(Riportiamo qui l’articolo, a mia firma, apparso oggi sul quotidiano “Il Sole 24 Ore”, dal titolo: Le “amnesie” della Regione sui redditi dei consiglieri)
Analizzando bene le date credo che l’indagine svolta dai giornalisti de Il Sole 24 Ore, Andrea Biondi ed Andrea Gennai, pubblicata il 4 luglio scorso, sia stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Nel senso che il colloquio dei due giornalisti con il dr. Alberto Pannunzi, funzionario responsabile dell’area gestione amministrativa, deve aver convinto il Presidente del Consiglio Regionale delle Marche (Raffaele Bucciarelli di Rifondazione Comunista) a leggere in aula “la lista nera” dei consiglieri inadempienti.
Però c’era stato dell’altro che da tempo solletica il “palazzo”: per certo posso confermare una mia lettera del 23 febbraio 2007 (rimasta a tutt’oggi senza un cenno di risposta) con la quale insistevo per conoscere i dati relativi alla situazione patrimoniale dei consiglieri regionali e delle altre figure di pubblici amministratori. Il silenzio ostinato della massima istituzione regionale mi ha costretto quindi, a tre mesi di distanza, cioè il 28 maggio, ad indirizzare una formale istanza al Difensore Civico regionale. Cosi in questo ultimo mese si è avviata una inchiesta e di fatto gli smemorati sono stati indotti a rispettare almeno una parte di quanto prescrive la legge.
E’ confermato quindi che da ben dieci anni le Marche violano impunemente una legge regionale, scritta in adempimento di quella nazionale, la 441 del 1982. La pubblicazione dei dati patrimoniali (quindi non soltanto l’importo dello stipendio relativo al mandato) devono essere resi pubblici. Se non ci fosse una evidente resistenza, la pubblicità dei dati avverrebbe con un meccanismo molto semplice. La legge regionale n° 4 del 3 marzo 1984 prevede, all’art. 5, anche gli “schemi di modulo”; questi una volta compilati sono poi sottoscritti con la formula di rito: “sul mio onore affermo che la dichiarazione corrisponde al vero”.
La lettura in aula di una lista di nomi eccellenti, assessori, capigruppo, esponenti politici tra i più noti, soprattutto cosiddetti di sinistra, ma non solo, è stato un breve esposizione alla gogna. Però mi chiedo come mai i presidenti tutti, oggi Raffaele Bucciarelli, ma in precedenza Luigi Minardi dei DS e Silvana Amati, anche lei diessina, non abbiano ottemperato ai doveri di legge pubblicando comunque i materiali relativi a chi aveva fatto il suo dovere. Senza dimenticare che c’è tutta una schiera di presidenti, vice-presidenti, amministratori delegati e direttori generali di istituti ed enti pubblici, società di capitale partecipate dalla Regione ed altri Enti che avrebbero dovuto avere l’onore della pubblicazione. Grazie alle “dimenticanze” dei politici anche loro l’hanno fatta franca.
Preciso e correggo un refuso nel testo soprastante: l’attuale Presidente del Consiglio Regionale delle Marche, Raffaele Bucciarelli, non appartiene a Rifondazione Comunista, ma a Comunisti Italiani.
Gianluigi avrei una domanda: sono previsti dei termini entro i quali le dichiarazioni di ogni anno devono essere consegnate?
E’ solo una curiosità; penso che il vero obiettivo ora sia quello di avere per questo anno e poi sempre, la dichiarazione di tutti e ripeto TUTTI quanti sono tenuti a presentarla.
Questo sarebbe un grande passo verso la trasparenza della politica.
Tra l’altro sarebbe anche curioso vedere che altri lavori o professioni svolgono certi eletti in provincia o regione, visto che tutti siamo a conoscenza di qualche eletto o titolare di incarico che, guarda caso, è anche dipendente di qualche altro ente pubblico; ma non voglio certo dire che in Italia il sistema dei concorsi e della meritocrazia non funzionano con questo 🙂
Eccomi per rispondere a Gabriele. Si per i termini la L.R. 3 marzo 1984, n° 4, dice “entro tre mesi dalla nomina” e poi, “ogni anno,entro un mese dalla scadenza del termine previsto per la presentazione della dichiarazione relativa all’imposta dei redditi…“.
Evidenzio anche, come peraltro già scritto, che la legge impone questo obbligo oltre che ai consiglieri anche ai presidenti, vice-presidenti,amministratori delegati, direttori generali di enti pubblici e società di capitale che abbiano determinate relazioni con la Regione Marche. Questo mi sembra molto interessante ed essenziale per sfiorare quel minimo di cosiddetta trasparenza che molti invocano tanto per dar fiato alla bocca.
Ok grazie, immaginavo anche se non ho avuto tempo di leggere la legge che dei termini fossero previsti.
L’ideale sarebbe avere la presentazione anche delle vecchie dichiarazioni, magari pubblicate nelle prime pagine dei giornali locali, sin da quando dura questo stato di inadempienza; sarebbe anche utile avere pubblicati i nomi degli adempienti (se e quei pochi che ci sono) e i nomi degli inadempienti, oltre ai nomi di chi era ed è tenuto a far rispettare questa norma.
E’ proprio questo il problema Enrico: il controllo dovrebbe spettare alla Corte dei Conti e al parlamento stesso; la Corte dei Conti sembra infatti essere l’unico o uno dei pochi organi rimasti seri in Italia.
Peccato che non viene mai ascoltata; e pensare che nasce come organo consultivo!
ops… ho inserito il commento sotto l’articolo sbagliato!
Segnalo che gli stessi doveri incombono sugli amministratori tutti del Comune di Senigallia. Per Regolamento comunale, il Sindaco, gli Assessori, i Consiglieri comunali ed i rappresentanti del Comune nei vari enti, entro un mese dalla scadenza della presentazione della denuncia dei redditi, debbono presentare al Comune dichiarazione dei redditi e del patrimonio. Il Presidente del Consiglio comunale ne cura la raccolta.