Le terre furon liberate per sempre

C’è una lapide in alto a destra sotto il portico del comune. E’ del 1939. Credo che sia una delle cose più comiche che possano offrire i muri di questa città. Riproduco qui sotto le parole:

A MEMORIA IMPERITURA
DI MEDERICO PERILLI
PROGETTISTA GENIALE
E DIRETTORE DEI LAVORI
ONDE IMBRIGLIATO
IL CORSO DEL FIUME
DA NUOVE ALLUVIONI
LE TERRE INTORNO
FURON LIBERATE PER SEMPRE
IL CONSORZIO DEL MISA
PLAUDENTE IL COMUNE
POSE

1939 – XVIII

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La fine del Papa Re

Tenutasi il mese scorso a Senigallia, una delle “Lezioni di Storia” curate dalla Provincia di Ancona ha riguardato proprio il Papa senigalliese, Pio IX, al secolo Giovanni Maria Mastai Ferretti. La conferenza, dal titolo “La fine del Papa Re. Senigallia capitale dimenticata, Pio IX, le Marche e il Regno d’Italia“, ha ospitato le relazioni degli storici Marco Severini e Giovanni Sabbatucci.

Riproponiamo la registrazione integrale della serata. Buon ascolto.

La Breccia di Porta Pia (ovvero la Cina invade il Tibet e lo normalizza)

Cartolina XX settembre - Porta Pia - Roma

Il 2 settembre Napoleone è sconfitto a Sedan, il 5 settembre a Parigi viene proclamata la Repubblica, che mostra poco interesse per la questione romana. La Convenzione italo-francese del 15 settembre 1864, che garantiva la sicurezza di ciò che restava dello Stato pontificio, può essere ora ignorata senza il timore di un intervento straniero a difesa di Pio IX. Bisognerà, al solito, trovare i pretesti per giustificare una premeditata aggressione i cui preparativi, diplomatici e militari, erano iniziati in agosto, quando già si delineava la sconfitta di Napoleone.

È del 29 agosto una circolare di Visconti Venosta alle ambasciate in cui si segnala come lo Stato pontificio stesse organizzando un esercito di mercenari con scopi offensivi per un’improbabile crociata (è sempre necessario trovare i più incredibili pretesti per giustificare un’aggressione). Alla circolare è allegato un memorandum in dieci punti in cui si delineano le condizioni e le proposte per salvaguardare la libertà di azione del Papa e della Chiesa (una specie di guarentigie ante litteram). Leggi tutto “La Breccia di Porta Pia (ovvero la Cina invade il Tibet e lo normalizza)”

La guerra di Grecia nella letteratura neogreca

Lucia Marcheselli, senigalliese, è docente di lingua e letteratura neogreca all’Università di Trieste.
Popinga ne ha pubblicato l’intervento al convegno “Memorie di un testimone“, oltreché l’articolo “L’occupazione italiana (1941-43) nella letteratura neogreca“. Questo secondo testo prosegue il tema della campagna di Grecia da parte dell’Italia fascista dal ‘41 al ‘43, e della resistenza greca.

Il 28 ottobre (anniversario dello scoppio della guerra greco-italiana del 1940-41) è tuttora, in Grecia, festa nazionale: gli alunni delle scuole sfilano in parata per le vie della città e depongono corone ai piedi del monumento ai caduti. Leggi tutto “La guerra di Grecia nella letteratura neogreca”

L’occupazione italiana (1941-43) nella letteratura neogreca

Intervenuta al recente convegno “Memorie di un testimone“, del quale abbiamo pubblicato la registrazione audio integrale, Lucia Marcheselli, senigalliese, docente di lingua e letteratura neogreca all’Università di Trieste, ci ha gentilmente concesso la pubblicazione del seguente articolo, in cui approfondisce alcuni aspetti dell’occupazione italiana dal ’41 al ’43, e della resistenza greca. Di un secondo testo è imminente la pubblicazione.

L’occupazione italiana (1941-43) nella letteratura neogreca[1].

Lo stereotipo degli “Italiani brava gente” è più o meno dominante nella letteratura e nella memorialistica greca riguardante gli anni terribili dell’Occupazione congiunta italotedesca (1941-43).

CollaborazionistiI testi di riferimento sono molti, di diverso valore letterario e storico: per una breve comunicazione come questa, non avrebbe senso redigere una bibliografia ragionata, tanto più che una ricognizione completa del materiale non è stata fatta finora nemmeno in Grecia.

Per un Congresso come questo, può essere più interessante segnalare alcuni punti cruciali, che illustrano meglio la posizione occupata dagli Italiani nell’immaginario collettivo greco: per prima cosa, va detto che il giudizio sugli Italiani non è mai disgiunto, anche quando non se ne parli apertamente, dal confronto con i Bulgari, ma soprattutto con i Tedeschi, che hanno lasciato un ricordo terribile in Grecia, contribuendo in tal modo ad alleggerire l’atteggiamento generale dei Greci nei confronti dei loro, relativamente più miti, alleati di occupazione. Leggi tutto “L’occupazione italiana (1941-43) nella letteratura neogreca”

Memorie di un testimone

La campagna italiana di Grecia - Liceo Scientifico "E. Medi" - Senigallia

Una bella platea di giovani, come si conviene al Liceo Scientifico “E. Medi” di Senigallia, ha dato pieno riscontro all’iniziativa voluta dalla professoressa Eleonora Carbonari.

Con “Memorie di un testimone – La campagna italiana di Grecia (1940-1941)“, al centro di questa significativa occasione è stato il professor Giuseppe Amati, già preside del Liceo Classico “Perticari”, che ha combattuto sul fronte greco la Seconda Guerra Mondiale, prima con le nostre truppe  e poi con i partigiani. Oggi lucidissimo pensionato, con il grado di Generale, ricorda con umanità ed incisività quegli anni e quelle straordinarie esperienze. Leggi tutto “Memorie di un testimone”

Islam: conosciamolo meglio

Come avevamo preannunciato nel post precedente oggi inizia la collaborazione sul tema “Islam” con l’amico Paolo Mantellini.

Ci sembra essenziale, per  una prima conoscenza sull’argomento, per quanti fossero  del tutto digiuni o anche per chi volesse soltanto avvalersi di un buon ripasso, di rinviare alla lettura di quanto già pubblicato e rintracciabile a questo link:

http://www.webalice.it/pvmantel/Islam_101.html

Si tratta di un breve excursus sull’Islam e sulla sua storia dove ci si sofferma anche sulle parti più dibattute o quelle meno note del Corano.

Il testo, tradotto da Paolo Mantellini, proviene da Gregory M. Davis, autore di un libro e di un documentario di indubbio interesse.

L’islam è compatibile con la democrazia?

Guolo Renzo - L'Islam è compatibile con la democrazia?Sempre ripescando tra i miei libri di qualche anno fa (questo è stato pubblicato nel 2004 e l’ho acquistato nel 2005) m’è parso utile rileggere un volumetto dal titolo:” L’Islam è compatibile con la democrazia?“,  pubblicato dagli Editori Laterza nella collana “Universale Punti Interrogativi“.  Autore del libro è Renzo Guolo, docente universitario a Trieste ed a Padova, noto collaboratore di “Repubblica” che ha pubblicato diversi volumi sui fondamentalismi religiosi ed in particolare sull’Islam.

Scrive lo stesso Guolo che la domanda se la democrazia e l’Islam siano o meno compatibili è divenuta d’attualità in Occidente dopo l’11 settembre. Indubbiamente è così anche per le mie opinioni sul tema. Questo risultato è maturato in quanto solo così s’intravede la possibilità, condivisa da qualificati personaggi ed autori, che questo sia l’unico modo possibile per evitare la deriva fondamentalista dell’Islam. Leggi tutto “L’islam è compatibile con la democrazia?”

Non si dimentichi la P38, presidente!

Vignetta di Giorgio Forattini sugli avvenimenti del 12 maggio 1977

«Maroni dovrebbe fare quel che feci io quand’ero ministro dell’Interno. Gli universitari? Lasciarli fare. Ritirare le forze di polizia dalle strade e dalle università, infiltrare il movimento con agenti provocatori pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino i negozi, diano fuoco alle macchine e mettano a ferro e fuoco le città. Dopo di che, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovrà sovrastare quello delle auto di polizia e carabinieri. Le forze dell’ordine dovrebbero massacrare i manifestanti senza pietà e mandarli tutti in ospedale».
(Francesco Cossiga sulle proteste nella scuola contro il decreto Gelmini, 23/10/2008)

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Israele: “cancellato dalle carte geografiche”

Peppino CaldarolaViviamo a Tel Aviv l’ultima serata del nostro viaggio. L’albergo è sulla spiaggia e quindi, durante la cena, ci siamo goduti un bel tramonto sul mare. Spettacolo inusuale per chi come noi marchigiani gusta il sole sulle acque soltanto all’alba.

Il ritorno in patria, previsto in piena notte, aveva comunque riportato la nostra attenzione ai temi italiani. In particolare risaltava un argomento d’attualità, legato al vertice della FAO; questo si collegava molto bene alla nostra esperienza di viaggio. Giunto a Roma per questa assise internazionale il presidente iraniano, Mahmud Ahmadinejad, non aveva perso l’occasione della eccezionale visibilità di questa tribuna internazionale per ribadire una delle sue più terribili idee. Letteralmente: “Israele sarà cancellato dalle carte geografiche“.

Mentre in attesa dell’imbarco si gironzolava tra i bagagli girava sulla bocca di molti tra noi una battuta, che tale voleva essere: ” Speriamo che ci diano almeno il tempo di prendere l’aereo per Milano“. Non so se qualcuno abbia mai pensato che i nostri amici israeliani li sono e li restano, sempre, qualunque follia passi per la testa ed esca dalla bocca di Mahmud! Giunti a Milano, poche ore dopo, abbiamo aggiornato (anche grazie ai soliti ritardi delle ferrovie) le informazioni su quanto avvenuto scorrendo i giornali del 4 giugno, nonché quelli dei giorni precedenti che non avevamo visto. Leggi tutto “Israele: “cancellato dalle carte geografiche””