Io invece oggi non sciopero

Non nego che spesso provo gusto a fare il bastian contrario. Preciso però che non lo faccio per partito preso, ma in quanto, avendo assommato diverse stagioni, anzi diciamola tutta quando s’è doppiata da un pezzo la boa del mezzo secolo, è inevitabile divenire almeno un po’ più scafati. Questo per me vuol dire non prendere sempre per oro colato la linea, le proposte che vengono cavalcate a furor di popolo.

Quella d’attualità è la proposta dei tre (Alessandro Gilioli, Guido Scorza ed Enzo di Frenna) di protestare contro il decreto del ministro Alfano mi ha incuriosito soprattutto perché ho visto che è stata raccolta da molti, anzi dalla generalità dei blogger. Non poteva essere altrimenti in quanto viene paventata una grave minaccia di fondo : la censura appunto. Altrettanto perché nella maggior parte dei casi è giusto protestare; infatti diceva mio padre “piove governo ladro”. Tanto per comprendere che questo spirito, un tempo dei “sudditi” oggi dei cittadini, in genere fa si che una legge, per buona che sia, possa essere sempre e comunque migliorata.

Quella che non condivido è la modalità prescelta per la protesta, una via tutta in discesa, facile facile, con in più lo show in piazza che per qualcuno, anche di mia conoscenza, offre il massimo dell’euforia. Veniamo a cosa faranno oggi i nostri amici: protesteranno con un giorno di “sciopero”, sciopero che consiste nell’astenersi dallo scrivere, o meglio dall’aggiornare le pagine dei propri siti. Questa proposta è la più facile ed accoglibile da tutti, anche da chi, grafomane e logorroico, vorrebbe comunque scrivere e pubblicare a tutte le levate di sole. Possiamo immaginare che alla disperata il fanatico scriverà comunque, e poi, seppur con gran sacrificio, rinvierà la pubblicazione al giorno successivo!

Ammetto che sarei stato meno diffidente sui contenuti della protesta se lo “sciopero” fosse stato, al contrario, un invito a scrivere tutti, ma proprio tutti, ed anche molto, per sottolineare l’iniziativa ed i contenuti della protesta. Magari avendo così il coraggio di assumersi precise responsabilità. Infatti uno dei lati deboli di questa fetta del mondo è, a mio avviso, quello del perdurante anonimato di cui ancora non so rendermi ragione. Spero che qualcuno in disaccordo con questa mia tesi voglia fornirmi elementi tali da farmi cambiare idea: avrebbe la mia gratitudine.

Andando alla sostanza dei fatti, cioè a quanto dovrebbe pioverci addosso come disposizione legislativa, mi permetto di non analizzare i particolari, ma di cercare di comprenderne lo spirito ispiratore. Capire avendo la presunzione di come dovrebbe essere in un paese civile, possibilmente in tutto il mondo, un sistema di media, di comunicazioni, di confronto evoluto e non una giungla in cui prevalga soltanto la sopraffazione. Si, lo ammetto, io sono per le regole. Vivendo in una società così composita, sono perché ci siamo poche regole, molto chiare, ma su tutto. Queste dovrebbero essere naturalmente le più libertarie possibili, ma occorre che dei punti essenziali ci siano. Mi pare che così sia, tant’è vero che, anche per materie e settori assai differenti, sono da sempre e ogni giorno più convintamente antiproibizionista. Ed esserlo significa legalizzare informando, non vietare o proibire.

I blog, i siti web e le presenze in rete di tanti di noi (almeno per quel poco che afferisce alla mia esperienza) non sono nella più parte dei casi l’esatta copia del diario personale, cioè soltanto la versione on-line d’uno strumento d’altri tempi. Sono, grazie a Dio, qualcosa di più e di meglio. In molti casi sono veri esempi di giornalismo, nato dal basso, senza pretese e senza nascosti interessi. Così è, tanto che capita spesso (e me ne rammarico ancora per l’ennesima volta ) che vengano saccheggiate, dagli operatori della carta stampata, le stesse notizie ed anche le immagini senza il minimo garbo, sfuggendo anche all’elementare correttezza di dar “notizia della fonte”.

Del tutto comprensibile a me sembra però che si protesti se quel determinato comma di quell’articolo richiede una esatta, pedissequa equiparazione delle nuove regole, con quelle in vigore per la carta stampata. Questo sì. Se ad esempio serve una rettifica, se si chiede una smentita, se si offre anche l’opportunità di una puntuale correzione non si può pretendere che il blog di Pinco Pallino, il computer del giovanotto di provincia, sia presidiato H24 e gestito come se fosse la redazione del Corriere della Sera.

Immagino subito che come obiezione qualcuno degli amici mi farà osservare che esistono da sempre le norme del Codice Penale, che c’è ad esempio il Garante della Privacy e perché no anche quelle antidiluviane entità che sono gli ordini professionali. Il sottoscritto però ha in mente alcuni esempi che vanno dalle sperequazioni di un insulto verso un magistrato, risarcito con diverse centinaia di migliaia di euro, a quello invece sputato contro un cristiano qualsiasi valutato, dopo anni di processi, anche meno di 500 Euro! Oppure penso al caso locale, ben noto ad un nostro collega che per veder risolte le sue grane con il gestore di un sito web s’è rivolto con indubbia enfasi ed ineccepibile documentazione a chi di dovere. Però, a tutt’oggi, con le regole in vigore, ci sembra sia davvero “cornuto e mazziato”!

64 pensieri riguardo “Io invece oggi non sciopero”

  1. Apprendo e leggo solo ora (sono passate le 16) che un dibattito sull’argomento c’è già e proprio qui a Senigallia.
    Meraviglie della rete che più è universale più ci riporta nel cortile di casa nostra! Meglio  ancora si potrebbe dire che la logica spesso porta ad osservazioni similari, ognuna di queste magari con qualche elemento in più.
     
     

  2. E’ arrivata la tanto temuta censura! Ve l’avevo detto che era questione di poco, ore al massimo giorni.
    In questo caso sono d’accordo con Andrea e i suoi amici che hanno evitato di scrivere; per una volta avete fatto bene a non scrivere nulla, perchè da scrivere non c’è assolutamente niente…
    Accidenti a questi mascalzoni che imbavagliano la libera informazione! Quell’informazione che è sempre corretta, imparziale, che ANALIZZA A FONDO i temi ed è sempre disponibile al confronto e a rivedere le proprie posizioni.
    Povero Andrea, adesso come farai a mettere quel mare di rettifiche che, se continui così, sarai costretto a mettere?
    Meglio i cartelloni pubblicitari coi megafoni, penso; sono più semplici, serve meno tempo e non necessitano di correzioni ex post.
    Il vero problema è che alcuni blogger si lamentano dell’informazione della carta stampata e dei giornali, quella classica, perchè farebbe disinformazione: loro invece vogliono essere liberi di scrivere tutte le puttanate che vogliono senza doverle smentire; troppo comodo amici miei!

  3. Quindi, se ho ben capito, Gianluigi approva il merito della protesta ma non il metodo. Posizione assolutamente rispettabile e dignitosa, lo ringrazio per averla espressa.
    Quanto a Gabriele, lo invito a chiarire a quali blogger si riferisce e soprattutto quali puttanate avrebbero scritto. Non sia generico: dica cosa intende per “puttanate” (falsità? diffamazioni? disinformazione?) e le elenchi una ad una.

  4. Uff, sembra che quando i blogger si schierano per qualcosa si debba trattare sempre e per forza di cose triviali o populistiche. A dire il vero, parlando di argomenti politici tutte le voci contrarie alle scelte del Governo in Italia vengono regolarmente svilite come populistiche e quindi considerate indegne di considerazione.
    A volte, però, il popolino potrebbe anche avere ragione…

    Comunque, il fatto che la protesta contro il DDL Alfano sia avallata da molti giornalisti ed intellettuali vari dovrebbe far pensare che forse forse qualcosa di sbagliato in tale legge ci sia davvero: il nocciolo del problema sta nell’obbligo di rettifica (indipendentemente dalla veridicità della smentita!!!) vincolato a tempi strettissimi (impossibili da garantire perchè un blog, a differenza di una testata giornalistica, è una attività amatoriale e gratuita, gestita in modo discontinuo) e pesanti sanzioni pecuniarie (ma un blogger, a differenza di un giornalista, non ha alcuna tutela di categoria e spessissimo cura il suo blog in modo totalmente gratuito).
    Le smentite e le rettifiche sono sempre possibili nei blog, prova ne sono ad esempio le continue contestazioni che trovano spazio in queste pagine.

    Nessuno dei giornalisti o dei blogger chiede l’impunità di poter scrivere peste e corna di chicchessia senza pagarne le conseguenze! Quella dei blogger nascosti dietro ad un sicuro anonimato e in fuga dalle responsabilità personali è una enorme emerita cazzata: se io diffamassi qualcuno sul mio blog, per quanto non uso il mio cognome, sarei comunque immediatamente identificabile dalla polizia postale (tramite i miei log).
    L’unica cosa che chiedono i blogger è una legge corretta, che tenga conto delle differenze fra un blog ed una testata giornalistica.

    In quanto alla modalità dello sciopero,volevo far notare al signor Gianluigi che sciopero E’ stato “un invito a scrivere tutti”: tutti i blog hanno pubblicato qualcosa inerente al tema (chi un post, chi un banner, chi una foto e un link ai siti organizzatori), anche quelli che non scrivono quasi mai.

  5. Io invece spero si debbano smentire anche certi commenti, visto che spesso sono solo pieni di insulti gratuiti ed è impossibile risalire al commentatore che si nasconde dietro l’anonimato di un qualsiasi nick; ricordo anche un certo caso tra Andrea e Melgaco in cui, secondo l’avvocato non era possibile fare alcunchè contro le offese di Andrea perchè non si era insultato un soggetto ben definito ma un semplice nick, non identificabile con una persona.
    Per Valeria: io non penso di essere patetico, almeno non lo sono più di chi scrive sempre i soliti articoli con una “satira”, sempre uguale, che si sottrae al confronto bollando gli altri “campioni di arrampicata sugli specchi” o cazzate simili; questo è essere patetici a mio avviso.
    Ancor più patetico è il fatto che quando si levano una o due voci contrarie tutti (quelli che commentano, molti leggono senza commentare) ci si scagliano contro; se la rete vuole essere un mezzo democratico di confronto, forse ha bisogno di qualche regola in più, che fino ad oggi non c’è stata.
    E’ patetico dire che forse è ora di finirsela di scrivere insulti e cose non vere ovunque? Se vai su facebook, tanto per dirne una, troverai migliaia di commenti offensivi; sarò di parte ma penso che costituire un gruppo ad esempio “contro quel testa di c… di Berlusconi”, ma lo stesso vale per qualsiasi politico o persona sia, questo sì, patetico.
    Sento sempre dire che i blogger farebbero quell’informazione libera ed imparziale: un’informazione corretta non può essere senza regole.
    Quando capiremo che una voce contraria che si leva, va rispettata anche su internet, forse averemo fatto un bel passo in avanti.

  6. Vedi Gabriele, nei miei post io ho scritto fatti e cose documentate, come il testo del DDL Alfano o (per tornare in tema, non me ne volere) le menzogne del Premier.
    La tua non è una voce contraria, non è un’opinione: è la negazione della realtà. Per questo, secondo me, ti arrampichi sugli specchi.
    Quando io riporto le trascrizioni testuali delle dichiarazioni del Premier, che oggi nega quel che ha detto ieri, tu e Anna dite che non ha mentito.
    Se io dico che 2+2=4 e tu dici che 2+2=5, la mia e la tua non sono opinioni con uguale dignità. Cosa vuoi fare con me, un dibattito per capire se 2+2=4 oppure 2+2=5?
    Questo sì che sarebbe relativismo culturale.

  7. Quando imparerai a moderare i toni e non insultare le persone allora le mie e le tue saranno opinioni di pari dignità; per me le tue opinioni contano quanto le mie, per te non è lo stesso.
    Lasciamo stare il fatto che pensi di essere il detentore della verità assoluta (lo si legge anche dagli esempi che porti.. 2+2 fa 4 per te e 5 per me… vabè passiamoci sopra), spesso hai scritto cose inesatte; quele inesattezze ho cercato di fartele rilevare ma tu hai chiuso dicendo che tanto parlare con me era inutile.
    Allora sei tu a negare la realtà caro, non io; anzi tu sei quello che nega il confronto, perchè butta il sasso e nasconde la mano: hai paura che le tue certezze granitiche possano venire meno?
    Vuoi un esempio concreto?
    Quando parlavi della sospensione dei processi, io ti feci notare un’inesattezza alla quale non rispondesti (appunto perchè io sono un testone che non ammette mai la verità): tu dicevi che i processi, col decreto varato dal governo, venivano sospesi e tutto il resto; io ti feci notare che veniva data la possibilità ai dirigenti degli uffici giudiziari di sospenderli, cosa ben diversa dall’imporre una sospensione tout court.
    Allora se tu, correttamente, metti il testo di una norma, poi non puoi sottarti ad un dialogo su quel testo che hai messo; non puoi dire che hai documentato solo per aver inserito il testo di una legge, se poi dici cose che in quella legge non ci sono o sono diverse; questo è un errore che fanno in molti, anzi in troppi.
    Se poi rileggi più attentamente di come hai fatto fino ad ora i miei commenti, vedrai che ho sempre scritto che di quello che dice Berlusconi non me ne frega ASSOLUTAMENTE nulla; ha mentito sul fatto di essere andato con la D’Addario? Forse; il fatto è che se ha mentito, come ho già scritto, a me non interessa.
    Questo è negare la reatà?
    Posso essere libero di fregarmene della vita privata della gente? Se a te interessa parlane pure; io me ne frego della sua come di quella di un certo assessore.
    Il problema è che ormai qui non c’è una lettura critica di quello che uno scrive: siccome proviene da una certa persona, un commento è patetico e la solita difesa d’ufficio, anche se in ipotesi ti dessi (o vi dessi) ragione in pieno; i sociologi dicono che se hai sempre guardato il mondo con un paio di occhiali di colore verde, per te è normale che tutto sia verde; se provi a toglierli vedi che ci sono anche altri colori; è un eufemismo per dire che si hanno pregiudizi ormai.
    Rileggi i miei commenti e dimmi dove ho detto che il premier non ha mentito; quando lo trovi fammi un fischio.
    Infine, se io dicessi che 2+2 fa 300 o 1 miliardo, la mia opinione assurda dovrebbe valere come la tua, appunto perchè la verità assoluta non è cosa di questo mondo nè appartiene agli uomini.

  8. lasciando fuori Berlusconi e le diatribe personali, la vera libertà è quando un qualsiasi Andrea può scrivere quello che pensa e un qualsiasi Gabriele può contestarlo pubblicamente.
    Addirittura, se uno dei due si sentisse diffamato, potrebbe citare l’altro in giudizio (che poi la legge preveda che non ci si possa rivalere per giudizi negativi emessi contro un nick che nessuno può pubblicamente associare ad una persona fisica, mi sembra anche logico: che diffamazione è se nessuno capisce di chi si sta parlando?)
    Su questo blog, perchè E’ un blog, si sta esercitando un diritto che il DDL Alfano vorrebbe radicalmente limitare. Se passa il DDL Alfano, ed io un bel giorno colta da raptus decidessi che quanto qui scritto sui blogger è lesivo falso e tendenzioso, potrei obbligarvi a pubblicare una smentita entro 48 ore oppure a pagare una bella multa da 10.000 Euro. Preparate un bel fondo cassa, togliete i filtri spam dalla posta e pregate che il vostro provider o server sia sempre in ottima forma…

  9. Qui stanno parlando Gabriele, Andrea, Serena, Gaspa, Gianluigi e altri che, pur essendo semplici nomi sono ben associabili ad una persona; perciò se tu mi offendi o io ti offendo non trovo giusto che tu la faccia o io la faccia franca solo perchè ci si nasconde dietro un nick; altrimenti questo si trasforma in un mezzo anonimato che legittima comportamenti sbagliati.
    Vorrei un attimo cercare di capire per bene contro cosa si stia protestando…
    Si è proposto, se non sbaglio, di applicare le stesse regole previste per la carta stampata anche ai siti internet, anzi di applicare l’art.8 della legge 47 del 1948, che prevede l’obbligo di rettifica.
    L’art. 8 prevede che: “Art. 8 – (Risposte e rettifiche)

    Il direttore o, comunque, il responsabile è tenuto a fare inserire gratuitamente nel quotidiano o nel periodico o nell’agenzia di stampa le dichiarazioni o le rettifiche dei soggetti di cui siano state pubblicate immagini od ai quali siano stati attribuiti atti o pensieri o affermazioni da essi ritenuti lesivi della loro dignità o contrari a verità, purché le dichiarazioni o le rettifiche non abbiano contenuto suscettibile di incriminazione penale.
    Per i quotidiani, le dichiarazioni o le rettifiche di cui al comma precedente sono pubblicate, non oltre due giorni da quello in cui è avvenuta la richiesta, in testa di pagina e collocate nella stessa pagina del giornale che ha riportato la notizia cui si riferiscono.
    Per i periodici, le dichiarazioni o le rettifiche sono pubblicate, non oltre il secondo numero successivo alla settimana in cui è pervenuta la richiesta, nella stessa pagina che ha riportato la notizia cui si riferisce.
    Le rettifiche o dichiarazioni devono fare riferimento allo scritto che le ha determinate e devono essere pubblicate nella loro interezza, purché contenute entro il limite di trenta righe, con le medesime caratteristiche tipografiche, per la parte che si riferisce direttamente alle affermazioni contestate.
    Qualora, trascorso il termine di cui al secondo e terzo comma, la rettifica o dichiarazione non sia stata pubblicata o lo sia stata in violazione di quanto disposto dal secondo, terzo e quarto comma, l’autore della richiesta di rettifica, se non intende procedere a norma del decimo comma dell’articolo 21, può chiedere al pretore, ai sensi dell’articolo 700 del codice di procedura civile, che sia ordinata la pubblicazione.
    La mancata o incompleta ottemperanza all’obbligo di cui al presente articolo è punita con la sanzione amministrativa da lire 15.000.000 a lire 25.000.000.
    La sentenza di condanna deve essere pubblicata per estratto nel quotidiano o nel periodico o nell’agenzia. Essa, ove ne sia il caso, ordina che la pubblicazione omessa sia effettuata.”
    SI fa tutto questo casino perchè si è previsto un obbligo di far pubblicare una rettifica? Cioè se tu scrivi qualcosa su di me non vera, io ti mando 30 righe in cui dico la mia versione, che devi pubblicare.
    Questo sarebbe mettere un bavaglio all’informazione?
    Anzi la norma che si vuole applicare alla rete, oggi come oggi è forse incostituzionale; se un quotidiano cartaceo ha l’obbligo di pubblicare smentite o rettifiche, la versione on line dello stesso ne è esente?
    Comunque a me sembra che i blog seri (non quelli che leggono gli amici dell’autore e basta) già si comporti in questo modo: qui su Popinga ho già visto pubblicare delle rettifiche, delle precisazioni che erano arrivate.
    Forse una pecca è nel prevedere lo stesso termine imposto ai giornali quotidiani, cioè 2 giorni dalla richiesta di rettifica (dalla richiesta e non dalla pubblicazione del pezzo incriminato); magari si potrebbe prevedere un termine più lungo, che so una settimana, ma la norma in sè è giusta.

  10. Qualcuno ha scoperto se sono soggetti a richiesta di rettifica anche i commentatori? E se si (ma non credo), immagino sia il blogger che ha l’obbligo di inoltrarla (è l’unico che conosce la mail del commentatore).
    Altra domanda. Se io non ritengo di aver detto falsità e mi viene chiesta una rettifica, come si procede?
    Se io faccio aprire un blog ad un mio cugino Australiano e gli mando gli articoli, è lui in qualche modo perseguibile?
    Sono tutt’altro che contrario a che in rete non si dicano boiate, ma non sono certo che questo sia lo strumento giusto, perchè credo che i “grandi” abbiano più scappatoie e possibilità dei “piccoli”, siano essi i diffamanti o i diffamati.

  11. Tocca a me, chiamato in causa da Andrea e Serena. Per precisare ad Andrea (5) che non condivido certo “la modalità prescelta per la protesta “, ma anche, come ho scritto “andando alla sostanza dei fatti “ che se “serve una rettifica, se si chiede una smentita “ bisogna pur trovare un sistema di regole per averla, senza andare la Codice Penale. Caro Andrea il caso a cui pensavo era proprio il tuo, quello che tutti i lettori di questo sito conoscono, e cioè quanto ben 5 (cinque!) mesi fa ti è accaduto con un sito concittadino e con il suo focoso animatore. Vedo che proprio oggi stai martellando di nuovo, costretto ancora a scrivere almeno per muovere un fronte dei due che hai aperto. Temo che per cavare un ragno dal buco dovrai sudare, se non ti stancherai prima, le mitiche sette camicie. Non penso al decreto Alfano (che come tutte le leggi ripeto può essere scritto ed approvato meglio di come al momento è stato proposto!), ma credo sempre di più che con qualche regola precisa, univoca, magari anche confortata da una efficace sanzione per gli inadempienti, anche il tuo minuscolo caso di periferia avrebbe potuto essere risolto. Aggiungo ancora che la mia preoccupazione di fondo, purtroppo per una ben documentata sfiducia in questa Magistratura, è quella di approdare in quelle aule, solo quando assolutamente indispensabile, cioè alla fine di altri percorsi possibilmente più rapidi ed efficaci. Che hai da dire in proposito?
    Oggi che non hai il bavaglio, scrivilo!
    Per Serena (6) vorrei sottolineare che, a mio avviso, appare di maggior sostanza un contributo articolato piuttosto che il pratico e fugace copia-incolla di un banner. Che abbia inteso male lo spirito di questa giornata di sciopero temo di non essere solo io; proprio qualche minuto fa leggevo chi, ben più qualificato di me, stamattina scriveva così : “(ieri non ho commentato per solidarietà ai blogger) “ . Ancora per Serena che giustamente precisa come anche un blogger sotto pseudonimo sia sempre rintracciabile dalla Polizia Postale vorrei solo chiedere se ha mai provato soltanto a rivolgersi a questi signori, magari per telefono. Io si, ma non mi avventuro nemmeno un riassunto dell’odissea: per farlo occorrerebbe almeno un’ora di tempo.

  12. sono d’accordo con Gianluigi che i tempi della giustizia e della polizia sono farraginosi, ma questo non è un problema pertinente alla libertà d’espressione. Non è certo colpa dei blogger se le aule di tribunale sono intasate o la polizia postale ci mette anni ad indagare.
    Resta il fatto che i blogger non stanno protestando per l’anarchia totale o per ottenere l’impunità (consentitemi una battuta: non siamo mica una delle 4 più alte cariche dello Stato) bensì per non essere equiparati a delle testate giornalistiche. Applicare le stesse regole previste per la carta stampata e per operatori professionali anche ai siti internet gestiti in modo amatoriale e gratuito è sbagliato perchè tempi e dinamiche sono completamente diversi.
    Riprendendo il commento di Lorenzo, temo che la rettifica vada pubblicata (nella sua interezza) indipendentemente dalla sua veridicità. Consideriamo i tempi strettissimi (solo 48 ore, togliendo le ore di lavoro e di sonno resta ben poco) uniti alla difficoltà per un semplice blogger (utente internet spesso part-time, quasi sempre non giornalista e non dotato di redazione e/o assistenza legale), di reperire prove inoppugnabili che dimostrino la falsità della rettifica: nella maggior parte dei casi, si avrebbe una situazione tipo “la mia parola contro la tua”, ed il blogger in mancanza di altre possibilità sarebbe costretto a pubblicare frettolosamente la rettifica anche se non supportata dal minimo fondamento.
    Vorrei fare un esempio estremizzato: io scrivo sul mio blog che la complanare è una fetenzìa.
    I fautori della complanare leggono, dissentono e, se il DDL Alfano non è ancora esecutivo, si fiondano a commentare sul mio blog. Magari viene fuori un bel dibattito costruttivo, magari solo uno scambio di insulti. Ognuno resta della sua idea, ai lettori l’ardua sentenza. Stop.
    Se invece il DDL è esecutivo, i fautori della complanare potrebbero esigere che io pubblichi una rettifica ed io avrei meno di due giorni per trovare prove inoppugnabili contro la loro tesi. Risultato: o pago la multa o pubblico la rettifica, pur continuando a pensare che la complanare sia una boiata.
    In pratica, io non avrei più il diritto di dire quello che penso (nemmeno se non violo nessuna legge, nemmeno se non calunnio o diffamo nessuno). Questo non è uno stato di diritto, questo è un ricatto.
    Aspetto fiduciosa delle smentite “comprovate”

  13. Rispondo a Serena con un esempio, per cercare di spiegare ciò che mi passa in testa. Più che alla rettifica io penso alle scuse, definiamole così, che servono quando uno prende un granchio. Penso che se etichettassi Serena, permettimi una invenzione a caso, come supporter della Binetti, mentre invece è attivista dell’Associazione Coscioni, dovrei senz’altro rimediare ai guai d’immagine che potrei averle creato.
    Altro è l’opinione sulla complanare, o altra questione similare, che non cambierei nemmeno sotto tortura. La modificherei solo se mi fornissero elementi tecnici atti a smontare le mie convinzioni. Però diciamo Serena che sarebbe comunque intelligente ospitare un parere diametralmente opposto. Cosa possibile, anzi auspicabile sui blog come infatti avviene in quelli più intelligenti. Al contrario avete visto mai una lettera dissonante su Il Giornale o su L’Unità? Nemmeno sul blog di Peppe Grillo è possibile. E’ qui che ci differenziamo molto dalla carta stampata.

  14. Adesso che pare lo sfogatoio sia finito
    con giuste e chiare posizioni da parti e parti chiedo come ho già fatto su Libri senza carta poco fa come la mettiamo o meglio come siete rimasti intimamente dopo che il Presidente della Repubblica
    pur avanzando riserve notevoli
    ha posto la sua firma rendendo legge ciò che mi fa sentire profondo disagio ed ingiusta umiliazione.
    Sapevo e sentivo che di Napolitano non potevo fidarmi
    Conosciuto da lungo tempo non credevo arrivasse a simile atto ” ignorando ” anche la mia dignità ogni mio disagio.
    Scusate l’intrusione.
    dario.

  15. Concordo con quanto ha scritto Gianluigi; rispondo a Serena: l’esempio che tu hai fatto non è quello che è previsto dalla legge, provo a spiegare perchè.
    Se io dico che la complanare è un grande progetto o è una schifezza, mi riferisco ad un progetto e non ad una persona che potrebbe ritenersi offesa; siccome spesso in Italia siamo abituati a parlare sulla base di informazioni parziali, non a caso ho postato il famigerato articolo incriminato che, nonostante questo, sembra molti non abbiano ancora letto (è al commento numero 11); l’articolo dice che “le dichiarazioni o le rettifiche dei SOGGETTI di cui SIANO STATE PUBBLICATE IMMAGINI od ai quali SIANO STATI ATTRIBUITI ATTI, PENSIERI O AFFERMAZIONI da essi ritenuti lesivi della loro dignità o contrari a verità…”.
    Quindi lo scritto o l’immagine deve essere riferibile ad un soggetto (Gabriele, Serena, Gianluigi, la Fiat o qualsiasi società, associazione, ecc.).
    Poi bisogna un attimo fermarsi a riflettere su chi sono i soggetti coinvolti in questo sistema: molti gridano alla censura, forse dimenticando cosa è una vera censura: è un controllo preventivo da parte delle autorità di testi, video, immagini ecc. perciò un controllo di tipo verticale, fatto dalle autorità; qui c’è una dialettica orizzontale, tra pari, tra cittadini; l’esempio fatto da Gianluigi calza a pennello.
    Spero di essere stato chiaro… detto questo ritengo che una modifica potrebbe essere apportata ai termini previsti; un blog grande non avrebbe alcun problema a pubblicare una smentita o una rettifica anche in poche ore, uno più piccolo sì; magari un termine più lungo sarebbe più appropriato, pur ricordando che il termine decorre dalla richiesta di rettifica.

  16. Caro Gabriele,
    in attesa che tu stacchi le ventose dell’Uomo Ragno dai piedi e dalle mani e risponda alla cariolata di domande che t’ho fatto qui e in altri post, rispondo io al tuo commento n. 9.
    Ti faccio notare che il DDL originario prevedeva la sospensione automatica dei processi. Fu poi modificato nel senso di prevedere la discrezionalità dei presidenti di tribunale (discrezionalità? ma l’azione penale non è obbligatoria secondo la Costituzione?), nel luglio dell’anno scorso.
    Strana coincidenza: poco dopo il DDL venne ritirato e fu varato il Lodo Alfano. Vennero improvvisamente meno i requisiti di necessità e urgenza, l’emergenza criminalità svanì di colpo, sospendere i processi per dare una boccata d’aria alla Giustizia intasata non era più la priorità. Ma ovviamente fu solo una coincidenza.

    Se tu dicessi che 2+2=300 la tua opinione dovrebbe valere quanto quella di chi dice che 2+2=4? Penso proprio di no.
    Tu la pensi diversamente? Liberissimo, c’è ancora gente che crede che la Terra sia piatta: tutta brava gente, per carità, ma mi fa un po’ pena…

  17. “Se io dico che la complanare è un grande progetto o è una schifezza, mi riferisco ad un progetto e non ad una persona che potrebbe ritenersi offesa”….
    Per girarci intorno: se uno dicesse che la complanare è un progetto stupido vuol dire dire il progetto è stupido non chi l’ha ideato!!! Questa è la migliore che ho sentito negli ultimi tempi!!!! Veramente cervellotica!!!!!!!

  18. @Gabriele: rispondo a te e non ho tempo di leggere tutti gli altri commenti.
    Ho trovato il tuo fuori luogo, perché con la protesta dei blogger di due giorni fa NESSUNO invoca il diritto all’insulto, alla diffamazione e alla volgarità gratuita. E NESSUNO vuole scrivere su internet senza regole.
    Rispondi a questa domanda:
    un privato cittadino che gestisce un blog, scrive un post che contiene alcune informazioni errate (senza sua colpa!), poi se ne va via alcuni giorni… mettiamo una settimana, in vacanza o semplicemente è fuori per lavoro, gli si rompe il computer, viene ricoverato in ospedale…. nel frattempo i diretti interessati, oggetto dell’informazione errata, scrivono una mail al blogger in questione per chiedere una rettifica (sacrosanta, per carità!), ma il blogger non può adempiervi entro le 48 ore, richieste dalla legge Alfano, semplicemente perché non è a conoscenza della richiesta o è impossibilitato ad adempiervi in tempi rapidi….
    ergo, sempre in applicazione della legge Alfano, viene condannato a pagare 10.000 euro….
    E’ giusto questo…?

  19. Brava Valeria! Quel che è peggio è che il DDL Alfano è formulato in maniera tale che chiunque può chiedere una rettifica al post INDIPENDENTEMENTE dalla correttezza o meno delle informazioni contenute. Cioè, se il blogger ha ragione ed il contestatore torto marcio, non c’è scampo: la rettifica va pubblicata comunque!!!
    Inutile girarci intorno: questo DDL, così come è strutturato, è sbagliato!

  20. Spero che almeno si abbia il buon senso di lasciar perdere la richiesta di rettifica via mail che, a meno che non si tratti di posta certificata (PEC), è uno strumento totalmente inaffidabile. La cara e vecchia raccomandata forse è più adatta.

  21. Valeria se rileggi i commenti che ho scritto, per la precisione il numero 11 ed il numero 17, vedrai che in fondo agli stessi ho scritto che, secondo me, il termine di 2 giorni dalla richiesta di rettifica andrebbe modificato.
    Mi spieghi una cosa? Hai almeno letto quello che ho scritto? Penso di no visto quello che hai risposto.
    Lo ridico per la terza volta sperando che qualcuno legga anche questa frase, non solo quello che vuole leggere: penso che il termine di 48 ore sia troppo stretto per la maggior parte dei blog, specie quelli piccoli.
    Ci capiamo almeno adesso? Stiamo dicendo la stessa cosa…
    Lasciamo stare il caso del blogger che va all’ospedale: in quel caso sarebbe giustificato per l’impossibilità di adempiere, ma quella è un’altra questione, quindi come esempio non calza.
    Allora, concedendo un termine più lungo pensi, Valeria, sia giusto dare la possibilità di rettificare o smentire al soggetto chiamato in causa?
    Per Serena: la rettifica va pubblicata perchè, penso, se qualcuno ti tira in ballo forse è giusto tu possa dire la tua; sta poi a chi legge credere a te o all’altro; l’importante è che entrambe le persone siano messe sullo stesso piano; per i giornali cartacei funziona così da 60 anni!
    Qui chi gira intorno non sono io che entro nel merito di quello che c’è scritto, ma chi non entra nel merito e si limita a dire che “tanto è sbagliato”.
    Per Mirko: non sono io ad essermi inventato l’interpretazione delle norme; ci sono dei criteri e il primo è quello letterale; i soggetti son i soggetti e nella norma c’è scritto quello. Che ci dobbiamo fare?
    LorenzoMan credo abbia scritto invece una cosa sensata, perchè con la posta elettronica si semplificherebbe il tutto ma si creano problemi per dimostrare la ricezione e tutto il resto; una raccomandata sarebbe invece inattaccabile e certa.
    Per Andrea: col commento 21 confermi quello che penso; ti piace solo far polemica e a me, sinceramente, parlare per dar fiato alla bocca come si dice dalle nostre parti, sembra inutile; preferisco analizzare le questioni punto per punto; quando sarai disposto a farlo fa un fischio.

  22. Se è possibile un’osservazione generica e del tutto trasversale su noi stessi “popolo dei commentatori” ve la scrivo in breve. Può mai essere che su una norma di buon senso, atta a regolare la civile convivenza, si creino dei radicalismi e delle posizioni così inconciliabili? Diamo per scontato che il truce Alfano sia un vampiro del web, che i suoi collaboratori (spesso purtroppo magistrati) risultino del tutto incapaci di stendere una proposta di legge, ma non fatemi credere che noi commentatori, che più o meno abbiamo storie similari di cittadini rientranti nella norma, siamo mille miglia distanti l’un dall’altro sulla visione di come dovrebbe essere regolato un civile rapporto dialettico via Internet.

  23. Io non credo che il giusto o lo sbagliato possano esistere esclusivamente da una parte o dall’altra e diffido per questo dei “tifosi” della politica, che qui, come in altri blog, non mancano. Sono favorevolissimo ad avere uno strumento che mi consenta di leggere in rete fatti veri e non bugie propagandistiche atte a denigrare chicchessia.
    Sono d’accordo con Gabriele però sul fatto che sia necessario rivedere un pò il DDL, perchè la cifra a risarcimento mi sembra tale non tanto da mettere nei guai il piccolo blogger, quanto nel consentire al grande di infischiarsene della norma. Forse andrebbe proporzionata la sanzione all’entità del blog, perchè di certo una balla scritta da Grillo su un sito con 2 milioni di contatti non ha la stessa risonanza di una detta da Quilly. Stessa cosa per quanto riguarda i tempi della rettifica.

  24. Si vogliono chiudere i blog e si fanno rientrare i capitali portati illecitamente all’estero.
    Ecco il buon governo di berlusconi e la finanza “etica” di Tremonti.
    Bravi bravi bravi.

  25. Purtroppo questo ultimo commento di Gaspa è un esempio puntuale di come si può “buttare in vacca” un dibattito che cercava d’essere abbastanza serio e costruttivo. Me ne dispiace anche perchè sono un estimatore delle capacità di Gaspa.

  26. Forse non ho compreso il commento 19 di Mirko che credo si riferisca al mio esempio, fatto del tutto a caso sulla “complanare”.
    Volevo solo dire, e questo lo sanno molto bene non solo gli avvocati, ma anche le persone normali nelle quali mi identifico, che un giudizio espresso nei confronti di cose è un po’ diverso da quello rivolto alle persone. Ad esempio se affermo che un certo modello di auto mi fa schifo penso non sia equiparabile ad una analoga battuta (di cattivo gusto perlomeno) rivolta che so io al suo progettista o al titolare della concessionaria. Per quello che mi hanno insegnato tanti anni fa i miei genitori occorre comunque un po’ di buona educazione quando ci si rivolge ad un individuo. Magari con questo termine non scatta la querela, ma temo che il limite sia molto prossimo. Basterebbe solo aggiungere qualcosa di più per ritrovarsi comunque in tribunale dove occorrono sempre tempo e soldi anche per aver ragione. Quando i blogger finissero spesso in tribunale vorrebbe dire, dal mio punto di vista, che hanno sbagliato alla grande.
    Accetto volentieri osservazioni sul tema meglio argomentate di questa mia riflessione.

  27. @Gabriele: come ho scritto nell’ultimo mio commento, non ho avuto tempo di leggere tutti i commenti, sono troppi! Ho solo risposto al tuo indirizzato a me. Il prossimo weekend cercherò di prendermi del tempo, rileggermi tutto e rispondere…. è un lavoro intervenire qui su Popinga! Saluti

  28. Valeria se non hai avuto il tempo di leggere quanto scritto su cosa hai commentaro scusa? A priori? Dando per scontata una posizione che non esisteva?
    Vabè, comunque almeno ora ci siamo capiti, visto che diciamo cose simili.
    Commenti come quello di Gaspa, tipico dei vecchietti del bar, sviliscono un dibattito di merito e che cerca di essere serio; io posso dire un mucchio di scemenze e inesattezze, non so, ma almeno mi sforzo di essere serio; invece altri non hanno grandi argomenti visti i loro commenti.
    Peccato perchè se spesso a volte la pensiamo diversamente, ho comunque letto cose interessanti in altri tempi da te Gaspa.

  29. A parte che tacciare di ignoranza e pregiudizio le iniziative di chi la pensa diversamente da sè rivela una presunzione di superiorità ideologica poco comprensibile in chi solitamente si dichiara liberale… mi chiedo come mai questo sciopero abbia dato così tanto fastidio, soprattutto a chi pensa che non sia servito a nulla???
    PS: avete visto cos’è successo in Corea per i nuovi provvedimenti volti a regolare media ed informazione?  http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=66812&sez=HOME_NELMONDO&ssez=

  30. Comunque, alla fine, si parla molto e si dice molto poco.
    Io credo sia giusto che ognuno di noi veda tutelato il proprio diritto di non leggere insulti e falsità sul proprio conto e, quindi, sono d’accordo sulla necessità di regolare i blogs in questo senso. Penso che, per non essere una sorta di spada di Damocle sulla testa dei bloggers, si debbano diversificare le sanzioni ed i tempi di rettifica in base all’entità del blog, si debbano dare chiare indicazioni sulle modalità di notifica delle rettifiche richieste.
    Per cui posso affermare che questa legge ci voleva, ma nello specifico non mi piace come è stata redatta.
    Sarei curioso di fare un paio di esperimenti, in un bel blog come questo. Mi piacerebbe si discutesse un qualunaue problema su cui ancora non si è legiferato, per leggere le “autentiche” opinioni di tutti a prescindere da quelle dei vari partiti.
    Mi piacerebbe anche si parlasse del turismo a Senigallia, perchè vedo analisi profonde e contradditorie solo sulle decisioni della Giunta ma mai qualcuno proporre ed immaginare la Senigallia che vorrebbe: quali strutture, quali “attrazioni” (e dove e come, ovviamente), ecc.
    Penso e spero che, senza lo “spirito guida” della politica, arriveremmo a conclusioni molto simili.

  31. Gaspa tu hai un odio personale nei miei confronti vero?
    Solo perchè la penso diversamente da te… che tristezza!
    E pensare che su diverse cose la pensavamo (e penso la pensiamo tuttora) uguale; c’è solo una differenza di fondo: io sono una persona educata, tu no.
    Saluti

  32. Per LorenzoMan: io sono favorevolissimo ad un esperimento come quello che proponi; il problema è che penso non sia realizzabile, basta che leggi i commenti che alcuni commentatori rivolgono a chi la pensa diversamente!
    Tuttavia con persone come te ed altri penso sia possibile tentare.

  33. Apparte che  dirti di  non aver mai sentito niente di interessante da te non mi sembra un segno di maleducazione semplicemente una sua opinione!!
    Ma quando dici: “Gaspa tu hai un odio personale nei miei confronti vero?”  stai forse scimmiattando Silvio o è tutta farina del tuo sacco? Te lo chiedo perchè spesso e volentieri ti ho sentito parlare con suoi slogan!

  34. Io non odio proprio nessuno, ma mi sembra tempo sprecato dibattere con un muro di gomma.
    L’arrampicata sugli specchi è uno sport che non mi interessa e la propaganda ci viene già ampiamente propinata dalla TV.
    Una volta sentiti Gasparri, Ghedini e Bonaiuti so già cosa dirà un certo commentatore.

  35. Si, infatti prima di scrivere un commento lo invio direttamente a Ghedini che me lo corregge e poi lo posto, non vorrei sbagliare!
    Parlare è quasi inutile se ogni volta che dico una cosa sembra sia uno spot; potrei dire la stessa cosa al contrario, cioè nella maggior parte dei commenti leggo le parole di qualche altro leader politico.
    Comunque su questo tema non ho sentito nulla in tv; ho fatto una cosa semplice: ho preso l’articolo in questione e me lo sono andato a leggere; voi l’avete fatto?
    Perchè non commentate nel merito?
    Forse perchè non avete un cakkio da dire, quindi meglio che vi trincerate dietro frasi fatte ed evitate di confrontarvi.
    Comodo vero?
    Sto ancora aspettando che qualcuno mi dimostri, nel merito, che sto sbagliando; se riuscite a dimostrarmelo me ne sono grato.

  36. Dimenticavo una cosa: dire che una persona non ha mai detto qualcosa di interessante, mi sembra un po’ esagerato o quantomeno poco onesto intellettualmente.
    Il muro di gomma lo fa chi non risponde nel merito alle questioni e chi evita di approfondire perchè gli fa comodo; hai visto mai che debba rivedere qualche posizione aprioristica?

  37. Per Gabriele:
    Gabriele a questo punto credo sia inutile tentare un dialogo, un confronto con chi non ha voglia di confrontarsi. Mi dispiace molto per quello che hanno scritto, hai tutta la mia stima. Prossimamente vorrei parlarti di alcune cose, sentiamoci per telefono. Ciao a presto.

  38. Mi verrebbe voglia di proporre un tema a caso, tipo:”Sicurezza sul lavoro” e chiedervi un parere su cosa andrebbe concretamente fatto da recapitarmi privatamente, via mail.
    Sono convinto (o forse mi illudo) che Gaspa e Gabriele si troverebbero d’accordo all’80%.
    Come i rigori nel calcio. Invertendo le maglie si invertono le opinioni.
    Almeno proviamo a farne un confronto costruttivo.

  39. Due righe, Lorenzo, per dimostrare che io non indosso nessuna casacca: in materia di sicurezza sul lavoro, il governo Prodi aveva preso alcune misure semplici ma intelligenti, ad esempio quella di dotare i lavoratori nei cantieri di un tesserino di riconoscimento con tanto di foto e relativa multa al lavoratore che non lo esponeva e al datore di lavoro che non controllava; c’erano poi altre misure intricate e complesse (alcune farraginose) ma la sostanza era questa.
    Se riesco ad avere la tua mail ti scrivo volentieri cosa ne penso.

  40.  
    Comincerei da Serena, ma vedo che poi gli interventi sono molteplici e non vorrei ignorarli.
    A Serena dico che se Minotti non è un pirla (ma sapete chi è?) ha scritto parole che forse varrebbe la pena di andare a verificare da lui e dai suoi amici. Io ci sono andato, ma non volevo che la mia opinione, rubata ad altri, fosse spiattellata subito qui. Questo proprio per quel pericolo di omologazione dei blog che a me sembra abbastanza reale. Così rispondo anche a Gaspa che mi pare sul suo abbia criticato di recente questa mia preoccupazione.
    Sempre a Gaspa vorrei chiedere il perché del suo attacco a freddo nei confronti di Gabriele, supportato poi da Mirko (che non conosco). Dico subito che leggendo quanto risponde il nostro amico Gabriele mi sento di esprimere, per quel poco che conta, la mia solidarietà nei suoi confronti. Così posso dire che appaiono molto buone le argomentazioni esposte da Lorenzo Man (non conosco nemmeno lui). Ho sottolineato le conoscenze o meno perché in me la sorpresa aumenta esponenzialmente quanto si hanno noti almeno i volti delle persone.
    Ritornando infine alla sostanza di questo post vorrei chiedere anche io se almeno le indicazioni da me offerte con il link verso Minotti qualcuno è andato a vederle. Temo infatti, come dice Gabriele, che spesso in questo nostro piccolo mondo si vada avanti, se non proprio a preconcetti, prevalentemente nella direzione del branco. E’ più facile!

  41. Visto che in altri blog è già stato scritto, a sostegno della mia idea e penso anche di quanto ha scritto Gabriele e pochi altri, mi sembra utile il rinvio diretto alla fonte. Clikkando qui sul blog di Daniele Minotti. Se non altro lui è un buon avvocato, un serio professionista specializzato nel nostro settore.

  42. @Gianluigi: infatti noto che spesso diverse persone vanno nella direzione del branco e continuano a fare discorsi campati per aria anche per difendere delle proposte di legge ridicole come quelle sui blog.
    Scusa caro GL, ma il tuo articolo su questo tema l’ho trovato veramente fuori luogo in un contesto in cui la legge proposta da Alfano può essere definita con un solo aggettivo: intimidatoria.
    Che vuol dire assumersi le proprie responsabilità? Esiste già la legge sulla diffamazione ed i blogger ne devono tenere conto quando scrivono qualcosa.
    L’obbligo di correzione entro due giorni è ridicolo! Intanto ogni comunicazione legale dovrebbe pervenire per raccomandata con ricevuta di ritorno e non per mail, in modo tale da essere sicuri che l’interessato sia a conoscenza dell’atto.
    In secondo luogo le sanzioni sono sproporzionate e quindi, come già detto, intimidatorie.
    Io guadagno 18.000 Euro all’anno e non mi va di rischiare lo stipendio di un anno perché ho scritto che Tizio ha 62 anni invece di 61, quindi penso che il mio blog chiuderà i battenti (come previsto dai legislatori).
    Ci si può arrampicare sugli specchi con le ventose, ma giustificare roba simile è vergognoso!
    Con Gabriele ho dibattuto fino a quando non mi ha risposto ad una semplice domanda in modo diretto (bastava un si o un no), sull’affare Saccà. Da lì ho capito il tipo e quindi ho adottato un approccio differente.
    Nessun odio, solo indifferenza. E non certo per le idee, visto che discuto con tutti ed ho diversi amici di destra (uno su tutti Claudio Crivellini, persona da me stimata perché di una intelligenza molto superiore alla norma), ma perché nelle persone mi interessa almeno un briciolo di onestà intellettuale.
    Il mio atteggiamento verso la politica è questo: io do il mio voto a chi mi convince maggiormente, ma da questi pretendo il massimo e li critico aspramente quando fanno delle cavolate. Dall’altra parte vedo un atteggiamento contrario: si cerca di difendere tutto anche a costo di apparire ridicoli e illogici.
    In definitiva si capisce bene a chi diano tanto fastidio i blog e la libertà della rete, in un paese in cui i reali problemi da risolvere  sono tanti ed in cui TV e stampa sono già abbastanza omologati ed allineati.
    Sicuramente non dovrebbero dare fastidio a gente che si dichiara “liberale”, ma che forse lo è più a parole che nei fatti!
     

  43. Gaspa se tu mi conoscessi veramente e non avessi tutti sti pregiudizi nei miei confronti ritireresti tutte le cavolate che scrivi sul mio conto; ma ormai la tua idea sbagliata te la sei fatta e ti fa solamente comodo non parlare con me, visto che nel merito delle questioni non riesci a controbattere; pensa poi che se avessi tu l’onestà intellettuale di leggere quello che scrivo, vedresti che hai scritto cose simili alle mie.
    Quindi l’unico disonesto intellettuale qua sei tu!
    Finiscila poi con sta storiella del difendere tutto, sei veramente patetico! Leggi quello che scrivo e ragiona senza pregiudizi se ne sei capace!

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