Il terrore viene dal mare. O no?

Era una giornata iniziata bene, quella di giovedì 11 Dicembre.
In una stagione turistica ancora nel vivo, malgrado le piogge e l’aria un po’ fresca delle ultime settimane, la Spiaggia di Velluto offriva ancora il meglio di sé: attrezzature balneari in piedi (come testimoniano le foto), campi da beach volley, sdraio, sedie, piante e giochi per bambini.


Nulla che lasciasse presagire l’apocalisse. Invece, all’improvviso, è accaduto quel che nessuno si sarebbe aspettato.
Senigallia s’è svegliata senza spiaggia. O meglio, con una spiaggia rasa al suolo.
È bastata una notte, una sola notte, e la spiaggia di velluto è precipitata nel caos.
I vandali hanno colpito ancora.

E adesso ci s’interroga, è l’ora della conta dei danni e degli esami di coscienza.
Ad esempio, le ronde in spiaggia avrebbero potuto evitare il disastro? Perché il Coordinamento Civico le ha interrotte, a stagione ancora aperta?
È stata sottovalutata la pericolosità dei terroristi da spiaggia. Perché il Comune non aveva potenziato la sorveglianza, come chiesto dai bagnini qualche mese fa?
È possibile che i vandali si siano serviti dei tralicci di devastante potenza per compiere l’inaudito misfatto. Qualche albergo ha delle antenne sul tetto: qualcuno ha interrogato i proprietari?
Alcuni giocatori di beach volley sono stati sentiti in questura e poi rilasciati: quel giorno c’era un torneo in notturna ai bagni Marco&Virgilio, ma nessuno ha visto nulla, solo un paio di coppiette che gemevano sui lettini.

Un campo da beach volley dopo l’incursione. I vandali hanno infierito anche con gavettoni, come dimostra la massiccia presenza d’acqua (foto di Andrea Cesanelli)

Si indaga a tutto campo.
«Il problema della stima dei danni alle strutture per ora è rinviato» – afferma Daniele Corinaldesi, presidente dei bagnini. «Quando soffia il vento di levante capita sempre così, anche se stavolta il fenomeno è particolarmente intenso».
Una pista interessante. In effetti il vento di levante potrebbe aver favorito gli sbarchi di vandali d’oltremare, forse sloveni o albanesi.

L’Amministrazione Comunale, dopo aver «sollecitato la Regione a farsi carico del problema» (leggasi: sganciare i soldi) sta già pensando a come riqualificare l’area colpita, evitando nel contempo che simili disgrazie si ripetano.
Una soluzione potrebbe essere quella di consentire ancora ai bagnini di lasciare le attrezzature in spiaggia tutto l’anno, ma in più costruire delle casematte in cemento armato a guardia contro i vandali.
I lavori sono già iniziati. Mangialardi sta scegliendo la cravatta per l’inaugurazione.

Sono già iniziati i lavori per convertire la sala giochi “Florida” in un posto di guardia

6 pensieri riguardo “Il terrore viene dal mare. O no?”

  1. Perché non piazzare qualche batteria costiera con cannoncini da 120 mm, dei cavalli di Frisia e delle mine anti-nave (una specie di Vallo Adriatico)?

    Bisognerebbe costringere i bagnini a mantenere la sorveglianza privata anche in alta stagione (dicembre-gennaio-febbraio), invece di limitarsi all’innocuo periodo estivo.

    Si dovrebbero inoltre coinvolgere il Coordinamento Civico ed i sindacati di polizia per una battaglia totale contro le onde, dalle antenne per i cellulari, all’Onda contro la Gelmini, fino a quelle del Mare Adriatico!

  2. Leggo solo ora per puro caso questi commenti, mi limito a dire che chi scrive certe cose è solo un povero uomo di sinistra della peggior specie e cioè quella che è riuscita a far colare a picco la sinistra e contemporaneamente a far andare indietro la città di Senigallia… sono un bagnino ma CONCORDO in pieno con le critiche rivolte a certi operatori (dalle foto ristoratori credo) dementi che lasciano le loro spiagge in condizioni vergognose, che poi fanno partire immancabili controlli (sanz. ammin. da 1900 1300 ecc.)che si ripercuotono anche su chi ha lasciato un vaso da fiori fuori posto. (a diff.za di quel che pensate gli amministratori godono a far cassa con i bagnini).
    Il problema vero sta nel fatto che a Senigallia finché ci saranno personaggi che scrivono senza analizzare i veri problemi non verrà mai fatto un piano degli arenili che ci permetta di essere competitivi o che ci permetta di fare le strutture che hanno a Marotta o a Falconara “nostri concorrenti”…ma questo per Voi e troppo difficile da capire.
    Sono a disposizione per qualsiasi spiegazione….ma prima aprite la mente…e più che altro analizzate le vere categorie che si arricchiscono senza neppure sudare non criticate solo chi va di moda criticare.
    Concludo con una detto che ci calza a pennello purtroppo “Noi abbiamo la nomina e gli altri fanno i fatti”…..

  3. Valter, non ho capito con chi ce l’hai.
    Con gli operatori che lasciano le spiagge in “condizioni vergognose”, oppure con noi che segnaliamo queste situazioni e le portiamo all’attenzione della città per chiedere spiegazioni?
    Non ho manco capito cosa c’entrino la sinistra e la destra col rispetto del Piano degli Arenili.

  4. A questo Valter che è “a disposizione per qualsiasi spiegazione” (in quanto vorrebbe “aprirci la mente“) io direi di offire una spazio su Popinga.
    Concordi Andrea?
    Che scriva quel che vuole e lo mandi con una mail; meglio ancora se allegherà delle immagini.

  5. In effetti sono poco comprensibili le critiche rivolte da Valter o per meglio dire andrebbero specificate; se Senigallia deve adottare un nuovo piano degli arenili se ne può parlare, se l’amministrazione ha fatto rispetto a quello che hanno fatto altre città si può proporre un nuovo piano.
    Ciò non toglie che il regolamento, che prevede di smontare quelle strutture nei mesi invernali, vada rispettato.
    La questione (come nel caso della pubblicazione delle situazioni patrimoniali) è sempre la stessa: una norma, giusta, sbagliata, demagogica, irrazionale, perfetta che sia va comunque rispettata fin quando è in vigore.
    Si inizi col rispettarla, poi si può parlare di cambiare una norma inutile.

  6. Premetto che sono figlio di un bagnino. sono concorde su un fatto: basta fare una passeggiata sul lungomare per rendersi conto che in più casi diversi bagnini hanno fatto poco per tenere pulita ed ordinata la propia concessione. fatto dimostrato in maniera inequivocabile dalle foto. tuttavia inviterei coloro che hanno preso di petto la questione a non generalizzare ed evitare eventuali eccessi di pignoleria. questo per non condannare anche cuei bagnini che lasciano fuori un vaso di fiori. inoltre trovo che per un servizio obbiettivo vadano risaltati anche altri aspetti.. avete mai provato a fare due passi sulla spiaggia i giorni in cui il mare è in burrasca? e i giorni successivi alla burrasca? dispongo di una cospiqua documentazione fotografia e video a disposizione di chi vuole. penso che le immagini valgano più di mille parole.. vi dico solo che quando le onde avevano circondato il capanno l’ho vista davvero brutta. vorrei raccontare che laddove i miei genitori hanno la concessione balneare fino a 35-40 anni fa era una palude, formata da una fitta cannucciaia e popolata da bisce e ciambotti. personalmente non ho mai pensato a ronde notturne in piena estate altrimenti non si vivrebbe più. sono daccordo che l’estate è solo 3 mesi ma la giornata lavorativa può arrivare a 18 ore al giorno e qualsisi fisico non potrebbe reggere tanto. insomma cerchiamo di andare a letto quelle 4-5 ore e non pensarci. ma spesso la mattina si trovano sgradite sorprese. se qualcuno me lo chiede posso anche raccontare ciò che è accaduto a noi ed ai bagnini vicini nel ultima estate. per la cronaca, quando i miei genitori 30 anni fa hanno preso quel pezzo di spiaggia al ciarnin, senigallia ed il suo lungomare era già finito un km prima. credo di poter dire che è anche merito di bravi bagnini se ora il ciarnin si è valorizzato.. a mio modesto parere se si vuole analizzare un fatto è bene farlo a 360° e non tirar fuori solo ciò che c’è di negativo. penso inoltre che non è difficile trovare i difetti negli altri. ma focalizzarsi sui difetti altrui è spesso un modo per evitare i propri.

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