Avvincente il racconto dal titolo intrigante “La notte di San Martino – Un’indagine per latrocinio del 1828” (Ancona, Il Lavoro Editoriale, 2007, 10 Euro): il racconto di una rapina con duplice efferato omicidio ad Orciano. Lo dobbiamo alla agile penna di Riccardo Paolo Uguccioni, un cultore di storia molto impegnato nell’evocare aspetti poco noti della storia del pesarese e nel promuovere lodevoli iniziative della “Società Pesarese di Studi Storici”, di cui è l’attivo Presidente.
Con stile assai elegante, la narrazione segue puntigliosamente la abbondante documentazione d’archivio delle autorità inquirenti e della magistratura, arricchita in modo magistrale da ulteriori fonti, cui l’autore fa ricorso con grande competenza per poter descrivere con acutezza il contesto ambientale e sociale intorno ai personaggi del crimine, vittime, rei e comprimari. Ne emerge un quadro molto ricco della organizzazione giudiziaria e di controllo del territorio nello Stato Pontificio con le sue strutture gerarchiche ben definite. Una società rurale e forse immobile, immersa in un sistema burocratizzato, tutto sommato efficiente.
Sorprende constatare la capacità tecnica d’indagine dell’epoca: mezzi rudimentali di investigazione per l’acquisizione delle prove materiali, ma raffinata abilità nel condurre gli interrogatori (riferiti dai verbalizzanti con precisione inusitata) senza ricorso a comportamenti coercitivi ma idonei ad indurre gli indagati a rendere piena confessione, peraltro con . una certa facilità a ordinare arresti cautelativi in carcere dei sospettati (una prassi diventata per noi familiare negli ultimi lustri). In breve volgere di mesi vengono esperite tutte le fasi della procedura compresi l’appello e l’istanza di grazia (respinti entrambi) sino all’esecuzione della condanna per decapitazione nel marzo 1830, cui assiste una gran folla convinta della equità della punizione per un delitto tanto brutale.
Dunque 16 mesi dal delitto alla condanna! Dal racconto di così appassionante lettura qualche insegnamento possiamo pur trarlo. avendo a mente le cronache giudiziarie che affollano oggidì le nostre gazzette. La giustizia pontificia era forse più affidabile? Sicuramente era più veloce e più sagace nell’introspezione degli indagati: Dovremmo allora esprimere una riflessione poco consolante sull’attualità constatando la lunga durata dei processi e i tanti delitti, che rimangono nell’incertezza altrettanto a lungo?
Si legga dunque questo intelligente libretto e ciascuno ne tragga le proprie conclusioni. Ancora una volta la storia di ieri può servire anche per una valutazione dell’oggi.
Popinga ha pubblicato la registrazione integrale della presentazione del libro, tenutasi lo scorso 8 aprile a Senigallia presso il Centro Cooperativo Mazziniano. Il podcast è scaricabile a questo indirizzo.