Pubblicità dei patrimoni dei Consiglieri Comunali: una lettera al Prefetto

Al Prefetto di Ancona

Senigallia, 25 ottobre 2009

Illustrissimo Sig. Prefetto,

mi permetto di sottoporre alla Sua attenzione un tema che sto approfondendo da alcune settimane, e su cui ho chiesto lumi (ancora senza risultati) ai locali amministratori. Si tratta dell’obbligo di pubblicazione delle proprie situazioni patrimoniali e dei redditi da parte dei consiglieri comunali di Senigallia.Premetto che il Difensore Civico della Regione Marche, avv. Samuele Animali, ha già espresso un parere generale in materia, inquadrando la questione nell’ambito della legge nazionale 441/1982, chiarendo altresì che i Comuni con meno di 50.000 abitanti (e quindi anche Senigallia) non debbono ritenersi obbligati dalla 441/82 a meno che l’abbiano previsto nel proprio Statuto o nei Regolamenti interni. Trova il testo integrale del parere dell’avv. Animali a questo indirizzo:
http://scaloni.it/popinga/anagrafe-pubblica-degli-eletti-le-leggi-in-vigore/

Tuttavia il Consiglio Comunale di Senigallia ha deliberato, nel 1994, il “Regolamento per la pubblicità della situazione patrimoniale dei consiglieri comunali e dei rappresentanti comunali in enti, aziende ed istituzioni operanti nell’ambito del Comune o da esso dipendenti e controllati” (delibera del Consiglio Comunale n° 95 del 26 aprile 1994). Qui sostanzialmente si recepisce e si applica, anche per il Comune di Senigallia, quanto previsto dalla legge 441/1982 per le altre istituzioni sovraordinate.
In allegato trova la Delibera e il testo del regolamento, tuttora vigente, disponibile anche all’indirizzo seguente:
http://scaloni.it/popinga/anagrafe-pubblica-degli-eletti-a-senigallia-ce-forse/

I 12 articoli prevedono l’obbligo, per i consiglieri comunali, di pubblicare annualmente reddito e patrimonio propri. Stesso trattamento per i “nominati” in “enti,  aziende  ed  istituzioni operanti nell’ambito del Comune o da esso dipendenti e controllati“, ma anche per coniugi e figli dei consiglieri, “se gli stessi vi consentono“.

Sebbene inserito nel contesto normativo dell’epoca (per esempio, fa riferimento ad uno Statuto Comunale poi aggiornato), ho verificato che tale regolamento è tuttora vigente, anche se è rimasto inapplicato da almeno cinque anni. Gli uffici preposti non mi hanno fornito alcuna giustificazione di tale apparente inadempienza. A seguito di alcuni rapidi approfondimenti, il dirigente preposto ha affermato che la delibera è stata di fatto annullata dalla legislazione nazionale e regionale prodotta dopo il 1994, citando espressamente il T.U.E.L e la legge sulla privacy.

Successivamente ho chiesto un parere direttamente al Garante per la protezione dei dati personali, il quale mi ha rimandato a suoi pronunciamenti già pubblicati. In particolare al parere su “Trasparenza sugli emolumenti pubblici” del 21 gennaio 2003, e a quello su “Soggetti pubblici – Pubblicità situazione patrimoniale” dell’8 gennaio 1998. In particolare quest’ultimo afferma che:

Non vi è alcuna incompatibilità tra le nuove disposizioni in materia di dati personali e le norme in materia di trasparenza nella pubblica amministrazione, in particolare con la legge 441 del 1982 che obbliga i parlamentari, i componenti del Governo, i consiglieri regionali, provinciali e dei maggiori comuni, i manager pubblici e i magistrati a rendere pubbliche periodicamente, attraverso gli appositi bollettini, le loro situazioni patrimoniali (Bollettino del n. 3/gennaio 1998,  pag. 60)

I due pareri del Garante della Privacy sono reperibili ai seguenti indirizzi:
http://www.garanteprivacy.it/garante/doc.jsp?ID=34948
http://www.garanteprivacy.it/garante/doc.jsp?ID=49134

Ho infine richiesto una risposta ufficiale da parte del Sindaco, e ho interessato del caso sia l’avv. Animali sia il Difensore Civico del Comune di Senigallia, avv. Sabina Sartini. Non ho ancora ricevuto risposte, a distanza di circa venti giorni.

AvendoLa così informata, credo che grazie all’aiuto Suo e dei Suoi collaboratori, potremo far si che la delibera del Consiglio Comunale di Senigallia n° 95 del 26/4/1994 trovi piena applicazione in tempi ragionevoli.

La ringrazio anticipatamente, e Le porgo distinti saluti.
Marco Scaloni

e-mail: scalonim@gmail.com
web: www.scaloni.it/popinga

20 pensieri riguardo “Pubblicità dei patrimoni dei Consiglieri Comunali: una lettera al Prefetto”

  1. Caro Popinga,
    il regolamento del Consiglio Comunale e lo Statuto del Comune prevedono una sorta di anagrafe patrimoniale. Per cui sono più che d’accordoalla pubblicazione dei redditi dei politici, così come sarei d’accordo all’ autodichiarazione della partecipazione a compagini societarie. Non mi trova d’accordo l’idea di dover dichiarare l’appartenenza a qualsivoglia associazione, culto, religione, etnia o orinetamento sessuale. Questi infatti sono dati che rientrano assolutamente nella sfera privata di ognuno e lo svolgimento di attività politica non giustificherebbe questa limitazione della “privacy”. In realtà c’è una forma di voyerismo e quindi di voglia di discriminazione, assolutamente intollerabile nei confronti di certe realtà associative (vedi massoneria) che la legge italiana riconosce, garantisce ed in ogni caso controlla.

  2. Trovo sgradevole l’esistenza di logge o realtà associative “chiuse” a regole di appartenenza.
    O meglio, non contesto questa cosa in se (ogniuno è libero di fare gruppo e giustamente dei dotarlo di regolamenti che ne definiscono l’accesso), ma trovo sgradevole il fatto che molti gruppi obbligatoriamente chiusi (per costituzione) tendano (anche giustamente) a favorire in talune situazioni i propri appartenenti, come se fosse un sistema di pre-selezione, ma che potrebbe vedere inesorabilmente escluse altre persone per il solo fatto di non far parte di un “certo gruppo”.
    Per carità, lo ripeto, tutto libero legale e anche giusto: ma quando dei gruppi ristretti di persone raggruppano cittadini di alto livello socio-economico, e che tra questi ci possano essere favoritismi che escludono obbligatoriamente persone esterne, la cosa mi fa…. venire il voltastomaco.
    Certo, è anche vero che per farne parte basterebbe “rimboccarsi le maniche” e meritarsi il diritto di ingresso, ma anche questo non è mai una cosa certa: tant’è che si parla di inviti a coloro “ritenuti degni”, secondo parametri soggettivi del gruppo.
    Non so, per talune sette o gruppi legali non mi spiacerebbe essere a conoscenza dei soci, giusto per rendermi conto a livello politico di cosa o con chi potrei avere a che fare.

  3. Caro Alessandro, ti rispondo come Marco Scaloni, visto che Popinga non sono io ma è il sito su cui scrivo.

    In merito alla pubblicazione dei redditi dei politici o a quella che tu definisci “autodichiarazione della partecipazione a compagini societarie” (più in generale, io parlerei di interessi finanziari), il punto non è se tu sei d’accordo o meno. Quel regolamento non sarà in un futuro ordine del giorno che tu potrai oppure non vorrai votare, quel regolamento è stato già votato e approvato 15 anni fa, è tuttora vigente e pertanto, fino a prova contraria, il Consiglio Comunale è inadempiente ad un obbligo.

    Parlare, come fai tu, dell’appartenenza a “qualsivoglia associazione, culto, religione, etnia o orientamento sessuale” significa cambiare discorso o, nel peggiore dei casi, non aver capito. I dati che la legge definisce come “sensibili” non sono affatto contemplati ne dal nostro Regolamento ne dalla proposta dell’Anagrafe Pubblica degli Eletti, che riguardano altri dati, in grossa parte già pubblici (ma di difficile rintracciabilità).

    Dispiace leggere un commento così superficiale da chi siede da 5 anni nella commissione consiliare competente in materia (I Commissione -Affari Istituzionali e Personale), e che quindi è, semmai, inadempiente prima e più di altri.

  4. Caro Alessandro,
    se sei d’accordo alla pubblicazione prevista dal Regolamento comunale vigente, come dichiari, perchè non invii i tuoi redditi e patrimoni al Comune ?
    E pretendi che lo stesso li pubblichi ?
    La trasparenza dichiarata vale zero se non applicata.
    Sulla dichiarazione di appartenenza a qualsivoglia associazione non vedo dove stia il problema.
    Il re è meglio nudo anche per i monarchici.
    Bucaniere

  5. Sono pienamente d’accordo con Marco; mi sembra che ci sia un dato che sfugge all’attenzione non solo di Alessandro ma di tutti coloro che in questi giorni hanno parlato di questo argomento: è già previsto che i consiglieri comunali debbano pubblicare la loro situazione patrimoniale, quindi inizino a farlo!
    Vanno bene le prese di posizione a favore, ma ora si deve passare proprio per questi motivi ai fatti: su vivere senigallia ho letto che l’Idv è favorevole, quindi inizi a far pubblicare al suo consigliere il proprio patrimonio; leggo ora che Alessandro è favorevole, quindi inizi a pubblicare la sua situazione patrimoniale e quella dei colleghi del Pdl, magari sollecitando gli altri colleghi-consiglieri inadempienti.
    Se si è d’accordo non si può poi restare inerti; è anche una buona occasione per fare una bella figura, semplicemente adempiendo a quello che è già un obbligo impunemente violato per troppi anni.

  6. Di positivo c’è il fatto che Alessandro Cicconi Massi sia un consigliere comunale. Finalmente uno tra i tanti che s’accorge di quanto segnalato per iscritto al Sindaco e presente anche nella rassegna stampa che gira in Municipio.
    Quanto al comportamento da tenere, che lui stesso per formazione e per la veste che ricopre non può ignorare, gli è stato suggerito ampiamente da Marco, dal Bucaniere e da Gabriele (ben tornato!).
    Quanto alle divagazioni su altri temi come “le associazioni, i culti, le religioni, l’etnie o gli orientamenti sessuali” lascia perdere, sei fuori tema.
    Quel che conta e su cui ti chiediamo di agire è questo regolamento comunale del 1994. Ancor meglio oggi c’è l’Anagrafe Pubblica degli Eletti, strumento essenziale di trasparenza democratica, per il quale piacerebbe vedere l’impegno fattivo al fine di adottarla. Forza Alessandro presenta tu la proposta, subito e senza indugi!

  7. Intanto oggi cercherò il mio 730 del 2008 e provvederò alla pubblicazione, poi chiederò con lettera ufficiale al Presidente Paradisi di avviare la raccolta e la pubblicazione dei redditi dei colleghi consiglieri, nonchè Sindaco ed Assessori.

  8. Senigallia, 30/10/09
     
    al Presidente del Consiglio Comunale
    Sig. Silvano Paradisi
    Oggetto: REGOLAMENTO PER LA PUBBLICITÀ DELLA SITUAZIONE PATRIMONIALE DEI CONSIGLIERI COMUNALI E DEI RAPPRESENTANTI COMUNALI IN ENTI, AZIENDE ED ISTITUZIONI OPERANTI NELL’AMBITO DEL COMUNE O DA ESSO DIPENDENTI E CONTROLLATI.

    Gent.mo Presidente,
    Le scrivo a seguito dei solleciti rivolti da alcuni cittadini, per chiedere l’applicazione del regolamento in epigrafe, che prevede la pubblicazione dei redditi e della situazione patrimoniale degli amministratori pubblici del Comune di Senigallia.
    Tale regolamento approvato con delibera del Consiglio Comunale n. 95 del 1994, infatti, prevede all’ART. 2 OBBLIGHI AL MOMENTO DELL’ASSUNZIONE ALLA CARICA “I consiglieri, entro tre mesi dalla proclamazione sono tenuti a depositare presso il Segretario Generale del Comune: 1) una dichiarazione concernente i diritti reali su beni immobili e su beni mobìli scritti in pubblici registri; le azioni di società; le quote di partecipazione a società; l’esercizio di funzioni di amministratore o di sindaco di società, con l’apposizione della formula “sul mio onore affermo che la dichiarazione corrisponde al vero”; 2)  copia dell’ultima dichiarazione dei redditi soggetti all’imposta sui redditi delle persone fìsiche; 3)  gli adempimenti di cui al presente articolo concernono anche la situazione patrimoniale e la dichiarazione dei redditi del coniuge non separato e dei figli conviventi, se gli stessi vi consentono.”
    Ed all’ART.3 OBBLIGHI ANNUALI DURANTE LA CARICA “Il consigliere in carica dovrà ogni anno, entro un mese dalla scadenza del termine utile per la presentazione della dichiarazione dei redditi soggetti all’imposta sui redditi delle persone fisiche, depositare una attestazione concernente le variazioni della situazione patrimoniale di cui all’art. 2 determinata nell’anno precedente e copia della dichiarazione dei redditi”.
    A quanto mi risulta tale dettato regolamentare non trova applicazione ormai da svariati anni, senza plausibile regione.
    Ritengo pertanto, sia in ossequio al dettato della regolamentazione di cui sopra, sia per evidenti ragioni di trasparenza della politica nei confronti della popolazione, che Ella si debba nel più breve tempo possibile attivare al fine di dare attuazione alle previsioni regolamentari.
    Nel salutarla cordialmente ed al fine di facilitare le operazioni, Le allego il mio riepilogo modello 730 anno 2008.

  9. Resta un mistero come altre 29 persone, i consiglieri comunali, nonchè il Sindaco (che pur ha ricevuto una lettera da tre settimane) non abbiamo avuto quanto meno la sensibilità di adempiere.

  10. Per precisione e completezza alla pubblicazione sono tenuti anche  i rappresentanti del Comune in Enti, Associazioni, ecc. (art.1).
    Più quindi dei 31 eletti e tutti inadempienti dal 2005.
    Ma la maggiore gravità stà certamente in capo a chi prima aveva dovuto provvedere ed ora non può quindi sostenere di non sapere (cioè tutti i ri-eletti e ri-nominati).
    Bucaniere

  11. Il “muro di gomma” sull’applicazione di questa delibera, che non avrebbbe davvero nulla di rivoluzionario, m’induce a lanciare una proposta.  Proposta che avrebbe senso se almeno una piccola parte dei nostri lettori, che si sono imbattuti ed hanno condiviso questo post, facessero lo sforzo di scrivere uan mail, una specie di circolare, una sorata di pressing, a tutti i Consiglieri ed al Sindaco.  Proporrò  a Marco Scaloni di fornire  le mail e magari la traccia per due righe di base. Ci sarà poi chi pigierà quattro tasti per chiedere il rispetto della legalità?
    (Nota: a meno che non si scateni, uno per tutti, il Guido Keller locale, con qualcuna delle sue iniziative che ben conosciamo)

  12. Non capisco perchè gli altri consiglieri continuino ad ignorare il regolamento. Ammesso e non concesso che abbiano dimenticato la parte di cui stiamo parlando nel momento in cui viene loro rammentata dovrebbero provvedere con celerità ad adempiere ai loro doveri così come fatto da Alessandro.
    Risulterebbero anche più credibili se fossero più trasparenti.

  13. Per me si dovrebbe vergognare questo alto funzionario dello Stato che, trascorso più di un mese, non ha dato il minimo cenno di risposta al cittadino Marco Scaloni.
    Vogliamo segnalarlo al Ministro Brunetta?

  14. Pingback: Popinga

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