De Gregori: Alice, Pavese e Pasolini

Francesco De Gregori - Alice non lo sa (copertina)(… segue) Nel 1973 Francesco De Gregori pubblica l’album “Alice non lo sa”, che contiene la canzone “Alice”, il suo primo, vero grande successo, che lo fa conoscere al grande pubblico; in realtà anche questo nuovo inizio non è baciato da un successo immediato, anzi…: con “Alice”, De Gregori partecipa al concorso “Un disco per l’estate” classificandosi… ultimo.

Cinquantatreesimo su cinquantatré concorrenti.

La canzone non è piaciuta alla giuria, ma piace al pubblico: comincia a passare per radio, fino ad essere una di quelle più suonate.

Ed iniziano anche i primi riferimenti artistico-letterari nei testi delle sue canzoni: il titolo della canzone (“Alice”) ed un altro personaggio (Irene) che si guarda nello “specchio” rimandano immediatamente all’Alice di Lewis Carroll, anche se il riferimento, in fondo, è tutto qua.

Un altro riferimento letterario è presente nella stessa canzone ed è molto meno evidente: il “Cesare” che nella canzone “perduto nella pioggia / sta aspettando da sei ore il suo amore ballerina” altri non è che Cesare Pavese, ed il riferimento è ad un fatto realmente successo nella vita del poeta che, da giovane, si invaghisce di una ballerina, aspettandola davanti ad un teatro per ore sotto la pioggia, fino a rimediare una pleurite.

Nello stesso album sono presenti anche le prime due di una lunga serie di canzoni legate dallo stesso filo conduttore, quello della storia: si tratta di “1940” e di “Saigon”.

Più avanti arriveranno “Le storie di ieri” ed “Il cuoco di Salò” (sul Fascismo), “Cercando un altro Egitto” e “Rumore di niente” (sul Neo-Nazismo), “San Lorenzo” ed “Hiroshima” (sulla II Guerra Mondiale), “Stelutis Alpinis” (dedicata al fratello del padre, anch’egli Francesco De Gregori, morto sulle montagne del Friuli insieme ad altri partigiani, tra i quali Guido Pasolini, fratello di Pier Paolo), “La ballata di Spiro Agnew” (sulla Guerra del Vietnam), “La leva calcistica della classe ‘68” (sul ’68), “Scacchi e Tarocchi” e “Viva l’Italia” (sugli anni di piombo), fino, naturalmente, alla bellissima e conosciutissima “La Storia“. (continua…)

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