Carlo, barbiere e tifoso

Un personaggio conosciuto da tutti nella nostra città. Molto noto soprattutto nell’ambiente dello sport, tra gli aficionados della locale squadra di calcio, la U.S. Vigor di Senigallia.

Carlo Frulla vive facendo il barbiere, attività che ha svolto fin da quand’era ragazzino, con grande soddisfazione dei suoi genitori. Ha due figli gemelli, anche loro barbieri, ed è ora felicissimo nonno.

E’ indubbio che sia nelle simpatie di tutti i concittadini, clienti o non, per la grande professionalità e una costante disponibilità che dimostra in ogni occasione, sempre con il sorriso sulle labbra. Nella sua attività professionale è conosciuto per la grande cura e per l’impegno che vi profonde; veloce nel lavoro e molto flessibile e dimostra gentilezza con tutti, anche con i clienti alle volte un po’ strampalati. Sa raccontare con garbo qualche episodio della sua vita e lo fa con molta discrezione. Certo poi quando si lancia nella foga del discorso assume note ed aspetti che sarebbero degni di uno spettacolo.

Per questo ho realizzato un filmato che ora è qui a disposizione di chi vorrà dedicarvi pochi minuti per passare in rassegna sia gli aspetti della vita professionale che quelli più travolgenti di tutti sugli spalti dello stadio. Una nota infine ci deve essere consentita su aspetti più riservati, su una piccola e comprensibile debolezza. Si, quando sale in collina, ed entra in quel forno. Allora cede alla tentazione delle tentazioni: i bomboloni!

Grazie Carlo ed arrivederci al prossimo taglio.

2 pensieri riguardo “Carlo, barbiere e tifoso”

  1. Mitico “Barbiere”, un uomo che faceva una curva da solo!
    Chi non ricorda le sue urla:
    AVANTI VIGOR, IO CI CREDO!!
    DAI FEFI!

    Magari fossero tutti come lui i tifosi di calcio!

  2. Alcuni mesi fa su Quillyland scrivevo così a proposito del mitico Carlo…..

    “Uno di quelli che mi vengono subito in mente è colui che noi chiamavamo “Il barbiere”.
    Non è che lo chiamavamo così perchè faceva il maniscalco o il ciabattino.
    Questo soprannome derivava dalla sua professione che era appunto quella di parrucchiere o più volgarmente barbiere.
    Lui si metteva all’inizio della tribuna coperta.
    Era ed è, e probabilmente frequenta ancora il campo, un omone di grande stazza.
    Guardava, a quei tempi, la partita in piedi e incitava i giocatori con la sua voce stentorea.
    Si piazzava lassù nell’ultimo gradone e noi dalla curva sentivamo anche i suoi sussurri.
    Aveva i capelli a caschetto e una faccia enorme e rubiconda.
    Credo che molto spesso fosse da solo e visto prima e dopo la partita sembrava un uomo molto tranquillo.
    Quando iniziava l’incontro però si trasformava, senza però, occorre dirlo, essere mai volgare.
    Potevi sentirlo urlare dopo una grande giocata di quel tale attaccante “Pieri ti amoooooooooooooo” oppure “Goldoni ti adoroooooooo” dopo che il biondo centrocampista indovinava un numero dei suoi.
    Quando un giocatore avversario si gettava a terra e ci stava delle ore per perdere tempo lui attaccava con un acuto degno della Traviata: “Arbitrooooooooo non lo vedi che ti sta prendendo in girooooooooooo”.
    Ci mancava solo che urlasse “Nessun dormaaaaaaaaaaaaaa” e quelli di fianco avrebbero pagato il biglietto per vedere lui.
    Lo chiamavamo “Il barbiere” ma avremmo dovuto soprannominarlo Pavarotti, poichè lui non faceva il tifoso, ma lo show-man con una voce tenorile di assoluto livello.
    Capitava che il nostro portiere parasse un rigore e lui poteva urlare un “Portiere ti bacereeeeeeeeeeeeei” e la gente dal Borgo Bicchia arrivava e chiedeva cosa era successo!
    Il barbiere mi ha fatto sganasciare per anni, poi verso la fine della mia frequentazione lo sentivo ogni tanto aggiungere qualche parolaccia. Forse con gli anni si era un po’incattivito, ma posso dire di non averlo mai sentito criticare un giocatore vigorino.”

    Carlo è ormai nella storia della Vigor, una leggenda vivente!

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