“1984” di George Orwell

Winston è un ingranaggio nella grande macchina di un sistema politico che governa l’Inghilterra secondo i principi del Socing (abbreviazione di socialismo-inglese).

Questo sistema è guidato dal “Grande Fratello”, una sorta di dittatore onnipotente che controlla tutto tramite i “teleschermi” ( dei televisori bidirezionali che ricevono e trasmettono allo stesso tempo), che spiano ogni casa, e tramite la “psicopolizia” che punisce ogni persona che contravvenga le sue leggi.
Il principio fondamentale è l’ortodossia del pensiero: tutti devono pensare allo stesso modo del Grande Fratello; non è ammesso avere opinioni diverse ed anzi lo scopo del regime è proprio di eliminare il “pensiero” per eliminare “l’individuo”.

Ad un certo punto Winston si rende però conto che il mondo in cui è immerso lo opprime e cerca la sua liberazione disobbedendo alle leggi ed alle costrizioni impostegli dal sistema.
Questo percorso lo porta a cercare altre persone che la pensino come lui e così conosce Julia, un’ altra “dissidente”, che per la prima volta gli fa conoscere il vero amore spingendolo ancora più alla ribellione.
Questa impari lotta tra il sistema e l’individuo è però persa da Winston che sarà costretto a ritornare entro gli argini in cui tutti sono relegati.

Libro di straordinaria preveggenza ed attualità, centra dei temi che vengono ancora oggi dibattuti:
-La tecnologia come mezzo di controllo della popolazione.
-La guerra come entità che nutre sé stessa e che serve a sviare l’attenzione della popolazione dai reali problemi della società.
-La propaganda martellante che fa passare per vere le menzogne più grandi e palesi.

Tutto questo in un romanzo, che travalica i confini della fiction rendendo esplicito il messaggio politico di Orwell: la sua avversione ai regimi totalitari in cui l’individuo è annullato e che sono sorretti, più che dalle armi o dalla polizia, da un male endemico in ogni gruppo sociale: l’indifferenza.

Uno dei capolavori della letteratura del ‘900.