Stamattina ho partecipato all’incontro che il Vescovo di Senigallia, mons. Giuseppe Orlandoni, tiene tutti gli anni con la stampa cittadina.
Il 24 gennaio, S. Francesco di Sales patrono dei giornalisti, è data fissa per salire in Episcopio. Un’occasione sempre piacevole per ascoltare qualche riflessione sulle responsabilità e sull’impegno del mondo dei media di chi, in vario modo e con diverse responsabilità, gestisce piccole e grandi occasioni di comunicazione . Un’occasione serena per discutere, per approfondire, per informarsi.
Quest’anno il Vescovo si è brevemente intrattenuto sul “dono delle nuove tecnologie” nelle comunicazioni, ha fatto cenno al dialogo, al rispetto nelle relazioni con il prossimo, ma subito ha affrontato la presentazione del prossimo Sinodo diocesano, con l’aiuto di Don Paolo Gasperini.
Il Sinodo non è che “un periodo durante il quale tutta la chiesa si mette in ascolto del Signore e di ogni persona per imparare”.
Questo periodo pluriennale di “progettazione, di discernimento, di comunione” avrà inizio nel pomeriggio di domani domenica 25 gennaio, alle ore 18, in Cattedrale. Si protrarrà su tre lunghi periodi, presumibilmente fino al settembre 2012. Le fasi individuate saranno queste: la prima di ascolto; la seconda di valutazione e la terza, quella finale, di scelta e decisioni.
Quindi una opportunità speciale, così il Vescovo Orlandoni scrive nella lettera di presentazione, per “ascoltare la voce dell’uomo e di ogni uomo della nostra terra, nelle critiche di chi ha perso la fede o ha trovato scandalo nella Chiesa”. Quindi un momento particolare in cui “tutti siamo chiamati a dare il nostro contributo, perche tutti potremo intervenire”.
Quale migliore occasione anche per noi che spesso dibattiamo su queste pagine argomenti di grande interesse per l’essenza della nostra vita di questo momento per ascoltare e farci sentire. Pensiamo che sia possibile farlo anche via web in quanto si potranno ospitare anche qui, sulle nostre pagine, interventi, domande, proposte. Così potrebbe nascere una specie di forum laico e pensiamo che sarà preso in attenta considerazione e serenamente valutato nei contenuti. Non a caso Monsignor Orlandoni ha scritto che vuol essere “attento a tutti coloro che hanno qualcosa da dirci”. Quindi anche verso questo modo di comunicare in armonia con i tempi e le tecnologie.
Per approfondire e partecipare:
Guardando la foto, mi viene la curiosità di sapere se il decano dei giornalisti senigalliesi ha dato spettacolo in Episcopio.
Le sceneggiate le lascia tutte per le conferenze stampa dell’Ammistrazione o per i comunistelli radical-chic?
Il commento di Andrea è stato per me una delusione.
Purtroppo so che alla vista di alcune persone (che non gli sono gradite) perde la bussola. Infatti invece di scrivere in qualsiasi modo circa la sostanza della proposta ha scritto per una sua curiosità, anche un po’ maligna. Claudio era all’incontro, come tante altre persone che non si vedono nella foto, ma partecipava anche come attivo operatore dell’informazione. Infatti, con l’aiuto del giovane collaboratore, lo ha filmato integralmente per la sua web TV. Quindi penso che quanto prima Andrea si potrà togliere tutte le curiosità che lo assillano andando ad ascoltare domande e risposte. Ciò grazie proprio al servizio registrato da Cavallari.
Vorrei meglio specificare il perché della mia “delusione”. Credo dipenda soprattutto dal fatto che Andrea è un giovane molto intelligente, ben informato e che dispone di acute capacità di giudizio; con queste eccellenti doti ha scritto, in passato proprio sulle pagine di Popinga trattando, diversi argomenti. Quindi si è già espresso su temi che lo porrebbero in relazione, anche fortemente dialettica, con la Chiesa. E’ stato un peccato che in prima battuta sia andato fuori tema e nella più benevola delle ipotesi, a me sembra, che oggi sia stata una goliardata. Invece sarebbe stato possibile iniziare, con concretezza, il “forum” che ieri abbiamo proposto con convinzione.
E’ vero comunque che da oggi alla fine della stagione sinodale passeranno diversi anni. Quindi i tempi di recupero ci sono ed abbondanti. Con un po’ d’ottimismo aspettiamo anche, caro Andrea, il tuo contributo.
Non solo per curiosità, ma anche per vedere e sentire come la Chiesa laggiù si comporta e giudica questo Papato da me poco amato, o per meglio dire che sono prevenuto e non credo alla carità chè spesso ormai la parola è stata sostituita dalla laica solidarietà.
Quale verità e come siete usciti dopo l’incontro?
Grazie,
Dario
@Dario (lui solo?) chiede qualcosa di più sull’incontro.
Prima di tutto bisogna tenere presente che l’occasione era quella tradizionale, legata alla Giornata delle Comunicazioni ed alla ricorrenza del patrono dei giornalisti. Quindi la prima parte ha riguardato i soliti problemi, mai risolti, della qualità dell’informazione e dell’etica della comunicazione. Gli operatori sono uomini ed ognuno, in diverso grado s’intende, si fa prendere la mano (la penna!) da quanto ha già maturato in cuor suo.
Per me ha avuto maggior significato la seconda parte (anche perchè innovativa rispetto agli anni precedenti), cioè la presentazione del Sinodo Diocesano. Chiaro che non ho sentito nulla su come in loco si “giudica questo papato“, ma sono stato colpito dalla possibilità, dall’opportunità, in genere poco frequente, di “ascoltare la voce dell’uomo“, le “critiche” e le proposte anche di chi “ha perso la fede“.
Da questo spunto è nata l’idea di aprire se non proprio un forum una ulteriore tribuna, sul web, anche attraverso il nostro sito. Lo abbiamo già fatto negli anni passati (ad esempio sull’8 per mille o sul referendum sulla procreazione assistita, etc), ma si potrebbe dare a tutti gli argomenti del settore una maggiore organicità e confrontarli su scala locale con il Sinodo appena iniziato.
Caro Gialuigi,
rientra nei miei illimitati ,sic,limiti andare fuori tema sbrodolare come fanno i zozzi quando si sfamano a bocca aperta s-tacendo,chè si arrabbia il mio nipote Riccardo se parlo mangiando o viceversa e questo preambulo per giustificarmi in quanto : grazie e scusa se ti ho dirottato la docente Anna Zoppellari perchè pare abbisogni di un parere da persona che io possa garantirle,senza preavvertirti ho fatto il tuo nome ed ella si è buttata a pesce.
E’ nevrotica ,guai a definirla cocotte,chè la parola io mi ero scordata ed ella facendo una ricerca quì al Centro, con Bataille sulla scrivania senza conoscermi ancora si sentì offesa e quasi m’insultò che non l’avevo omaggiata per le sua notevole apparenza,però è affascinante davvero alta come una colonna ,timorosa della parola-concetto VUOTO.
Ci scriviamo cerchiamo e fuggiamo come se fossimo due studentelli negando però di abbandonarci l’uno all’altro.Ti dico quanto sopra solo perchè le domande brevi ma intelligenti che mi porgesti giù mi hanno affascinato per ricchezza e quasi anormalità.
Ho provato enorme piacere ascoltarti e dirti dei colori della musica dei tanti perchè pensati e non detti,ho capito che avevo a che fare con persona istruita dalla quale avrei potuto imparare e con la medesima comunicare apertamente senza barriere.
E’ stima tanta come poco – nullo è stato il tempo riservatoci per dire.
Scusami ma ho sempre bisogno di conoscere e tu sei laggiù, grazie per il tempo riservatomi e sappi che volutamente- per bisogno sono andato fuori tema,ti auguro ciò che pensi e desideri,
dario.
Caro amico ,anche speciale,Gianluigi,
ho ricevuto stamane due righe da Anna Zoppellari ove mi prega di ringraziarti infinitamente per la tua disponibilità.
Dice di essere a Ferrara per poi ire a Bologna e tornare di corsa in facoltà per i soliti arretrati.
Sapevo della tua delicatezza e saggi-seri-costruttivi consigli,però avrebbe potuto almeno lei direttamente ringraziarti e raccontarti le sue intenzioni.
Ti auguro una giornata senza nubi serena o come desideri,
grazie infinite
dario.
Qui la situazione è peggiore che nel dibattito innescato sulla coerenza delle iniziative per l’abolizione delle province.
Non c’è persona con cui abbai parlato(anche gente che frequenta il nostro sito) che non abbia manifestato critiche o rivolto proposte nei confronti dei preti e della Chiesa.
Quando almeno una volta, con tanto di ufficialità, parte una iniziativa dichiaratemente d’ascolto (ho riportato i passi testuali della lettera) non si legge nemmeno mezza parola, strappata con le pinze!
Per quanto possibile mi riservo di fare, sempre in pubblico evidentemente, le mie conclusioni fra qualche mese o alla prima occasione utile!