Etichetta Nera

Non poteva esserci occasione più felice per ascoltare Mauro Mellini che ci ripropone alcuni dei suoi epigrammi. Li ho anche filmati e purtroppo un po’ alla meglio, nella penombra spinta della casa della nipote Silvia, qui a Senigallia, dove eravamo rinchiusi per sfuggire alla calura del mese di luglio!

Ecco ora l’occasione per proporli anche a chi non conosce l’eccezionale arguzia e le grandi capacità, umane, giuridiche, politiche ed anche satiriche di questo lucidissimo ottuagenario. Un uomo che ha segnato la vita della politica e della società del nostro paese dagli anni ’60 ad oggi. Ricorderete almeno la LID (Lega Italiana per il Divorzio) e la lunga militanza radicale!
Riporto il testo, tratta dal libro “C’era una volta Montecitorio”, pubblicato da Stampa Alternativa, nel 1984.

La copia in mio possesso, avuta in regalo dall’Autore, riporta una dedica, del luglio di quell’anno, che mi fa sentire ancor più in sintonia con questo grande maestro. Sarà lo spunto per scrivere ancora in una prossima occasione.

ETICHETTA NERA

Con fede immarcescibile
e grinta ardita e fiera
entrò Tassi nell’aula
con la camicia nera
Oscar Luigi Scalfaro
lo fece rimarcare
il destro così dandogli
di potere dichiarare
che lui portare è solito,
tanto la fede è grande,
nere di sotto all’abito
persino le mutande.
Del resto appare logico
che il marchio originale
segni il prodotto tipico
nel punto congeniale.
12/7/1983

Carlo Tassi, deputato del MSI nella VI e nella IX legislatura, usa assai spesso camicie, ed, a quel che lui dice, altri capi di biancheria (si fa per dire) di colore conforme alle tradizioni del suo partito. L’episodio in questione avvenne nella seduta inaugurale della IX legislatura, durante il parapiglia seguito all’ingresso in aula di Toni Negri.

2 pensieri riguardo “Etichetta Nera”

  1. Il mondo è fatto come qualcuno ha voluto,anzi come qualcosa ha deciso,intendo dire che avvengono fatti magari sconosciuti ai più.
    Vedi quanto ci ha raccontato il prezioso amico Gianluigi ed io che sono anche mescinello-invidioso chè vorrei essere sempre ovunque per testimoniare a me stesso e sempre ricordare,nel vedere,udire “l’antico on. Mauro Mellini” con quella signora bionda mi venne a mente uno strano inopportuno mal di testa l’anno scorso quando ero a Senigallia,ed accompagnato nella farmacia ove una volta ,tanto tempo fa,sorgeva il Consorzio Cittadino
    ebbi allora una sensazione strana come se rivedessi una persona indefinita.
    Era la dott.ssa Silvia che mi salvò dandomi gocce seppur senza prescrizione.Silvia,Mellini,Toni Negri.
    Una confusione che non ho risolto chè il prof.patavino-Silvia-Mellini si siano incontrati chissà dove e come-
    Mellini combattè battaglie civili senza urlare,Silvia sorridendo quel giorno giù a Senigallia mi tranquillizzò come una maga,Negri proprio non so in casellarlo non chiedo nemmeno chè avendolo conosciuto quassù a padova proprio mi sembra un fuori posto infido-
    Hanno vissuto gli stessi anni forse si sono parlati detto chissà cosa ma così differenti nell’onestà che mi rifiuto anche di conoscere ogni eventuale incontro per chissà quale ragione.
    I colori dell’uomo la mente sono fatti e misfatti che sempre stupiscono.
    Grazie Gianluigi di questa immagine filmata e delle notizie allegate.
    Tre persone di cui una solo ho conosciuto per tuo mezzo,Silvia -sorridente.Toni Negri si è dimenticato 200 libri rilegati qui da noi in Centro,Atti parlamentari dall’Unità d’Italia all’ascesa del fascismo.Libri non suoi ma a lui consegnati quando insegnava qui a Padova.
    Grazie per la testimonianza.
    dario-

  2. Pingback: Popinga

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