(segue) I nostri antenati latini indicavano con i termini “rubor, tumor,calor, dolor et lesa functio” il processo infiammatorio secondario a stimoli infettivi, traumatici, chimici, immunitari o di altra natura, e caratterizzato da accumulo di leucociti, mastociti e piastrine che liberano vari tipi di mediatori.
Questi ultimi hanno lo scopo di delimitare la sede interessata, iniziare la risposta immune, eliminare il fattore scatenante e ristabilire quindi lo stato di integrità fisica.
La reazione infiammatoria è pertanto, almeno in fase iniziale, un processo benefico, un importante meccanismo di difesa dell’organismo per cercare di circoscrivere la sede dell’insulto dannoso e, da quanto oggi noto, contiene, in se stesso un sistema complesso di controllo che, soprattutto in base a fattori genetici ma non solo, tenta di programmarne la fine.
La terapia anti infettiva è riusciti a controllare la maggior parte della patologia infettiva-infiammatoria acuta che l’organismo non riusciva a dominare ma, nonostante i notevoli progressi scientifici, il problema è irrisolto per le patologie infiammatorie cronico-degenerative quali malattie cardiovascolari, artrite reumatoide, asma, fibrosi polmonare, morbo di Alzheimer, malattie infiammatorie croniche dell’intestino sclerosi multipla, depressione maggiore, l’obesità come su riportato ecc,
Questo problema ha assunto una dimensione pubblica tale che la rivista Time del 23 febbraio 2004, dedicandogli la prima pagina, chiamava l’infiammazione il “killer segreto”.
Notevole interesse ha pertanto sollevato l’azione anti infiammatoria del VOO che è emersa evidente da una ricerca condotta da nove studiosi e apparsa su Nature nel Settembre 2005. I ricercatori erano partiti dalla constatazione che l’assunzione di VOO, di recente produzione, provoca una sensazione di pizzicore nella parte posteriore della bocca simile a quella determinata dall’assunzione di uno sciroppo, l’ibuprofen, noto anti infiammatorio, antipiretico e analgesico. In seguito ad opportuni studi, è emerso che tale pizzicore è determinato dall’oleocantal (forma dialdeidica del (-) deacetoxi-ligstroside aglicone dove oleo deriva da olive, canth- sta per sting cioè pungere, ed -al per aldeide) che è tanto maggiore quanto maggiore è il suo contenuto,
Nell’ipotesi che tale sensazione potesse essere determinata dalla presenza di altri composti minori del VOO, i ricercatori, dopo aver prodotto per sintesi l’oleocantal, hanno constatato che l’azione irritante alla gola era dovuta solo a tale composto ed era simile e dose dipendente a quella determinata dall’oleocantal del VOO. Hanno inoltre dimostrato che l’oleocantal ha lo stesso meccanismo d’azione anti infiammatoria dell’ibuprofen. E’ stato così dimostrato che le due molecole ibuprofen e oleocantal, pur avendo una formula chimica diversa, hanno la stessa azione inibente sulle COX senza però agire sulle 15-lipossigenasi.
I ricercatori hanno fatto inoltre rilevare che, se ogni giorno si assumono 50 ml di VOO (pari a un cucchiaio nel primo piatto e uno nella verdura a pranzo e a cena) che contiene 200 mcg di oleocantal per millilitro, dei quali il 60-90% viene assorbito ne verrebbero assunti giornalmente circa 9 mg al giorno. Tale dose è pari solo alla decima parte di quella raccomandata ad un adulto per risolvere una patologia dolorosa ma è noto che piccole dosi di aspirina svolgono una evidente azione terapeutica in varie gravi condizioni patologiche cardiovascolari. Inoltre è noto che la somministrazione protratta di ibuprofen o aspirina, si associa ad una riduzione di frequenza di 7-10 neoplasie comprese quelle del colon, dello stomaco, del seno, della prostata, dei polmoni e alla riduzione, nel modello animale, dei livelli di beta-amyloide-42 responsabile della malattia di Alzheimer .
Gli autori pertanto concludono che un tale componente del VOO con attività anti infiammatoria naturale, può, quando assunto regolarmente e in continuità, proteggere dalle varie condizioni patologiche su riportate per la sua azione simile agli anti infiammatori non steroidei.
L’azione anti infammatoria dell’olio extravergine d’oliva è stata confermata dallo in soggetti normolipemici prima, dopo 2 e 6 ore che avevano assunto un pasto ricco di grassi costituiti da VOO o olio d’oliva o olio di mais. I suddetti markers erano significativamente ridotti solo nei soggetti che avevano assunto il VOO confermando l’azione anti-infiammatoria di tale olio. (continua)