Tutti gli abusi del Presidente

Domandare è lecito, conoscere è doveroso, condividere è opportuno. Almeno quando si tratta di questioni che coinvolgono le massime figure istituzionali. Alla vigilia dell’approdo in Consiglio Comunale del nuovo “Piano degli arenili”, vogliamo accendere i riflettori su uno dei suoi massimi sponsor, il Presidente del Consiglio Comunale di Senigallia, Enzo Monachesi. Fu suo l’annuncio in anteprima del Piano, addirittura prima dell’assessore all’Urbanistica. Oggi è anche il coordinatore cittadino esponente del partito di Antonio Di Pietro, quell’IdV che a Senigallia definisce la nuove previsioni urbanistiche degli arenili una “spinta propulsiva all’economia“.

A nome di Monachesi una semplice ricerca sul sito comunale fa emergere una dozzina di “atti” riguardanti la sua attività di imprenditore balneare, a partire dal 2004. In parte citati qualche tempo fa, essi giacciono negli archivi del Comune e rimangono pubblicamente visionabili da chiunque si colleghi al sito web istituzionale. Cosa emerge dai documenti?

Per esempio l’ordinanza n. 222 del 21 aprile 2006 ingiunge Monachesi al pagamento di una multa per una serie di 11 abusi edilizi per “occupazione abusiva di suolo demaniale senza titolo” e realizzazione di opere “in assenza di D.I.A. e di autorizzazione demaniale“. Di che si tratta? Delle mancate rimozioni in inverno di alcune strutture balneari, malcostume assai diffuso sulla spiaggia di velluto, come documentato nei mesi scorsi proprio da questo blog. Monachesi sembra non faccia eccezione, e le carte comunali lo descrivono pure recidivo. Infatti nel 2008, due anni dopo, lo stesso Servizio Urbanistica torna a sanzionarlo con le ordinanze n. 578 e n. 579 per “opere edilizie abusive (…) classificabili come opere in assenza di denuncia di inizio attività ai sensi dell’art. 37 del D.P.R. 6/6/2001 n. 380 e successive modifiche ed integrazioni“.

Tutto qui? Non proprio. Monachesi sembrerebbe spingersi oltre, con la posa di opere che lì non dovevano stare, nemmeno d’estate. Nel 2009, insieme ad altri imprenditori, è il destinatario dell’ordinanza n. 115 del 17 marzo 2009 nella quale si segnala la presenza di opere abusive, in particolare di un “terrazzamento” costruito “in contrasto con le previsioni del Piano degli Arenili e con le concessioni demaniali rilasciate“. Durante la stagione estiva il suddetto terrazzamento (abusivo) è stato “utilizzato per il posizionamento di tavoli e sedie asserviti all’attività ricettiva denominata Mascalzone” e dunque adoperato “come ampliamento dell’attività del chiosco-bar per fini commerciali e non a servizio degli stabilimenti balneari come autorizzato“. In questo caso le violazioni contestate sono “assenza di permesso di costruire“, “assenza di autorizzazione paesistica” e “assenza di autorizzazione demaniale“. Continua, inquietante, l’ordinanza n. 115/2009: “Circa l’utilizzo da parte dell’esercente il pubblico esercizio denominato Mascalzone dell’arenile concesso ad altri soggetti” (tra cui Monachesi) “non risultano siano stati stipulati accordi tra le parti in forma scritta.“.
Crediamo sia lecito chiedere a che titolo Monachesi abbia rinunciato a parte della spiaggia a lui riservata, andando per questo incontro a multe, rischiando la revoca della concessione stessa, e forse persino procedimenti penali. Ha avuto qualcosa in cambio? Se si, cosa, e in che forma?

Il Comune ha persino diffidato Monachesi (insieme agli altri soggetti) a non continuare a permettere la “occupazione di porzioni di aree delle loro concessioni demaniali marittime (…) ad altri soggetti e/o ad altre attività non strettamente correlate con le concessioni demaniali marittime“. Così prescrive l’ordinanza n. 239 del 25 maggio 2009, che così continua: “Qualora si dovesse ancora rilevare l’abusiva sostituzione di altri nel godimento della concessione, si comunica che si procederà nei termini previsti dall’art. 47 del Codice della Navigazione.
Come è andata a finire? A giudicare dalla carte, il Presidente si dimostra, ancora una volta, recidivo. Tre mesi dopo la diffida, la Polizia Municipale certificata la presenza del terrazzamento con l’ordinanza n. 410 del 5 agosto 2009, nella quale si ricorda che “opere analoghe erano state già segnalate con verbale della P.M. n. 14/2003P del 27/06/2003″ (introvabile sul sito comunale, ndr) “e n. 36/2008 del 15/11/2008, poi rimosse.

Domani il Consiglio Comunale, presieduto da Enzo Monachesi, si appresterà ad approvare una variante al Piano degli Arenili che, a quanto sembra, regolamenterà una serie di comportamenti fino ad oggi non permessi, permetterà “semplificazioni burocratiche e spazio all’iniziativa imprenditoriale“, farà in modo che ciò che abuso è, abuso non sarà più. Bene, potremmo essere d’accordo, anzi ci piace; ci piacciono gli obiettivi; ci piace che sia stato condiviso e approvato da molti (non solo dai sindacati dei bagnini). Ci piace ma ci resta un amaro in bocca, come quando una nuova norma, persino giusta, viene fatta con l’aiuto, con il sostegno, nell’interesse di chi non ha rispettato quella vecchia.

60 pensieri riguardo “Tutti gli abusi del Presidente”

  1. Se quanti strillano per la cosidetta “acqua pubblica” la pensassero nella stessa maniera per gli arenili, e facessero altrettanto casino, penso che risulterebbero più credibili.

  2. Sarebbe da capire cosa c’entri l’acqua pubblica con gli arenili.
    Si potrebbe anche dire: se quelli che si sono battuti per la legalizzazione dell’aborto si battessero anche per la salvaguardia del chirocefalo di Marchesoni allora sarebbero più credibili!

  3. Complimenti a Marco per l’ottimo lavoro e per averci fatto conoscere questa situazione… ancora mi chiedo quali siano i valori dell’Idv o dei suoi esponenti.

  4. Bravo Marco! Monachesi dovrebbe inoltre spiegare molte altre cose per esempio, così tanto per chiarezza, come fa un bagnino ad avere un reddito di Euro 10.380 annui, a Gabrile dico comunque che internamente all’Idv (non per difernderla)ci sono anche persone molto in gamba e non si può generalizzare per le “manchevolezze” di un suo dirigente anche se si tratta di uno dei più autorevoli.

  5. io sono daccordo con te Marco!!e ti ringrazio per le tue ricerche….ma vorrei sapere se gli altri titolari di stabilimenti sono angioletti??….cioè mi spiego…(non è una giustificazione ne una scusa)però non credo che solo lui faccia queste cose…se devi dire la verità dillo su tutti e non su chi ti pare…la tua ricerca è stata molto interessante e importante per far sapere chi si comporta in un modo scorretto…però vorrei sapere chi gli fa compagnia…cosi da evidenziare il problema…

  6. @markpoal: mi interesso di uno (per ora) e non di tutti i bagnini per lo stesso motivo per cui i giornali parlano dei bunga bunga di Berlusconi e non delle scappatelle del sig. Rossi. Chi ha un ruolo pubblico deve abituarsi a rendere conto anche dei suoi comportamenti personali. Almeno io la penso così.

  7. Il fatto che Quilly e Gaspa siano intervenuti subito qui, su questo post, è già un buon risultato. Sulla sostanza possiamo parlarne in quanto non detengo certo la verità.

  8. tranquillo marco, non fu errore grave, piuttosto se possibile vorrei vederti per un caffé con Enrico per questioni informatiche che vorrei discutere con te, es posible? mia email e cell li ha enrico. Bye

  9. @ Mirko: mi pongo semplicemente una domanda, alla quale mi piacerebbe avere una risposta… non ho tratto alcuna conclusione.
    Comunque il tuo ragionamento è più che valido: all’interno di ogni e ripeto ogni partito, Idv compresa, ci sono persone validissime, che credono in ciò che fanno e si mettono in gioco non per interessi personali.

  10. A Marco Scaloni i piu vivi complimenti dal confine Brasile-Bolivia per questa pubblicazione!

    Dal coordinatore IDV (non si sa di quale) Andrea (non si sa neppure quale sia il suo cognome) sarebbero urgenti spiegazioni e delucidazioni invece dei silenzi berlusconiani che lo stesso gruppo attacca ogni giorno. Ma forse e proprio tipico di tale partito…Infatti dalla caduta dell´asse Chitti-Lavatori (1 anno) nemmeno s´e´ visto un comunicato del segretario cittadino. Tant´é che sfido pure chiunque a dare il nome di tale rappresentante. Qualcuno dice che si chiami CattiviK, qualcun´altro Lupo Alberto, qualcun´altro ancora DiaboliK, Paperino, Big Jim…

  11. La spiaggia è un bene pubblico, dato in concessione, come l’acqua, per l’uso.
    La spiaggia gestita da privati, l’acqua da società di proprietà pubblica, dalle nostre parti.
    Noto, come Gianluigi, una certa incoerenza da parte di alcuni.
    E l’assoluta mancanza di visione generale, di idee, di progetti e programmi da parte degli “eletti”.
    Purtroppo in Consiglio comunale passa l’unanimità, …ognuno ha il proprio bagnino di riferimento.

  12. Deo gratias! Ci voleva il Bucaniere per una garbata, ma puntuale sottolineatura di questo concetto: “bene pubblico, dato in concessione”.
    Ed anche per osservare quanto accaduto in Consiglio Comunale con l’approvazione all’unanimità. Questa è in generale una situazione che mi fa sorgere diversi dubbi.

  13. Premesso che, secondo me, pur appartenendo alla categoria “beni pubblici dati in concessione a privati”, tra spiaggia e acqua la differenza è abissale, vorrei sapere cosa non approvate del nuovo piano degli arenili?

  14. Lorenzo puoi prendere nota che diffido, per carattere, ti tutte le scelte prese all’unanimità. Tanto più per questa quando a Senigalia trovare una persona che non abbia un pur larvato conflitto d’interessi è davvero assai difficile.
    Quello che conta a mio avviso nelle concessioni sono le regole stabilite (sopratutto se poi fatte rispettare). Guarda caso quel secondo comma dell’art. 9 delle Costituzione è uno dei punti che mi piace ed interessa maggiormente!

  15. Ogni cosa ha un suo nome e, in questo caso, rientriamo nel famosissimo conflitto d’interessi e, per di più, in una specie di “condono” dato che quello che prima era vietato oggi non lo è più.
    A ognuno il suo giudizio sulla coerenza dei vari attori in causa.

  16. @ LorenzoMan : tra spiaggia ed acqua la differenza è abissale ? E si, anche le montagne, le foreste, i ghiacciai, le creature viventi e non, sono tra di loro differenti.
    Embè ?
    Acqua e spiaggia (e l’acqua di mare su cui poggia…) dovrebbero essere beni tutelati e salvaguardati, anche attraverso concessioni d’uso oculate.
    Approvando l’ennesima Variante al Piano degli Arenili, si è confermata, aggiornandola, l’idea che della spiaggia hanno sempre avuto i bagnini : loro si che sanno cosa sia utile e cosa ci si debba fare, di fatto è stata privatizzata ed a costi modesti.
    Coi bei risultati che si vedono andando al mare d’estate, ma soprattutto d’inverno.
    Ti piace così ? Fai parte dell’unanimità.

  17. L’acqua è un bene primario, la spiaggia no.
    Senza bere non si può vivere, senza spiaggiarsi si.
    Ci sono ampie zone di spiaggia libera a Senigallia.
    La spiaggia non è stata privatizzata.
    Il Piano degli Arenili è stato aggiornato, secondo molti in meglio, se secondo voi non lo è spiegatene in cosa è carente questa variante che di fatto è un piano?
    In questo Piano degli Arenili non c’è conflitto di interessi, il Piano non è stato redatto da Monachesi ma dall’assessore all’Urbanistica Ceresoni.
    Se qualcosa era prima vietato e oggi non lo è più non può chiamarsi condono.
    Un tempo era vietato divorziare, poi non lo è stato più quindi il divorzio è un condono?
    Il condono è tecnicamente l’annullamento di una pena, qui si tratta invece del cambiamento di alcune norme quindi non è un condono.
    Inoltre non capisco quali sono i bei risultati di cui si parla.
    Io sono un operatore turistico stagionale.
    Vendo giornali, canotti e creme solari.
    Il mio negozio è davanti all’hotel Senigallia e vi posso assicurare che per quanto riguarda la ricezione alberghiera e l’offerta degli stabilimenti balneari nella mia zona, non ho mai sentito alcuno lamentarsi del trattamento ricevuto, tranne una signora di Bologna che aveva un appartamento in affitto al Palazzo Venezia e ha trovato le formiche in casa.
    Per il resto solo elogi, sia per i bagnini che per gli alberghi.
    Inoltre il turismo senigalliese non mi pare abbia subito flessioni seppur in periodi di crisi abbastanza accentuata.
    Per quanto riguarda Monachesi e le sue multe, ha sbagliato, ha pagato, ha dato il suo contributo a un Piano degli Arenili unanimemente apprezzato ed è considerato un ottimo presidente del Consiglio comunale a detta di consiglieri del Pdl (di cui posso fare i nomi) del Pd (di cui posso fare i nomi) e di Partecipazione (di cui posso fare il nome).
    Ovviamente secondo me Marco ha fatto più che bene a pubblicare questi atti perchè se uno non ha nulla da nascondere niente deve temere.
    Partecipazione, condivisione e informazione.
    Il resto come dice qualcuno è ARIA FRITTA

  18. Direi a Paolo di cercare ben bene sul sito del Comune. Dopo le recenti e ripetute dichiarazioni di trasparenza dei nostri amministratori (ti sei perso Open Data) non sarebbe comprensibile il carattere di “riservatezza” per questo materiale. Tanto più in quanto approvato all’unanimità !

  19. Trovo approssimato e pertanto debole il commento di Quilly.
    Per il semplice motivo, come già accennato riferendomi all’art. 9 della Carta Costituzionale che questa in due sole parole (…tutela il paesaggio…) definisce magistralmente un principio sostanziale.
    Ancora per argomentare potrei dire che la mia impressione, le mie valutazioni sul piano degli arenili in generale è basata sugli effetti prodotti. Aggiungo che per ora non ho nessuna voglia di applicarmi alla consultazione del nuovo cartaceo “approvato all’unanimità”!
    Vorrei dire però che il nostro turismo, unica attività di rilevanza economica rimasta a Senigallia, sembra purtroppo destinato ad uccidere se stesso. Sarà una mia limitazione, ma penso spesso che non andrei mai in vacanza su spiagge gestite come le nostre. Se mai avessi ragione, con il passare del tempo, i rischi diverrebbero davvero gravi.

  20. Questa storiella del giustificare sempre e comunque quello che fa la propria parte politica di riferimento la trovo ridicola, anzi penso sia inutile continuare a discuterne.
    Gli ultras allo stadio penso riescano ad essere più obiettivi.
    Buona domenica
    p.s. giusto per precisare: dire che siccome il piano non l’ha redatto Monachesi ma l’assessore e pertanto non c’è conflitto d’interessi, equivale a dire che siccome il lodo Alfano l’ha redatto il ministro della giustizia e non Berlusconi allora non c’è un conflitto d’interessi… ripeto: logica da stadio in cui si giustifica tutto

  21. Monachesi non è la mia parte politica di riferimento, anzi è una parte politica distante da me.
    Sono invece amico dell’uomo Monachesi, come lo sono dell’uomo Marco Scaloni.
    Riguardo agli Ultras dello stadio, caro Gabriele vorrei che tu mi dicessi nel merito cosa non quadra nel mio ragionamento.
    Non ti piace il piano degli Arenili?
    Non pensi che il turismo a Senigallia sia un industria fiorente?
    Dimmi siamo qui per dibattere, perche non avendo argomenti liquidi tutto affermando che “E’ inutile continuare a discuterne?”.
    Io non ho ASSOLUTAMENTE difeso Monachesi per gli abusi commessi o presunti tali.
    Tu invece insinui che l’Assessore Ceresoni ha firmato un Piano redatto da Monachesi, questo è ovviamente e semplicemente ridicolo.
    Ciò che tu affermi potrebbe avere un larvato fondamento se Monachesi fosse sindaco e Ceresoni una testa di legno messa li come fantoccio di turno (esempi presenti in tutte le giunte e che conosciamo tutti), ma Monachesi non è sindaco, ma solo Presidente del Consiglio comunale e quindi riveste un ruolo istituzionale, ma non decisionale, e chi conosce Ceresoni può criticarlo aspramente ma non può assolutamente affermare che è un tipo che si fa manovrare da qualcuno, tantomeno suppongo da Monachesi.
    Insomma Gabriele, non puoi parlare di tutto, documentati sul piano e poi parla.
    E prima di dare dell’Ultras da Stadio a qualcuno pensa a quanto sei stato Ultras da Stadio tu fino a due giorni fa…..

  22. La spiaggia non è un bene primario ?! Per Senigallia questa suona come una bestemmia.
    Certo, se detta da chi vi svolge sopra un’attività redditizia, altro che aria fritta, è anche la conferma della coerenza diffusa sui conflitti d’interesse.
    Chi c’ha da guadagnarci ci offre le soluzioni, così spacciate per interesse generale…
    Peccato non ci si ricordi che il turismo senigalliese ha avuto un inesorabile ridimensionamento dagli anni ’80 e cioè da quando si è cominciato a demolirne l’identità con le decisioni urbanistiche soprattutto al mare.
    A cominciare dal primo Piano degli Arenili.
    Della tutela del paesaggio e, ripeto, dell’identità dell’offerta turistica è oltre 20 anni che, le varie Amministrazioni, se ne sono impippate.
    Gli effetti prodotti sono quelli che già la città soffre : un generalizzato depauperamento della qualità e dei redditi del turismo, oltrechè dell’immagine della città.
    Gianluigi ha perfettamente ragione, è anni che abbiamo perso i turisti stranieri ed italiani che hanno fatto queste valutazioni.
    Ed è anni che Senigallia non è più ai vertici del turismo adriatico, fortemente minata da operatori miopi ed egoisti e da Amministratori che li assecondano per le proprie rielezioni.

  23. Di pure quel che ti pare.
    Se hai studiato un minimo di economia e sai cosa sono i beni primari, sai che la spiaggia non è un bene primario. Punto.
    Sul resto posso essere anche daccordo.
    Le amministrazioni comunali dagli anni 80 ad oggi hanno fatto scelte urbanistiche assurde che ne hanno snaturato l’identità.
    Però la perdita di turisti italiani e stranieri credo sia imbutabile non solo a questo, anzi non preminentemente a questo.
    Crisi economica e concorrenza di stati esteri dove si spende molto meno hanno provocato un calo delle presenze non solo locale ma nazionale.
    O no?

  24. Quilly ha capito cosa intendevo per differenza abissale tra spiaggia e acqua.
    Vorrei poter affermare di non far parte di nessuna “unanimità”, ma, essendo appunto unanimità, chiunque abbia votato alle Comunali ne fa parte, quindi anche io.
    Voi non lo so.
    Ho a cuore la spiaggia come tutti, ma non posso giudicare il piano degli arenili perchè non l’ho letto. Chi lo critica suppongo lo abbiate fatto e, in tal caso sarebbe interessante ci facesse partepici delle sue osservazioni sulle, evidentemente numerose, pecche.
    Riguardo agli “effetti prodotti” e al turismo in crisi, non mi sembra che nessuno possa imputarli ad un piano appena approvato.
    Parlando invece del più generico argomento “turismo a Senigallia”, sono due anni che, ciclicamente, faccio la stessa domanda (finora risposte…zero!): cosa vorreste si facesse nella nostra città per rilaciare il turismo? Un’iniziativa, un’infrastruttura. Va bene tutto…

  25. Preciso un po’ in fretta, ma spero che quanto scrivo interessi più destinatari. Non leggerò il Piano in quanto se è stato approvato all’unanimità deve essere davvero un record di perfezione! Dico solo che la spiaggia che osservo, sempre meno e di sfuggita, è una spiaggia mercificata a tal punto che viene sottratta ai cittadini per …”vendere creme e canotti”. Come se fosse reato acquistarli 50 metri più a monte! Non a caso l’elegiaca descrizione di 100 ettari di morbide sabbie fatta da non ricordo chi in sede di Consiglio Comunale mi sembra davvero una presa in giro.
    Quanto a “spiaggia ed acqua” se ne può sempre discutere, ma per mio riferimento all’articolo 9 della Costituzione c’è meno spazio dialettico…ed infatti è ignorato.

  26. Il punto in oggetto che vende le disprezzatissime creme e i vituperati canotti è lì dai lontani anni ’50 e forse anche da prima e oltre alle orrende creme e agli abominevoli canotti vende anche giornali, libri e riviste.
    Vende.
    Mi spiace. L’attività non è mia. L’ho trovata lì,ma non mi vergogno di vendere.
    Non ho detto uccide, ruba o violenta, ho detto vende.
    E la rivendita non è lì per la variante attuale al Piano degli Arenili che invece non prevede ne nuove concessioni ne l’aumento dei volumi….
    Ognuno ha un suo concetto di Paesaggio.
    Secondo me l’Articolo 9 è svilito molto di più da una Complanare che consuma chilometri quadrati di territorio che dalla gestione di tratti di spiaggia da parte di operatori balneari (centinaia) che la mantengono decorosa, offrono servizi e assistenza ai bagnanti e ne traggono profitto, sia per loro (occupazione) che per le casse comunali.
    La spiaggia libera in Senigallia c’è in grande quantità e anche io sono un fautore della Spiaggia libera ma sono sempre andato al mare in spiagge in concessione e li trovo punti di socializzazione, che ormai sono entrati nella storia di Senigallia.
    Questa è la mia opinione che evidentemente non collima con quella di Gianluigi.

  27. A Senigallia le infrastrutture sulla spiaggia ci sono sempre state, non è questo che produce effetti negativi sul turismo. Le nostre concorrenti sono Rimini e Riccione, molto più “mercificate” di noi. Pure troppo e non farei a cambio.
    Prendetevi tutto il tempo che volete ma, visto che trovo poco interessante commentare qualcosa che nessuno ha ancora letto perchè non pubblicato, provate a rispondere alla mia domanda.
    Vi do carta bianca, proponete un qualunque progetto che, secondo voi, rilancerebbe il turismo. Cosa avreste fatto al posto della Fortezza? Un acquaparco? E all’Agenzia del Turismo (o come diavolo si chiama)? Alla Rotonda? Oppure costruitevi quello che vi pare dove vi pare. Qualunque manifestazione vi venga in mente e qualunque tipo di attrazione e struttura ricettiva.
    I problemi li conosciamo tutti.
    Le soluzioni?

  28. @Bucaniere: a me la differenza tra l’acqua pubblica ed il piano degli arenili pare abissale. Sono due livelli completamente differenti così come sono diversissime le questioni su cui si sta dibattendo.
    Inizio col dire che ognuno fa le battaglie che gli sembrano più opportune o che gli interessano di più, non quelle che gli vengono consigliate dalla collina del Cavallo.
    Per quello che riguarda l’acqua si sta cercando di fare una rivoluzione copernicana, cercando di privatizzare una delle cose che DEVE rimanere pubblica, perché è un bene primario di cui ciascun uomo non può fare a meno.
    Per questo l’acqua deve costare poco, deve essere disponibile anche per chi non ha soldi ed io sono contento di pagare tasse per tutto ciò, senza dover inserire la logica del profitto in un settore che non ne ha affatto bisogno.
    Il piano degli arenili ancora non lo conosce nessuno, quello vecchio è stato costantemente disatteso ed i trasgressori andrebbero puniti come prevede il regolamento.
    Se non sono puniti, il problema rientra in quello classico del rispetto della legalità.
    Certo è difficile che un sindaco possa revocare una concessione al presidente della sua maggioranza in consiglio comunale, ma anche ad un qualsiasi altro bagnino, visto che la lobby dell’arenile sembra molto forte a Senigallia.
    Ma onestamente è difficile fare battaglie, visto che i bagnini si sono infiltrati in entrambi gli schieramenti che votano all’unisono su questi temi!
    E, viste le dichiarazioni dei redditi dei gestori degli arenili senigalliesi, viene da chiedersi perché ci sia tanta gente che ambisce a ricevere una concessione, quando in fabbrica si guadagna molto di più!
    Ringrazio comunque Bucaniere per aver spiegato ai poveri sprovveduti come me il senso criptico del commento iniziale di Gianluigi!

  29. Molte volte le dichiarazioni dei redditi dei bagnini sono scorporate di spese per investimenti in beni mataeriali e strumentali come docce calde, pavimentazioni, cabine e cose varie.
    I bagnini credo che sottostanno ad un regime fiscale regolamentato dagli studi di settore e quindi credo che possano sottrarre ben poco al fisco.
    Detto questo credo che anche tra i bagnini come tra tutte le altre categorie che si autocertificano e non hanno trattenute in busta paga regni una certa “evasione fiscale”.
    Il rispetto delle regole dev essere sacrosanto, ma vi assicuro da commerciante che a volte rispettare le regole è quasi impossibile.
    Il vecchio Piano degli Arenili ad esempio a detta di tutti gli operatori balneari da me conosciuti era considerato assolutamente cervellotico, a tratti illogico e di difficile attuazione pratica.
    Speriamo che quello nuovo che conosco un po’ per averne parlato a più riprese con alcune persone che hanno contribuito alla sua stesura sia migliore e soprattutto più attuabile sul piano pratico.

  30. Faccio veramente fatica a credere che certe dichiarazioni dei redditi siano veritiere… mi sembra alquanto strano che chi ha un contratto a progetto come me possa guadagnare più di chi ha una bella concessione in una zona molto centrale del lungomare.
    Vorrei porre una domanda a Marco che ha seguito l’intera vicenda e spero veramente che la risposta sia negativa: col nuovo piano degli arenili, i motivi per cui Monachesi è stato sanzionato, sarebbero ancora validi?

  31. @ solo per Gaspa in quanto crede che Marco ed io, residenti al Cavallo (forse ci sono altri ?) “consigliamo delle battaglie”.
    Caro Gaspa, sii più preciso, ricordami quali sono? In genere non consiglio molto, ma faccio quel che posso in prima persona (pensa mi sono attivato anche per te all’Ordine dei Giornalisti senza consigliarti di farlo!).
    Così è sopratutto ora in quanto mi sono proposto di rallentare, se non abbandonare del tutto questo fronte (come forse hai fatto anche tu).
    Un ragionamento molto serio sull’acqua per me lo fa Sergio Chiamparino che è certo più bravo di me (e di te, forse). Te ne consiglio la lettura: “La sfida”, pubblicato con Einaudi l’agosto scorso.

  32. @Gianluigi: io veramente con Cavallo mi riferivo solamente a te. Marco ha fatto un articolo (quasi) inappuntabile, corredato da documenti e pieno di fatti.
    Tutti lo hanno giustamente applaudito e nessuno gli ha rivolto critiche.
    Quello che non mi spiego è perché devi sempre inserire una qualche polemica, a mio avviso inutile, anche in un contesto in cui non se ne vede il bisogno.
    Il riferimento, ovvio, è alla presunta obbligatorietà della battaglia sul piano degli arenili per coloro, non ancora credibili dal tuo punto di vista, che hanno intrapreso quella per l’acqua pubblica.
    Fortunatamente Bucaniere mi ha svelato il nesso recondito, ma onestamente la logica della cosa mi rimane un po’ oscura, probabilmente perché non sono abbastanza intelligente per il livello di Popinga…
    Bucaniere ha inoltre scoperto l’acqua calda quando ha affermato che la spiaggia è stata privatizzata. Mi viene solo da domandargli se si è accorto solo ora che la spiaggia non è gestita direttamente dal comune.
    La battaglia è dunque quella di ritornare ad una gestione pubblica diretta della spiaggia, ovvero una sorta di comunismo balneare?
    Se il fine è questo, io non la appoggio, se invece si vuole far si che i bagnini siano più responsabili delle loro concessioni e più rispettosi delle regole, allora sono d’accordo al 100%.
    Il problema, come al solito, è che a fare le regole sono gli stessi che dovrebbero poi rispettarle e quindi il corto circuito è palese, soprattutto nel caso senigalliese dove la lobby degli arenili detta legge sia nella maggioranza, sia nell’opposizione consiliare.

    @Quilly: sul fatto che i bagnini non possano evadere mi viene francamente da ridere, come mi viene da ridere quando parli di “spese per investimenti”, quando nella maggior parte delle concessioni non si muove foglia da eoni!
    Se poi una legge è cervellotica non significa che non debba essere rispettata. Anche compilare il 740 è una operazione cervellotica, ma questo non mi esime certo dal pagare le tasse!
    Se una legge non ci piace, dobbiamo batterci per cambiarla, ma nel frattempo la rispettiamo, altrimenti che legalità è?

    Onestamente ho apprezzato il commento di Lorenzo, saggio come al solito, che ha chiesto meno lamenti e più proposte: io, al contrario di Quilly, penso che la complanare possa rappresentare una opportunità per modificare la viabilità della statale e togliere quasi completamente le automobili dal lungomare, lasciandoci soltanto una zona pedonale e ciclabile.
    Non ho le conoscenze tecniche necessarie per dire se una idea del genere sia praticabile, ma ho davanti agli occhi degli esempi in cui queste cose sono state realizzate.
    Certo è necessaria una volontà politica che vada oltre ai soliti piagnistei di coloro che pensano che senza le automobili dappertutto finisca il mondo.
    Nelle città in cui ci sono grandi zone pedonali e ciclabili, si vive meglio, il commercio non è morto e probabilmente le vacanze sono più appaganti!
    Un altro problema che mi viene in mente è quello dell’eccessiva frammentazione delle concessioni che ha portato la spiaggia ad essere una accozzaglia senza logica di capanni messi di fianco, di traverso, uno accanto all’altro, ecc…
    Per non parlare poi dei campi da beach volley, da basket e simili.
    La zona che va dalla Rotonda fino al Ponte Rosso è francamente imbarazzante.
    Questo stato di cose si è stratificato nel tempo e ci sembra quasi normale, ma forse non è poi tanto normale per chi viene da fuori e magari ha visto spiagge gestite in maniera più razionale.
    Secondo me l’amministrazione comunale dovrebbe accorpare alcune concessioni per dare una maggiore linearità a certi tratti di spiaggia che sembrano un groviglio di stabilimenti balneari messi lì a casaccio.
    Anche d’inverno la situazione non è molto rosea, perché alcuni bagnini lasciano il materiale all’abbandono (come dimostrato ampiamente dai reportage di Popinga) e la spiaggia risulta brutta da vedere oltre che poco fruibile.
    Sarebbe abbastanza facile risolvere il problema, se solo ci fosse la volontà politica di farlo.
    A Lorenzo dico che, secondo me, una spiaggia più bella e vivibile sarebbe senza dubbio un grosso incentivo al turismo, anche se non la panacea di tutti i mali.
    Lasciando perdere la polemica sull’acqua pubblica ed addirittura sull’articolo 9 della Costituzione, a me piacerebbe veder valorizzata la cosa più bella di Senigallia.
    Non ci resta che vedere cosa prevede questo fantomatico piano degli arenili, così magari si potrà discutere più nel merito.

  33. @Gaspa: non credo di aver mai negato che una spiaggia più bella sia un incentivo per il turismo. Non penso che per “più bella” si debba intendere priva di infrastrutture. La nostra zona poco si adatta alle spiagge “selvagge”, non è proprio il nostro tipo di litorale. Ma sono assolutamente con te quando dici che non c’è una linearità nella gestione delle concessioni, che sono troppo frammentate ed il risultato finale è decisamente poco gradevole. Per questo serve un nuovo piano degli arenili. Bene, lo hanno fatto, è piaciuto a tutti gli schieramenti politici. Adesso leggiamolo (se ne abbiamo voglia e tempo) e poi ci si vede qui per dire la nostra. Magari senza mescolare troppi argomenti.

  34. @Gabriele: premesso che non ho letto il piano (ma sfido chiunque non sia consigliere comunale a farlo) e mi baso su quanto ho visto sulla stampa. Parte delle sanzioni riguardano abusi edilizi che, con il nuovo piano, non sarebbero più considerati tali ma rientrerebbero nelle cose consentite. Un aspetto diverso è la concessione ad un esercizio commerciale di parte della spiaggia affidata al bagnino. Pare che il nuovo piano consentirà a questi soggetti di consorziarsi; non so però se l’occupazione della spiaggia sarà permessa.

  35. @Gaspa: Quando parlo di regole di difficile attuazione non mi riferisco ovviamente alle tasse.
    Non ho assolutamente detto inoltre che i bagnini non possano evadere.
    Ho detto che con gli Studi di Settore c’è un tetto sotto il quale non si può scendere e quindi non esiste più chi non dichiara praticamente nulla come un tempo.
    Se si dichiara meno bisogna dimostrare il minore introito all’Agenzia delle entrate.
    Quanto alla Complanare pensare che tolga auto dalla Statale e consenta di far diventare il lungomare ciclabile vuol dire sognare ad occhi aperti.
    Ma sono opinioni.
    Chi vivrà vedrà.

  36. @Quilly: la tua è solo una battaglia ideologica. Purtroppo chi ha il paraocchi non può nemmeno sognare ad occhi aperti! Per fare qualcosa bisogna prima volerlo e, dove hanno voluto, queste cose le hanno realizzate!
    Certo se uno non va mai oltre il Cesano o Marzocca, ha qualche difficoltà ad immaginarsi qualcosa di diverso.

  37. @Gaspa Non mi risulta di averti mai dato una lista dettagliata dei viaggi che ho fatto, non so come fai a sapere che non vado mai oltre il Cesano o Marzocca?
    Sei il mio segretario? Tieni la mia agenda? Sei un agente della Cia o un investigatore privato che segue i mei spostamenti?
    La mia non è una battaglia ideologica, la mia è un opinione basata su letture ed esempi di cui l’Italia è piena.
    Magari se mi fai qualche esempio di DOVE e di COSA hanno realizzato ne possiamo parlare.
    Magari continuando la discussione altrove e non su questi commenti che mi sembra parlino d’altro.
    Comunque quando vorrò sapere qualcosa di quel che accade nel mondo chiederò a te…..dato che io difficilmente esco dal quartiere Saline.

  38. Se ho compreso l’invito di Quilly a continuare la discussione “altrove” su certi argomenti penso che vorrebbe suggerirci di continuare qui sul tema.
    Ritornare con una insistenza sul fatto che secondo me questo “piano degli arenili”, solo perché come dichiarato da tutti è l’evoluzione, il perfezionamento dei precedenti, non è il piano che guarda al futuro della spiaggia. Esultare per il blocco di nuove concessioni, come ho sentito dalla voce dei verdi, a me sembra un comportamento simile a quello che leggevamo proprio ieri sulla edificabilità della aree soggette ad esondazione…quando le stesse sono già tutte costruite. Dove avrebbero potuto edificare?!
    Un piano per essere davvero un “nuovo piano” avrebbe dovuto innovare. Qui mi sembra invece, ma spero d’esser smentito, che si sono aggiustati gli abiti sull’esistente, modellate le richieste in base alle domande di chi ha le mani in pasta, etc.
    A far da coperchio al tutto, gli esperti in acquisizione di consenso, hanno ottenuto per un piatto di lenticchie (?) la benedizione anche di un gruppo cosiddetto ambientalista. Ad esempio con le promesse, che se vivrò vorrei veder realizzate, della “rinaturalizzazione dei fossi, della salvaguardia delle dune e della biodiversità di fauna e flora”, nonché di qualche marchingegno addirittura per far rinascere “ la piccola pesca” . Davvero, ditemi come!

  39. @Quilly: se hai oltrepassato il confine senigalliese avrai certamente notato che in alcuni comuni italiani, neanche tanto distanti, hanno creato aree pedonali e ciclabili senza tanti problemi.
    Se vai a Riccione, potrai vedere un lungomare con una bellissima zona pedonale e ciclabile, se vai a Ferrara troverai la più grande area pedonale d’Europa e una rete capillare di piste ciclabili.
    Insomma per fare qualcosa bisogna prima volerlo.
    Se uno VUOLE qualcosa poi deve trovare una maniera pratica per farlo, ma se non lo VUOLE, certamente non lo farà.
    Se tu parti con l’idea che un lungomare ciclabile e pedonale sia irrealizzabile, non contribuirai certamente a realizzarlo.

  40. Ferrara è una città unica nel suo genere presa ad esempio in tutto il mondo a livello di mobilità.
    Riccione era una frazione che ha avuto uno sviluppo che a differenza del nostro non ha trovato ostacoli.
    Noi siamo stretti tra collina, ferrovia e autostrada con interi quartieri progettati negli anni 60 è 70 quando ancora le automobili erano poche e la sensiblità ambienatale era scarsa.
    La conformazione del territorio è importante.
    Di certo a Ferrara non hanno fatto una Complanare per togliere il traffico dal Centro.
    Comunque Gaspa avanza una proposta articolata che non sia VIA LE MACCHINE DAL LUNGOMARE…..
    Piste Ciclabili dove?
    Aree Pedonali dove?
    Io comunque parlavo di come ancora molti si intestardiscono a credere che la Complanare una strada ad una corsia per senso di marcia possa togliere traffico dalla nazionale, non tenendo in considerazione i luoghi (migliaia) dove costruire nuove strade non è servito a niente se non ad aumentare il traffcio invece che a mitigarlo e non tenendo in considerazione il “Traffico Latente” cioè quel traffico composto da tutte quelle persone che non prendono la macchina proprio perchè c’è troppo traffico ma la tirano fuori dal garage quando il traffico sarà ridotto.
    Leggi “Trafficologia”, c’è un capitolo che si intitola “Perchè più strade significano più traffico”.
    Oppure leggi “Vita e morte dell’automobile ” di Guido Viale una vera bibbia della mobilità, dove l’autore ricorda praticamente in ogni pagina che la soluzione è la “Riduzione” e non l’aumento delle strade o dei parcheggi.
    In fondo sono gli unici due libri che ho letto nonostante di tempo in passato ne abbia avuto tantissimo perchè non mi sono mai mosso da Senigallia.
    Pensa non sono mai stato nemmeno a Riccione e tantomeno a Ferrara, e poi anche se ci fossi stato non ho visto nulla.
    Avevo il paraocchi (ideologico).

  41. @Quilly: io prendo ad esempio i posti in cui ho trovato realizzate le idee migliori.
    I saggi sono tanti come le idee: sul traffico, sul nucleare, sugli OGM o su qualsiasi altro argomento, puoi leggere quello che ti fa più comodo o quello che si adatta meglio alle tue idee preconcette.
    Come già detto il VOLER fare qualcosa è una condizione necessaria, anche se non sufficiente, per farla.
    Il fatto che tu ti ostini a dire che un lungomare ciclabile e pedonale non sia fattibile non mi fa certo credere che una siffatta soluzione sia impossibile, visto anche che non ricordo una tua laurea in ingegneria od architettura…
    Neanche io sono un architetto od un ingegnere, ma avanzo una mia idea che potrebbe essere non praticabile, ma può essere uno spunto di partenza per una discussione.
    I obbiettivo- calo del traffico sulla statale:
    Quando sarà costruita la complanare, una strada a due corsie esattamente come la Statale, la statale stessa potrebbe essere resa una strada a senso unico nelle direzioni di uscita dalla città.
    In questo modo il traffico in entrata sarebbe deviato per forza sulla complanare, decongestionando la statale stessa (calo di traffico).
    Nella parte Nord della città non dovrebbe essere un grosso problema, dato che la strada di mezzo potrebbe servire a dirigere il traffico nella direzione opposta (magari si potrebbe mettere a senso unico pure questa).
    Questa soluzione permetterebbe di avere una corsia della statale completamente libera, magari per il transito esclusivo degli autobus urbani.
    Anche a Sud non mi sembra impossibile un siffatto cambiamento, dato che per andare verso la città si potrebbe usare la bretella delle saline.
    La cosa si complica andando verso il centro cittadino e qua chiederei dei pareri agli esperti.
    II obbiettivo- spostare il traffico veicolare dal lungomare.
    Su questo punto ho ovviamente più difficoltà, perché non posseggo che una cartina e non riesco bene a valutare i flussi dei veicoli, ma mi viene in mente Via Dante di Riccione: questa via è aperta al traffico, ma la sede stradale, a senso unico, è larga praticamente come una automobile ed ha di fianco piste ciclabili e pedonali che occupano la quasi totalità della sede stradale.
    Innanzitutto toglierei tutti i parcheggi auto dal lungomare e li concentrerei in pochi punti raggiungibili dalla statale.
    I due lungomari diverrebbero a senso unico.
    La sede stradale servirebbe così per il mero transito delle autovetture che vogliono raggiungere i garages degli hotels e per il carico-scarico dei prodotti dei vari esercizi commerciali. La restante sede stradale la delimiterei marcandola con cordoli e marciapiedi che separino la parte utilizzabile dalle automobili, da quella ciclabile e da quella pedonale.
    Ecco a grandi linee le mi idee. Magari sono delle puttanate irrealizzabili, ma almeno io ci provo a trovare qualche idea; se ti togli il paraocchi ideologico, magari ci riesci anche tu.

  42. Io non ho mai detto che il lungomare ciclo-pedonale è impossibile! Dove lo trovi scritto! Io ho detto che un lungomare ciclo-pedonale è molto difficile da realizzare ma io sono STRAFAVOREVOLE!!!
    Mi sembra chè si punti proprio a questo credo.
    Tu non ricordi una mia laurea in ingegneria, tu magari ce l’hai non so, non conosco il tuo curriculum scolastico, però mi sembra che tu non ce l’abbia ma ciò non toglie che ti getti in quel che chiamerei un esercizio di FANTAMOBILITA’ che spero rimanga confinato tra i quattro muri di Popinga….

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