Ancora interessantissimi spunti offerti da C’t, che qui riassumo.
- L’allungamento dell’utilizzo di Internet dall’impiego nell’ambito lavorativo all’intrattenimento serale in casa si sta generalizzando.
- Ciò cambia profondamente l’utilizzo dell’Hardware: non occorrono più sistemi con elevate prestazioni (e consumi).
- La denominazione Web 2.0 ha in questo contesto perso di importanza, in quanto è ormai inglobata nell’uso quotidiano.
- I blog non vengono più considerati con diffidenza dei “Diari su Internet”, e le reti sociali sono diventate le offerte online tra le più di successo.
- Ma non tutte le iniziative Web degli ultimi 2-3 anni hanno incontrato successo: mentre Facebook cresce a spese dei concorrenti, MySpace langue dopo anni di primo della classe, e SecondLife è in declino. Solo poche delle nuove Web-Venture degli ultimi anni sono sopravissute.
- Il mercato dei servizi Web 2.0 per i grossi gruppi di utenze affini è saturo: nessuno ha ora bisogno di un nuovo Facebook, Flickr, YouTube, ecc.. Gli appassionati di hobbies hanno fondato le loro piccole comunità che a differenza dei grossi Fori riescono a coinvolgere grazie al loro orientamento su argomenti specifici anche degli utenti non particolarmente amanti dei computer.
- Nel frattempo, il numero degli utenti anziani che usano Internet ha raggiunto una massa critica: due su cinque ultracinquantenni usano Internet, e già in banda larga. Ciò sta spostando lentamente l’offerta Web, finora orientata praticamente solo ai giovani, anche a questa utenza.
- Una conseguenza del punto precedente, è quella del crescere di siti dedicati alle comunità locali, e quindi di maggiore interesse per gli anziani.
- Finalmente si inizia ad aprire il trasporto di informazioni tra i vari siti/servizi, finora usi a trattenere gli utenti nel loro “giardino recintato” tramite le varie pratiche di registrazione, password, login, ecc.. Molti utenti Web che frequentano più siti sono abbastanza stanchi e irritati di dover ripetere numerose registrazioni, memorizzare infinite password e così via.
Ne consegue che l’offerta Web deve adeguarsi alle mutanti richieste dei potenziali utenti. Vanno anche risolte diverse problematiche relative ai controlli statali, giurisprudenza, applicabilità su scala nazionale e globale, ecc..
1 Commento
1. Gianluigi Mazzufferi (18 Aprile 2009, 7:56 am) :
Aggiungerei ancora un punto, reso d’attualità dalla sentenza, di un paio di giorni fa, in Svezia. Questo: The Pirate Bay e questioni connesse al diritto d’autore.
Per visitare un link sull’argomento: http://punto-informatico.it/2603411/PI/Brevi/the-pirate-bay-tutti-colpevoli.aspx
Vorrei manifestare l’impressione che la vicenda potrebbe non finire affatto così, anche se i tempi dell’appello saranno brevissimi (tre settimane!). Tempi che noi in Italia non osiamo nemmeno immaginare, ma chiuso il caso in Svezia, forse e non ne sarei certo, resterà comunque il mondo intero.
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