M’ero appena sorbettato dalla radio un bel pippone, recitato da quel fascinoso signore che ricopre la carica di Ministro dell’Ambiente quando t’arrivo, con l’auto, allo svincolo tra l’A14 ed il centro commerciale di Borgo Mulino.
Saranno state all’incirca le 15 quest’oggi, quindi il momento più caldo di una bellissima giornata primaverile. Riassumo approssimativamente cosa diceva, al microfono dell’intervistatore, Alfonso Pecoraro Scanio: da oggi pene più severe per chi inquina: dieci anni di galera per i reati ambientali. E poi un bel fervorino sull’acqua, sull’emergenza idrica che oramai non risparmia più nessuno. Con l’aggiunta che per la prossima stagione estiva si preannuncia una siccità senza pari. Da qui la indifferibile necessità, per tutti, di attuare da subito, immediate, concrete, anche se piccole, scelte di effettivo risparmio. E’ fondamentale apprenderli ed insegnarli alle nuove generazioni.
Ora sto vedendo, di fronte a me, qualcosa che mi lascia interdetto. Che sia l’assessore, per dare immediatamente un cattivo esempio, che abbia deciso di annaffiare?