Difensore Civico delle Marche: prima sospeso, poi rinominato

Anche noi di Popinga abbiamo più volte ricorso al Difensore Civico regionale ed in qualche modo siamo affezionati a questa istituzione. Di persona ricorremmo al primo Difensore Civico, dott. Marini, venticinque anni fa, ed era il ricorso n° 4 dall’apertura dell’ufficio! Precisiamo subito che se la P.A. funzionasse a dovere questo ufficio sarebbe deserto, invece purtroppo i ricorsi dei cittadini sono in costante aumento.

Sulla vicenda della nomina, con la nuova legislatura regionale, abbiamo già scritto questa estate un post a “botta calda” il 4 agosto per poi ritornare sul tema il 31 dello stesso mese con una intervista che ha offerto un quadro di illegittimità del decreto presidenziale. In sostanza le argomentazioni erano tanto azzeccate che il T.A.R. delle Marche (Tribunale Amministrativo Regionale) il 7 ottobre scorso, accogliendo l’istanza cautelare proposta dall’avv.to Animali, ha sospeso l’esecuzione del decreto del Presidente dell’Assemblea Legislativa Regionale. Il provvedimento stesso, seppur definito di “natura sommaria”, si è soffermato sul profilo della motivazione. Così come avevamo fatto nel nostro piccolo, anche i giudici hanno evidenziato come non vi sia stata elezione, ma nomina. Quindi l’ordinanza del T.A.R. riporta testualmente che “devono prevalere le esigenze di trasparenza dell’azione amministrativa affinché la scelta di un soggetto non avvenga sulla base di un mero arbitrio“.

Solo pochi giorni più tardi il Presidente dell’Assemblea Legislativa delle Marche, Vittoriano Solazzi, ha ritenuto di dover reiterare l’atto, con limitate integrazioni, tanto così da rimettere in sella il candidato di ferro, prof. Italo Tanoni, già insediato quale “Ombudsman regionale”.
L’assemblea legislativa, cioè il cosiddetto “Consiglio Regionale” nella seduta del 21 settembre scorso aveva discusso la mozione n. 55 del Consigliere Binci. L’atto in sostanza chiedeva di “ritirare la nomina” e di “inserire l’elezione dell’Ombudsman regionale nel prossimo Consiglio” onde riportare questo atto alla potestà dell’assemblea.
La votazione ha mostrato un risultato che potremmo definire scontato. Infatti ha raccolto un solo voto favorevole, quello del proponente; 12 sono stati astenuti (Don Rodrigo ?) e 20 i contrari, cioè la composita maggioranza che governa le Marche. Tutti anche stavolta, come sempre, allineati e coperti.

Dopo la reiterazione del decreto, per quanto a noi noto, sappiamo che dall’Avv. Samuele Animali sono stati presentati al T.A.R. dei “motivi aggiuntivi”. Probabilmente entro dicembre avremo il pronunciamento, a seguito di una nuova camera di consiglio.

Dal nostro punto di vista non convince il fatto che per una autorità di garanzia, appunto quella dell’ombudsman regionale, si possa e si debba procedere alla “nomina” quando invece “l’elezione”, qualunque fossero stati i risultati (che comunque possiamo immaginare!), avrebbe avuto il carattere essenziale di “democraticità e trasparenza”. Così si dovrebbe procedere per garantire al massimo quella figura che potrebbe esprimersi magari sulla stessa Presidenza regionale, sulla Giunta, e sull’intero apparato regionale. Quindi la nomina che esce dalla penna di un organo monocratico, qual è appunto il Presidente, non potrà mai avere questo sigillo.

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