Leggiamo sulla stampa di ieri:
“Per chiedere l’immediato ripristino della fermata di Senigallia dei treni in questione, il sindaco parteciperà ad un sit-in di protesta, organizzato dalla Regione Marche nella stazione ferroviaria di Ancona per le ore 8:30 di lunedì 10 dicembre.”
Se adesso anche il Sindaco, il nostro sindaco di Senigallia, decide di partecipare “un sit-in di protesta”, niente meno che “organizzato dalla Regione Marche nella stazione ferroviaria di Ancona”, vuol dire davvero che siamo alla frutta.
Quando i rappresentanti delle istituzioni emulano i COBAS, assumono comportamenti da no-global appare in tutta evidenza lo sfascio delle istituzioni. Che è qualcosa ben più grave delle ricorrenti crisi della politica. Poi come si può poi condannare la sfiducia dei cittadini, l’antipolitica, il qualunquismo o il più dozzinale giustizialismo? Quando accade, come nei giorni scorsi, che un manipolo di metalmeccanici della cantieristica del capoluogo blocca la strada statale, con conseguente coda di trenta chilometri, si comprende come nessuno abbia il coraggio di esprimere in benché minimo dissenso.
Se proprio avessero voluto farlo “un sit-in di protesta”, la Regione Marche ed il Sindaco, lo avrebbero dovuto mettere in atto nelle stanze dei bottoni. Cioè nello studio del Ministro dei Trasporti o dell’Amministratore Delegato delle Ferrovie, anche perché qui loro hanno buona consuetudine e normale accesso.
Invece la sceneggiata alla “stazione ferroviaria di Ancona alle ore 8:30” appare, com’è, un meschino tentativo di colpire la sensibilità dei viaggiatori (i pendolari però a quell’ora sono già passati!).
Anche questo appare un comportamento teso a gettare fumo negli occhi dei cittadini-elettori.
Ero sommamente tentato di andare a vedere quello che avrebbero fatto lunedì i ns. amministratori.
Così come sono tentato di appoggiarli nella loro battaglia per avere la ferrovia a Senigallia.
C’è un pezzo di me che si è stufato di comitati, no TAV, sì treno ecc. ecc. e pensa che la sindrome Nimby e tutto quanto vi è collegato (quindi anche la protesta contro la soppressione della fermata del treno) abbia fatto il suo tempo.
Un altro pezzo di me non accetta il fatto che i servizi pubblici smettano di avere utilità e fruibilità sociale e conseguano solo il profitto.
Boh, so’ parecchio confuso…
Ma i nostri parlamentari di Senigallia e Ancona cosa fanno alla Camera e al Senato? Non sono stati eletti per risolvere i problemi dei cittadini? Dato che sono votati per questo, sarebbe bene che si facessero sentire nelle sedi competenti. Mi riferisco in particolare a quelli che fanno parte dei partiti che sono nel Governo; non sono pagati (e anche troppo secondo me) per scaldare la poltrona e alzare la mano per votare secondo gli ordini di scuderia. Sarebbe veramente ridicolo se questi Signori Onorevoli lunedì partecipassero al sit-in ad Ancona.
Gianluigi, secondo me non siamo alla frutta, ma proprio al caffè.