Un paese che si assolve condannando

Mauro MelliniOrganizzato da Associazione Radicali Marche, l’occasione ci ha offerto una lucida, incisiva, articolata relazione dell’ottanduenne avvocato Mauro Mellini, deputato per quattro legislature nel Partito Radicale, antesignano delle fondamentali battaglie per  i diritti civili in Italia, fondatore nel 1966 e poi presidente delle LID (lega Italiana per l’istituzione del Divorzio).

Il tema della serata non poteva essere che quello della Giustizia visto che Mellini ci ha sempre offerto grandi testimonianze nella vita professionale e politica, nonché come scrittore di tanti libri e di una infinità di scritti su giornali e riviste (ora anche sul sito web giustiziagiusta.info).

In apertura dell’incontro è stato letto un messaggio di Silvia Tortora che ha ricordato il primo caso esemplare, quello del padre Enzo, vicenda che diede concreto inizio ad una stagione di degrado e costante imbarbarimento della Giustizia.

Come ascolterete nel podcast che abbiamo l’onore ed il piacere di ospitare, Mellini ha iniziato il suo dire con una profonda analisi relativa al “giustizialismo”, per giungere a quello che viene definito l’obiettivo, cioè la “catarsi”. Abbiamo così preso coscienza, con maggior convinzione, che c’è una sorta di disegno complessivo, coinvolgente e devastante. Ciò avviene attraverso una “storia non scritta” che di fatto ci conduce, indiscriminatamente tutti ad autoassolverci “condannando”.

Tra il lieve filo dei ricordi, ancor più per qualche preziosa testimonianza di vita vissuta, Mauro Mellini, sempre lucidissimo e con un’oratoria lineare e quanto mai convincente, ha concluso con questo auspicio:

Non voglio aver paura, voglio aver speranza alla mia età!” Appunto, solo 82 anni!

Lui e noi vorremmo vedere la figura del “giudice umile”, quella che l’oratore aveva ben delineato ed auspicato all’inizio della conversazione.

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