ITIS Galileo: un minuto di rivoluzione

1800 chilometri: di tanto ci siamo spostati noi, le poltrone, il teatro e tutto il resto nel primo minuto dello spettacolo. Incredibile, anche perché ogni cosa intorno ci conferma l’esatto contrario: stiamo fermi, seduti in pace e senza giramenti di testa. Eppur si muove, la Terra, si muove nella sua rivoluzione – l’unica rivoluzione nonviolenta della storia – attorno al Sole.

Raccontare questa rivoluzione, per Marco Paolini, significa ripercorrere una straordinaria impresa del pensiero, oltre le colonne d’Ercole di saperi millenari, in direzione ostinata e contraria alle verità apparenti e alle opinioni dominanti. Fin dall’inizio Paolini prende a braccetto gli spettatori (ne fa salire addirittura uno sul palco per fargli da spalla improvvisata) e li conduce attraverso i progressi della scienza e del pensiero filosofico, di cui alcuni uomini d’ingegno si resero artefici a prezzo della vita, come Giordano Bruno, o di brucianti umiliazioni, come Galileo, costretto ad abiurare, provvisoriamente sconfitto dall’oscurantismo della Chiesa.

Ma le parole che Bruno disse, trent’anni prima, al tribunale che lo mandava al rogo, potrebbero benissimo risuonare, ancora più forti, verso i giudici del Sant’Uffizio che costrinsero Galileo all’abiura nel 1633: «Forse tremate più voi nel pronunciare questa sentenza che io nell’ascoltarla». Leggi tutto “ITIS Galileo: un minuto di rivoluzione”

Il dibattito con Elio Marchetti

Cresciuta in poco tempo dai cento soci iniziali del febbraio 1971, con la mostra in corso l’associazione non aveva trovato difficoltà ad organizzare un dibattito ad “alto livello”.
Elio Marchetti, vice sindaco ed assessore all’urbanistica, era indubbiamente la personalità politica di maggior spicco del PCI senigalliese. Noto ed apprezzato nel partito sarebbe poi divenuto, nella II^ Legislatura (1975-80), consigliere regionale.

Purtroppo, almeno al momento, non ho avuto modo di rintracciare un resoconto del dibattito così come effettivamente si svolse. E’ chiaro che – di fatto – Elio Marchetti sedeva sul banco degli imputati, mentre l’accusa era affidata al professor Renzo Paci, fondatore e consigliere della Pro Natura (Associazione per la Difesa delle Natura e del Paesaggio), che nella vita politica cittadina era consigliere comunale per il PRI.

Dalle cronache del Consiglio Comunale delle settimane successive si vedono approdare in aula i temi segnalati dalle fotografie della mostra: ne è un esempio la proposta di sospendere i lavori della ditta Baldini che stava edificando appunto “l’ultimo mostro”, cioè la gigantesca costruzione in corso alla Curva della Penna. Il consigliere Pazzani (DC) aveva espresso dubbi se si fosse “agito nel pieno rispetto delle norme che regolano la materia edilizia”. La stampa di quei giorni aveva riportato alcune voci di una “inchiesta delle Magistratura” in quanto, in questo caso, si “tratterebbe di costruzione parzialmente realizzata su suolo pubblico” e per di più proprio laddove “doveva corrispondere un abbondante allargamento della strada in modo da renderla meno pericolosa”.
Che dire poi di un altro presunto illecito che chiamava in causa un funzionario del Comune “che nel costruirsi una villa non avrebbe rispettato certi confini e l’edificio avrebbe invaso un’area pubblica”. Leggi tutto “Il dibattito con Elio Marchetti”