M’ero appena sorbettato dalla radio un bel pippone, recitato da quel fascinoso signore che ricopre la carica di Ministro dell’Ambiente quando t’arrivo, con l’auto, allo svincolo tra l’A14 ed il centro commerciale di Borgo Mulino.
Saranno state all’incirca le 15 quest’oggi, quindi il momento più caldo di una bellissima giornata primaverile. Riassumo approssimativamente cosa diceva, al microfono dell’intervistatore, Alfonso Pecoraro Scanio: da oggi pene più severe per chi inquina: dieci anni di galera per i reati ambientali. E poi un bel fervorino sull’acqua, sull’emergenza idrica che oramai non risparmia più nessuno. Con l’aggiunta che per la prossima stagione estiva si preannuncia una siccità senza pari. Da qui la indifferibile necessità, per tutti, di attuare da subito, immediate, concrete, anche se piccole, scelte di effettivo risparmio. E’ fondamentale apprenderli ed insegnarli alle nuove generazioni.
Ora sto vedendo, di fronte a me, qualcosa che mi lascia interdetto. Che sia l’assessore, per dare immediatamente un cattivo esempio, che abbia deciso di annaffiare?
Ecco in azione gli irrigatori della grande aiuola al centro della strada; eccoli a spandere una fittissima pioggia sul prato da poco tagliato. Sia dal punto di vista agronomico (come ben sanno anche le massaie e non solo i giardinieri!) che da quello del buon uso della preziosa risorsa non poteva esserci scelta più sbagliata. Coram populo.
Ho modo di credere che l’attivazione dell’impianto d’irrigazione non sia manuale, ma effettuata da un timer programmabile. Quanto costerebbe, se non in dosi di quel famoso buon senso, irrigare di notte o comunque quando il sole non picchia al massimo?
Scrivo questa segnalazione anche per dare voce a quanti, e ci sono, hanno fatto la medesima, semplice, banalissima osservazione.
Sembra però che non abbiano avuto tempo, modo o voglia di sedersi, e picchiare i polpastrelli sulla tastiera del computer. Per scrivere meno di duemila battute!
Siamo alle solite, i Verdi parlano come parlerebbe chi sta all’opposizione, si sono resi conto che fanno parte del governo nazionale, regionale, provinciale e comunale? Possibile che Ceresoni o Montesi non si siano resi conto di questo spreco? Sempre tante belle parole per incantare qualche fanatico ambientalista ma nei fatti poi……credo sia perfettamente inutile parlare di grandi temi ambientali quando non si è capaci neanche di gestire un temporizzatore per annaffiare un praticello.
Ecco quanto scriveva ieri Andrea Marcenaro. Me lo ha segnalato da un amico (che non scrive sui blog!).
Mi pare in tema e lo ricopio di seguito.
Ieri ho fatto tutto per bene. Mi sono assicurato che i rubinetti non perdessero, ho spento lavatrice e lavastoviglie, non ho azionato lo sciacquone per la pipì, ho azionato quello più
piccolo, col senso di colpa, per la cacca, ho aperto il rubinetto per lavarmi un dente, l’ho chiuso, riaperto per il secondo dente, richiuso, riaperto, richiuso e se n’è andata in questo modo una mezz’oretta. Poi ho diviso i rifiuti. Questi di qua, quelli di là, la carta, il vetro, il resto. C’è voluto il suo tempo.
Finché mi sono fatto la pasta senza buttare l’acqua, per lavarci i piatti. Infatti li ho lavati. Dava un po’ sul colloso ma li ho lavati. Stavo per innaffiarci i fiori, per fortuna me ne sono accorto in tempo. Per i fiori bisogna usare l’acqua con cui si lava la frutta. La frutta, per la verità, l’avrei evitata. Ma bisognava bagnarci i fiori. Così l’ho presa, l’ho lavata, ho tenuto l’acqua e ci ho bagnato i fiori. All’ora del caffè ha suonato un amico. Non avendo altra acqua di risulta, l’ho dovuto fare con quella nuova del rubinetto.
Gli ho passato lo zucchero. Io non ero nervoso. Alla domanda: “Non l’avresti di canna?” gli ho sparato.
Andrea’s version del 26 aprile 2007
Bellissimo!