fatta un gran mazzo in campagna elettorale. Ho un paio di amici che rimarranno a casa, a misurare la puzza sotto il naso. Da dopodomani gli vorrò bene lo stesso, oggi no. Oggi li detesto

  2. “Quando all’ uomo è stato tolto tutto, ritorna ad essere un uomo libero”. Credo che siano le parole di Pasternak espresse in un suo romanzo (almeno come concetto).
    A quanto pare il Sig. Michele Serra, vorrebbe toglierci anche l’ ultima libertà che ancora ci resta: quella di essere liberi di non votare (che gli piaccia o meno !). Lui che continui pure a divertirsi votando (anche se a me sembra più una preso per i fondelli, ma ognuno è libero di divertirsi come vuole!). Se asserisce però che “.. la brava gente che si è fatta un gran mazzo in campagna elettorale.” sta ad indicare che conosce bene i problemi dei politicanti, ma certamente molto meno quelli di coloro che ogni giorno debbono sbarcare il lunario per arrivare al 15 (non al 30 !) del mese. Ed è qui che si trovano il maggior numero di quei non votanti, che sono stanchi di quel tanfo che proviene dalla decomposizione della nostra Classe Dirigente, ben inteso, sia quella attuale che quella pronta a succedergli, una con il naso lungo e l’ altra con le gambe corte,…. per merito di quelle bugie elettorali, che simili a petti, esalano appena a cielo aperto, lasciando nell’ aere, caratteristico olezzo.
    Sappia, il Sig. Serra, che sono costoro, quelli con l’ olfatto sensibile che si fanno il mazzo… e non gli “altri”…quanto a lui non lo so e non posso giudicare, ma certo che se giudica la pesantezza del lavoro con queste unità di misura….

  3. Caro Mr Brontolone,
    io penso che il sig.Michele Serra quando parla di chi “si è fatto un mazzo tanto in campagna elettorale” si riferisca a quelle persone, e ce ne sono mi creda, che hanno speso il loro tempo libero a stampare volantini e manifesti, organizzare riunioni, incontri, cene, a cercare di convincere il proprio vicino, i parenti, gli avventori del loro bar, e che hanno partecipato a migliaia, a centinaia di migliaia, ai comizi e alle manifestazioni. Lei confonde questi con “I politicanti” ……il disprezzo che lei mette in questa parola mi descrive un abisso di miopia e superficialità. Io conosco queste persone, sono tante, ben più di quante lei possa immaginare dal suo spocchioso qualunquismo rinchiuso in una velleitaria torre d’avorio. Lei parla di conoscere perfettamente i “veri” problemi della “gente”. Beh! lei questa gente non la conosce proprio, le manca totalmente. Sa una cosa? un poeta diceva che preferiva di gran lunga le store di chi, resosi conto che non avrebbe mai potuto cambiare il mondo, si accontenta di evitare, con il suo impegno, che il mondo cada in pezzi…
    È per questi che bisognava andare a votare, perché “i politicanti” che lei tanto disprezza, non sono alieni, scesi sulla terra da chissà quale pianeta. Sono il frutto della nostra società, sono il prodotto delle nostre azioni e, sinceramente, credo che i loro comportamenti più deprecabili siano dovuti più agli atteggiamenti di quelli che sanno solo criticare, puntare il ditino senza offrire uno straccio di alternativa “credibile” (perché quello è il difficile…), di quelli “con la puzza sotto il naso”, di quelli che sanno solo “brontolare”, piuttosto che di quelli che si sporcano le mani, che capiscono che questo non è il mondo ideale, ma che si può migliorare solo con gli strumenti di cui disponiamo e quindi partecipa, si impegna e lotta persino, pur di non ritrovarsi, un giorno, a vedere un futuro nero e buio. Lasciare il campo libero ai suoi “politicanti” non li costringerà di certo ad andarsene o a migliorare. Serve solo a rendere più dura la vita e più solitaria la battaglia di chi, dentro ai partiti, alle associazioni, ai movimenti combatte per un miglioramento, piccolo ma tangibile.
    Buon divertimento da lassù…

  4. “Lei parla di conoscere perfettamente i “veri” problemi della “gente”.
    “Lei confonde questi con “I politicanti”
    “…sono il frutto della nostra società.”
    “Buon divertimento da lassù…”
    Intanto dai risultati che stanno arrivando circa l’ astensionismo ho la sensazione che molti sono i “brontoloni” in questo paese (e non abbiamo ancora quelli delle schede bianche e nulle !!).
    Forse i politici ancora una volta sono stati “Fraintesi” (mai una volta che si siano spiegati male !!)
    Lei evidentemente mi conosce (visto che conosce il mio nik) io invece non ho questo piacere e creda che me ne duole, veramente, perchè mi affascina maggiormente leggere o ascoltare i commenti chi non condivide le mie idee, che di quei pochi che le commentano positivamente, e magari anche per buonismo !
    Dal modo però con il quale Lei si esprime, mi permetta di dirglielo con tutta franchezza, denota di essere si, persona colta, ma con l’ astio di chi non sa accettare un parere diverso dal Suo. Certamente non è un politico o quantomeno il solito politico con il DNA pieno di Diplomazia.
    E questo le farebbe solo onore, ma l’ astio, quello no !
    Tutti coloro che si mettono in politica lo fanno perchè è una cosa che a loro piace, un diletto, una passione, almeno così dicono.
    Del resto o la si fa per passione o per vocazione : ma vede a questo secondo caso io da ateo non credo ai Santi, e di Santi dovremmo parlare in questo secondo caso e non di politici.
    Ma è solo una mia idea, comunque qualsiasi sia il tipo di lavoro, da svolgere sia come Premier, che come da attacchino il discorso non cambia.
    Chi svolge un’ attività per proprio diletto, non prova o non dovrebbe provare mai stanchezza per ciò che fa con passione.
    Si immagina se un dilettante di un qualsiasi sport, sentisse la pesantezza di entrare in campo ? Cosa si sentirebbe di suggerirle ??
    Io lo so ma non glielo dico….
    La ringrazio comunque per l’ augurio che mi fa, anche se la collocazione mia non è certo “da lassù”…da populista soffro di vertigini e quindi mi sono più consoni i pian terreno…
    Contraccambio ed unisco alla Sua spiritosa frase di chiusura, l’ augurio che il suo partito vinca, intanto per me non cambia nulla, per lei sarebbe un momento di sicuro divertimento e poi magari…a ritrovarci qui tra due anni o forse anche meno ma sempre con i soliti problemi.

  5. Gentile Mr Brontolone,
    intanto subito una precisazione sui risultati: l’astensionismo non ha vinto, tutt’altro, il dato è in linea con le elezioni precedenti nonostante tutta l’ondata di antipolitica e gli inviti espliciti a non votare compiuti da personaggi molto influenti. In tutti i paesi occidentali il nostro dato di partecipazione alle urne risulta di gran lunga il più elevato e le elezioni odierne non fanno che confermarlo. Alla faccia di chi sperava nelle urne vuote e nei seggi disertati.
    Veniamo a noi:
    Io non la conosco, di persona, conosco però il suo interventismo nella blogosfera e nei quotidiani on-line. Purtroppo spesso posso solo leggere e, per mancanza di tempo, sono costretto non intervenire e a limitarmi.
    Vede, lei svicola se messo di fronte alle contraddizioni dei suoi discorsi, io le ho semplicemente detto che non conosce minimamente la massa di gente che partecipa alla vita dei partiti, delle associazioni e dei movimenti perché ci crede ed è convinta che il suo impegno possa essere utile per tutta la società, al contrario di lei e di quelli che la pensano come lei che continuano ad ignorarli e a confonderli con la parte più deteriore della classe politica, facendo di tutta l’erba un fascio. È questo il punto che non sopporto proprio dei suoi discorsi. Il vedere solo il bicchiere mezzo vuoto e non fare niente per riempirlo. Quando lei fa quelle sparate (come quella del commento n°2) si comporta come i pensionati che guardano i cantieri e, mentre i muratori si ammazzano di fatica sotto al sole e nella polvere, loro criticano in continuazione e si vantano di saper fare meglio le fondamenta o mescolare il cemento.
    E poi, a dimostrazione che dalla torre a volte si vede male, soprattutto se si è affetti da miopia, io sono un politicante. Si un politicante, uno di quelli che si è presentato, più volte, alle elezioni, che ha chiesto i voti di preferenza, che ha partecipato a cene, incontri, manifestazioni e molto più spesso li ha organizzati, cercando di trovare le panche e le sedie per tutti, il tavolo per i relatori, il microfono, uno di quelli che ha messo il megafono sul tetto della sua Punto ed è andato in giro a cercare di convincere la gente che una sera in meno davanti alla televisione avrebbe fatto bene a loro e al loro paese, uno di quelli che da cinque anni passa tutti i lunedì sera a sentire parlare di cassonetti della mondezza, di lampioni che si spengono e di recinti per il canile da costruire.
    E il mio non è astio, mi creda perché non c’è niente di personale, è semplice rottura di coglioni nei confronti di questo tipo di discorsi.
    E comunque non si preoccupi continuerò a fare, ad impegnarmi con tutto me stesso, perché mi fa tristezza solamente l’idea di salire sulla torre. Perché io non faccio politica per vocazione e nemmeno per passione, la faccio perché mi sembra l’unico modo di migliorare l’ambiente in cui vivo, alla faccia dei pensionati che guardano dai recinti.
    Buona vita

  6. “…le ho semplicemente detto che non conosce minimamente la massa di gente che partecipa alla vita dei partiti.”
    “…si comporta come i pensionati che guardano i cantieri…”
    “…dalla torre a volte si vede male, soprattutto se si è affetti da miopia…”
    “… Perché io non faccio politica per vocazione e nemmeno per passione, la faccio perché mi sembra l’unico modo di migliorare l’ambiente in cui vivo, alla faccia dei pensionati che guardano dai recinti.”
    Gentilissimo, Bec, continuo a darle del Lei, ma vista la sua giovanissima età (32 anni almeno da quello che ho letto) gli potrei anche dare del tu, avendo io un figlio più grande.
    La sua irruenza è quindi scusabile perchè appunto giovanile.
    Come fa però ad asserire che io non con conosco quella gente a cui Lei fa riferimento e di cui si sente orgoglioso di appartenere, se non mi conosce di persona ? Allora le posso dire, che per motivi di mia tradizione famigliare, certa gente l’ ho avuta in casa, ed anche io da ragazzo (13-14 anni) vi ho partecipato ed è proprio per questo che posso, se non confermare l’ eguaglianza comportamentale, almeno dubitare e scrivere su certi comportamenti di gran massa.
    Non è che mi comporto come quei pensionati, lo sono. Un Pensionato che dopo 40 anni di “mazzo” ora ha il tempo di osservare da fuori appoggiato al recinto. Prima non ho potuto farlo perchè oberato dal pensiero di mandare avanti una famiglia, ma sempre con un gran rispetto di chi ancora lavora e suda. Vede però, chi ha esperienza in un determinato lavoro, ha tempo di riflettere, un pò di buon senso ed un pizzico di umiltà, può notare i difetti di coloro che presi dai ritmi del lavoro a volte non riescono a vedere. Allora serve quell’ esperienza che si acquista sul campo e con il tempo. Non è una lezione che vuol dare un vecchio ad un giovane con il solito ” Ai miei tempi”. E’ solo che voglio dire che è ancora troppo giovane per dare certi giudizi…se avessi tempo le direi ci risentiamo tra venti-trenta anni e mi dirà come la pensa realmente.
    Ribatto però che la Politica e la politica (P e p) non è un lavoro stancante per i motivi già espressi. Non mi piace stare sulla torre e manco sono affetto da miopia, il difetto visivo che ho e la presbiopia…vedo bene le cose da distante.
    Ultimo punto. Continui a fare politica, (penserà che lo prenda in giro, faccia pure come crede, ma glielo dico con la mia massima serietà) vista la sua giovane età, le fa e farà sicuramente bene, seminare, bene o male, significa alla fine raccogliere sempre qualche cosa.
    Se fossi più giovane, oggi ragionerei in tutt’ altro modo e vedrei le cose in altra maniera, certi valori a cui tenevo e tengo, li manderei a farsi benedire, come fanno in molti.
    Ma deve sapere che fare qualche cosa per la società, lo si può fare anche anonimamente, senza lo sbandierare, con molta umiltà, e senza appartenere ad una tessera di partito.
    Qui mi fermo definitivamente sulla diatriba, altrimenti non ne usciamo più fuori…mi ha fatto piacere conoscerlo epistolarmente e pur restando ognuno fermo nelle proprie idee, mi permetta di augurarLe, quei successi a cui ogni giovane aspira.

  7. Vede caro Brontolone,
    io sarò anche giovane e avrò solo 32 anni però è da almeno 15 anni che PARTECIPO alla vita pubblica della mia comunità nei partiti, nelle associazioni e nei movimenti. E lì dentro, e non fuori, ho conosciuto gente fantastica, stupenda, vera e sincera che non merita assolutamente di essere confusa e scambiata per fannulloni o biechi approfittatori del lavoro altrui da chi, deluso da esperienze personali o semplicemente schifato dalla sua vita, giudica sulla base di pregiudizi o comunque su dati, me lo consentirà, sicuramente non aggiornati né tantomeno completi.
    Allora mi permetta di ribaltare il suo pensiero; dall’alto della MIA esperienza nella società attiva la invito a fare un passettino in più ad esporsi in prima persona, a scegliere. Lo so è difficile, è molto più comodo stare ai margini e criticare con la bella scusa del “non c’è nessuno che mi rappresenta” “non sono né di destra né di sinistra” “tanto è tutto uno schifo” “uno vale l’altro tanto non cambia niente”.
    Fare politica, caro mio, è stancante e ci si fa il mazzo, se lo lasci dire da uno che c’è dentro. Io non voglio in alcun modo ergermi a difensore della cosiddetta “casta”, per carità. Voglio solo evitare che la melma dell’antipolitica e dello sfascismo, lanciata dalla torre d’avorio, di cui sopra ricopra tutto e tutti. Non siamo tutti uguali, c’è tanta e tale differenza all’interno della politica, a tutti i livelli sia ben chiaro, così come le persone sono diverse l’una dall’altra in ogni ambito della loro vita, dal lavoro alla famiglia. Però è facile trattarli tutti allo stesso modo. Sei iscritto ad un partito? bleah che schifo. Fai l’assessore? eeeehhh chissa quanti favori e benefici…
    E allora lei mi dice che sono irruento? no sono semplicemente stanco di sentirmi dire sempre le stesse cose da persone che NON sanno o NON conoscono i fatti.
    E comunque le ho risposto semplicemente perché mi sentivo in dovere di difendere i tanti, si, per fortuna sono ancora tanti, che fanno politica e partecipano alla vita della loro società perché si rendono conto che è l’unico modo per migliorarla. Che i partiti e i movimenti sono l’UNICO strumento che abbiamo a disposizione e, se non ci piacciono, la sola cosa che possiamo fare è entrarci e cambiarli. Non aspettare la loro dissoluzione (che non avverrà mai).
    Provi, lei che ha tempo.
    Non come me che le scrivo in pausa pranzo, mi ammazzo per l’autostrada per arrivare in tempo ad una riunione di giunta, passo i sabati mattina a cercare 500€ per una mostra di pittura.
    Le assicuro che la nostra società a tanto bisogno di chi ha idee e proposte come lei, si fidi di uno che ha esperienza…

  8. le proteste di questo genere sono (IMO) ridicole e non lasciano il segno in chi dovrebbero (politici) ma solo grattacapi per i poveri scrutatori e presidenti (come me) che per 4 soldi si smazzano per 3 giorni di seguito, dietro a tutta ‘sta gente che si illude di cambiare il mondo con un’alzata di ingegno… non ti rendi conto che stai solo inutilmente complicando la vita a dei cittadini come te?

    hai tutta la mia commiserazione

    saluti

  9. @Bec: sono perfettamente d’accordo con te, il disfattismo di chi critica mi ha sempre fatto schifo… preferisco chi si sporca le mani e magari sbaglia, ma è in buona fede, piuttosto che i “giudiconi” sempre pronti a pontificare.

  10. Poverini questi presidenti e scrutatori! Mettere due righe a verbale li avrebbe affaticati oltre misura.
    Lasciamo perdere anche la considerazione sui “4 soldi” e mi si consenta di dire che ben lungi da me era l’idea di “cambiare il mondo con un’alzata d’ingegno“. Volevo solo testimoniare, e lo facevo senza cercare pubblicità, che nessuno dei partiti presenti sulla scheda-lenzuolo rientrava nelle mie preferenze. Sarei potuto “andare al mare” come un tempo, magari anche i suoi compagni, consigliavano agli elettori. Ancor più vigliaccamente mi sarebbe stato facile annullare le schede. Chiedere di annotare le mie osservazioni (tre parole!) mi sembrava un gesto civile, dignitoso, di qualche significato in una democrazia avanzata. Invece la prima parola che ho ascoltato al seggio è stata: “attenzione alla multa, fino a 1000 euro“. Il perché poi, fino ad oggi, non l’ho ancora capito.
    Posso dire, signor Babel-Zeta che trovo perlomeno qualunquiste le sue affermazioni? Il sottoscritto al voto ci crede e non solo perché è un diritto sancito dalla Costituzione. Ci credo perché ho sempre votato e con grande convinzione. Solo una volta non ho potuto farlo in quanto ero a 6000 chilometri di distanza, bloccato per due anni in mezzo ad una foresta del Congo. Ero a “smazzarmi“, come dice Lei, per molti meno “soldi” che uno scrutatore, ma lo rifarei anche oggi.
    Quindi ho sempre votato e fino al 1995 anche partecipato direttamente alla vita politica, con impegni non proprio marginali. Non mi sono mai tirato indietro sia quando ho fatto politica attiva (per 10 anni) che quando sono stato candidato, solo per fare numero e riempire le liste, per i radicali. Ovviamente ero sempre in collegi dove si raccoglievamo quattro miserabili voti, ma in compenso si attaccavamo manifesti, di notte, per un mese e si stava altrettanto tempo di fronte al Tribunale per depositare la lista. Alla fine regolarmente scavalcati con le “buone maniere” dai robusti compagni del PCI, gli iscritti alla cellula dei cantieri navali.
    Quindi non vorrà mettere anche me tra coloro che fanno i “giudiconi” o che “non si sporcano le mani”? La prego sia un po’ meno qualunquista, sia Lei stesso, o almeno come appare in diversi altri commenti di maggior levatura.

  11. Posso confermare, con certezza, che la legge ammette e contempla il fatto che un elettore possa recarsi al seggio, esibire i propri documenti e la tessera elettorale e, dopo essersi registrato, dire pubblicamente che si rifiuta di votare.
    Questo è caso concreto che mi è capitato (sono stato scrutatore e vicepresidente di seggio nella Provincia di Ancona).
    Lunedì 14/04 mattina (avuta notizia di altri casi analoghi) è anche arrivata un circolare per chiarire come verbalizzare concretamente tali voti.
    L’elettore in questione risulta a tutti gli effetti come votante (e quindi per assurdo se la stragrande maggioranza dei votanti si fosse comportata così, nessun partito avrebbe raggiunto il quorum e nel parlamento non ci sarebbero stati deputati e senatori nominati). La scheda in questione (l’elettore rifiuta la scheda e non si reca nemmeno dentro la cabina) deve essere subito bollata e firmata e riposta dentro le buste apposite delle schede nulle e bianche (buste separate per camera e senato); in fase di verbalizzazione andrà conteggiata ed evidenziata a parte (il verbale non prevede una parte stampata già predisposta, quindi andava segnalato una ulteriore casistica in calce dai verbalizzatori) ed alla fine andava ad incrementare il numero totale delle schede bianche.
    Spero di essere stato utile (e ovviamente, essendo un comportamento più che legittimo non prevede nessuna multa, che invece spetterebbe al presidente di seggio che non ha applicato correttamente la legge).

  12. Sig. Luca,
    penso dovrebbe rileggere meglio la circolare della Prefettura, in quanto se le schede fossero state prese ed annullate sarebbe scattata l’ipotesi prevista ai sensi art.62 del dpr 361 del 1957.
    A parte tutto ciò mi sembra di aver capito, che invece il Sig. Mazzufferi voleva essere messo a verbale senza prendere in mano le schede, e quindi senza farle annullare.
    Se così fosse e se ci fosse stata una eventuale sanzione direi che il Presidente è stato anche troppo corretto in quanto avrebbe potuto mettere tutto a verbale con la dichiarazione senza dirgli niente in quanto giuridicamente la legge non ammette ignoranza, con le eventuali conseguenze giuridiche.
    Ma, quindi, se Mazzufferi non voleva prendere in mano le schede non veniva conteggiato fra i votanti, ma allora mi chiedo perchè il titolo “costretto a non votare” se comunque non sarebbe stato conteggiato come elettore?
    Comunque ha ragione Gaspa il quorum c’è solo nel referendum.

  13. I nuovi commenti di oggi giovedì 17 richiedono una breve nota. Prima di tutto un grazie per aver chiarito molto bene il meccanismo perfettamente possibile del non voto. Modalità che dopo “l’incidente” del mattino, e grazie a qualche ricerca sul web e tra le leggi in materia, poi ho appreso anche io.
    Per quanto scrive “Mari” ci tengo a dire che le schede non le avrei toccate, non le avrei prese in mano. Se lo avessi fatto, conseguentemente, mi sarei dovuto recare in cabina. Avevo subito detto al Presidente che rifiutavo le schede e che volevo indicare il motivo, con una dichiarazione brevissima, di tre parole, da mettere a verbale. Tutto qui! Se non fossi stato ammonito con l’ipotesi della sanzione, anzi più con una vera minaccia della sanzione, mi sarei comportato come avevo tranquillamente deciso di fare in cuor mio.Per questo ho scritto che sono stato “costretto” a non votare.
    Infine confesso che per un attimo sono stato tentato di accettare il rischio; poi più della sanzione stessa, comunque rilevante, ho temuto i tempi e la burocrazia di una lunga serie di proteste e ricorsi. Un cammino che m’avrebbe assorbito chissà per quanto tempo e distolto da altri impegni che comunque coltivo.

  14. Mi scuso se non sono stato chiaro o se non ho ben capito la questione: vi confermo che nel mio seggio si è presentato un elettore che, dopo essersi registrato, ha rifiutato le schede (quindi non le ha nemmeno toccate…) e ha chiesto che il tutto venisse messo a verbale.
    Questo noi abbiamo fatto (la legge prevede che in questi casi le schede vadano annullate firmate e messe in una apposita busta).
    L’elettore in questione è considerato come votante.
    Vi riporto alcuni stralci reperiti su internet:
    “Comunque, di cose mezze vere e mezze false se ne dicono tante in giro e moltissime bufale e panzanate si scrivono su Internet! Ebbene, leggi alla mano (e non chiacchiere!) vorrei smontare la bufala delle schede bianche e delle schede nulle che confluiscono nel premio di maggioranza. Infatti, nei metodi di calcolo dei premi di maggioranza (si fa riferimento esclusivamente ai “voti validi espressi”. Espressione, questa, che indica tutte le preferenze validamente espresse a qualche lista, tenendo dunque escluse le schede bianche e nulle. Per chi volesse esprimere il proprio dissenso consiglio comunque di evitare la scheda bianca, per tutta una serie di ragioni particolari! A partire dalla famigerata riduzione delle schede banche delle scorse consultazioni che, magicamente, sono diminuite in misura statisticamente “dubbia”! Se qualcuno si volesse mettere al riparo da eventuali “problemi di schede bianche, ma ‘nere’ successivamente” consiglio l’astensione o la scheda nulla…molto più sicuro e tranquillo come metodo!
    Infine, la possibilità di esprimere il proprio dissenso mediante la messa a verbale della propria impossibilità di votare esiste davvero, esprimendo al presidente di seggio (che non si può rifiutare!) una dichiarazione di non poter votare perchè non rappresentati da nessuno.”
    e ancora…
    “campagna IO NON VOTO!. Qui di seguito riporto il testo del volantino che riporta un facsimile di dichiarazione di protesta da presentare al Seggio per chiedere l?annullamento, se del caso, dei risultati elettorali. Un saluto a tutti.

    IO NON VOTO!

    Questa Legge Elettorale è incostituzionale!

    Contro la truffa del “premio di maggioranza indefinito”
    e contro l’ammissione dei simboli recanti Berlusconi Presidente – Veltroni Presidente – Casini Presidente – Santanchè Presidente.

    Il 13 e 14 aprile RESTITUISCI le schede per l’elezione
    della Camera dei Deputati e il Senato della Repubblica
    e fai verbalizzare i motivi di tale protesta.

    Norme per l’elezione della Camera dei deputati
    D.P.R. 30 marzo 1957, n 361 e successive modifiche:
    Art. 87 , comma 1.
    Alla Camera dei deputati è riservata la convalida della elezione dei propri componenti. Essa pronuncia giudizio definitivo sulle contestazioni, le proteste e, in generale, su tutti i reclami presentati agli Uffici delle singole sezioni elettorali o all’Ufficio centrale durante la loro attività o posteriormente.
    Art. 104 – comma 5.
    Il segretario dell’Ufficio elettorale che rifiuta di inserire nel processo verbale o di allegarvi proteste o reclami di elettori è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa sino a lire 4.000.000.
    Art. 44 – comma 4.
    Hanno pure accesso nella sala gli ufficiali giudiziari per notificare al presidente proteste e reclami relativi alle operazioni della sezione.
    Segue il Testo da far verbalizzare al Presidente del Seggio Elettorale
    (si consiglia di arrivare nei seggi con 2+2 copie già pronte da allegare ai verbali di sezione)

    —-taglia qui————taglia qui—————-taglia qui———-taglia qui ——–

    Nella scheda consegnatami per l’elezione della Camera dei Deputati sono presenti simboli che, a norma dell’articolo 92, secondo comma della Costituzione, non avrebbero dovuto essere ammessi. I simboli, riportando in maniera esplicita l’indicazione Berlusconi Presidente – Veltroni Presidente – Casini Presidente – Santanchè Presidente ,si pongono in netto contrasto con l’impianto costituzionale vigente che non prevede, ma anzi vieta, l’elezione diretta del Presidente del Consiglio, essendo affidata alle prerogative del Presidente della Repubblica la nomina del Capo del Governo. l’ammissione di detti simboli è tale da configurare una grave violazione del corretto e libero esercizio del diritto di voto da parte degli elettori.
    La Corte Costituzionale (sentenza n. 15 del 2008 di ammissibilità del referendum abrogativo in materia di legge elettorale) ha già segnalato al Legislatore aspetti problematici in relazione ad una legislazione che non subordina l?attribuzione del premio di maggioranza ad una soglia minima di voti/seggi. Non vi è stato sinora pronunciamento della Corte Costituzionale sulla legittimità di tale Legge Elettorale. Vi è inoltre concreta possibilità che il premio di maggioranza assegnato alla lista vincente superi il 15%.
    Alla luce di tali considerazioni mi vedo quindi costretta/o alla restituzione al Presidente di sezione della scheda per l’elezione della Camera dei Deputati e, per analoghe ragioni, della scheda per l’elezione del Senato della Repubblica, senza che queste possano essere considerate valide ai fini del voto. Altresì, invito tutti gli organi competenti ad esaminare la questione e, nel caso ne verificassero la fondatezza, ad agire di conseguenza non proclamando validi i risultati della consultazione elettorale.

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    Iniziativa del Comitato IO NON VOTO”

  15. Sig. Mazzuferi, non posso che inchinarmi di fronte al suo impegno in politica, certamente superiore al mio, che non conosco se non dalla sua breve descrizione che ha fatto nel post qui sopra.

    Quello che voglio dire è che io non sopporto più tutta questa gente che vuole inventarsi comode forme di proteste che (secondo la mia opinione) non servono a nulla, piuttosto che impegnarsi faticosamente in prima persona e dare il proprio contributo ad ogni livello, non solo politico. E questo atteggiamento non è limitato solo alle elezione o alla politica ma è costume largamente diffuso in ogni ambito, da sempre chi “chiacchiera al bar” e il “pensionato sui cantieri” sono l’emblema di questo modo di fare diffuso.

    Andando nel dettaglio: le “schede-lenzuolo” sono delle stesse identiche dimensioni di quelle degli ultimi dieci anni (e probabilmente degli ultimi 60), quindi non capisco questa critica: forse non si riferiva alle dimensioni del foglio ma al numero delle liste? Allora se si desidera un numero ridotto di partiti si deve mettere in conto poi che sarà difficile trovarne uno a propria immagine e somiglianza, come tutti (anch’io) vorremmo, infatti nelle democrazie europee e americane un basso numero di partiti corrisponde spesso ad un alto tasso di astensione anche per questo motivo.

    Riguardo alle varie forme di “protesta creativa” proposte da varie persone su internet e anche in tv, c’è da dire che (io sapevo che) l'”avente diritto” che non ritira le schede non è considerato “votante” (e non solo perchè lo specifica esplicitamente la legge, ma anche perchè le parole dovrebbero ancora avere un senso) e non c’è scritto da nessuna parte (correggetemi se sbaglio) che il segretario sia tenuto a mettere a verbale le opinioni/dichiarazioni di chi passa al seggio e avendone diritto sceglie di non votare.

    Se invece l'”avente diritto” ritira le schede, questo viene considerato votante, ma se si rifiuta di esprimere il voto in maniera segreta, cioè dentro la cabina elettorale, le sue schede vanno annullate e il “caso speciale” (come lo chiama il verbale) deve essere annotato, nome-cognome dell’elettore che si è rifiutato di votare nella cabina. In questo caso non scatta alcuna sanzione (vado a memoria e potrei sbagliarmi), solo viene annullato il voto. E sembra di ricordarmi che anche in questo caso il segretario non sia tenuto a riportare alcuna dichiarazione di protesta nel verbale.

    In ogni caso, sia nel primo che nel secondo, nessun effetto nel raggiungimento delle varie soglie di sbarramento in quanto i voti nulli e i non votanti (cos’ come le bianche) non concorrono (da sempre) a formare la base dei “voti validi” su cui si calcolano le soglie.

    Invece se un qualsiasi cittadino viene nel seggio (o in un raggio di 2/300 m, continuo ad andare a memoria, potrei sbagliarmi) e fa dichiarazione di voto e di propaganda questo deve essere denunciato, mi sembra comunque che in questo caso la competenza non sia del segretario e del suo verbale ma della DIGOS. Non so se una dichiarazione di non-voto possa essere equiparata a fare propaganda, bisognerebbe vedere cosa dicono nel dettaglio le leggi. Cmq a mio personale parere mi sembra un’interpretazione molto restrittiva della legge e credo sia più una risposta (immunitaria?) da parte di chi (presidenti/scrutatori/ufficiali di stato civile e d’anagrafe) deve subire le conseguenze di un malcontento diffuso pur non essendone minimamente responsabile.

    Ho scritto a braccio senza controllare nelle leggi elettorali e decreti vari, quindi potrei essermi sbagliato nel caso corregetemi, grazie.

    Saluti a tutti, babel-zeta

  16. Sig. Luca, credo che l’Art. 104 – comma 5. si riferisca a proteste relative al “corretto e regolare svolgimento delle operazioni di voto all’interno del seggio elettorale” (ovvero se un elettore si accorge di brogli o irregolarità) e non certo a come sono state compilate le schede o i simboli.

    Se si vogliono sollevare dubbi di costituzionalità su una legge dello Stato la sede opportuna mi sembra sia la Corte Costituzionale e non certo il verbale del seggio elettorale che nel 99% dei casi, nessuno, a parte i presenti, mai leggerà.

  17. Il mio nome è Mario e non Mari, non mi ero accorto dell’errore.
    Volevo confermare che Babel Zeta ha ragione, infatti facendo il segretario ad un seggio in Ancona la Domenica è arrivata una circolare dalla Prefettura che prevedeva ciò:”Fermo restando che non devono essere conteggiati tra i votanti gli elettori che,dopo la registrazione ,si rifiutino di ritirare le schede,si aggiuge quanto segue. Nel caso in cui l’elettore dopo la registrazione e dopo aver ritirato le schede, senza entrare in cabina le riconsegni al Presidente del seggio, si configura l’ipotesi prevista nell’art.62 del dpr361 del 1957.
    Pertanto, Il presidente del seggio dovrà conteggiare l’elettore tra i votanti e dovrà dichiarare la nullità di tali schede debitamente firmate ed inserite in apposita busta.”
    Quindi il Sig. Mazzufferi se si fosse registrato e non avesse ritirato le schede era un non votante, se invece come nel caso del Mazzufferi ognuno che si presenta e non si vuole fare registrare ma solo protestare e mettersi a verbale potrebbe essere sanzionabile.
    Volevo dire a Luca che quindi nel suo caso non lo doveva considerare tra gli elettori votanti e non doveva annullare la scheda, quindi anzichè riportare le eventuali sanzioni per il Segretario e Presidente forse dovrebbe leggere meglio le circolari se sta al seggio, forse le sanzioni le dovrebbero applicare a lui e a tutti i membri del seggio,visto che ha fatto un grosso errore e ribadisco ancora che la legge non ammette ignoranza.
    La citazione sopra riportata tra virgolette non è stata trovata a caso su internet ma è un protocollo con fascicolo del Vice Prefetto di Ancona.

  18. Sono lieto di constatare che questo susseguirsi di commenti abbia portato utili contributi. Così è la mia impressione; almeno per me in quanto mi sono chiarito (di fatto m’ero un po’ gettato allo sbaraglio!) la questione del non voto, pur volendo presentarmi al seggio.
    Ho letto con piacere i dati, le citazioni di legge ed i link. Grazie a tutti coloro che hanno commentato. Spero che questo dibattito serva anche ad altri lettori ed elettori e non solo a noi che vi abbiamo partecipato.
    Infine mi si consenta una nota politica, per rispondere a Babel-Zeta che ci intrattiene con logiche argomentazioni sul numero dei partiti, sulle democrazie europee ed americane o sull’ipotesi del “partito a propria immagine e somiglianza”. Da parte mia non chiedo l’impossibile; a me di partiti ne basterebbero due o tre. Forse sogno un modello davvero all’americana dove se mi trovassi a votare, il prossimo novembre, non soffrirei poi tanto nella scelta. Voterei benissimo sia per Obama che per Mc Cain. Non sceglierei la Clinton, o meglio la Rodham, solo perché non m’è simpatica. E pur votando democratico e/o repubblicano mi sentirei tranquillo e soddisfatto quasi allo stesso modo. Qui in Italia purtroppo non sarebbe possibile lo stesso risultato nemmeno scegliendo due candidati all’interno dello stesso … partitino!

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