Sarnari.net “temporary closed”

Sergio Sarnari di sicuro non sta passando i più tranquilli giorni della sua vita. E pensare che tutto è nato attorno al giorno più bello, il suo matrimonio. Da allora Sergio si trascina dietro la brutta esperienza avuta con il mobilificio scelto per arredare casa. Esperienza che ha deciso di raccontare sul suo blog, e per questo l’azienda lo ha querelato.
La questione è stata già ampiamente commentata in rete, e anche un po’ sui mass-media. Di stamattina la decisione di Sergio di chiudere il suo blog.

Ora Sergio chiede un aiuto. Ha avuto già la prima udienza della causa civile, che parte dalla richiesta di 400mila euro di risarcimento danni da parte del mobilificio. Il procedimento ha carattere d’urgenza. E Sergio deve pagarsi gli avvocati.

Siccome riteniamo che la questione abbia una certa gravità ed importanza, e che non sia solamente un affare legale tra lui e l’azienda querelante, ma riguardi tutti, in primis chi scrive sul web, invitiamo a donare un contributo a Sergio Sarnari, magari da questo link.

Link: aiuta Sergio con una donazione.

7 pensieri riguardo “Sarnari.net “temporary closed””

  1. Nessun giudice sano di mente condannerebbe Sergio Sarnari a pagare la somma di € 400.000,00 che è assolutamente pretestuosa e dimostra la chiara malafede da parte dell’azienda.
    Manco fosse stato diffamato Armani sul Corriere della Sera!
    La settimana scorsa ho letto qualcosa sulla vicenda, di cui però non mi sono potuta più occupare per mancanza di tempo.
    Ho letto dalla cache di internet il post incriminato, in cui, almeno ad una prima e superficiale impressione, non sembra ci sia stata diffamazione, se non per la chiusura infelice dell’articolo… in cui viene usata una parolaccia… lì forse Sarnari si sarà dato la zappa sui piedi… Però se venisse effettivamente condannato per la somma richiesta, la cosa sarebbe gravissima oltre che grottesca: vuol dire che non è più possibile criticare un’azienda su internet…. sai allora McDonald quanti blogger e siti internet dovrebbe querelare…!

    La cifra richiesta, ripeto, è semplicemente pretestuosa… la chiederebbero solo le grandi aziende per danni di immagine ricevuti da mezzi di informazione a diffusione nazionale; un blog privato invece è un’altra cosa… è pubblico fino ad un certo punto…
    È vero che quanto scritto su un blog privato è accesibile a chiunque, ma si tratta sempre di un blog privato, e quanto vi è scritto è comunque opinabile.
    Se l’amministratore delegato dell’azienda in questione voleva evitare un danno di immagine all’azienda da lui amministrata… beh, con questa azione legale è andato decisamente nella direzione opposta!!!
    D’ora in poi l’azienda in questione sarà percepita dal pubblico come una minaccia… come un’azienda vendicativa nei confronti della propria clientela, la quale non potrà permettersi la benché minima critica, in caso di eventuali disservizi (che possono succedere anche nelle migliori famiglie), a meno di non voler correre il rischio di essere querelati per centinaia di migliaia di euro!
    Complimenti vivissimi a chi ha deciso di intraprendere questa strada…. è un vero e proprio GENIO della comunicazione aziendale!!!!!!!!!
    Mi chiedo chi gli abbia dato lezioni di marketing…., forse Mangiafuoco (il personaggio di Collodi).
    Se l’aziedna si è ritenuta diffamata, era sufficiente che l’amministratore delegato intimasse a Sarnari di cancellare il post “diffamatorio” dietro minaccia di querela, avrebbe ottenuto lo stesso risultato che ha ottenuto ora, anzi di più, senza spendere un centesimo in avvocati e soprattutto senza compromettere (ulteriormente) l’immagine dell’azienda….
    Mi chiedo anche chi sia quel gran genio di avvocato che ha consigliato di sporger querela per € 400.000,00….!
    Chapeau davvero!

    A questo punto mi chiedo anche dove siano le associazioni che tutelano i consumatori… Codacons, Aduc, ecc…
    Cucù….???
    Se ci siete battete un colpo… e occupatevi di questa vicenda!!
    Se le cose che ha scritto Sarnari nel suo articolo sono vere… è lui la parte lesa.. e non solo ha diritto ad essere assolto dall’accusa di diffamzione, ma anche ad essere risarcito per il danno subìto in precedenza, oltre che dello stress a cui è stato sottoposto da questa causa per diffamzione.

    Per cui, invece di fare una colletta, per una condanna che non è nemmeno certa (chi resttituirà i soldi raccolti e come???), io direi che è ora di interessare le associazioni dei consumatori, contro quella che sembra una vera e propria molestia…. altrimenti, un domani, qualunque consumatore che vada ospite alla trasmissione televisiva “Mi mandaRaiTre” a racconatre le proprie infelici vicissitudini con una qualunque azienda rischia di essere querelato per mezzo milione di euro!!!

    PS per Sarnari: invece di sfogarti su un blog in internet perché non sei andato presso un’associaione che tutela i consumatori e non ti sei fatto consigilare dai loro avvocati…??? Se quello che hai scritto è vero, e sinceramente non ho motivi per dubitarne, eri tu a dover far causa a loro, non viceversa! Tu hai diritto ad essere risarcito per il disservizio e l’adempimento tardivo da parte loro…
    Purtroppo impera questa brutta abitudine, cioè quella di non far valere i propri diritti e dennunciare i disservizi, NELLE SEDI OPPORTUNE, con la convinzione che tanto non serve a niente…
    Poi però si pagano altre, ben peggiori, conseguenze…!

  2. Non conoscevo questa storia; ho una richiesta: c’è la possibilità di leggere o magari avere qualche delucidazione su quello che concretamente era scritto nel post incriminato? Perchè è difficile dire qualcosa senza sapere quello che c’è scritto.
    La richiesta di risarcimento è altina se si tratta di una critica fatta da un acquirente insoddisfatto, ma non è facile dirlo così.
    Paradossalmente la richiesta potrebbe essere anche ragionevole (anche se dubito che gli avvocati del mobilificio si siano tenuti bassi, solitamente è meglio sparare un po’ più alto).
    Ha comunque ragione Valeria nel dire che le associazioni dei consumatori più che dei semplici navigatori della rete potrebbero dare una mano.
    La richiesta di donazioni mi sembra fuori luogo (ma forse mi sbaglio); al più quei soldi saranno dovuti al termine del processo (quindi tra qualche anno se le cose vanno bene), perchè questo non è un caso in cui ci sono motivi per anticipare quel pagamento.
    Ma ripeto queste son tutte ipotesi.

  3. Avete ragione,
    ho passato un momentaccio di tristezza e depressione, ma ora, grazie alla vicinanza di alcuni amici e di mia moglie, è passato.

    Continuerò a bloggare, informando sugli eventi che accadranno, finché non mi toglieranno il blog con la forza (sperando che non accada).

    Sergio

  4. Per Gabriele:
    ho letto questo:
    http://www.giovy.it/2008/06/11/mosaico-arredamenti-contro-sergio-sarnari-unassurdita-italiana/

    (il post di Sarnari comunque non c’è più in internet; comunque raccontava delle peripezie incontrate per farsi consegnare i mobili di casa, con pezzi sbagliati, e consegnati in ritardo… niente di più di quello che si sente raccontare a “Mi Manda RaiTre”.. a parte una piccola parolaccia sfogo finale….)

    Questo link è più ineteressante:

    http://www.camisanicalzolari.com/2008/06/lettera-a-mosaico-arredamenti-da-parte-della-blogosfera.html

    Certo, che sputtanamento mondiale…..

    Se non avessero sporto querela di tutta questa vicenda e del post “diffamatorio” non sarebbe importato a nessuno….
    la stragrande maggiranza della gente non ne avrebbe neanche avuto notizia……!

    E’ veramente strabiliante l’ignoranza e l’avidità di certa gente….

  5. Gaspa che dici… questo è un caso per Bob Heavens….? 😀
    Così avrebbe l’occasione per mettere a frutto le sue capacità per qualcosa di buono, visto anche l’esperienza in tema di cause per diffamazione…..

    Potrebbe farsi la fama del paladino dei consumatori vessati… e cogliere la palla la balzo per fare sfoggio universale della sua cultura classica… una citazione da qualche tragedia greca ce la vedrei bene…
    Sai la pubblicità…!
    Io se fossi un avvocato assumerei il patrocinio di Sarnari gratuitamente….
    Sai i clienti che mi farei… dopo che l’azienda verrà condannata a risarcire i danni al consumatore vessato e a rimborsare le spese processuali….

    Negli Stati Uniti gli avvocati si tuffano in queste cause come Paperon De Paperoni nella sua piscina di dollari, perché le condanne a carico delle aziende che danneggiano i consumatori sono molto, ma molto pesanti….
    e che cavolo!

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