Mi si permetta un appunto in merito all’eterno dibattito sulle droghe, recentemente ripreso sul vostro sito dopo i "fatti" del Mezza Canaja.
Le politiche attuali sulle droghe sono vecchie di novanta anni ma non hanno ancora risolto il problema per cui sono nate, anzi ne hanno creati molti altri: nutrono i fatturati della grande e piccola criminalità, rallentano (paralizzano?) l’azione giudiziaria e quella delle forze dell’ordine (si può svuotare l’oceano con un cucchiaino?), nel complesso incentivano a partecipare all’"affare droga", che rende più di ogni altro affare legale.
Chi e’ malato ha bisogno di cure mediche. Chi si droga ha bisogno di medici, psicologi, assistenti sociali, riabilitazione, ma anche di lavorare e di vivere. E’ difficile credere che abbia bisogno di galera, di dormire per strada, di fare una vita da criminale, di rubare, spacciare, ammazzare, con la disperazione nelle vene. Le politiche attuali sulle droghe sono rudimentali e primitive, in quanto pretendono di affrontare problemi socio-sanitari con la polizia.
Lo Stato affronta la questione droghe con schizofrenia: i consumatori di certe droghe (sigarette, alcool, psicofarmaci…) sono dissuasi, curati, se necessario forniti delle loro droghe; e questo avviene in modo legale, garantito, medicalmente assistito; i consumatori di altre Droghe (hashish, marijuana, cocaina, eroina…) sono molto meno fortunati: in quanto "diversi" essi prima vengono ignorati e abbandonati, poi, quando il loro problema medico si aggrava e diviene questione di sicurezza e di ordine pubblico, essi sono trattati inevitabilmente da criminali.
Spesso si dice che vendere sigarette e alcool con una mano e con l’altra combattere tumori ed incidenti stradali sia un atteggiamento contraddittorio e ipocrita dello Stato. Al contrario, penso che lo Stato faccia bene ad agire così, e faccia male a non agire allo stesso modo verso tutte le droghe ora "proibite" (leggere e pesanti). Pensiamo che controllare il mercato, evitando i suoi sregolati eccessi, sia l’unico modo per limitarne i danni. Il confronto non e’ tra droga si e droga no; la scelta da fare e’ tra droga LIBERA, cioè di contrabbando, ovunque, per chiunque, senza controllo, e droga LEGALE, dunque offerta secondo criteri medico-scientifici volti alla riduzione del danno, e concentrando gli sforzi nella cura della domanda.
Nota: Quest’articolo è stato anche pubblicato il 12/01/2005 su Vivere Senigallia con il titolo "L’attuale politica sulla droga è sorpassata".