L’intervista che non c’è

Ci sono argomenti d’interesse generale ed altri, forse più particolari che ci stanno molto a cuore. Forse perché si tratta della sanità a cui tutti dobbiamo affidarci.

Qualche mese fa ci è passato per la mente di recarci da quel signore al quale hanno affidato la massima responsabilità per la gestione della nostra Azienda Sanitaria, l’ingegner Maurizio Bevilacqua.

Al primo contatto, visto che è stato un collega, gli avevo prospettato una chiacchierata per sottoporgli una serie di domande. Poi, data anche la probabile complessità di alcuni temi – non è detto che il manager debba e sappia rispondere a tambur battente su tutto ! – mi sono accordato per scriverle ed inviarle via mail.

Era la fine dell’anno e non si poteva pretendere che l’ingegnere rispondesse in una settimana, ad un tipo che scrive su Popinga non sul Corriere della Sera! C’erano le feste e poi anche i giorni della Befana: passi.

Tardando il riscontro ho inviato un primo sollecito. Però in quel periodo c’era la kermesse dell’inaugurazione del padiglione, si quello iniziato un quarto di secolo fa ed inaugurato in fretta proprio un po’ prima delle elezioni comunali e regionali. Altro sollecito poi, ma picche ancora. Quindi, passati due mesi dal cortese inoltro delle domande questo signore mi risponde così:

come ti ho già detto sono bellissime ma hanno bisogno di una riflessione serena e credo che in prossimità delle consultazioni regionali potrebbero essere strumentalizzate e nuocere al nostro ospedale

Segue uno scambio di mail sul quale magari scriveremo più avanti. Più avanti in quanto, a questo punto, l’ingegner Bevilacqua non può più sottrarsi al dovere istituzionale di rispondere a noi cittadini, blogger, giornalisti, o rompi…..

Voi che ne pensate? Magari che l’ultima domanda, quella relativa alla brutta abitudine di masticare il Chewingum, possa interferire con la “campagna elettorale“.
Ecco quindi le nostre domande, così come sono state sottoposte al Direttore di Zona Territoriale 4, Senigallia.

  1. Trasparenza. Il 30 settembre scorso il Senato ha approvato un OdG che richiede di “creare sistemi di valutazione quantitativa indipendente per tutti i servizi sanitari rendendo pubblica, semplice e facilmente accessibile l’informazione sui risultati delle valutazioni”.
    a) Quali sistemi impiega per la valutazione di strutture e servizi? Come viene fatta la comparazione dei risultati? Come operano quanto a disponibilità al dialogo, puntualità, completezza delle informazioni, organizzazione in generale? Vengono utilizzate o meno le valutazioni dei pazienti come criterio di verifica dell’efficacia del personale medico/infermieristico e della struttura ospedaliera (ad esempio per l’efficienza clinica, la soddisfazione per il vitto, la gestione dei tempi, dei servizi, della cortesia, etc) ?
    b) Utilizzerà il sito web dell’ASUR onde consentire che i pazienti dei Medici di Medicina Generale possano esprimere il grado di soddisfazione sul proprio MMG, relativamente a puntualità, reperibilità, disponibilità al dialogo, completezza delle informazioni, organizzazione?
    c) Renderà pubblico il Suo curriculum, gli obiettivi ed i risultati ottenuti? Potremo finalmente disporre dei curricula dei medici, soprattutto di quelli che hanno avuto più recente accesso alle strutture sanitarie (es. caso dei chirurghi di due anni fa!)
  2. Concorsi. E’ in scadenza il bando per 3 nuovi direttori di Unità Operativa (Medicina, Radiologia e Pronto Soccorso). Quali saranno i criteri di scelta dei nuovi primari?
  3. Chirurgia. Nei giorni immediatamente precedenti l’arrivo in Chirurgia dell’attuale Dirigente, Dr. Cavicchi, fummo testimoni, a seguito di pubbliche dichiarazioni diffuse anche a mezzo stampa, di una sorta di ammutinamento dell’intera équipe chirurgica. (dr. Bavosi del 27/12/2007 e di 5 chirurghi del Reparto del 4 gennaio 2008)) In seguito a questo gravissimo fatto, oggi apparentemente dimenticato, sono state adottate le sanzioni del caso?
  4. Tempi di attesa. Sappiamo che per diverse visite ed alcuni esami strumentali questi sono talvolta lunghissimi. Qualora la prestazione sia a pagamento invece no. Ha mai studiato se con turni adeguati alcuni macchinari, specie quelli più costosi (anche ai fini dell’ammortamento), potrebbero essere impiegati nell’intero arco delle 24 ore? Ci dicono che in altre strutture sanitarie ciò si verifica da tempo.
  5. Rivista. Per quali motivi ritiene utile la rivista trimestrale “Misa sanità”? Quali sono i costi, anche in termini di impegno del personale? Sulla rivista sopra citata abbiamo visto soltanto lettere di elogio. Quali sono invece le lamentele, i ricorsi, suggerimenti che di certo Le vengono sottoposti? Non sarebbe il caso di renderli pubblici, senza censure, magari facendo in modo che siano accessibili on-line, attraverso un blog?
  6. Laboratorio Analisi. Non le sembra incongruente frazionare le code su due sportelli, suddivisi in base all’ordine alfabetico, quando la logica vorrebbe che la coda fosse una sola con due o più sportelli? Perché al paziente è richiesto di fare una seconda lunghissima fila per consegnare eventuali reperti da analizzare quando se ne è già fatta una per registrare l’apposita prescrizione? Per abbreviare i tempi di attesa relativi ai prelievi non è possibile aumentare gli operatori addetti?
  7. Nelle corsie.
    a) Fino a poco tempo fa si usava somministrare le terapie (confetti, compresse, capsule, etc.) appoggiate su delle garze. Dicono per motivi di igiene, ma poi restano magari delle ore sul comodino. Tutte queste somministrazioni comportano un inutile spreco di garzine, davvero impressionante se si pensa nell’arco dell’intero anno. Non si potrebbe richiedere alle case farmaceutiche dei mono uso racchiusi in blister frazionabili? E lo sono quasi tutti.
    b) Le risulta che ci siano strani individui che girano l’intero ospedale “vendendo” immagini sacre ai degenti ed a coloro che li assistono?
  8. Visite specialistiche ed esami. Per quale motivo le prenotazioni non possono essere fatte direttamente dal medico di base attraverso il suo computer? Si eviterebbe un apposito ufficio con relativo personale, e si snellirebbe l’iter oggi a carico del paziente. Ed ancora: i tempi sono notoriamente lunghi se non esprimo la scelta di uno specifico medico, ma diventano di 48/72, (al massimo una settimana) se chiedo la visita a pagamento sempre nella struttura ospedaliera. Perché?
  9. Edifici. Ritiene che il bilancio energetico (e quindi anche economico) degli edifici ospedalieri sia ottimizzato? Per semplificare apparati e procedure non crede possibile l’uso di valvole termostatiche o semplicemente l’apposizione di qualche termometro sulle pareti, sensibilizzando quindi personale affinché non capiti di vedere finestre spalancate per ore ed ore?
  10. Pronto Soccorso.
    a) Non pensa che sarebbe più utile, ed in linea con le finalità dell’ospedale, far si che sugli schermi televisivi presenti nella sala d’aspetto del Pronto Soccorso vengano offerti programmi d’informazione e di educazione sanitaria piuttosto che l’inutile profluvio di spettacoli delle più banali reti televisive?
    b) E’ legittimo appendere manifesti di associazioni di categoria che assicurano la non applicazione delle leggi e/o della normative comunque vigenti nello Stato Italiano?
  11. Parcheggi adeguati. A quando l’accordo di cui si dice con la Curia senigalliese, proprietaria dell’area limitrofa alla sede ospedaliera, lungo via Cellini, per un parcheggio sufficiente alle necessità complessive?
  12. Infine il miracolo. Chewingum. Ha mai constatato la brutta abitudine di taluni operatori, sanitari e amministrativi, soprattutto di coloro che sono in rapporto con il pubblico, che “ruminano” gomma da masticare anche di fronte a pazienti ed estranei? Possiamo sperare che saranno richiamati ad un più educato comportamento?

10 pensieri riguardo “L’intervista che non c’è”

  1. belle domande, azzeccate e pertinenti, che vanno al cuore vero delle problematiche presenti nella struttura ospedaliera e nella modalità di gestione del sistema sanitario, che è di tipo autoreferenziale e tende a nascondere le difficoltà e le critiche che vengono sollevate.
    Il contraddittorio è sempre poco gradito, questa è la realtà (sistema Italia)

  2. In Italia ormai è passata l’idea che chi ha un ruolo pubblico, sia eletto o nominato, possa sottrarsi al confronto coi cittadini, tanto che in alcuni casi si infrange anche la legge che prevede risposte certe in tempi certi.
    Gravissimo poi il fatto che le risposte non vengano date perchè ci sia di mezzo una campagna elettorale: da un direttore Asur mi aspetto attenzione per le problematiche sanitarie e dei pazienti, non per gli equilibri politici!

  3. Sarà anche questo per …la par condicio ?
    Legge assurda e ridicola.
    Altrettanto assurdi i ritardi e le “motivazioni” del Direttore generale nominato.
    Vai Gianluigi !
    Bucaniere

  4. Bravo Gianluigi!
    parlano tutti di democrazia, libertà, trasparenza, poi
    basta una semplice consultazione elettorale ( locale )
    per ritrovarci in regime dittatoriale. cordiali saluti

  5. fino a quando i direttori generali saranno nominati dai politici in base alla fedeltà più che alla competanza e fino a che risponderanno solo ai partiti per ciò che fanno o non fanno, non ci sarà granchè da meravigliarsi sulla malasanità descritta dall’amico gianluigi.
    Tutte le belle condivisibili domande di gianluigi infatti dovrebbero essere reindirizzate ai politici che nominano i direttori e i primari della sanità;
    i cittadini devono essere consapevoli che dispongono del voto.Il voto dovrebbe andare ai partiti che garantiscono maggiormente trasparenza e volontà di cambiare la malasanità descritta nei punti di gianluigi.
    Come si fa tuttavia a sapere se i politici faranno o manterranno quanto eventualmente promesso per migliorare la sanità? Ecco alcune proposte:
    1) che un politico o un partito presenti un programma innovativo sulla soluzione dei problemi della sanità prima delle elezioni 2) che i direttori delle ASL abbiano un curriculum di competenza ed esperienza, e che siano sganciati dall’obbligo o dalla paura di rispondere ad una parte politica. 3) che la scelta nei concorsi dei direttori e dei primari si basi su criteri di competenza, di curricula pregressi, di “vox populi” di efficienza e determinazione, ed anche, che dopo il concorso venga attivato il sorteggio su una terna di primi arrivati…..tanto per evitare combine.

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