Chiedo scusa al Ministro della Repubblica se mi rivolgo a lui come ad un vecchio compagno di scuola. Però il professor Renato Brunetta è oramai così familiare a tutti noi, italiani di qualsiasi regione e di ogni orientamento politico, che viene spontaneo chiamarlo per nome. Sopratutto ora che mi sembra abbia combinato proprio una birichinata. Cerco di sintetizzarla.
- Il 21 luglio ricevo da un amico questa notizia. Sembra una “porcata”, ed entrambi ci chiediamo se sia nota al Ministro. Cosa fare? Gli scrivo? Si, lo faccio subito via e-mail come piace a me, ed a lui altrettanto.
Signor Ministro, Le scrivo anche a nome del mio collega Franco Scaloni che legge in cc per farLe avere questa notizia che ha creato, alemno qui da noi, non poco malcontento. Forse non è tutto vero, ma non abbiamo trovato altri dati sulla stampa. Data la Sua personalità e la Sua instancabile azione crediamo che possa rilevare immediatamente le anomalie di questa situazione di vecchio stampo. Le saremmo grati per una efficace azione in proposito e per un successivo, cortese cenno di riscontro. Con i migliori saluti Gianluigi Mazzufferi Senigallia (AN)
Passano 15 giorni e tutto tace. Nemmeno una parola di formale riscontro.
- Dovunque sia finita la mail, forte della buona regola del vecchio galateo (scrivere è cortesia, rispondere è obbligo”) insisto e scrivo di nuovo. E’ giovedì 6 agosto quando parte la seconda mail, con due righe d’aggiunta, al Suo indirizzo ufficiale, sempre questo: r.brunetta@governo.it
Egregio Sig. Ministro, poiché sono trascorsi 15 gg dall’invio e non ho avuto alcun riscontro mi sembra utile procedere ad una seconda spedizione. Ringraziando riceva i migliori saluti Gianluigi Mazzufferi
- Passa ancora un mese: silenzio assoluto, ancora tutto tace. Sembra davvero incredibile, ma è così. Toh! un altro ministro che predica bene e razzola male, questa la mia prima impressione.
- Penso, rifletto e decido per la lettera. Però che sia una semplice lettera, che spedirò come a tutti i “cristiani”, con la solita posta prioritaria.
On.le Prof. Renato Brunetta Ministro per la Pubblica Amministrazione e Innovazione Corso Vittorio Emanuele II, 116 00186 ROMA Oggetto: trasmissione in cartaceo di precedente comunicazione e-mail (n° 1 foglio allegato) Signor Ministro, non potendo escludere la mancata consegna della e-mail che allego alla presente lettera, La ringrazio per l’attenzione con cui vorrà dare riscontro a questa segnalazione. Da tempo, signor Ministro, apprezzando le Sue iniziative ed il costante impegno, sono certo che Lei abbia interesse per quanto scrivo, sempre se rispondente a verità. La ringrazio fin d’ora per la solerzia con cui vorrà approfondire pur se comprendo come questa mia sia tema marginale e forse non di preminente interesse. Senigallia, 1° settembre 2009 Gianluigi Mazzufferi
Volete che non arrivi al Signor Ministro? Siamo al 1° settembre. Ancora niente dopo un altro mese.
- Così ad ottobre non è ancora giunto il minimo cenno di riscontro, solo un cenno caro Brunetta, non pretendo certo una risposta articolata con tutto quello che hai da fare.
- Il 5 ottobre mi decido per una formale lettera raccomandata, con tanto di ricevuta di ritorno. Spedisco in Corso Vittorio Emanuele II, n° 116 c.a.p. 00186 Roma.
On.le Prof. Renato Brunetta
Ministro per la Pubblica Amministrazione e Innovazione
Corso Vittorio Emanuele II, 116 00186 ROMARACCOMANDATA A.R.
Oggetto: trasmissione in cartaceo di precedente comunicazione e-mail e di lettera in posta prioritaria (n° 2 allegati)
Signor Ministro,
sono purtroppo costretto a scrivere la presente quale raccomandata, in quanto non ho mai avuto alcun riscontro alle mie due precedenti mail. Cosi anche ad un invio postale delle stesse, con lettera d’accompagno, il 1° settembre scorso. Allego tutto in copia E’ vero che da tempo apprezzo le Sue iniziative, ma non posso credere che magari l’ultimo dei Suoi collaboratori ometta un cenno di risposta a quanto scrivo. Le sarei davvero grato per una spiegazione su questo lungo e sorprendente silenzio. Pertanto spero che vorrà approfondire e rispondere, pur se comprendo quanti siano gli impegni che afferiscono a Lei ed al Suo ufficio.Senigallia, 5 ottobre 2009
Gianluigi Mazzufferi - Oggi 5 novembre, un mese dopo, giunge finalmente la ricevuta di ritorno. Era finita chissà dove? Le Poste Italiane, si sa, ne fanno di tutti i colori ed infatti verifico che la raccomandata è stata consegnata il 16 ottobre. 11 giorni, esattamente il tempo che una volta s’impiegava per andare a piedi da Senigallia a Roma.
- Nel frattempo però, il 19 ottobre, c’è stata posta per me. E’ giunta una grande busta bianca. Mittente: “Il Consigliere Politico del Ministro per la Pubblica amministrazione e l’innovazione”. Apro, leggo e resto perplesso. Non solo per la estrema sinteticità, 3 (tre) righe, ma per il senso di quanto sottoscritto dal dott. Rodolfo Ridolfi.
Diamo per scontato che “non sia di competenza” del Ministro la materia oggetto della mia segnalazione (anch’io avevo letto che la nomina paradossale era stata fatta dal ministro del Lavoro!) però contavo sempre su quel minimo di collegialità del Governo (se non fosse stato richiesto addirittura il cosiddetto ”concerto”) che sarebbe dovuto per fatti come questo. Se non altro, Dio voglia, per mettere in condizione i colleghi ministri di rilevare scelte erronee che serpeggiano dappertutto. Mi son chiesto anche quanto sarebbe stato faticoso per il “compagno Ridolfi” indicare ad un ignorante cittadino di provincia non solo quale fosse “il ministro competente”, ma offrire la minima opinione in proposito. Ne avrà pur una quell’uomo attivo e fuor degli schemi paludati com’è appunto il ministro Brunetta. In genere non ama molto gli argini angusti del suo orticello. Sarà proprio vero che lui, il fustigatore di costumi, l’arcangelo della buona amministrazione il “Ministro per la pubblica amministrazione”, non ha nulla a che fare con una decisione come questa? Con una scelta che ha tutti i crismi delle procedure tristemente in uso nella “prima repubblica”. Si tratta dell’INPS e dell’INAIL, non certo della Pro Loco di Rocca Cannuccia?
Dulcis in fundo, signor Ministro, capita l’occasione offertami dal Suo collaboratore. Le accenno una regola minima che potrebbe far risparmiare non pochi soldini alla Pubblica Amministrazione. Segua questo consiglio e di colpo, ad ogni lettera che uscirà dalla sua segreteria, avremo risparmiato 80 centesimi. Immagino che Lei e così i suoi collaboratori scriviate molto, tutti i giorni. Quindi arriverete presto ad importo che farà piacere quantificare. Se il dr. Rodolfo Ridolfi il foglio A4 normalmente usato per scrivere invece di piegarlo soltanto a metà avesse fatto lo sforzo di piegarlo due o in tre volte avrebbe potuto usufruire delle normali buste da lettera o commerciali. Per queste si sa che è richiesta l’affrancatura di 60 centesimi invece di 1 € e 40 centesimi (importo che speso nel mio caso per una elegante busta di formato A5). Di colpo la segreteria di Brunetta potrebbe risparmiare oltre il 50% delle spese postali. Non è un risultato da poco, visto soprattutto che sarebbe un esempio pratico. Si sa che dare il buon esempio è la migliore delle prediche, quindi ci provi signor Ministro.
ho letto le tre righe di risposta: questi non sanno neppure l’italiano, ma come scrivono? cribbio!
Consigliere politico del Ministro…e mecco… e scrive in si cotanto modo? Io devo pensare per me, ma almeno non sono Consigliere di nessuno. Costui comunque di sicuro, in quell’autoscontro che è il mondo della politica italiana, con una buona spinta, potrebbe essere inserito nella lista dei capaci e di conseguenza meritevoli di benefici economici e di carriera. Se questi sono i migliori, scelti in prima persona da Pipino il Breve (e sarebbe di già tutto un dire), figuriamoci gli altri.
Sono mesi che ripeto che Brunetta è il più grosso bluff di questo Governo. Infatti è il Ministro più amato. Adesso però arriva una bella batosta per tutti i dipendenti pubblici: il giuramento.
Meco… me complimento!
Il Ministro Brunetta ha dato disposizioni alla Guardia di Finanza di intensificare i controlli sui dipendenti pubblici che fanno un secondo lavoro. Sarebbe stato opportuno che Lui, e anche molti altri parlamentari, avessero dato loro il buon esempio, visto che Lui e molti suoi colleghi percepiscono DUE stipendi, uno da parlamentare e uno come ministro. Invece il nostro Ministro prima pensa a colpire il poveretto, che con i suoi 1000/1200 euro mensili non arriva a fine mese, e per arrotondare lo stipendio sacrifica delle ore libere che passerebbe volentieri in famiglia andando racimolare qualche euro facendo il cameriere o il lavapiatti in qualche ristorante. Il noto proverbio che dice: vede la pagliuzza negli occhi degli altri e non la trave nel proprio, questi SIGNORI sembra proprio che non lo conoscano.