Non si dimentichi la P38, presidente!

Vignetta di Giorgio Forattini sugli avvenimenti del 12 maggio 1977

«Maroni dovrebbe fare quel che feci io quand’ero ministro dell’Interno. Gli universitari? Lasciarli fare. Ritirare le forze di polizia dalle strade e dalle università, infiltrare il movimento con agenti provocatori pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino i negozi, diano fuoco alle macchine e mettano a ferro e fuoco le città. Dopo di che, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovrà sovrastare quello delle auto di polizia e carabinieri. Le forze dell’ordine dovrebbero massacrare i manifestanti senza pietà e mandarli tutti in ospedale».
(Francesco Cossiga sulle proteste nella scuola contro il decreto Gelmini, 23/10/2008)


Qualche spiritoso dalla memoria corta ci ha visto un attacco di demenza senile. Qualcun altro s’è scandalizzato per i toni cruenti.
Invece Cossiga è lucido come sempre. Questa non è una ricetta (drastica, ma pur sempre una ricetta) per difendere l’ordine pubblico da una presunta minaccia esterna (ieri gli autonomi, oggi i manifestanti).
Qui si vuole generare disordine dall’interno. Si prende a pretesto il dissenso, lo si spaccia come anticamera della violenza, si fa leva sulla paura della gente e il gioco è fatto. La paura rafforza il consenso popolare verso metodi repressivi, che vengono puntualmente applicati per soffocare il dissenso di pochi e la libertà di tutti.
’Sta roba ha un solo nome: strategia della tensione, e porta dritto ad un regime autoritario.
Quel che dice oggi, Cossiga trent’anni fa lo fece. Quella volta, anzi, gli bastò un solo pomeriggio per farci scappare il morto.
Dopo trent’anni di menzogne e mezze verità, le parole di oggi sono la più limpida e plateale ammissione di responsabilità politica nell’assassinio di Giorgiana Masi.
Presidente, un suggerimento: le P38. Dica alla polizia di usare le P38, ché così, oggi come allora, la strage riesce meglio.

17 pensieri riguardo “Non si dimentichi la P38, presidente!”

  1. E’ troppo seria la faccenda per scherzare. Però, com’è probabile e come tutti sanno, è assai probabile che l’altro giorno il Presidente Emerito abbia dimenticato quella famosa pastiglia di litio, essenziale per evitare i tratti più acuti del bipolarismo!

  2. Una volta tanto che un politico dice la verità, tutti pensano che stia scherzando.

    Cossiga deve stare attento, perché continuando così rischia di trovare una improvvisa morte “naturale”.

  3. Non credo sia molto diverso da quanto accaduto anche in un passato meno lontano, ad esempio al G8 a Genova, con i black block lasciati agire indisturbati nonostante fossero stati segnalati da organizzatori e cittadini, e con l’attacco delle forze dell’ordine (oddio, ordine…) ai manifestanti pacifici.
    Secondo me, il vero problema è che Cossiga enuncia una cosa di tale gravità e nessuno si scandalizza (a parte pochi individui che subito vengono additati come “illivoriti” sinistroidi). L’avessero detto in un qualsiasi altro paese europeo, sarebbe successo il finimondo!

  4. Forse il tono leggero ha fatto pensare ad uno “scherzo”, ma mi sono riferito a terapie mediche accertate da quasi vent’anni, sempre ammesso che la diagnosi originaria sia stata esatta.
    Alla fine vorrei sapere come mai mio figlio, per fare il suo lavoro, debba essere sottoposto a ripetuti e severissimi test medici e psicologici, mentre oltre 7.000 persone possono fare il Magistrato e qualcuno anche il Presidente della Repubblica, pur nel caso che mostrino disturbi del tutto palesi ?

  5. Caro Gianluigi,
    sono in totale disaccordo e provo a spiegare il perché.
    1) Innanzitutto non ho capito a quali disturbi ti riferisci. Non saranno mica i famosi e non meglio identificati disturbi di cui parlava Berlusconi a proposito dei magistrati “mentalmente disturbati, con turbe psichiche, antropologicamente diversi dal resto della razza umana”?
    2) Quel che ha detto Cossiga non attiene alla pazzia, semmai alla coscienza sporca (e lucida) di un uomo che da 40 anni non dice la verità, o la dice a rate. Ma cosa c’entrano adesso i magstrati con quel che ha detto Cossiga?
    3) Tuo figlio è sottoposto a test medici perché dalla sua integrità psichica dipende la vita di quel centinaio di persone che vola con lui, e mentre l’aereo è in volo i due piloti sono insostituibili.
    Ma se il criterio è quello che dici tu, perché allora non sottoponiamo a visita medica pure i medici (sbagliando intervento o diagnosi possono ammazzare il paziente), gl’ingegneri (un palazzo che crolla perché progettato male può fare una strage), gli avvocati (lasciar condannare un innocente gli rovina la vita), i poliziotti (usano una pistola), tutti gli automobilisti (possono sbandare e ammazzare pedoni e ciclisti)?
    4) Sui magistrati, presidente della Repubblica e politici in genere, l’unico controllo da fare non è psicologico (secondo te i test psicologici avrebbero salvato la Germania da Hitler o l’Italia da Mussolini, o la Russia da Stalin, o l’Iraq da Saddam?).
    L’unico controllo da fare si chiama controllo di legalità: Costituzione e leggi ordinarie. I magistrati sono già soggetti alla legge. Chi sbaglia paga. Anche i politici sono già soggetti alla legge, e dovrebbero rispondere delle loro azioni davanti all’opinione pubblica, se avessimo giornalisti degni di questo nome.
    5) Visto che ami andare “fuori tema”, allora fuori tema ci vado anch’io e ti rilancio la palla. A te che parli di controlli (addirittura sanitari!), sembra normale che 4 cittadini italiani, grazie al lodo Alfano, sfuggano a questo controllo di legalità e siano legibus soluti e non rispondano non solo dei propri “disturbi” ma nemmeno dei reati che commettono?

  6. Non è questione di salute mentale solamente,arroganza , compiacenza e potenza fiscale,guardie et similia,memoria labile la nostra usurata dal volersi sentire dalla parte di chi comanda di chi decide e può.Decadenza morale quasi generale.
    Ricontrollando appunti miei personali,archivi e memorie storiche ed anche private ricordo e mi par di rivedere :
    Marcello Crivellini ( Marcellin ) intelligente studente del Classico di Senigallia , non era ancora vicino alla protettrice ala della Bonino,solo tesoriere del partito era sinchè si stufò o peggio.
    Ed assieme a noi brigata sognatrice amante di cinema si pensava fondare un cine club ed altre iniziative sempre culturali c’era per strada in Via de Bosis in Piazza Roma , dov’era il negozio di stoffe di Padovano,oppure alla Sala Edera , sede del Partito Repubblicano,c’era ricordo Lanfranco Pace, il più allegro sempre simpatico e modesto.
    Mai avrei supposto che le vie della vita si sarebbero così tanto divaricate e le scelte pesanti, politicamente specie all’epoca del terrorismo,avrebbero mostrato i nostri volti, le coscienze.
    C’è indifferenza e faccia tosta.
    Franco Pace specialmente lo rammento sempre irrimediabilmente allegro e buono,l’ultima persona in grado di concepire atti violenti o furbate.
    Ora ognuno ha fatto proprie scelte .
    Grazie dell’ospitalità.
    dario.

  7. Per entrare meglio nel caso mi sembrerebbe utile che l’Autore, Andrea, e e noi tutti commentatori e lettori, si dia un’occhiata alla lettera di Cossiga al Sole 24 Ore di sabato 25. Tra l’altro c’è anche un fuggevole riferimento ad Ugo Pecchioli, nome che ai più i giovani potrebbe essere davvero sconosciuto!
    Per leggerla ecco il link:
    http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/immagineFrame.asp?comeFrom=rassegna&currentArticle=JNOHH

  8. Complimenti e grazie per aver rilanciato l’intervista di Cossiga ed aver recuperato la vignetta di Forattini che non vedevo da trent’anni ma, sebbene allora ne avessi nove, non ho mai dimenticato.
    Cossiga è un vecchio arnese, democristiano di seconda fila, pessimo ministro ed imbarazzante presidente (la sua elezione è l’unico errore politico della carriera di Marco Pannella).
    Forse parlo per imprinting: ho imparato a leggere quando scrivevano sui muri “Kossiga boia” e “Che sfiga che sfiga non muore mai Kossiga” (più altre salaci amenità che un giorno dovremo collezionare per i posteri).
    Sarebbe bene che giornalisti e storici, sforzandosi un poco di più nei loro rispettivi lavori, lo lasciassero in pace ad annegare malmostoso nei suoi rancori.

  9. dallo stenografico d’aula a Montecitorio copio queste parole:
    …Soggiungo che, sempre ieri, è stato diffuso in rete un filmato degli scontri, che indica un giovane con in mano un bastone tra gli elementi di destra, successivamente ripreso a bordo di un mezzo della Polizia, avanzandosi il sospetto che lo stesso fosse un infiltrato della Polizia. In realtà, lo stesso è un giovane di Blocco studentesco, fermato e accompagnato in questura, dove è stato identificato e rilasciato. La sua posizione è tuttora al vaglio degli inquirenti…
    E’ quanto detto dal Sottosegretario per l’Interno Nitto Francesco Palma nell’informativa urgente a proposito degli incidenti di Piazza Navona.

  10. Mah, in un video si sentiva chiaramente un poliziotto rivolgersi ad uno “studente” dicendo: “Francesco stai calmo”…

    Non è strano sentire un poliziotto chiamare un manifestante per nome?

    Non sarà uno studente della scuola di Polizia?

  11. Per natura cerco la prudenza quando si devono scagliare delle accuse, specie se gravi come questa. Prudenti, ma informati e tenaci, senza demordere per anni ed anni, lo furono i Radicali per gli eventi “Giorgiana Masi-agente Santone”.
    Nel nostro caso, addirittura dal link riportato nelle news a destra della pagina di Popinga leggo, sotto il medesimo filmato di provenienza You Tube, una lettera con tanto di nome cognome e mail di provenienza. Tra l’altro la mail coincide con lo stesso indirizzo, “bloccostudentesco”, comunicato a Montecitorio dal Sottosegretario. Non vi sembra che sarebbe facile, elementare non solo per la Magistratura, ma anche per un qualsiasi giornalista appurare la verità. Verità che dovrebbe essere una ed una sola.
    Se vogliamo provarci noi io sono disponibile a firmare subito un esposto alla Magistratura.

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