(segue…) A solo un anno di distanza dal grande successo di “Rimmel”, nel 1976 Francesco De Gregori e la RCA presentano sul mercato il nuovo album, “Bufalo Bill”, dieci canzoni che hanno un suono diverso da quelle del precedente album, un modo nuovo di scrivere le canzoni, un modo nuovo di cantarle; De Gregori, insomma, cambia registro: come il suo maestro Dylan, quando sei certo di poterlo afferrare, di comprendere dove si colloca, ti sfugge e diventa imprevedibile.
Emblematico, in tal senso, l’inizio di “Bufalo Bill”, la canzone che dà il nome all’intero album: sin dalle prime note, la canzone si distacca infatti nettamente dall’orchestra di “Alice” e dal pianoforte e contrabbasso di “Rimmel”, partendo con la sola potenza della voce, che sovrasta le due note introduttive del piano.
Anche in tutto il resto del disco, De Gregori incoraggia la sua voce, le affida il racconto e la piega alla potenza espressiva, cantando su registri per lui inusuali. Leggi tutto “Bufalo Bill: potenza della voce”