Una Moschea di Gesù: in nome della tolleranza?

Sembra che questa sia l’unica moschea intitolata a Gesù Cristo. Entusiasti i leader musulmani come anche i rappresentanti della comunità cristiana. Tutto ciò si verifica a Madaba, una città a 30 chilometri a sud di Amman, la capitale della Giordania che per questo motivo sembra divenuta un simbolo molto importante. La moschea di Gesù Cristo, come ha spiegato in dichiarazioni all’agenzia Efe l’iman Belal Hanini, è ”un omaggio alla tolleranza”.

Credo che questa sia una mossa propagandistica verso gli occidentali per sostenere e continuare la penetrazione maomettana in occidente, e ti dico perché.

  1. Sia l’Islam tradizionale sunnita che quello sciita sono rigidamente monoteisti, e rifiutano il culto dei Santi, accusando per questo i Cristiani di “politeismo” soft. Tanto è vero che gli Islamici si offendono quando vengono chiamati Maomettani, in quanto questa definizione implica la venerazione di Maometto, mentre loro sostengono, a torto, di essere “sottomessi” (muslimun) solo ad Allah.
    Le Moschee non sono chiese, ma luoghi di raduno e di preghiera per i Credenti (tipo i centri sociali) e non sono “dedicate” ma solo denominate per poterle distinguere. Forse la moschea di Gesù prende il nome da una tradizione locale o perché costruita sulle rovine di, o vicino a, un tempio cristiano dedicato a Gesù o solo per motivi propagandistici. Non so quali siano i motivi reali, ma non è sicuramente quello di mandare un segnale di pace ai “fratelli” Cristiani.
  2. Gesù, come Mosè, Salomone, Noé, Abramo, è un profeta dell’Islam; Abramo Mosé e Gesù sono i più importanti dopo Maometto che è l’ultimo (il Sigillo dei Profeti) inviato esclusivamente per correggere gli errori e le falsificazioni fatte scientemente da Ebrei e Cristiani al messaggio originale di Mosè e Gesù, che non era altro che l’Islam. Secondo i Maomettani anche il Vangelo fu un libro rivelato da Allah al profeta Gesù.
  3. Gesù è così importante nella tradizione Islamica che nel Corano c’è una intera Sura (Sura 19, “Maria”) dedicata a Maria, madre di Gesù, cosa che non c’è neppure nel Vangelo. Inoltre credono nel concepimento immacolato di Maria, mentre la tradizione Rabbinica parla di Maria in due modi diversi, o era una meretrice oppure fu ingravidata a seguito di uno stupro e rimase incinta mentre era mestruata e quindi “impura” (ma le conoscenze sulla fisiologia del ciclo mestruale non erano note a quei tempi e quindi si poteva credere che una gravidanza potesse accadere anche durante il periodo di impurità legato alla mestruazione)
  4. Gesù è così importante che un hadith (un detto del Profeta) sostiene che alla fine dei tempi Gesù tornerà sulla terra, ucciderà i maiali, spezzerà la croce, abolirà la giziya e istituirà l’Islam su tutta la terra. Solo allora potrà avvenire la fine del mondo e la resurrezione dei morti nel Giorno del Giudizio.

Dedicare una moschea a questo Gesù non può essere un atto di amicizia o sbaglio?
Ti segnalo i commenti più significativi riguardanti Gesù nel Corano, quiqui, quiquiquiquiqui. Sono tutti in Italiano (tradotti da me) e alla fine del commento è riportato il testo del Corano, in Italiano, nella traduzione di Hamza Piccardo (Fratelli Musulmani) della moschea di Bologna.

164 pensieri riguardo “Una Moschea di Gesù: in nome della tolleranza?”

  1. Commento 149:
    Finalmente ho capito di che pasta è fatta la grande cultura del Professore Albanese (di cui non riesco a ricordare il nome forestiero!:-) che ci inonda con numerosissimi commenti ripieni del suo sapere.

    Come Don Ferrante legge solo i libri che gli danno ragione.
    .
    Bell’esempio di cultura!! Bravo! Complimenti!

    Se poi non sapesse chi era Don Ferrante, non preoccupiamoci, Wikipedia è gratis e forse riuscirà a scoprirlo.

    Cordiali saluti

    Paolo Mantellini

  2. —–Dal mio punto di vista non ritengo utile sprecar tempo su Google per cercare notizie sul nostro assiduo corrispondente, il prof. Ritvan Shehi. Se fosse una questione importante chiederei lumi all’ambasciata, non vi pare!Gianluigi Mazzufferi—–
    A quale ambasciata, Egregio, quella italiana a Tirana o quella albanese a Roma? Da presuntuoso quale sono:-), presumo a quella italiana. Beh, mi dispiace dirglielo, ma a meno che lei non si faccia inoltrare la domanda in carta da bollo e col timbro della Regione dagli amici degli amici che ha indubbiamente conservato alla Regione in cui ha fatto da assessore, temo che l’ambasciata italica a Tirana abbia di meglio da fare che rispondere a simili cazzate.

    —–Il libro del professor Pellicani
    http://scaloni.it/popinga/leggiamo-jihad-le-radici-di-luciano-pellicani/
    è disponibile in tantissime biblioteche. Quindi è facilissimo leggerlo e/o farselo prestare per studiarlo al meglio. Se poi fosse davvero di suo interesse ce lo farà sapere. Provvederò ad acquistarlo e spedirlo in dono.——
    Come già detto, simile merdaccia non è di mio interesse e anche in biblioteca prendo solo libri di mio interesse. Se, invece, fosse di SUO interesse la mia opinione sulla suddetta merdaccia, per farle un favore supererei il disgusto, ma solo in caso lei mi mandi il libro in omaggio. E mi ringrazi pure che non le chiedo anche l’onorario della consulenza!

    —-Un libro, che è elemento di cultura, non si nega mai a nessuno!—–
    In genere sì. Ma quello da lei tanto reclamizzato è solo elemento di cul-tura:-)

    ——-Ora vorrei approfittare della Sua enciclopedica cultura in materia di Islam per chiedere un parere su quanto troverà nel link allegato. Da quanto posso supporre è materia magari a Lei ben nota e su cui, in ogni caso, dovrebbe essere particolarmente ferrato.
    http://www.oic-oci.org/ex-summit/english/10-years-plan.htm
    Grazie.——

    Mi dispiace, ma ha la precedenza cronologica la sua risposta sul perché lei disprezzi tanto la Wiki (leggasi mio commento 149).
    Saludos compagnero!

  3. ——Finalmente ho capito di che pasta è fatta la grande cultura del Professore Albanese (di cui non riesco a ricordare il nome forestiero!:-)Paolo Mantellini——

    Oh, ma è facilissimo, puoi fare col copia-incolla dai miei commenti, sai. La tua badante non ti ha insegnato come si fa?

    —-che ci inonda con numerosissimi commenti ripieni del suo sapere.Come Don Ferrante legge solo i libri che gli danno ragione.Bell’esempio di cultura!! Bravo! Complimenti!——

    Tra un Don Ferrante e un Dr. Dulcamara come te, meglio il primo (per sapere chi era il tuo “collega” Dulcamara, ti puoi servire della Wikipedia. Nel caso non ci arrivassi, chiedi sempre alla badante).

    —–Se poi non sapesse chi era Don Ferrante, non preoccupiamoci, Wikipedia è gratis e forse riuscirà a scoprirlo.—-
    Agli ordini Signor Barone!
    Da http://it.wikipedia.org/wiki/Don_Ferrante_(I_Promessi_Sposi)
    “Nel romanzo I Promessi Sposi di Alessandro Manzoni Don Ferrante è il marito di Donna Prassede e riveste un ruolo secondario nello svolgimento della vicenda. Manzoni lo ritrae con i tipici caratteri dell’erudito secentesco, immerso nello studio morboso di qualsiasi disciplina, dalla storia alla scienza alla medicina alla filosofia.La sua principale passione, comunque, è l’astrologia. Infatti pensa che tutti gli eventi sul mondo terreno siano causati dall’influenza degli astri, e quando si scatena il contagio della peste, non vi crede. Però morirà proprio per questa causa, maledicendo le stelle.
    Però, devo informare la Sua Signoria Illustrissima, Signor Barone, che se chiedi al piastrellista albanese che ti sta rifacendo il bagno chi era Manzoni, temo che non saprà risponderti. Perché vedi, gli amici degli amici del tuo sodale e ammiratore Mazzufferi che governavano l’Albania fino alla demolizione del Muro di Berlino avevano epurato Manzoni dalle antologie scolastiche della letteratura straniera, bollandolo come “reazionario”. E, se i kompagni ti beccavano con un libro scritto da simili soggetti, erano uccelli pe’ diabetici! Però, io lessi di nascosto i “Promessi sposi” che mio padre s’era portato dall’Italia. Pertanto, in questo caso, la tua becera ironia sulla conoscenza del Manzoni sai dove te la dovresti ficcare!

    —–Cordiali saluti
    Paolo Mantellini—–

    Altrettanti. Ma perché ometti il “Valerio”? Non mi pare sia nome tanto astruso e difficile da scrivere:-)….però, aspetta….nella mia scarsissima cultura di cose italiche qualcosa mi rinviene….non sarà per caso che, ti vergogni perché ti fu appioppato in “onore” di un certo Principe Borghese, di cui credo che si parli vagamente qui?:http://it.wikipedia.org/wiki/Junio_Valerio_Borghese

  4. Come al solito Ritvan Shehi non risponde alle domande difficili e risponde solo riempiendosi la bocca di merda, argomento che lo appassiona sempre. A ognuno i suoi gusti
    Paolo Mantellini

  5. Egregio concittadino (Mazzufferi),
    a differenza di Ritvan io sono, quanto a cultura, di bocca buona. Inoltre noi siamo anche abbastanza vicini, e se trovi il modo di farmi recapitare i libri, leggrò e cercherò di contribuire al dibattito.

  6. ——Come al solito Ritvan Shehi non risponde alle domande difficili e risponde solo riempiendosi la bocca di merda, argomento che lo appassiona sempre. A ognuno i suoi gusti.Paolo Mantellini——

    Quale sarebbe la tua “domanda difficile”, o delirante creatura?
    P.S. La merda in bocca te la tieni tu e magari ti esca anche dalle orecchie, stronzo!

  7. Ecco, come al solito, commento su commento, “il nostro Shehi” ci consente di pubblicare a puntate tantissime voci di Wikipedia. Un record.
    Poi magari si sfoga, quasi fossero degli intercalari, con qualche gratuito insulto. Azzardo? Forse perchè il regime, quand’era giovane, lo reprimeva, mentre ora ha trovato libero sfogo.
    Torni alla sostanza degli argomenti in discussione,prof. Shehi se davvero crede al confronto, anche se qui non reitero i link e le questioni già poste.

  8. ——Ecco, come al solito, commento su commento, “il nostro Shehi” ci consente di pubblicare a puntate tantissime voci di Wikipedia. Un record.Gianluigi Mazzufferi——
    Concorrenza sleale alla sua benemerita attività porta a porta, eh!

    —–Poi magari si sfoga, quasi fossero degli intercalari, con qualche gratuito insulto.—–
    Dice che me li dovrei far pagare gli insulti? Buona idea!

    —–Azzardo? Forse perchè il regime, quand’era giovane, lo reprimeva, mentre ora ha trovato libero sfogo.——

    Spiacente, di quei regimi non c’ha capito ‘na mazza. L’insulto era libero, c’era solo l’imbarazzo della scelta: “borghese”, “capitalista”, “nemico del popolo”, “kulak”, “declassato”, “servo del Vaticano” ecc., ecc., mi potevo sfogare a volontà. Ovviamente senza toccare il Glorioso Partito e il Socialismo Trionfante:-). Caro Il Mio Freud Alle Vongole Veraci, ha toppato ancora!

    ——–Torni alla sostanza degli argomenti in discussione,prof. Shehi se davvero crede al confronto, anche se qui non reitero i link e le questioni già poste.—–
    Visto che alle mie risposte incentrate sulla “sostanza degli argomenti” e corredate da estratti da Wikipedia lei ha risposto SOLO esternando il suo disgusto per Wikipedia, l’argomento “Wikipedia” l’ha introdotto qui lei. E adesso, caro mio, ci va fino in fondo, spiegandoci il come e il perché. Altrimenti niente altre risposte da parte mia.

  9. Per carità non si urti professor Shehi. Dico solo che Wikipedia non è tutto, ma una delle possibili fonti. Qui abbiamo iniziato (se ben ricorda)le nostre discussioni sull’argomento leggendo alcuni libri e citando altre fonti, quasi mai credo facendo così tanti riferimenti al suo “Bignami”.
    Quanto a tutte le sue delicate e cortesi affermazioni nei confronti di Mantellini e miei (non le cito in quanto sono più piacevoli da leggersi in originale) alla fine vorrei dirmi anche soddisfatto. Spero infatti che rileggendole aiuteranno decisamente altri a comprendere il caso, almeno a quei lettori che sono sopravvissuti a tutt’oggi!
    E per tornare al tema ricordo:
    http://scaloni.it/popinga/leggiamo-jihad-le-radici-di-luciano-pellicani/
    http://www.oic-oci.org/ex-summit/english/10-years-plan.htm

  10. —-Per carità non si urti professor Shehi.Gianluigi Mazzufferi—–
    E chi si urta, mica sono il proprietario della Wiki io!:-)

    ——Dico solo che Wikipedia non è tutto, ma una delle possibili fonti.—–
    No, Egregio Ex Assessore Dei Verdi – e in quanto tale, come tutti i politici, soggetto a dimenticare domani quel che ha detto o promesso oggi – lei ha detto esattamente questo:“Non mi limito però a consultare, come fa un signore che ci frequenta in questi ultimi tempi, la solita fonte a portata di mouse, cioè solo Wikipedia.”(suo commento 125).
    E ha detto una cosa falsa: per fortuna, però, – e diversamente dalle sue campagne elettorali del passato – qui scripta manent. Io non ho citato SOLO la Wikipedia. P.es. alla sua gentile:-) domanda sulla “pedofilia di Maometto”(suo commento 112) io le ho risposto in modo esauriente col mio commento 114 citando, nell’ordine:
    http://www.morasha.it/tesi/fbbr/fbbr01.html
    http://www.ambulatorio.com/site/redazionali/viewpage.xpd?id=1858
    Mancava solo il sito del MEMRI, ma nessuno è perfetto:-)
    Comunque, per sua informazione, la Wikipedia non è una specie di blog libero e bello:-) dove ognuno possa inserire tutte le cazzate che gli passano per la testa. Per ogni informazione inserita viene richiesta da parte della Redazione una citazione da autorevole fonte cartacea o telematica (link). E il tutto compare nella bibliografia (chieda al suo sodale “scientifico” Mantellini cos’è una bibliografia, almeno questo sono abbastanza sicuro che lo sappia) in fondo a ogni voce. Se lei va a rivedere p.es. il mio commento 66, proprio per farle capire quanto sopra (ma vedo che è stata fatica sprecata) io ho messo in fondo a ogni paragrafo copincollato da Wikipedia LA FONTE CARTACEA su cui si basava il paragrafo. Per non farla affaticare nell’andare a vedere il commento 66, le reincollo qui tutte le FONTI CARTACEE CITATE, così è contento:-):
    1. Voce “Ali”. Encyclopedia Britannica Online.
    2. Veccia Vaglieri, L. “Khaybar”, Encyclopaedia of Islam;
    3. Stillman, Norman, The Jews of Arab Lands: A History and Source Book.
    4. Montgomery Watt, W. 1956. Muhammad at Medina. Oxford University Press.
    5. Ibn Hisham. Al-Sira al-Nabawiyya (The Life of The Prophet). English translation in Guillame (1955), pp. 145–146.

    Le bastano?

    ——Qui abbiamo iniziato (se ben ricorda)le nostre discussioni sull’argomento leggendo alcuni libri e citando altre fonti, quasi mai credo facendo così tanti riferimenti al suo “Bignami”.——

    Se legge con molta attenzione quel che ho scritto sopra, forse ci arriverà a capire (ma ne dubito fortemente) dove se la deve ficcare quella sua castroneggiante definizione “Bignami” riferita a Wikipedia.

    —–Quanto a tutte le sue delicate e cortesi affermazioni nei confronti di Mantellini e miei (non le cito in quanto sono più piacevoli da leggersi in originale)—-

    Bene, il piacere in questo caso è tutto suo!

    ——alla fine vorrei dirmi anche soddisfatto.—–

    Come recita l’Antica Saggezza Italica “chi si accontenta gode”:-)

    ——Spero infatti che rileggendole aiuteranno decisamente altri a comprendere il caso, almeno a quei lettori che sono sopravvissuti a tutt’oggi!—–
    Sì, specialmente ai suoi carissimi “amici silenti”:-) (che saluto affettuosamente).

    ——E per tornare al tema ricordo:
    http://scaloni.it/popinga/leggiamo-jihad-le-radici-di-luciano-pellicani/
    http://www.oic-oci.org/ex-summit/english/10-years-plan.htm——

    Sì, fa bene a ricordarseli quei link per iscritto, data la sua straordinaria smemoratezza di cui sopra. Io, invece, mi aspetto da lei delle DOMANDE dirette ed intelligibili, possibilmente una domanda su un singolo argomento. Domande a cui sarò lieto di rispondere, nei limiti delle mie possibilità e conoscenze. Perché vede, Illustrissimo Ex Assessore Verde, io non so come vi regolavate voi in merito a domande-e-risposte nelle vostre riunioni di giunta, ma nel povero paese da cui provengo in gommone:-) nessuno – dal Presidente della Repubblica all’ “operatore ecologico” – si sognerebbe mai di chiedere al prossimo di rispondere a….un link.

  11. A proposito di Hamas (Mazzufferi, non ci provi di nuovo a implorare la mia “epurazione” dal blog per “deviazionismo”:-): l’argomento “Hamas” l’ha introdotto qui il suo medico curante e, pertanto, oracolo adorato e indiscusso Mantellini: veda commento 121), segnalo l’opinione in merito di quel noto barbuto intabarrato “maomettano” scimitarromunito venuto in Italia sul gommone da “invasore”:-) che risponde al nome di Sergio Romano.

    http://www.corriere.it/romano/

    P.S. Io adoro Romano pressappoco come Mazzufferi adora Mantellini (anche se Romano non è mai stato il mio medico curante:-) ) e penso che sia un intellettuale di tale caratura che ogni nazione – anche più grande e potente dell’Italia – dovrebbe sentirsi orgogliosa di averlo come cittadino. Ciononostante non mi sono fatto scrupolo di segnalargli degli errori (specie sulle sue valutazioni in merito all’indipendenza del Kosovo) e lui le ha puntualmente pubblicate.

  12. Da quanto leggo ora il nostro ospite presto ci farà dono anche delle lezioni che ha fornito all’ambasciatore Romano.
    Se non è troppo per il nostro sito si potrebbe pensare di aprire una sezione di politica internazionale!

  13. —-Da quanto leggo ora il nostro ospite presto ci farà dono anche delle lezioni che ha fornito all’ambasciatore Romano. Gianluigi Mazzufferi—-

    Se me lo chiede gentilmente, perché no?:-)
    Le anticipo una. Ho fatto presente a Romano che la sua lunga permanenza a Mosca – “madrina” della Serbia – probabilmente l’ha impregnato troppo di quella che viene definita “l’anima slava&ortodossa” e, pertanto, il suo giudizio – ineccepibile e obiettivo su altri argomenti – sulle ragioni degli albanesi in Kosovo risulta un po’ offuscato. Un po’ come il giudizio del suo amico medico EBREO sull’islam e su Maometto:-).

  14. Mazzufferi, il tema del post è sempre la moschea, eh, non ci provi a chiedere di nuovo la mia epurazione!:-)

    “I vigili del fuoco: è pericoloso.
    La replica: è usato in tutta Italia.
    «Tappeto a rischio incendio»
    Stop alla moschea di Parma
    La comunità islamica: discriminate le nostre preghiere.

    ( http://www.corriere.it/cronache/09_gennaio_31/tappeti_moschea_parma_1901b72e-efdb-11dd-b57d-00144f02aabc.shtml )

    PARMA – Spogliata di tutto. Sono stati portati via i mobili e le sedie in legno, ma soprattutto il tappeto di 600 metri quadrati sui quali 5 volte al giorno pregano i quasi 300 musulmani di Parma. Se non fosse per qualche Corano appoggiato qua e là, ci vorrebbe un indovino per capire che quell’enorme capannone affogato in zona artigianale (1000 metri quadrati per 10 metri d’altezza) in realtà è una moschea. E pure nuova, con neanche un anno di vita. Desolatamente vuota, ora. Ma soprattutto priva di quel tappeto che, nel rito islamico, riveste un ruolo di particolare importanza, consentendo al fedele di non venire a contatto con le “impurità” del suolo.

    Crociate leghiste? Petizioni? Macché, per mandare al tappeto gli islamici di Parma è stato sufficiente aggrapparsi ad un cavillo normativo sulle norme antincendio. Da un sopralluogo dei vigili del fuoco è infatti risultato che la presenza del tappeto della preghiera (che contiene nylon), così come della mobilia e delle sedie in legno, poteva costituire un pericolo. Risultato: i vigili del fuoco hanno revocato il certificato di prevenzione incendi e l’assessorato all’urbanistica ha sospeso l’agibilità dei locali. Il problema è che di quel tipo di tappeti al nylon sono piene le moschee d’Italia. “A cominciare da quella di Roma, ma lì nessuno dice niente: e invece qui ci si attacca a tutto” ha denunciato alla “Gazzetta di Parma” il presidente degli islamici, Farid Mansouri, dando voce al risentimento dell’intera comunità: “Ci sentiamo discriminati. Noi non cerchiamo conflitti, ma abbiamo l’impressione che dietro l’applicazione di alcune norme si nasconda un odio nei nostri confronti”. Senza considerare poi il danno: il tappeto incriminato è infatti costato 6 mila euro e ce ne vorranno “almeno 21 mila per acquistarne uno in regola”.

    A far scattare il sopralluogo dei vigili è stata la segnalazione di un artigiano, Cesare Piazza, 45 anni, da tempo in guerra con il Comune per quella moschea che, sostiene, “è stata costruita in un’area che non prevede luoghi di culto”. Neanche lui, però, si aspettava di vedere tappeti e mobilia accatastati in strada: “Il mio obiettivo non è svuotare la moschea, ma farla spostare: non ce l’ho con gli islamici”. Chi invece segue con apprensione la vicenda è l’assessore all’urbanistica, Francesco Manfredi: “Noi ci siamo limitati ad applicare la legge. Però comprendo l’amarezza della comunità islamica. Si parla tanto di integrazione, poi basta una storia come questa per intossicare il clima…”.
    Francesco Alberti “Corriere della Sera”
    31 gennaio 2009″

    Chiosa un mio amico telematico sul suo blog:“Siccome abbiamo un particolare rispetto per le antiche comunità cristiane d’Oriente, ci auguriamo che a nessun musulmano egiziano, giordano o siriano venga in mente di applicare la reciprocità che va tanto di moda invocare da queste parti.”.
    Già, la famosa “reciprocità alle vongole” tanto caldeggiata a suo tempo da Mazzufferi. Sarebbe molto spiacevole se i vigili del fuoco siriani, giordani, egiziani, ecc. considerassero – su basi legislative ineccepibili, ci mancherebbe altro:-) – “a rischio d’incendio” i numerosi dipinti in legno e/o tela che ornano le chiese laggiù (oggetti che – per le ragioni che sappiamo – non trovano corrispondenza nelle moschee).

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