Ce lo chiede l’Europa

La parola d’ordine è una sola, categorica e impegnativa per tutti: Europa.
Il grido di battaglia risuona alto ogni volta che c’è da far passare, magari a colpi di fiducia, una qualsiasi misura restrittiva: lo vuole l’Europa!

Cambiare lo Statuto dei lavoratori? Ce lo chiede l’Europa. L’IVA al 21%? Ce lo chiede l’Europa. Ridurre le pensioni? Ce lo chiede l’Europa.
È l’alibi di ferro, il passepartout che non conosce barriere. È la Dolce Euchessina del nuovo millennio, il caro e vecchio confetto Falqui: basta la parola. Ce lo chiede l’Europa e i dubbi svaniscono. Tutto diventa semplice, chiaro, unilaterale.
Il ritornello ci è entrato in casa, persino in camera da letto. “Amore, non puoi avere mal di testa stasera: non te lo chiedo io, te lo chiede l’Europa”. Un afrodisiaco naturale. Leggi tutto “Ce lo chiede l’Europa”

Le camere non sono dei congressi scientifici

Tempo di crisi di Governo, tempo di elezioni e dibattito sulle leggi elettorali. Nelle famiglie degli italiani i problemi sono altri, ma anche di leggi elettorali, al punto in cui siamo, è utile parlare.

Della legge vigente non mette conto di parlarne troppo perché se ne dovrebbe parlare solo male, per molti motivi ma principalmente perché è una legge truffaldina e antidemocratica. Truffaldina perché consente alla lista o al raggruppamento di liste più votata di avere la maggioranza di seggi anche se i voti avuti sono di molto al di sotto del 50% più 1. Inoltre, come è risaputo, non si possono esprimere preferenze perché le liste di candidati sono formate con nomi prescelti e graduatorie stabilite in base a clientelismi e fedeltà ai capi.
Gli autori di questa legge non meriterebbero il voto dei cittadini solo per il fatto di averla ideata progettata e approvata.

Allora come dovrebbe essere una legge elettorale, qual’è il miglior sistema, proporzionale o maggioritario? Con premio di maggioranza o con sbarramento? A un solo turno o a due turni, con o senza ballottaggio? Leggi tutto “Le camere non sono dei congressi scientifici”